I dati del 14 luglio parlano chiaro, in una settimana i nuovi positivi sono balzati a 2.153 mentre 7 giorni prima erano 1010, un secco +113,2%. Continuano, invece ad essere molto buoni i dati riguardanti i ricoveri, le terapie intensive e i decessi. Marciano anche i vaccini e pure in Umbria stanno arrivando le dosi per completare i cicli aperti e ripartire con le prime per i giovani in particolare. Ma cosa sta succedendo? Secondo gli esperti i dati registrano un’impennata proprio a 10 giorni dai festeggiamenti per la vittoria in semifinale degli Azzurri. Sarà una coincidenza? Un aumento che si registra anche in concomitanza con i primi rientri dalle vacanze dai luoghi simbolo della movida all’estero. Anche questa una coincidenza?
La campagna vaccinale che ha coperto molti fragili e una buona parte degli over50 sta dando i frutti sperati ma sembra non bastare. Ancora troppi “no” ai vaccini e la variante delta inizia a spaventare tutta Europa. In Olanda siamo a +500% di casi, in Gran Bretagna sono cresciuti del 50% i ricoveri dopo il “liberi tutti” decretato dal premier. La Spagna è sconsigliata per le vacanze, la Grecia ha dato il via ad una politica degli ingressi e non solo che favorisce chi ha il Green Pass e la Francia di Macron lo ha reso obbligatorio praticamente dappertutto con il risultato che in 24 ore le richieste di vaccinazione sono aumentate di un milione.
In Italia il dibattito è aperto con il ministro Roberto Speranza che spinge per renderlo obbligatorio anche in Italia, in accordo con il Sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, mentre un pezzo di maggioranza, Lega e M5S, e l’opposizione con FdI grida assolutamente “no!”. Intanto le discoteche ancora non riaprono, segnale inequivocabile che qualcosa stanno pensando al Ministero della Salute, ma hanno riaperto, da capire bene la ratio, sagre, festival e kermesse di ballo e tradizioni popolari. Probabilmente il virus arriva solo su richiesta. Intanto si torna a parlare di cambio di colore per alcune regioni, Campania, Sicilia, Abruzzo e Marche, per la precisione con tutte le conseguenze del caso. Draghi si è dato una settimana di tempo, anche per poter analizzare eventuali contraccolpi da “festeggiamenti e pullman scoperto” della Nazionale. Quello che si evidenzia è che l’Italia assomigli molto ad un Paese bipolare dove si vuole la normalità, con poche regole ma chiare, e dall’altra c’è chi aggira le stesse regole che, non dimentichiamolo, prevedono ad esempio l’utilizzo della mascherine anche all’aperto in caso di assembramenti o per l’impossibilità di mantenere il distanziamento. Sono troppe, però le eccezioni e anche il cittadino si sente frastornato così come gli operatori economici. C’è poi il mondo di mezzo, quello che legge e immediatamente cerca la scappatoia per i propri interessi e convenienze: i peggiori.
Prima che i buoi scappino, allora, chiudiamo il recinto, che non significa assolutamente tornare alle chiusure, ma evitarle oggi, domani e dopodomani. Serve il Green Pass, benissimo, che si renda obbligatorio laddove c’è socialità, assembramento, convivialità, vicinanza. Dalle Regioni, in maniera trasversale, arriva l’appello a fare presto a non attendere che i dati peggiorino, sul fronte dei positivi, e facciano scattare colori meno tranquillizzanti. Troviamo un metodo univoco per registrare l’incidenza dei casi gravi, ospedalizzati e terapie intensive, e salviamo questo scorcio di stagione turistica che inizia a registrare già le prime disdette per i timori che la situazione degeneri in tempi rapidi soprattutto nei Paesi d’origine.