E’ ormai iniziata una nuova campagna elettorale, quella regionale, ben più importante e incerta negli esiti. A Orvieto stiamo assistendo a una stucchevole scambio di cortesie tra USL Umbria2 e Lega sulla questione del servizio di chirurgia all’ospedale cittadino. Si inseriscono poi quelli che dicono, “volete il male di Orvieto”. Allora mettiamo tutto in fila e rispondiamo.
L’estate tutti gli anni arriva puntualmente a giugno così come il piano ferie che sicuramente il personale medico e infermieristico ha presentato nei tempi previsti. Per tutto questo tempo non si è trovato altro che pagare altri medici di altri ospedali regionali per supplire alle mancanze di personale ormai endemiche al Santa Maria della Stella. Siamo noi che vogliamo il male di Orvieto? Assolutamente no. Anzi riconosciamo l’impegno quotidiano dei tanti professionisti seri che lavorano nelle strutture sanitarie pubbliche andando ben oltre l’ordinarietà. Sappiamo dei problemi di personale che attanagliamo il Santa Maria della Stella non da oggi.
E dalla Lega scrivono, “durante il periodo estivo possono verificarsi delle problematiche relative alla fruizione delle ferie del personale in servizio…”. No, non è normale visto che si parla di un ospedale e tra l’altro di un nosocomio definito dell’emergenza-urgenza. E allora torniamo alla domanda iniziale. Perché non pianificare per tempo? Ci sono problemi sottostanti? Non possiamo saperlo anche perché ottenere notizie tecniche non è cosa facile. Una cosa è certa, ci sembra che la toppa sia peggio del buco. Si ammette che ci sono problemi, che il 5 luglio effettivamente c’è stata la sospensione e che il 7 si è risolto per il rotto della cuffia visto che, quanto sembra ma non ne abbiamo certezza, fino alle 13 circa non era arrivata alcuna comunicazione in merito ai professionisti disponibili a coprire il servizio notturno. Ci rassicurano che è stato avviato l’iter per individuare risorse interne ed esterne per coprire le emergenze di chirurgia. Sì, è un’ottima notizia, ma ci si pensa il 9 luglio? Il calendario e il passare del tempo è una delle poche certezze che ancora abbiamo, bastava leggere con attenzione per arrivare a luglio con il fiato corto ma senza affanni inutili.
La domanda reale è un’altra; vogliamo noi il male di Orvieto o chi si muove solo per rincorrere le emergenze laddove possibile e soprattutto se scoperte da qualche giornalista scomodo?