Prendiamo spunto da quanto sta accadendo nel Consiglio Comunale di Orvieto dove, stancamente e distrattamente, è stata posta più volte all’ordine del giorno, senza però mai affrontarla, la discussione sulla chiusura del Distretto Sanitario dell’Orvietano previsto dal nuovo piano regionale in fase di approvazione. Riteniamo che su questo argomento, di importanza basilare, debba essere fatta chiarezza. L’organizzazione sanitaria può essere divisa in due parti:
– operativa, di cui abbiamo a lungo parlato con comunicazioni che ne evidenziavano le fortissime criticità e che un piano operativo, fatto più di annunci che di sostanza, tenderà inevitabilmente ad aggravare;
– gestionale, fatta di monitoraggio, governo e correzione di quanto accade.
Questa seconda parte è stata organizzata dal piano nazionale con il Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria (N.S.G. DM12 marzo 2019) che, attraverso una puntuale rilevazione di ciò che accade, verifica se i livelli di assistenza siano adeguati a garantire la salute della popolazione. Esistono 88 indicatori che consentono di misurare con numeri tali livelli di assistenza, con ciò uscendo dalla logica degli “aggettivi” e dei “pubblici encomi”, spesso utilizzata dalle Istituzioni sanitarie, ma senza alcun significato se non quello di fornire messaggi fuorvianti ai cittadini. I livelli di servizio rilevati devono essere monitorati dai Distretti Sanitari che, organizzati con più Centri di Assistenza Territoriale devono proporre tutti gli aggiustamenti, sia preventivi che correttivi, necessari. È del tutto evidente che la funzione del Distretto e dei Centri di Assistenza Territoriale sia molto importante per il territorio, sia in termini di presenza qualificata con rilasci economici certi, sia per evitare che la distanza faccia perdere di sensibilità rispetto alle esigenze del territorio.
Il piano sanitario proposto dalla Regione prevede la chiusura del Distretto di Orvieto, che verrà accorpato a quello di Terni, e la realizzazione di due Centrali Operative Territoriali, anche queste previste entrambe a Terni. Orvieto verrà quindi ulteriormente marginalizzata, non solo dalla chiusura del Distretto, ma anche dal fatto di non essere stata considerata nemmeno come sede di una Centrale Operativa Territoriale. In sostanza, mentre la Politica ed i Sindacati locali si baloccano stancamente intorno a questo argomento, non dimostrando alcuna volontà di contrastare il potere regionale, il nostro territorio viene sempre più impoverito di competenze professionali e marginalizzato.
Cari Amministratori, ma anche consiglieri dell’opposizione, crediamo sia giunto il momento di un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza sulla situazione dei Servizi Sanitari, poiché un approccio superficiale e dilatorio, come evidenziato sinora da parte vostra, non può bastare a tranquillizzare i cittadini, con i quali dovrete prima o poi confrontarvi. PrometeOrvieto, da parte sua, seguirà come sempre con molta attenzione le risultanze e le azioni che si origineranno dal vostro confronto.