Durante la conferenza stampa di fine anno la sindaca Roberta Tardani ha affrontato la questione Caserma Piave anche alla luce degli ultimi avvenimenti e della proposta approvata in consiglio comunale sul MOST – Orvieto Città dell’arte, presentata dal consigliere Franco Raimondo Barbabella. Sulla Piave la premessa della sindaca è stat piuttosto chiara e non priva di polemiche nei confronti di chi negli ultimi anni ha cercato di proporre soluzioni per un pezzo fondamentale della città che, ormai da troppi anni, anzi almeno un due decenni, è lì improduttivo e bistrattato anche da chi ne ha parti di proprietà, leggasi USL Umbria2. “Sulla Piave stiamo ricevendo tante proposte concrete e non sogni come è successo nel passato con chi voleva fondi, acquisto, hotel a cinque stelle che poi non arrivano mai o studenti e università americane”.
L’attacco è frontale nei confronti di chi ha portato soggetti importanti e di livello anche internazionale a Orvieto per discutere del futuro della Piave che negli anni ha comunque perso porzioni immobiliari anche ritenuti di pregio come la Palazzina Comando dove ora è ubicato il Liceo artistico. C’è poi l’ala riservata al Comune e la ex-mensa di proprietà della USL che l’aveva acquistata a caro prezzo dal Comune per la creazione della Casa della Salute ma poi rimasta lì senza alcuna manutenzione per tanti anni. Per rimanere al recente passato ricordiamo l’interesse del fondo Prelios, concreto, e il progetto del Campus per università straniere. Complice la pandemia il secondo progetto ha segnato il passo, del primo non si è saputo più nulla anche perché nel frattempo il cambio di maggioranza ha probabilmente cambiato anche la priorità. Oggi, stando a quanto dichiarato da Roberta Tardani “abbiamo molteplici offerte e per queste pensiamo di frazionare la Piave per raccogliere più progetti che possono essere volano di sviluppo, anzi devono e saranno portatori di economia per la città”.
Non una parola sul progetto MOST e su quelli già in possesso dell’amministrazione, vige il più assoluto riserbo, possiamo capire sui soggetti, meno comprensibile, sicuramente, quello relativo alle destinazioni e al tipo di utilizzo. A una domanda precisa sul MOST e l’approvazione in consiglio comunale della mozione in maniera unanime la risposta è stata piuttosto istituzionale, “è una bella proposta, sicuramente un bel sogno, che va valutata attentamente e per la quale l’amministrazione tutta ha mostrato apertura”. Ma poi arriva la stoccata, “è stata presentata come urgente la mozione e sinceramente non ho compreso il perché visto che non c’erano e non ci sono scadenze in ballo. Appena sarà costituita la delegazione consiliare prenderemo contatto con il ministero per presentare la proposta”.
Rimane solo da sapere come e quando e con quali proposte la discussione sulla Piave approderà in consiglio comunale per avere contezza dei progetti e conoscere la posizione dei consiglieri di maggioranza e opposizione sull’intera partita.