Il “parco eolico” sull’Alfina inizia a preoccupare. L’impatto paesaggistico è indubbio con ogni elemento alto, come si evince dal progetto, circa 200 metri. Il sindaco di Castel Giorgio, Andrea Garbini, appena riconfermato alla guida del Comune si è trovato questa patata che rischia di bruciare più mani. Proprio Garbini spiega, “ci siamo coordinati con il vice-sindaco di Orvieto, Angelo Maria Mazzi, per trovare una linea d’intervento comune e comprendere tutti i vari aspetti del progetto eolico sicuramente impattante per il territorio dal punto di vista paesaggistico”.
Questo è solo il primo dei punti discussi durante l’incontro tra gli amministratori dei comuni su cui andrebbero a insistere le pale eoliche di RWE. Andrea Garbini spiega, poi, che “il progetto potrebbe avere un forte impatto anche sui comuni del comprensorio del lago di Bolsena e nei prossimi giorni cercherò di coordinarli per approfondire il tema”. Garbini si trova a dover governare una situazione piuttosto complessa che da una parte vede una serie di progetti per la produzione di energia a forte impatto, a partire dalla geotermia, e dall’altra un territorio sempre più vocato al turismo. “Abbiamo una gran numero di presenze – ribadisce Garbini – che scelgono il nostro territorio per la sua bellezza, per la natura incontaminata e il silenzio. Questi progetti non vanno a braccetto con la tipologia di turismo di Castel Giorgio e più in generale di tutto il territorio circostante”.
L’altro capitolo riguarda i terreni su cui potrebbe sorgere l’eolico. Per quanto riguarda l’orvietano si tratta di privati singoli mentre per Castel Giorgio insistono su proprietà dell’Opera del Duomo. “Sono sicuro – sottolinea Garbini – che il presidente dell’Opera, Andrea Taddei, valuterà con grande attenzione, insieme al consiglio, il progetto in tutti i suoi aspetti. I prossimi passi che intendiamo compiere insieme al vicesindaco di Orvieto riguardano anche il coinvolgimento dell’Ente guidato da Taddei per raccogliere tutti i dati necessari per discutere nello specifico e fermare questo progetto che cozza con quella valorizzazione del territorio di cui sempre si parla e spesso è al centro di progetti di sviluppo”.
Il dibattito sull’eolico all’Alfina è dunque ufficialmente aperto con alcuni quesiti non di poco conto sull’argomento. Ad esempio; qual è la posizione ufficiale dell’Opera del Duomo? E’ possibile avviare una procedura di VIA nazionale senza avere titolarità sui terreni dove dovrebbero sorgere le pale eoliche? Quali strumenti hanno a disposizione gli Enti Locali per porre dei paletti e/o bloccare progetti a forte impatto ambientale?