Evasio Gialletti è il presidente della nuova Commissione consiliare su Sanità e Sociale. E’ un organismo che, se utilizzata e gestita correttamente, può divenire luogo d’incontro, proposta e critica ufficiale. Per Gialletti “è un’occasione di riportare il dibattito nell’alveo istituzionale ma mantenendo alta l’attenzione su di un comparto vitale per l’intero territorio”. E’ ovvio che la politica sanitaria è di competenza regionale ma un contributo può arrivare anche dalla Commissione consiliare sulla Sanità di Orvieto.
Una prima critica arrivata dall’opposizione riguarda proprio la presidenza assegnata a un consigliere di maggioranza.
Questa è una semplice commissione consiliare come le altre già esistenti. L’opposizione ha la guida di quella che ritengo sia la più importante ossia la Commissione permanente di controllo e garanzia. Lì l’opposizione può essere vero controllore e pungolo della maggioranza. Bisogna farla funzionare a dovere.
Molti ritengono la Commissione uno specchietto per le allodole in vista delle elezioni regionali di metà novembre. C’è questo rischio?
Certamente può esserci il dubbio e sarà compito di tutti i consiglieri che fanno parte della commissione far cambiare opinione agli scettici. Personalmente m’impegnerò affinché la discussione venga riportata nell’alveo istituzionale senza reticenze.
Quindi non ci saranno veti?
Assolutamente. Ho intenzione di aprire una discussione seria e un confronto aperto con comitati e associazioni che in questi anni si sono interessate di una materia complessa e delicata. Sicuramente partiremo con la USL per proseguire con associazione, lavoratori e sindacati così da riportare le istanze e le problematiche evidenziate alla conferenza dei sindaci e alla Regione.
Ma quali sono le competenze della commissione?
Noi possiamo ascoltare tutti colore che hanno a che fare con la sanità. Sarà poi nostro compito riportare il tutto a chi ha competenza. Ha regione chi sottolinea che il Comune non ha competenza diretta ma può e deve monitorare e segnalare le criticità a chi, invece, deve intervenire per assicurare una sanità pubblica che so occupi della salute e della cura dei cittadini orvietani.
Ma non c’è il rischio che si trasformi in una disputa politica sterile? Il rischio c’è se non si capisce il valore e l’occasione da non perdere di avere un luogo di confronto aperto, franco e istituzionale. Personalmente ritengo che sia anche giunto il momento di ricordare perché e come è nato il nuovo ospedale di Orvieto. Non è stato finanziato per essere un policlinico ma un ospedale dell’emergenza. Ecco, oggi non è né carne né pesce, questo è il vero problema. In questi ultimi mesi si è parlato di investimenti importanti, speriamo; di nuove assunzioni, di nuovi servizi. Qui, ritengo, deve vigilare la commissione per essere il cane da guardia di Conferenza dei sindaci, Usl e Regione.