Torna prepotentemente di attualità la questione dell’ex-ospedale e della sua destinazione, con esclusione della parte frontale, a Casa e Ospedale di Comunità. L’occasione è stata data dall’incontro sulla sanità organizzato a Ciconia dall’associazione PrometeOrvieto.
Facciamo il punto della situazione e cerchiamo di spiegare perché la scelta, a detta di numerose associazioni, partiti e singoli, è un errore. La USl Umbria2 proprio alcuni giorni prima dell’incontro di PrometeOrvieto, con incredibile tempismo, ha spiegato che “attualmente in corso la valutazione delle offerte, la data di scadenza per la loro presentazione era fissata al 26 settembre, si stima che entro fine mese, salvo ricorsi, la commissione giudicatrice completi la procedura per consentire di entrare, anche in questo caso, nella fase esecutiva di realizzazione delle due opere il cui completamento è fissato al 30 giugno 2026”. Tutto marcia ma non secondo cronoprogramma. Secondo openpnrr di Openpolis, infatti, per il primo intervento di “recupero funzionale” di mille mq su un totale di 6,5mila mq per un totale di 3,28 milioni di euro, l’indicatore di realizzazione effettivo è del 30% contro il 60% previsto; per il secondo stralcio “intervento di recupero funzionale e arredi” per un total di 4,4 milioni l’indicatore di realizzazione effettivo è del 40% contro uno previsto del 62,5%. Permane il mistero più fitto sulla parte frontale, quella che si affaccia su Piazza Duomo, che rimane nella disponibilità del Comune. Su questa parte la sindaca aveva annunciato la presentazione di un progetto alcuni mesi fa ma ancora non si hanno notizie in merito.
Fin dall’inizio abbiamo tentato di spiegare come sia complessa la questione e ad oggi per la viabilità, ad esempio, nonostante le diverse sollecitazioni di PrometeOrvieto e dei consiglieri comunali di minoranza, dal Comune non si è avuta alcuna risposta sul piano di viabilità nonostante le rassicurazioni in merito. Già perché per raggiungere il prossimo hub della sanità che andrebbe a servire la popolazione residente e non del comprensorio orvietano, l’unica via di accesso in entrata passa parzialmente su via Maitani, frontale al Duomo in zona turistica, per poi girare su via Cerretti, piuttosto stretta per poi scendere in maniera brusca fino all’ex-ospedale. Per l’uscita presumibilmente si utilizzerà la strada che una volta era d’ingresso al Pronto Soccorso al lato del parcheggio e poi via Soliana, passando in piazza Duomo. E che succederà durante Palombella e Corpus Domini per chi dovrà utilizzare l’Ospedale di Comunità. Che succederà in concomitanza con gli eventi che spesso interessano la piazza del Duomo? Figurarsi poi per i momenti di socialità caotica (Capodanno, vincite di campionati di calcio vari, concerti) che bloccano la circolazione in orari serali, per carità, ma non solo.
C’è poi il capitolo molto più serio dei costi. Sono previsti a totale carico dei fondi PNRR 7,7 milioni di euro circa per ristrutturazione, rifunzionalizzazione e arredi di oltre mille metri quadri in pieno centro storico con sicuri vincoli piuttosto severi. Non abbiamo chiaro se nella spesa sono comprese anche tutte le apparecchiature e i macchinari necessari per avere una vera Casa e un vero Ospedale di Comunità. Lasciano perplessi anche i costi di ristrutturazione. Il costo è calcolato sul 2021 e intanto in edilizia c’è stato praticamente un raddoppio dei prezzi. Poi si lavora nel centro storico e devono essere utilizzati materiali in linea con la zona così come si prescriverebbe al privato, tinteggiatura compresa. In ultimo i tempi. La consegna, “chiavi in mano” è prevista per il 2026. Se tutto fila liscio, al netto di eventuali ricorsi, non s’inizierà alcun lavoro prima dei mesi iniziali del 2024. Da lì ci si deve augurare che non si trovino intralci sulla strada della ristrutturazione e negli impianti da rifare per metterli a norma. Poi, alla fine di tutto, si devono arredare uffici, ambulatori, sale, camerate e poi, il personale medico e paramedico che manca anche per l’attuale ospedale.
Chi sostiene l’ubicazione in Piazza Duomo ricorda le aste andate deserte sintomo del disinteresse per altre destinazioni d’uso. Ma ci teniamo a ricordare che nel 2008, giunta Mocio, fu concluso un accordo con la USL Umbria2 che acquistò con moneta sonante l’ex-mensa per destinarla a Casa della Salute, così si chiamavano allora. Non si mosse paglia per il miglioramento della sanità orvietana e coloro che hanno sgomitato sono stati i primi a mettere i bastoni tra le ruote. Oggi la USL recupera un palazzo e ne lascia cadere a pezzi un altro, acquistato con un vincolo ben preciso. E qui scatta il solito rimprovero, quali alternative? Si chiamano FIP e Invimit, due strumenti immobiliari e finanziari a totale partecipazione pubblica che prendono in carico e valorizzano gli immobili pubblici mettendo a segno un duplice obiettivo, da una parte dare ristoro agli Enti locali e dall’altra pagare debito pubblico fornendo nuovo lavoro e sistemazioni degli immobili, dismessi sempre dalla Pubblica Amministrazione.
Ultima annotazione, il ministro Fitto ha avviato una severa revisione dei progetti finanziabili con il PNRR e fino a dicembre si viaggia con una spada di Damocle sulla testa. Se dovesse decidere per il taaglio? Il tutto si farà con fondi propri facendo slittare l’apertura almeno al 2029.
E intanto chi ha bisogno della sanità pubblica? Può sempre prepararsi per un giro dell’Umbria oppure rivolgersi al privato, ma non in convenzione bensì pagando, chi può, gli altri posso sempre affidarsi alla buona sorte, che non è una cura però.
ENGLISH VERSION
DOUBTS, CONCERNS, UNCERTAINTIES AND UNANSWERED QUESTIONS ABOUT THE COMMUNITY HOUSE AND HOSPITAL IN PIAZZA DUOMO
The issue of the former hospital and its destination is once again at the forefront, with the exception of the front part, as a Community House and Hospital. The opportunity arose during a healthcare meeting organized in Ciconia by the PrometeOrvieto association.
Let’s take stock of the situation and try to explain why, according to numerous associations, political parties, and individuals, this choice is considered a mistake. The USL Umbria2, just a few days before the PrometeOrvieto meeting, explained that “the evaluation of offers is currently ongoing, with a deadline for their submission set for September 26. It is estimated that by the end of the month, barring any appeals, the evaluation committee will complete the procedure, allowing us to enter the execution phase of the two works, the completion of which is set for June 30, 2026.” Everything is proceeding, but not according to schedule. According to Openpolis’ openpnrr, for the first “functional recovery” intervention of a thousand square meters out of a total of 6.5 thousand square meters, with a total cost of around 3.28 million euros, the effective completion indicator is 30% compared to the expected 60%. For the second phase, “functional recovery and furnishings” with a total cost of 4.4 million euros, the effective completion indicator is 40% against an expected 62.5%. The front part, which faces Piazza Duomo and remains under the municipality’s control, remains shrouded in mystery. The mayor had announced a project presentation for this part a few months ago, but there is still no news about it. From the beginning, we have tried to explain how complex the issue is, and today, there is still no response from the municipality regarding the road plan, despite repeated requests from PrometeOrvieto and opposition municipal councilors. Because to reach the next healthcare hub serving the residents and non-residents of the Orvieto area, the only entrance road partially passes through via Maitani, facing the Duomo in a tourist area, and then turns onto via Cerretti, which is quite narrow, before descending sharply to the former hospital. For the exit, presumably, the road that was once the entrance to the Emergency Room, next to the parking lot, will be used, then via Soliana, passing through Piazza Duomo. What will happen during Palombella and Corpus Domini when people will need to use the Community Hospital? What will happen during events that often affect Piazza Duomo? And don’t forget about moments of chaotic social gatherings (New Year’s Eve, various soccer championship victories, concerts) that block traffic in the evening and at other times.
There is also the much more serious issue of costs. It is estimated that the entire renovation, re-functionalization, and furnishing of over a thousand square meters in the historic city center will cost around 7.7 million euros, all covered by PNRR funds, with significant constraints. It is not clear whether this cost includes all the equipment and machinery necessary for a real Community House and Hospital. The renovation costs are also perplexing. The cost is calculated based on 2021, and in the construction sector, prices have practically doubled. In addition, construction materials must be in line with the area’s characteristics, as one would expect from private construction, including paint. Finally, the timeline. The “turnkey” delivery is scheduled for 2026. If everything goes smoothly, without any appeals, no work will start before the beginning of 2024. From there, it is hoped that there will be no obstacles during the renovation process and in updating the systems to meet regulations. Afterward, offices, clinics, rooms, and facilities must be furnished, and medical and paramedical staff must be recruited, which is also in short supply for the current hospital.
Those who support the location in Piazza Duomo remember that previous auctions went unanswered, a sign of the lack of interest in other potential uses. However, it’s worth noting that in 2008, during Mocio’s administration, an agreement was reached with the USL Umbria2, which bought the former canteen for use as a Health House, as they were called at the time. No effort was made to improve healthcare in Orvieto, and those who jostled for the deal were the first to hinder it. Now the USL is recovering one building while leaving another to fall apart, despite having purchased it with a very specific condition. This is where the usual reproach comes in, what are the alternatives? They are called FIP and Invimit, two wholly publicly owned real estate and financial instruments that take over and enhance public properties while achieving two objectives: providing relief to local authorities and reducing public debt while creating new jobs and upgrading real estate assets no longer used by the Public Administration.
One final note: Minister Fitto has initiated a thorough review of projects eligible for PNRR funding, and until December, there is a looming threat. If he decides to cut, everything will be done with local funds, postponing the opening until at least 2029.
In the meantime, what about those who need public healthcare? They can prepare for a trip around Umbria or turn to the private sector, but not through conventions. Those who can afford it may seek private healthcare, while others can rely on their good fortune, which is not a cure, but it’s something.