L’edizione 29 di Umbria Jazz Winter Orvieto è ufficialmente pronta a partire con l’esordio il 28 dicembre e la chiusura il 1° gennaio. Quest’anno è quello della ripartenza vera e senza limitazioni se non quelle relative al buon senso ma con difficoltà nuove dovute alla crisi economica internazionale che ha reso più difficile reperire le risorse necessarie per avviare la kermesse più attesa dell’anno a Orvieto. E ancora una volta il “piccolo miracolo” è stato compiuto con artisti di grande valore, una novità di non poco conto e location più concentrate. Il logo di questa edizione è stato affidato all’artista orvietano d’adozione Salvatore Ravo che l’ha dedicato proprio alla città.
Andiamo con ordine. Il presidente Gian Luca Laurenzi ha sottolineato proprio le difficoltà con le quali ha combattuto e combatte la Fondazione UJ per organizzare le proprie manifestazioni e che vengono risolte cercando di far convergere le esigenze artistiche con quelle di bilancio. Il sindaco Roberta Tardani ha attaccato chi in città “tifa per la disgrazia, per la chiusura, insomma per il peggio”. Ha poi ricordato come “orvieto è cambiata in questi tre anni e in meglio, è più digitale, più viva, più conosciuta e su questa strada andiamo avanti”. Il direttore artistico Carlo Pagnotta, “ogni anno mi trovo a dover rispondere alla solita domanda tutta orvietana, ma si fa UJW? Siamo alla 29ma edizione, e il 2023 sarà l’anno del 50mo di UJ Perugia e del 30mo di UJW Orvieto due appuntamenti a cui ci prepareremo al meglio”. Poi ha presentato i tanti artisti con alcune chicche di grandissimo valore assoluto, “Innanzitutto voglio sottolineare la presenza di Dianne Reeves, un’artista che difficilmente si muove e invece in questo caso ha condiviso e sposato il progetto e canterà le canzoni di Burt Bacharach insieme all’inseparabile Romero Lubambo che si esibirà anche come solista. Ma non è finita qui siamo riusciti ad avere Vinicio Capossela e poi Allan Harris l’orchestra di Umbria Jazz e tanto altro. Siamo tornati alle origini quando non c’era il San Francesco, così come oggi, e non si organizzavano i cenoni. Non abbiamo tagliato sulla qualità ma abbiamo ristretto laddove possibile. E poi i Funk Off che quest’anno si esibiranno sul sagrato del Duomo per la notte del 31 e la Santa Messa della Pace con i gospel che torna dopo la fermata forzata dello scorso anno”. Libero Mario Mari, presidente della Fondazione CRO, padrone di casa, “noi ci siamo, la Fondazione è anche quest’anno al fianco di UJW perché è una manifestazione ormai storica e non poteva mancare il nostro supporto anche e soprattutto in una fase storica di grandi difficoltà economiche perché crediamo in UJ e nel suo progetto”.
Un’edizione all’insegna, dunque, del risparmio e della qualità e con il rinnovato appuntamento con Uj Kids con le due location di Palazzo del Popolo alla Sala dei 400 e del Teatro Mancinelli, la street parade con i Funk Off, il concerto di capodanno dalla mezzanotte del 31 in piazza Duomo sempre con la band italiana e i bambini con la loro location della Sala del Carmine.