Una sinuosa copertura esterna sulla terrazza del complesso di San Giovanni per ospitare eventi all’aperto e un sistema di areazione dei locali dell’enoteca per adeguarli alle nuove esigenze legate all’emergenza sanitaria. Sono questi i nuovi elementi introdotti dal progetto esecutivo per la realizzazione presso il complesso di San Giovanni del “Palazzo del Vino e
dei Prodotti della Terra – Centro delle culture agroalimentari ed enogastronomiche” approvato dalla giunta comunale.
Il progetto esecutivo è stato redatto dall’architetto Andrea Brenci e l’intervento, inserito nella Strategia delle Aree interne Sud Ovest Orvietano di cui il Comune di Orvieto è capofila, è incluso nella graduatoria del Gal Trasimeno-Orvietano nell’ambito del P.S.R. per l’Umbria 2014/2020 Piano di azione locale Gal, bando attuativo misura 19 – Sostegno allo sviluppo locale “Leader” – Sottomisura 19.2 – Azione 6 “Riqualificazione dei paesaggi rurali per la valorizzazione e la tutela attiva del patrimonio territoriale nelle aree rurali”. L’intervento, per l’importo complessivo di oltre 671 mila euro, consentirà di realizzare un punto di accesso conoscitivo interdisciplinare alle risorse agroalimentari e enogastronomiche del territorio ad uso dei turisti, dei residenti e degli operatori, aumentare la visibilità e la competitività dei prodotti agroalimentari delle aziende del territorio attraverso l’ampliamento dei contenuti culturali e di servizio e l’allestimento di un emporio dedicato ai prodotti della terra e a quelli dell’artigianato, realizzare il Museo del vino multimediale MuViM, promuovere una più robusta cultura dell’alimentazione e del cibo attraverso corsi di formazione, percorsi di educazione alimentare, mappe delle comunità del cibo, realizzare un centro di documentazione territoriale (bibliomediateca della terra) per raccogliere e comunicare le memorie della cultura materiale gastronomica e agricola del territorio attraverso un complesso archivio multimediale, realizzare servizi qualificati per l’enoturismo in collaborazione con la Strada dei Vini Etrusco-Romana e le imprese del settore turistico, diffondere pratiche, culture e saperi sul tema delle filiere agroalimentari, della biodiversità, del recupero di antiche cultivar e del paniere dell’Orvietano, anche con la realizzazione di una “Cattedra ambulante di agricoltura”.
“Grazie alla proficua collaborazione con il Gal Trasimeno-Orvietano e alla interlocuzione con la Provincia di Terni per la
ridefinizione della convenzione sull’utilizzo della struttura – afferma l’assessore ai Lavori pubblici e allo Sviluppo economico, Piergiorgio Pizzo – il progetto per la rifunzionalizzazione del complesso di San Giovanni entra finalmente nella fase operativa. Rispetto alla progettazione definitiva abbiamo introdotto i necessari adeguamenti alle esigenze legate all’emergenza Covid-19, con dispositivi di areazione per i locali dell’enoteca, e aggiunto una copertura esterna per migliorare la fruizione degli spazi all’aperto. Si tratta di una struttura leggera dall’andamento sinuoso, come se fosse mossa dal vento, che sarà realizzata con acciaio corten e lamiera. Una superficie di circa 70 metri quadrati coperta con elementi di grande trasparenza, una doppia superficie in lamiera stirata e vetro, sorretta da colonne verticali realizzate con doppio elemento laminare per permettere allo sguardo di attraversare la struttura in orizzontale e verticale”
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“Il progetto – aggiunge – è ora stato inviato al Gal Trasimeno-Orvietano per l’ammissione definitiva al finanziamento
dell’intervento. Una volta ammesso potranno essere bandite le gare per l’affidamento dei lavori che potrebbero partire già in autunno. Nel frattempo è nostra intenzione avviare una manifestazione di interesse per raccogliere contenuti e progetti per la gestione tra i quali scegliere quello migliore da mettere a gara. La riqualificazione del complesso di San Giovanni ci consentirà di avere un luogo espositivo e di formazione, una vetrina delle eccellenze agroalimentari del territorio che si potrà integrare con il progetto di costituzione del Distretto del cibo e fungere da leva anche per la promozione della città”.