Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa lettera aperta scritta da Diana Primavera riguardante la situazione della tomba del padre in costruzione nel cimitero di Orvieto. Viene segnalata la manutenzione nulla dell’area
Questa è la tomba di mio padre: ciò che gli amministratori definiscono “posto distinto”, per cui chiedono un deposito cauzionale in contanti (nel 2021 IN CONTANTI!) di 516,00 euro, nel caso in cui i parenti sciagurati rovinassero i muri fatiscenti e i vialetti distrutti; restituibile soltanto dopo il controllo attento di un addetto del Comune. Un posto “Distinto” per il quale viene fatta pagare alla famiglia anche la licenza per costruire la lapide, come se si dovesse edificare un appartamento.
Questo è lo spettacolo che si trova davanti mia madre, ogni mattina, con i fiori freschi, scelti uno ad uno, quando va a cercare un minimo di conforto ad un dolore che consolazione non ha. Questa è la tomba di mio padre, piena di cacche viola. È il luogo che in pieno inverno abbiamo scelto non pensando minimamente alla manutenzione conseguente alle defecazioni degli uccelli; abbiamo pensato stupidamente (come succede in quei momenti) che lì ci batte un po’ di sole, c’è un po’ d’ombra, che si trova in una posizione facile da raggiungere, ma alle cacche viola, tra l’altro impossibili da pulire, la nostra mente non c’era proprio arrivata…
Dopo aver fatto presente questa situazione alla signora custode (e so per certo di non essere la prima a segnalare situazioni del genere), al sindaco, all’assessore che dovrebbe occuparsi del cimitero e al personale del Comune, l’unica risposta che ho ricevuto è stata: «capisco, ma non è che posso tagliare i cipressi»!
Il geometra che mi ha liquidato così ha ragione: non può tagliare i cipressi e, tra l’altro, nessuno glielo ha chiesto. Magari, però, avremmo gradito un sopralluogo per valutare, decidere se e come intervenire e assicurarsi che vengano fatte le manutenzioni, che vengano tagliati i rami sporgenti, che vengano puliti i cigli dei vialetti, che venga tagliata l’erba alta…
Pensavo che il compito dell’amministrazione fosse ascoltare i cittadini che chiamano, senza ridicolizzare le loro richieste con risposte ovvie come quella che abbiamo ricevuto io e mia madre, asserendo che era la prima volta che si presentava un problema del genere, quando tutti i frequentatori del cimitero, chi per un motivo e chi per un altro, descrivono situazioni di incuria e di degrado ogni giorno.
Nessuno chiede che gli amministratori o i dipendenti del Comune provvedano a pulire le tombe al cimitero, ma penso sia compito di chi di dovere prendersi cura della nostra (mia, degli amministratori, del personale comunali e di tutti!) città, controllando, per esempio, che chi ha l’appalto delle pulizie, del verde pubblico e delle manutenzioni faccia i lavori per cui viene pagato.
Come posso risolvere questa situazione, che, tra l’altro, sta ritardando la posa in opera del rivestimento in pietra sulla tomba di mio padre? Posso rivolgermi, come privata cittadina, alla ditta cui è affidata la manutenzione del cimitero o deve farlo il Comune? Posso intervenire direttamente (facendo tagliare un ramo o spostare un nido) in un luogo pubblico quando subisco dei danni su una proprietà che ho pagato per 50 anni? Chi potrebbe darmi le risposte che non ho avuto dal Comune?
Diana Primavera