All’autodifesa di Olimpieri sul PNRR, una cosa tutta sua con un rapporto con la verità come l’acquapaola, risponderemo a tempo debito, non ravvisandosi alcun motivo di urgenza. Invece continuiamo a trattare temi seri sempre con attenzione alla realtà e con la preoccupazione delle conseguenze per la vita dei nostri concittadini. Veniamo al dunque, che è un nuovo problema.
Presi come sono dalle numerosissime attività di rappresentanza, i componenti della Giunta Tardani non si sono accorti che lunedì prossimo 12 giugno Orvieto perderà quattro Intercity verso Roma e tre Intercity da Roma verso Orvieto, uno di questi particolarmente utilizzato dai pendolari (IC 592 delle ore 15.30). È un fatto stagionale? È un problema temporaneo per la manutenzione straordinaria della rete? O è una scelta di politica aziendale di Trenitalia che sarà definitiva se nessuno interviene? Chi può dircelo? Magari il Sindaco o un assessore ai trasporti.
Da lunedì 7 agosto poi non fermerà più nessun Intercity nella Città di Orvieto: tre di questi molto utilizzati dai pendolari anche nel periodo estivo (IC 581 per Roma delle ore 7.25, IC 596 da Roma delle ore 16.35, IC 598 da Roma delle ore 18.15), perché anche nel periodo estivo una parte dell’Italia continua a lavorare. Questo potrebbe essere invece un fatto stagionale, ce lo auguriamo, ma le premesse per una scelta definitiva ci sono tutte. Non vorremmo che al danno si aggiungesse anche la beffa di far passare questa scelta ad agosto proprio perché fortemente impopolare. Qualcuno avrà tempo di interessarsi al problema?
A margine riportiamo la tabella delle soppressioni per informare tutti i cittadini e approfittiamo per fare una considerazione di natura esclusivamente politica: questa Amministrazione ha intenzione di governarla la Città o tutte le energie sono proiettate solo verso le attività ricreative?
In campo ci sono tante iniziative promozionali, ma i veri problemi rimangono irrisolti, quando la situazione non peggiora come nel caso dei collegamenti ferroviari.
Come si fa a pensare di attrarre nuovi residenti se i servizi essenziali, e tra questi ci sono naturalmente i trasporti, perdono terreno in un processo che sembrerebbe irreversibile? Come si fa a promettere ancora una città che vende qualità della vita se tutti gli elementi che la dovrebbero caratterizzare stanno crollando di fronte all’oggettività dei dati? Per questo sentiamo il dovere di raccontare i fatti, che anche questa volta parlano da soli. Se qualcuno vuole rispondere lo faccia con i fatti.
Fonte: CiviciXOrvieto