Dal 26 aprile riparte anche la cultura, uno dei settori più penalizzati dalla Pandemia e in molti Comuni si sta già riorganizzando la programmazione nei teatri cittadini, attraverso calendari di eventi culturali che in molti casi si protrarranno per tutta l’estate nel tentativo di recuperare il tempo perso della chiusura. Cosa sta facendo il Comune di Orvieto? Aperture sporadiche a parte, come quella prossima della due giorni prevista per il meritorio evento del FAI, quale progetto ha l’amministrazione per restituire il Teatro Mancinelli alla città e ai cittadini? A quando una nuova stagione teatrale? Gestita da chi? Attraverso quali risorse? Il tempo lungo del lock down ha sicuramente consentito all’amministrazione di individuare una strategia che, ora, però, siamo impazienti di conoscere. Di seguito l’interrogazione presentata: Teatro Mancinelli: quale futuro?
Premesso:
a fine Gennaio dello scorso anno una precisa volontà politica di questa amministrazione ha determinato la chiusura e la conseguente messa in liquidazione dell’Associazione TEMA deliberando dapprima la non approvazione della stagione teatrale 2019/2020 per asserite “sopravvenute ragioni di pubblico interesse” e successivamente la revoca del contratto per l’affidamento in concessione del teatro comunale “Luigi Mancinelli” fino all’attivazione presso l’autorità competente della procedura finalizzata all’estinzione dell’Associazione stessa con il recesso dalla qualità di socio; dopo la riconsegna delle chiavi da parte della TEMA, l’amministrazione stipulava una convenzione con Sistema Museo Soc Coop per la gestione dei “servizi tecnici e strumentali al funzionamento del Teatro”; da allora il Teatro Mancinelli è rimasto chiuso salvo sporadiche aperture volte a soddisfare esigenze di natura transitoria e legate ad eventi particolari -quali ad esempio quello pur meritorio di questi giorni inerente le giornate FAI di primavera- comunque al di fuori di qualsiasi contesto di programmazione artistico-culturale; la situazione è risultata ulteriormente aggravata con le disposizioni di lock down che hanno fortemente penalizzato gli ambienti culturali in generale, tra cui teatri e cinema;
Considerato che
dal 26 aprile i DPCM emanati per il contrasto alla pandemia, hanno permesso la riapertura, tra le altre attività culturali, dei Teatri che, infatti, in molte città d’Italia stanno via via riaprendo al pubblico nel rispetto delle misure di sicurezza e contenimento anti Covid;
Ritenuto che
è di primaria importanza per Orvieto restituire il Teatro ai cittadini che per troppo tempo ne sono rimasti privi, mentre fondamentale è riprendere con la massima urgenza la programmazione delle attività culturali teatrali anche come volano di sviluppo ed opportunità di lavoro per la città che può e deve fare sicuro affidamento sugli asset strategici che se opportunamente valorizzati consentiranno, in questa particolare fase storica di crisi e al tempo stesso di “rinascita”, una forte spinta alla ripartenza con ripercussioni positive anche sul tessuto economico e sociale; il lungo periodo di chiusura intervallato da sporadiche utilizzazioni per scopi contingenti, sta causando il deterioramento di alcune parti del preziosissimo arredo del Teatro Mancinelli con rischio di danni sia in termini economici che di natura morale;
Ritenuto ancora
che Orvieto e gli orvietani hanno bisogno del Teatro e non meritano che venga tollerato un giorno in più di chiusura, esistendo le condizioni per la immediata riapertura. Quanto premesso, ritenuto e considerato
Si chiede
quali soluzioni e/o progetti ha potuto prendere in considerazione l’amministrazione durante il lungo periodo di lock down per la riapertura del Teatro e quali le determinazioni in merito; quali iniziative ha adottato (o ha intenzione di adottare) per una immediata riprogrammazione delle attività culturali del Teatro Mancinelli.