Tic tac, torna a suonare l’orologio della politica dopo una pausa piuttosto breve nel pieno caldo di fine agosto.
Tic tac, le carte nel primo partito del centro-destra a Perugia si sono rimescolate con l’arrivo di Prisco alla guida al posto di Zaffini. Lì i problemi orvietani e le frizioni non sono visti di buon occhio e anzi spesso come un fastidio per gli accordi regionali e per la sindaca in odore di ricandidatura potrebbe essere una piccola vittoria, attenzione a Pirro che è sempre dietro l’angolo però.
Tic Tac, i movimenti intorno al Palazzo iniziano a essere molteplici tanto che nel PD hanno iniziato a sfogliare la “margherita” e si vocifera di un atterraggio da Roma per il possibile candidato, con i piedi ben saldi a Orvieto…si dice pure che abbia idee “lucide” in testa. Ma i concorrenti non mancano a partire da alcuni rappresentanti dell’ex-Foro orvietano sempre di moda in periodo elettorale e a qualche camice bianco, anche se con quotazioni in ribasso.
Tic Tac, anche in zona civica ma non civitas, si ricerca candidato esterno al pettegolezzo rupestre, magari proveniente dal mondo delle professioni. Attenzione a non scottarsi come avvenuto nel recente passato.
Tic Tac, anche i pentastellati sembrano essere interessati alla partita orvietana muovendosi sotto sotto sperando che nessuno si accorga troppo della loro presenza per poi risorgere come eletti in qualche lista, chiaramente dal pedigree rigorosamente rosso.
Tic Tac, e la maggioranza attuale? Voci di palazzo riferiscono di incomprensioni e spazzolate di capelli che potrebbero rendere le trattative eventuali piuttosto difficoltose anche con l’intervento di Federico Fashion Style. Certo che c’è un pezzo di Lega pronto ad appoggiare la sindaca insieme ai “suoi” pretoriani civitas.
Tic Tac, intanto al povero cronista iniziano a giungere sempre più richieste di intervento con articoli per questioni legate alla ordinaria amministrazione, immondizia, pulizia, decoro, liquami citati dal celebre Cozza recentemente, decoro dei quartieri a valle della Rupe, servizi migliori, questione pendolari, sanità, sicurezza reale e sicurezza percepita e tanto altro. Indubbiamente l’orologio tornerà a suonare sulle questioni amministrative quotidiane perché un primo cittadino è una sorta di primus inter pares che dovrebbe provvedere al benessere degli amministrati e poi a quello degli ospiti, che, ricordiamolo, non votano il prossimo anno a Orvieto e così non ci sarebbe bisogno di pretoriani, tra l’altro.