Grande risposta in termini di partecipazione della città di Orvieto per la manifestazione in difesa della sanità pubblica promossa dalla Cgil insieme allo Spi e a varie associazioni e realtà del territorio.
Circa 200 i manifestanti che hanno voluto dare forza alle istanze del sindacato chiedendo a gran voce una vera “sanità pubblica” e che si torni ad investire su ospedali, tecnologia e soprattutto personale, necessario per far funzionare la complessa macchina della sanità. Sette i punti al centro della mobilitazione: il potenziamento dell’ospedale cittadino; Orvieto sede di distretto; abbattimento delle liste d’attesa e risposta sanitaria sul territorio; potenziamento dell’assistenza domiciliare, del centro di salute mentale, dei servizi per le donne e l’infanzia; casa di comunità accessibile, funzionale e partecipata; potenziamento di medicina territoriale e prevenzione; programmazione di un piano di assunzioni di personale.
Molti gli interventi di rappresentanti sindacali, dell’associazionismo, della politica, lavoratori della sanità, sindaci del territorio e semplici cittadini, tutti accomunati dalla forte preoccupazione per il “progressivo smantellamento” del sistema sanitario pubblico territoriale, che vede in Orvieto uno dei territori più colpiti”. Particolarmente significativa la testimonianza di una cittadina, colpita da aneurisma cerebrale, che ha raccontato la sua esperienza, per fortuna positiva, ma solo grazie alla possibilità di poter usufruire delle prestazioni necessarie nel privato. Rimane quindi la domanda forte e drammatica: e chi non può?
La manifestazione si è conclusa con l’impegno, in primo luogo da parte della Cgil, a continuare la mobilitazione in difesa del diritto costituzionale alla salute e quindi di una sanità pubblica e universale. Il prossimo appuntamento è per sabato 24 giugno a Roma, dove la Cgil insieme ad un ampio gruppo di associazioni promuove una grande manifestazione nazionale in difesa della sanità. Previsti vari pullman dall’Umbria.