Iniziamo una serie di interviste per Zoom – speciale guerra Ucraina, l’aumento dei prezzi con Paolo Maiolini, vice-direttore di Confagricoltura Umbria. Il settore primario è fra i più colpiti e i prodotti dell’agricoltura stanno aumentando velocemente, ma senza che i produttori ne traggano profitto, o quasi.
Qual è la situazione in questo momento per gli agricoltori e gli imprenditori agricoli italiani, per esempio, per quanto riguarda i carburanti?
La situazione è drammatica. A partire da dicembre le aziende stanno effettuando tutti i lavori che sono prodromici alla semina e tutte prevedono l’utilizzo di macchine agricole con forti consumi di carburante e gli aumenti hanno colpito duramente come è succede e sta succedendo per famiglie e imprese. Ma a preoccupare ancora di più sono i rincari dei prodotti in genere. Ad esempio, il concime che costava € 37 al quintale solo 18 mesi fa ora nel costa € 102 in media con una crescita vertiginosa pari al 300% e il concime è necessario a ogni tipo di coltivazione. Oggi l’imprenditore agricolo paga ma non sa quanto potrà riprendere a fine stagione.
Vorrei entrare a gamba tesa sull’argomenti dei prezzi dei prodotti agricoli. I cittadini hanno notato a loro spese la crescita dei prezzi di frutta, verdura e pane, in particolare e in molti sostengono che la “colpa” sia proprio degli agricoltori. E’ veramente così?
Il costo della produzione che rimane in carico all’agricoltore è pressoché invariato, sono gli altri fattori che portano poi il prodotto finale sul banco con forti aumenti per il consumatore finale. Quindi certamente non c’è un maggior lucro da parte del dell’agricoltore, lo ripeto sono altri che fanno parte della catena di distribuzione e che hanno determinato un maggior costo finale del prodotto insomma
Mi ha colpito l’aumento dei costi dei concimi ma è stato costante nel tempo o c’è stata un’impennata negli ultimi mesi?
Il vero decollo dei prezzi c’è stato a partire dallo scorso novembre, ma volevo sottolineare che il concime è solo un esempio. Per chi vuole rinnovare un vigneto, sempre per far comprendere meglio la situazione, un palo di testata da 12 è passato a 22 euro, i pali da filare da 5 a 8 euro mentre i tutori da 0,35 sono passati a 0,60 con aumenti che vanno dal 58 al 95% che incidono in maniera pesante sul prezzo a ettaro. Noi abbiamo chiesto che venga aggiornato il prezzario regionale di riferimento ma i tempi non saranno sicuramente brevi.
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