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Con OperaEtruria arriva la lirica a Orvieto. Il 6 e l’8 maggio in scena il “Don Pasquale” di Donizetti

E’ stato presentato ufficialmente “OperaEtruria” il progetto nato dal concorso lirico internazionale Premio Fausto Ricci. Alla conferenza erano presenti la sindaco Roberta Tardani, Giuliano Nisi, presidente dell’associazione XXI Secolo, Vincenzo Ceniti console TCI Viterbo e da Gabriele Anselmi, presidente della Scuola Comunale di Musica.

Venerdì 6 (ore 21:00) e domenica 8 maggio (ore 16:30) al Teatro Mancinelli di Orvieto va in scena l’opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti, quinta tappa del progetto OperÆtruria nato dal concorso lirico internazionale Premio Fausto Ricci realizzato ogni anno a Viterbo dall’Associazione XXI Secolo in collaborazione con il gruppo consolare del Touring Club, nel ricordo del baritono viterbese (1892-1964), voce di spicco nel panorama lirico mondiale degli inizi del Novecento, premio che vanta la presenza prestigiosa di Josè Carreras quale presidente della giuria. La regia dell’opera lirica è di Mariano Bauduin. Le scene sono di Nicola Rubertelli, i costumi di Marianna Carbone. L’allestimento è prodotto da OperÆtruria che quest’anno porta in scena attraverso i teatri del centro Italia tra Lazio, Umbria e Toscana – molti dei quali storici – l’opera buffa in tre atti Don Pasquale realizzata con i vincitori del premio allo scopo di favorire la diffusione della cultura musicale in particolare tra le nuove generazioni.
Le otto voci liriche (divise in due sezioni) selezionate al IX concorso Fausto Ricci di Viterbo, presieduto in giuria da José Carreras e affiancato da Cecilia Gasdia, Sovrintendente dell’Arena di Verona e da Gianni Tangucci, coordinatore dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino sono quelle di: Francesco Leone e Gaetano Merone (Don Pasquale), Fabrizio Brancaccio e Matteo Guerzè (Dottor Malatesta), Gesua Gallifoco e Airi Sunada (Norina), Shengzu Ou e Marco Poggioni (Ernesto). Il notaro è interpretato da Filippo Malvezzi, ex studente del Liceo Musicale di Viterbo. Protagonisti il Coro della Scuola comunale di musica diretto da Silvia Cerquaglia e l’Orchestra Sinfonica EtruriÆnsemble. Direttore e Maestro concertatore il Mº Fabrizio Bastianini.

Alla confrenza erano presenti anche Isabella Olimpieri dirigente scolastico Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio, Antonella Meatta dirigente scolastico Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, Silvia Cerquaglia direttore del Coro della Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole”, Francesca Compagnucci, presidente della BPW Italy di Orvieto, Riccardo Cambri presidente UNITRE Orvieto.




Pasqua a Teatro con Gianluca Foresi e il suo “Scemo profeta in patria” 16 e 17 aprile al Mancinelli

Questo è un periodo di sconvolgimenti e cambiamenti, di perdita di sicurezza e di riferimenti.  Tutti noi viviamo dentro questa bolla di indeterminatezza, in cui ognuno prova a proteggersi con gli strumenti che più gli sono congeniali.  Lo strumento che utilizza Gianluca Foresi è la satira. Sin dai tempi antichi, da Aristofane, Persio o Giovenale, la satira serviva a castigare e sottolineare le storture, le incongruenze e le ingiustizie della società: ciò veniva fatto mettendo alla berlina determinati comportamenti in modo da suscitare ilarità negli spettatori o negli ascoltatori.  Ma non è la necessità di suscitare il riso il primo obiettivo della satira, bensì quello di suscitare una riflessione e provocare uno scarto netto fra la realtà e quello che dovrebbe essere.  In molti si sono cimentati nel genere, chi sotto mentite spoglie, chi sotto una veste più filosofica e moraleggiante: pensiamo a Dante Alighieri, che ha utilizzato la poesia, la forma letteraria forse più lontana dalla satira, per mettere in evidenza e criticare costumi, modi di essere e personaggi della sua epoca.  Lo ha fatto anche attraverso una rappresentazione teatrale, la commedia, che ha al suo interno degli elementi comici, perché il comico non è sempre e soltanto il divertente, è anche vedere la realtà da un angolo visuale diverso.  Oggi la satira è un contenitore, è una forma, ma è anche un modo d’essere e di tentare di intervenire in qualche modo sulla realtà sociale, culturale, intellettuale, e politica; lo fa con strumenti che compendiano quelli del passato, aggiungendone di nuovi.

Oltre alla funzione didattica, all’istituzione di una propria morale, oltre a far ridere, la satira contemporanea aggiunge l’elemento del politicamente scorretto: non riconosce più il proprio obiettivo solo nei potenti o nel potere istituzionalizzato, ma diventa trasversale, mette tutti sullo stesso piano.  Senza questo elemento aggiungo, senza la sua scorrettezza, la satira si svuoterebbe, perdendo il suo ruolo alto e altro: entrerebbe a far parte del sistema, mentre la sua natura è quella di essere a-sistemica.  Più che essere rivoluzionaria, la satira deve essere rivoltosa, creare una rivolta, mettere il mondo sottosopra per mostrarci che non esiste una realtà univoca e conclusa, ma sono tante piccole realtà a creare il mondo in cui viviamo: più che immorale, la satira è amorale, non guarda in faccia nessuno, e soprattutto non guarda in faccia nemmeno il suo autore, che può diventare e deve diventare il suo stesso obiettivo.  Il primo a subire l’effetto della satira deve essere il satiro stesso, che in questo caso da Nemo profeta in patria diventa Scemo profeta in patria.

Lo spettacolo “Scemo profeta in patria” cerca di attraversare questi tempi difficili per sezionare e difendersi in qualche modo dalle vicende che hanno caratterizzato questo ultimo anno in particolare.  Ma non tralascerà di attingere a fatti, eventi, e notizie che hanno caratterizzato la storia passata, anche remota. Uno spazio sarà dedicato appunto anche al grande Poeta toscano di cui ricorrono i 700 anni della morte.  Per rimanere al presente invece, la satira di Gianluca Foresi prende spunto principalmente da notizie, verificate nella loro veridicità, che riguardano politica, religione, cronaca, e che vengono affrontate con sarcasmo, corrosività e con un pizzico di quel politicamente scorretto che le rende esplosive: in negativo e in positivo.  Tutto questo però sarà affrontato senza però mai perdere l’eleganza verbale e il rispetto implicito per quello che è il bersaglio di turno. Più che governare la satira, Gianluca Foresi è e sarà governato da essa, è e sarà trasportato e quasi ipnotizzato.

In questo spettacolo non sempre il suo pensiero coinciderà con quello della battuta: la battuta diventerà il pretesto per mettere in evidenza quello che la notizia ci ha fatto dimenticare o quello che altre persone potrebbero davvero aver pensato: assolve a una funzione maieutica, terapeutica quasi, porta alla coscienza quello che era stato rimosso.  Anche in Scemo profeta in patria Foresi, però, non perderà la consueta verve istrionica e soprattutto la capacità di improvvisare e di creare momenti estemporanei: il pubblico come sempre sarà una parte importante dello spettacolo e verrà chiamato a giocare sulle assi del palcoscenico.

Dunque, mettetevi comodi, ne avrete bisogno!




Gara europea per la concessione di Teatro, Palazzo del Capitano del Popolo e servizio turistico

E’ avviato l’iter della gara europea per l’affidamento in concessione della gestione integrata del teatro Mancinelli, del Palazzo del Capitano del Popolo e del servizio di informazione e accoglienza turistica. Il procedimento fa seguito alla recente approvazione in Consiglio Comunale del bilancio di previsione pluriennale 2022-2024 e all’approvazione da parte della Giunta dello schema del capitolato di gara.  Nello specifico i servizi richiesti, per quanto attiene al Teatro, riguardano l’organizzazione e la gestione delle attività culturali compresa la stagione teatrale, proposta dalla direzione artistica  scelta dal Comune di Orvieto, la gestione tecnica, la manutenzione ordinaria, la gestione del bar interno, tutti gli aspetti amministrativi e contabili e la comunicazione. Per quanto riguarda il Palazzo del Capitano del Popolo la programmazione, organizzazione e gestione di eventi e iniziative di carattere socio-culturale, turistico, educativo, commerciale e promozionale, la gestione tecnica e la manutenzione ordinaria, la comunicazione e il marketing finalizzato anche ad attrarre turismo congressuale. Per l’Ufficio turistico, infine, la concessione riguarda in particolare il servizio di front office del Comune di Orvieto e dei 12 Comuni del comprensorio e il supporto amministrativo all’Ente per le attività del settore. L’impegno economico del Comune di Orvieto ammonta complessivamente a 295mila euro annui. La durata della concessione è stabilita in 6 anni, eventualmente rinnovabili per altri tre, a partire dal 1° giugno 2022. Il bando europeo, aggiudicato secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, attribuisce fino a un massimo di 30 punti per l’offerta economica e fino a un massimo di 70 punti per l’offerta tecnica. Quest’ultima sarà valutata in particolare sulla qualità e articolazione della programmazione culturale/artistica, dei partenariati con soggetti culturali del territorio, del piano gestionale e organizzativo, del piano di promozione e comunicazione, sponsor e partnership, della politica tariffaria e delle agevolazioni.  

“La gestione integrata di questi importanti asset della città – spiega il Sindaco e Assessore a Turismo e Cultura, Roberta Tardani – consentirà un razionalizzazione  dei costi e soprattutto un miglioramento dei servizi garantendo finalmente al Comune uno strumento operativo e coordinato per integrare concretamente le politiche culturali e turistiche le cui linee di indirizzo restano in capo all’amministrazione”.“In particolare per quanto riguarda il Teatro – prosegue – la stagione sarà concordata tra gestore e Comune su proposta del direttore artistico che sarà nominato direttamente dall’Ente. Il Comune, come non avveniva in passato, avrà inoltre a disposizione 60 giorni all’anno per le iniziative e i progetti dell’assessorato alla Cultura tra i quali, ad esempio, Umbria Jazz Winter, Spazio Musica, Orvieto Musica, il Festival del Piana del Cavaliere, l’Orvieto Cinema Fest. In aggiunta a questo il gestore dovrà programmare e organizzare una proposta culturale extra stagione articolata su almeno 30 giornate all’anno di apertura al pubblico che dovranno quindi vitalizzare l’attività del Mancinelli”. 
“Anche sul Palazzo del Capitano del Popolo
 – aggiunge il Sindaco – il Comune avrà la disponibilità della struttura per i propri progetti culturali per 30 giorni all’anno mentre il gestore, oltre all’ordinaria attività di affitto delle sale e delle strutture per eventi, manifestazioni e congressi, dovrà presentare annualmente un proprio calendario di almeno 10 iniziative. Sui servizi dell’Ufficio Turistico arriverà la vera svolta. Con questo bando, come abbiamo sottolineato negli incontri avuti con le associazioni di categoria, non appaltiamo certo la politica turistica e la promozione la cui regìa e gestione rimane saldamente in mano all’Ente ma affidiamo il front office e implementiamo e miglioriamo i servizi offerti al turista/visitatore. Innanzitutto questa nuova forma di gestione garantirà l’ampliamento dell’orario di apertura al pubblico che sarà dalle 9 alle 17 da novembre e marzo e dalle 9 alle 19 da aprile e ottobre e potrà essere ulteriormente prolungato in occasione di manifestazioni di notevole importanza per la città. Ma soprattutto il front office sarà potenziato con una serie di attività aggiuntive di co-promozione e co-marketing. Tra questi la prenotazione dei servizi turistici, la vendita di prodotti che valorizzano le eccellenze del territorio, bookshop, visite guidate e tematiche, vendita di servizi attivati direttamente o in accordo con l’amministrazione, vendita dei biglietti per gli eventi culturali della città e la vendita di Orvieto Carta Unica. Al nuovo ufficio turistico, tra le altre cose, saranno affidate anche azioni di remarketing, con la creazione di un database utilizzando le informazioni dai canali di promozione turistica della città quali la vendita on line dei biglietti per monumenti ed eventi, e anche l’implementazione e l’aggiornamento del portale di promozione turistica del territorio liveorvieto.com”.
“Questo bando
 – afferma, inoltre,  il Sindaco – è il frutto di un approfondito lavoro di analisi dei costi e delle attività degli ultimi 10 anni, in particolare del Teatro e del Palazzo del Capitano del Popolo, e soprattutto degli effetti della pandemia sul settore, quelli immediati e quelli prevedibili a medio-lungo termine. Una gestione integrata e coordinata, sotto la regìa dell’Ente, che prende atto degli errori e degli scarsi risultati dei precedenti modelli di gestione proposti e che fornisce, tanto al Comune quanto al gestore, un arco di tempo utile e adeguato per verificare le situazioni e sviluppare le condizioni migliori per i servizi. I motivi che hanno portato alla liquidazione della TeMa sono noti a tutti, a partire dagli evidenti limiti della forma associativa che si sono palesati nel momento in cui era diventato necessario ampliare le attività e aprirsi al mercato. Allo stesso modo non ha funzionato nemmeno la gestione del Palazzo del Popolo le cui criticità erano emerse già prima della pandemia. Quello che proponiamo oggi non è tuttavia paragonabile con le situazioni precedenti perché pur mantenendo i costi in linea con il passato si propone un miglioramento dei servizi, ma soprattutto si fornisce una prospettiva di medio-lungo termine per importanti asset culturali della città”. 




Il 18 febbraio sold out per Drusilla Foer al Macinelli che riparte con la seconda parte di “Chi è di scena?”

Ricominciati ufficialmente il 9 febbraio scorso, dopo la fortunata e apprezzata parentesi alla co-conduzione della terza serata del 72° Festival di Sanremo al fianco di Amadeus, gli impegni teatrali di DRUSILLA FOER approdano ora ad Orvieto, dove l’artista  – alter ego dell’attore Gianluca Gori – inaugurerà venerdì 18 febbraio alle ore 21 con il recital “Eleganzissima”  la seconda parte della stagione di prosa del Teatro Mancinelli intitolata  “Chi è di scena?”.  

In “Eleganzissima”, di e con Drusilla Foer, l’irriverente autrice, cantante, attrice e pittrice toscana prosegue il suo viaggio raccontando in una nuova versione aggiornata gli aneddoti tratti dalla vita straordinaria di Madame Foer, vissuta fra l’Italia, Cuba, l’America e l’Europa, e piena di incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile. Già sold out da alcuni giorni, il recital svela un po’ di Drusilla coinvolgendo il pubblico in un viaggio nella realtà poco ordinaria di un personaggio realmente straordinario, alternando momenti che strappano la risata a momenti intensi e commoventi. Essenziali al racconto biografico sono le canzoni che Drusilla interpreta dal vivo accompagnata dai suoi musicisti: Loris di Leo (pianoforte) e Nico Gori (clarinetto e sax).Considerata un’icona di stile, irriverente e antiborghese, Drusilla Foer frequenta con successo televisione e cinema, diventando in breve un cult anche nel web. Ha recitato nel film di Ferzan Ozpetek “Magnifica presenza” e in “Sempre più bello” di Claudio Norza, è stata giudice di “Strafactor”, lo speciale di “X Factor”, poi editorialista a “Matrix Chiambretti” su Canale 5, ospite fissa a “CR4 – La Repubblica delle Donne” su Rete 4 e in “Ciao Maschio” su Rai1. In radio ha preso parte come ospite fissa al programma “Facciamo finta che…” di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri su R101.Autrice e interprete anche dello spettacolo teatrale “Venere Nemica”, ispirato alla favola di Amore e Psiche, lo scorso anno Foer è stata la voce narrante in scena dell’Histoire du Soldat di Stravinskij al Teatro Olimpico di Vicenza. Ha scritto “Tu non conosci la vergogna. La mia vita elegantissima” (edizioni Mondadori) e spesso sostiene cause sociali importanti come ha dimostrato a Sanremo dove si è espressa a favore della inclusività e contro i pregiudizi e le discriminazioni di genere.

I prossimi appuntamenti della stagione teatrale del Mancinelli saranno con: Yari Gagliucci in  “L’ombra di Totò” (20 febbraio), Veronica Pivetti e la commedia show “Stanno sparando sulla nostra canzone” (13 marzo), Paolo Conticini in “La prima volta” (8 aprile) e infine, Nancy Brilli e Chiara Noschese sorelle gemelle in “Manola”, spettacolo tratto dal libro di Margareth Mazzantini (12 aprile). 




“Chi è di scena” al Mancinelli parte seconda da febbraio. Pivetti, Conticini, Brilli e la novità della promo sui biglietti

Si è appena conclusa la prima parte di “Chi è di scena”, la stagione teatrale del Teatro Mancinelli che ecco pronta la seconda parte sempre con bei nomi come Drusilla Foer, Yari Gagliucci, Veronica Pivetti, Paolo Conticini, Nancy Brilli e Chiara Noschese. Il secondo tempo partirà a febbraio con una promozione speciale pensata dal Comune e dalla direzione artistica per invitare il pubblico a teatro, in tutta sicurezza. A gennaio verranno messi in vendita 150 posti tra platea e palchi del I ordine a 75 euro, con uno sconto del 40% sul prezzo pieno, mentre il costo dei biglietti è stato ribassato rispetto alla prima parte della stagione anche in virtù delle norma sul riempimento dei teatri che hanno permesso un maggiore accesso di pubblico già a partire da novembre. Chi vorrà acquistare i biglietti con il 40% di sconto lo potrà fare dal 10 gennaio prossimo all’Ufficio turistico di piazza Duomo il lunedì, martedì e venerdì dalle a0 alle 15 e il mercoledì e giovedì dalle 10 alle 18.

Veniamo al cartellone che partirà il 18 febbraio con Drusilla Foer, irriverente cantante, attrice e autrice toscana con il recital “Eleganzissima”. Due giorni dopo, il 20 febbraio arriverà al Teatro l’attore Yuri Gagliucci con “L’ombra di Totò”, un racconto del principe De Curtis inedito, visto dalla parte della sua storica controfigura. Il 13 marzo ritorna Veronica Pivetti con la commedia-show, “Stanno sparando sulla nostra canzone”. L’8 aprile arriva Paolo Conticini con “La prima volta” il racconto con aneddoti e canzoni delle sue prime volte. A chiudere la stazione ci penseranno Nancy Brilli e Chiara Noschese protagoniste in “Manola”, spettacolo tratto dal libro di Margareth Mazzantini.

“Considerata la situazione del teatro in Italia, dove la ripartenza non è stata affatto facile da nessuna parte – commenta il direttore artistico del Teatro Mancinelli, Pino Strabioli – il bilancio di questa prima parte è comunque più che positivo a partire dal doppio sold out di Vincenzo Salemme, che ha un rapporto speciale con Orvieto, e dall’apprezzamento riscontrato per le proposte di due prime donne dello spettacolo come Monica Guerritore ed Elena Sofia Ricci. Fortunata anche l’idea di utilizzare la bellissima sala del Ridotto per l’omaggio a Paolo Poli motivo per cui stiamo pensando di allestire una sorta di cartellone ‘off’ del teatro per dare spazio anche alle proposte locali e sperimentali e allo stesso tempo far vivere tutti gli spazi del Mancinelli. Nel secondo tempo della stagione – prosegue – torneremo alla formula di una sola data per spettacolo e proponiamo  un ampio panorama che riflette quello che c’è oggi nel nostro Paese: dal teatro sperimentale e innovativo di Drusilla Foer a quello più popolare di Paolo Conticini passando per due volti noti e amati del cinema e della tv come Nancy Brilli e Veronica Pivetti”.  

“La programmazione e la gestione della prima parte della stagione – spiega il Sindaco di Orvieto e Assessore alla Cultura, Roberta Tardani – è stata fortemente condizionata dall’evolversi dell’emergenza sanitaria e dai provvedimenti del Governo. Eravamo partiti con una capienza al 50%, e per questo non avevamo nemmeno proposto formule di abbonamento ma avevamo pianificato due repliche di ogni spettacolo per dare a più persone possibile l’opportunità di andare a teatro, salvo poi ritornare al pieno della capienza in corso d’opera. Per noi è l’anno zero – e non solo per via della pandemia – e da questo primo tempo della stagione abbiamo già tratto indicazioni importanti per il futuro. Il primo obiettivo è stato comunque centrato: siamo tornati a riaccendere i riflettori sul nostro teatro che è amato dai grandi personaggi e interpreti dello spettacolo che anche in questi mesi lo hanno pubblicamente ricordato e riconosciuto. Tutto poi si è svolto nella massima sicurezza e nel pieno delle normative anti contagio, grazie al lavoro degli uffici comunali, di chi si occupa della gestione dei servizi del teatro e della disciplina degli spettatori, cosa che diventa ancor più fondamentale in questo delicato momento in cui nel Paese si sta assistendo a una nuova impennata dei contagi”. “Per questo – prosegue – anche questa seconda parte della stagione inizia tra le incertezze di quelle che potranno essere le evoluzioni della situazione sanitaria ma non ci scoraggia ad andare avanti e seguiremo strada facendo quelle che saranno le indicazioni del Governo. Non ci saranno ancora formule di abbonamento ma lanciamo una promozione speciale #tuttialmancinelli per cui da gennaio si potranno acquistare tutti e cinque gli spettacoli a un prezzo fortemente scontato, questo per incentivare le persone a tornare a teatro e fidelizzarle. Allo stesso modo abbiamo ritoccato al ribasso anche i prezzi dei singoli biglietti. Dopo un inizio faticoso – conclude – la gente si sta riabituando pian piano a tornare a teatro e speriamo che la situazione sanitaria non ci faccia tornare indietro. Orvieto ha bisogno del Mancinelli e il Mancinelli ha bisogno degli orvietani che ora più che mai hanno l’occasione per dimostrare concretamente, e non solo a parole, l’amore per il nostro teatro”. 




La Scuola Comunale di Musica fa gli auguri di Natale al Teatro Macinelli il 23 dicembre

Tornano i tradizionali auguri in musica promossi dal Comune di Orvieto e dalla presidenza del consiglio comunale. L’appuntamento è per giovedì 23 dicembre ore 21 al Teatro Mancinelli grazie alla Scuola Comunale di musica “Adriano Casasole”.

L’appuntamento con gli auguri in musica mancava dal 2019 e quest’anno, grazie alla Scuola Comunale, il supporto della Fondazione CRO e la collaborazione di Unitre e Filarmonica Luigi Mancinelli, il programma prevede una prima parte con la partecipazione degli Sparring Partners mentre nella seconda protagonista sarà l’orchestra d’archi con il coro della Scuola. Sparring Partners è un gruppo interamente dedicato alla musica di Paolo Conte. IN verità è un vero progetto culturale e musicale nato in pieno lockdown grazie alla determinazione dei musicisti che con l’home recording hanno continuato a suonare. Il loro primo videoclip è stato girato nel Teatro Mancinelli e sarà l’apertura della serata. La seconda parte è tutta della Scuola Comunale di Musica con l’orchestra d’archi e il coro che presenteranno musiche e canti della tradizione natalizia internazionale.

Il concerto sarà ad ingresso gratuito, ma nel rispetto delle normative vigenti è necessaria la prenotazione al numero 339.2619440 o alla mail musicaorvieto@gmail.com. L’accesso è consentito solo ai possessori di Super Green Pass.




“Paolo e Francesca” musicato da Luigi Mancinelli offerto dalla Fondazione Marco Besso incanta il pubblico del Teatro

Sabato è stato un grande giorno per il Teatro Luigi Mancinelli. E’ stata la giornata del dramma lirico “Paolo e Francesca” musicato proprio dall’autore orvietano a cui è dedicato il teatro. Un’esecuzione dentro casa, si potrebbe definire, e soprattutto di grande classe, merito dell’orchestra da Camera Roma Sinfonietta e del coro diretti dal maestro Marcello Panni.

A fare gli onori di casa è stato il presidente della Fondazione Marco Besso, Lucio Caracciolo che ha rivolto un ringraziamento all’amministrazione comunale e ai cittadini presenti per assistere alla rappresentazione. Le voci dei solisti hanno riempito la platea, chiare e decise. La musica è di effetto, complessa, a tratti virtuosa così come Luigi Mancinelli era solito fare, mai scontato. In platea in forma strettamente privata erano presenti numerose personalità. fra le quali il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. Al termine della rappresentazione il Consorzio del Vino ha offerto un aperitivo arricchito dagli assaggi del Bar Montanucci e dal buffet offerto da Ceprini Costruzioni. Sia il presidente della Fondazione Caracciolo che il segretario generale Zampetti hanno deciso di prolungare la loro permanenza ad Orvieto per l’intera giornata di domenica e molto probabilmente quella di sabato potrebbe essere stata una sorta di prova generale di future collaborazioni tra la città e la Fondazione. Il consigliere delegato dell’Ente, Lucio Riccetti, conferma la riuscita dell’evento e la buona risposta della città in una giornata comunque piena di appuntamenti di ogni tipo. La platea era piena nei limiti delle normative e dei protocolli anti-covid, mentre per eventuali future collaborazioni lo stesso Riccetti non conferma le indiscrezioni.




11 dicembre, la Fondazione Marco Besso regala alla città l’esecuzione di “Paolo e Francesca” con musiche di Luigi Mancinelli

In occasione del centenario della morte di Luigi Mancinelli e all’interno delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante Alighieri la Fondazione Marco Besso, presieduta da Lucio Caracciolo, offre alla città la prima esecuzione assoluta in forma di concerto del dramma lirico in un atto di Arturo Colautti, musicato proprio da Luigi Mancinelli, “Paolo e Francesca”. L’evento, completamente gratuito si terrà sabato 11 dicembre alle 18 al Teatro Mancinelli.

Il dramma è stato adattato per orchestra da camera dal maestro Marcello Panni. Lo stesso Panni spiega, “trovata la partitura in archivio, alla prima occhiata mi convinsi subito. E’ un breve affresco Dugentesco e dannunziano, (la Francesca del “Vate” è del 1901), dalle armonie sapienti e raffinate, da eseguirsi in forma di concerto con soli quattro personaggi e un piccolo coro. Scartata l’orchestrazione originale per grande orchestra sinfonica – continua Panni – mi decisi per un adattamento drastico: via le parti corali meno interessanti, riduzione dell’orchestra a un quintetto d’archi e pianoforte, più 3 strumenti essenziali: l’arpa, che realizza il liuto del Matto, il corno per l’evocazione della caccia al ‘cignale’, e le campane, per lo straordinario e evocativo finale, al quale partecipa un piccolo coro nascosto. Con soli nove esecutori ho praticamente riscritto l’opera, senza cambiare nulla del testo e della musica”.

Ad esibirsi nell’opera ispirata al V Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante saranno il Coro e Orchestra da camera Roma Sinfonietta, diretti dallo stesso maestro Marcello Panni e maestro collaboratore Mirco Roverelli. La serata sarò arricchita ulteriormente da un racconto delle parti mancanti di Sandro Cappelletto, scrittore e storico della musica, autore di numerosi libretti d’opera e melologhi con musiche si Mozart, Schubert, Beethoven e di vari compositori italiani contemporanei.

Per partecipare alla serata basta prenotarsi alla mail: attivitaculturali@fondazionemarcobesso.net entro il prossimo 10 dicembre. L’ingresso al Teatro sarà consentito solo con mascherina e green pass secondo quanto stabilito dai DPCM. Inoltre sarà attiva la trasmissione in streaming sul sito della Fondazione  http://fondazionemarcobesso.net/eventi  e sul canale YouTube.

I protagonisti

Coro e Orchestra da camera ROMA SINFONIETTA. Direttore Marcello Panni. Maestro collaboratore Mirco Roverelli

Solisti: Francesca – Galina Ovchinnicova (soprano); Gianciotto – Alessio Potestio (baritono);  Paolo – Gianluca Zampieri (tenore); Il matto – Francesco Lucii (tenore)

Coro e orchestra da camera
Roma Sinfonietta

Anna Chulkina, Violino primo
Plamena Krumova, Violino secondo
Raffaele Mallozzi, Viola
Michele Chiapperino, Violoncello
Carla Tutino, Contrabbasso
Rino Pecorelli, Corno
Nazarena Recchia, Arpa
Flavio Tanzi, Percussioni
Mirco Roverelli, Pianoforte
Direttore Marcello Panni
Maestro collaboratore Mirco Roverelli




“Sempre fiori mai un fioraio!”, l’omaggio di Pino Strabioli a Paolo Poli al Mancinelli il 10 e 12 dicembre

Dopo aver inaugurato il 4 ottobre lo storico Teatro Niccolini di Firenze, Pino Strabioli è in tournée con il suo spettacolo in omaggio a Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio!” che sta raccogliendo grandi successi in tutta Italia. “Non è semplice emozione portare in scena la vita di questo straordinario artista, è qualcosa di più. Proverò a raccontare quello che ha significato per me e per la storia culturale del nostro paese partendo dal libro “Sempre fiori mai un fioraio” che mi ha onorato di firmare insieme. Il mio vuole essere un piccolo omaggio al suo indimenticabile genio”.

Poli si è raccontato a Strabioli durante una serie di pranzi trascorsi nello stesso ristorante, alla stessa ora nell’arco di due anni. Da queste pagine nasce una serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza di un genio che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. L’infanzia, gli amori, la guerra, la letteratura, pennellate di un’esistenza che resta un punto di riferimento non soltanto nella storia teatrale di questo paese. Pino Strabioli ha affiancato Poli in palcoscenico ne “I viaggi di Gulliver” e insieme hanno condotto per Rai Tre “E lasciatemi divertire” otto puntate dedicate ai vizi capitali.

Attualmente Pino Strabioli conduce “Il caffè di Rai Uno”, “Io li conoscevo bene“ con Maurizio Costanzo (Rai Tre) e “Grazie dei fiori”  (Radio Due).

Sarà su Rai 1 in seconda serata il 22 dicembre con uno speciale su Mina e Celentano.




Una sera a Teatro in compagnia di Carla Fracci…ma non per tutti

Il 5 novembre del 2021 è stata la giornata di “Carla, il film”. Una giornata particolare perché sono tornate alla mente quei giorni di pieno lockdown quando si sono palesati i camion della produzione, la troupe, gli attori. Nel buio pesto dei locali chiusi, dei negozi tristemente chiusi oppure aperti e deserti, delle strade dove rimbombava l’eco dei passi di poche persone, le oltre 100 persone sono sembrate come quei fiorellini delicati che sbucano dal terreno e trapassano l’ultima neve come a ricordare che la vita è lì pronta a riprendere con la primavera e l’estate.

Sarà da ricordare perché Orvieto è stata protagonista assoluta. Una delle prime immagini è del laghetto di Sugano e poi il Teatro Mancinelli, controfigura del maestoso Teatro alla Scala di Milano. L’ex-caserma Piave è momentaneamente rinata e, come abbozzato in conferenza stampa, si sta pensando di strutturare un modello di utilizzo come teatro di posa. E’ vero Orvieto piace un po’ a tutti e riuscire ad offrire un luogo alle produzioni future potrebbe essere una soluzione. E poi nel film il logo del Comune è proprio in bella vista, non si può non notare.

Sarà da ricordare perché la città ha dimostrato di avere le professionalità interne per supportare produzioni importanti e per far vivere il Teatro in maniera autonoma. E poi i luoghi, il sogno che diventa realtà…

Sarà da ricordare perché il “tafazzismo orvietano” ha colpito ancora. C’era un parterre di riguardo la sera del 5 novembre in teatro. autorità, gente comune, platea piena come i palchetti. Insomma un bel colpo d’occhio ma…Ecco c’è un “ma” grosso come una casa. Mancavano all’appello coloro che si sono strappate le vesti per la liquidazione di TeMa, ricordiamolo sempre non del teatro Mancinelli. Mancava l’opposizione consiliare, con l’eccezione di Franco Raimondo Barbabella.

Sarà da ricordare soprattutto per il film su Carla Fracci. Un film delicato, emozionante da consigliare, in poche parole. “Carlina”, questo il vero nome della signora Fracci, è una bambina sfollata nella campagna lombarda quando viene invitata a seguire la passione per il ballo. Una fortuna per tutti noi che abbiamo potuto ammirare la leggerezza di una libellula nei teatri o in televisione. “Carla” e la sua severità interiore, la sua grande forza, il suo essere donna combattendo contro lo stereotipo che voleva le ballerine non madri. E poi l’ètoile che appare come per salutare il suo pubblico…Una grande emozione!