Sono bastati alcuni articoli più approfonditi con dati reali di enti e istituzioni pubbliche per risvegliare parte della politica orvietana assopita per il gran caldo estivo probabilmente. Risposte scomposte, livorose e a tratti inesatte. Andiamo con ordine. Si parla di dati parziali, lo fa la sindaca in particolare, ma di riportano anche quelli del 2019 per quanto riguarda il tasso di occupazione medio e poi si riprendono numeri pubblicati e pubblici. Non mancherà l’occasione di andare a ritroso nel tempo per comprendere ancora meglio il trend del turismo orvietano, anche alla luce della potente campagna promozionale di questi ultimi due anni.
E’ certo che i dati diffusi in consiglio comunale e sui social dalla sindaca con un +17% di arrivi e presenze questo sì è parziale anche perché non viene specificata la provenienza, le fonti sono importanti, e il periodo comparativo. Insomma il “più” a cosa si riferisce? A quale periodo?
I giornalisti sono sempre molto attenti a numeri e percentuali, alle fonti perché solo dai freddi numeri si può e si deve partire per aprire un dibattito, una sana discussione, magari aspra, ma corretta.
Lascio per ultima ma non per importanza, la questione “pseudonimo” con il consigliere Olimpieri che addirittura addita di codardia ricordando, ma sbagliando anche qui, che “la madre dei codardi è sempre gravida”, ma non era quella dei “cretini”? Eppure nel giornalismo lo pseudonimo è stato utilizzato da tanti e famosi che codardi non erano, uno su tutti Bettino Craxi che si celava dietro lo pseudonimo “Ghino di Tacco”. La faccia è comunque del direttore responsabile, anche per gli articoli firmati da uno pseudonimo. Ciò non significa necessariamente che il direttore sia d’accordo con lo scritto, ma che lo ritiene utile e necessario per il dibattito e la libertà di parola. Libertà e democrazia, già, non sono parole buttate lì ma scolpite nella nostra Carta Costituzionale nata dopo vent’anni di dittatura nazifascista.
Se si vuole un confronto noi siamo sempre pronti a concedere il nostro spazio, libero e democratico, a chi vuole apportare contributi concreti al dibattito con numeri, fonti attendibili, proposte, critiche, documenti e nomi di consulenti che un ente dovrebbe sempre rendere pubblici sia se retribuiti che gratuiti.
Riassumendo, quindi, per scrivere servono numeri e fonti attendibili come la Camera di Commercio, ad esempio, da cui siamo partiti. Adolfo Cozza, pseudonimo utilizzato per marcare il perimetro della rubrica è responsabilità del direttore, il sottoscritto Alessandro Maria Li Donni e Orvietolife è sempre pronto al confronto delle idee, che siano tali, dei progetti e dei numeri con fonti certe, ed è pronto a discutere con gli esperti di marketing territoriale, a ospitare loro interventi firmati, a intervistarli anche in video per il bene di Orvieto e dei suoi cittadini, prima di tutto.
“Tutto il resto è noia”.