Tornano a colpire i cybercriminali con il sistema dello “smishing” o SMS fishing. Una cittadina orvietana, ha ricevuto un sms sospetto e senza esitare ha segnalato immediatamente il fatto al Commissariato di Polizia della città. Questa volta i truffatori digitali hanno escogitato un nuovo metodo piuttosto efficace in questo momento particolarmente difficile. Gli sms spesso arrivano a persone che sono ancora in attesa dei sussidi di disoccupazione o della cassa integrazione COVID da parte dell’Inps. Nella pratica l’sms recapitato appare emesso direttamente da “I.N.P.S” e già questo è un primo indizio non non genuinità visto che manca il punto dopo l’ultima lettera. La cittadina orvietana che si è rivolta alla forze dell’ordine ha sottolineato quanto sia fondamentale la cooperazione tra società civile e polizia.
Anche lei si è vista recapitare il messaggio dal falso mittente I.N.P.S con l’avvertimento che l’Ente ha emesso un bonifico invitando a cliccare su un link. Da tale link si accede ad una pagina con i siti delle principali banche italiane. L’utente, in attesa del pagamento, viene invitato, nel caso in cui dovesse trovare la sua banca in elenco, a entrare con le proprie credenziali. Qui scatta il raggiro, infatti, anche l’emittente dell’sms ha accesso ai dati sensibili e molto probabilmente invia un virus “trojan” che di fatto autorizza direttamente il truffatore a trasferire i fondi disponibili sul proprio conto corrente. In pochi minuti le vittime si vedono svuotati i loro conti.
La polizia invita i cittadini a non aderire a richieste di inserimento di credenziali e altri dati personali e sensibili e di rivolgersi direttamente alle proprie filiali per verificare che effettivamente sia presente in entrata un bonifico a nome “I.N.P.S.”.