Quando si dice ‘essere sulla notizia’. Un libro sul più noto caso di dossieraggio ai danni di uomini politici e giornalisti, quello relativo all’archivio segreto gestito dal Sismi in via Nazionale a Roma, che viene pubblicato proprio in queste ore, clamorosamente segnate da un nuovo, misterioso episodio di spionaggio a quanto pare condotto da apparati dello Stato nei riguardi di personaggi ben conosciuti della politica, delle istituzioni e dello spettacolo. ‘Ci sono voluti cinque mesi di lavoro per preparare il volume, ma in realtà sembra un instant-book, poiché l’inchiesta sul dossieraggio attualmente in piedi a Perugia ricalca in molte parti la vicenda della quale mi sono occupato, risalente al 2006. Una coincidenza impressionante. Anche allora ci furono personaggi a lungo spiati e pezzi dello Stato, in particolare il Sismi, lo spionaggio militare, che vennero accusati di controlli illegali e di veri e propri dossieraggi. Poi tutto finì, va detto, con assoluzioni e prescrizioni, ma in molti casi fu il Segreto di Stato a impedire ulteriori accertamenti’. A parlare è il giornalista Roberto Conticelli, autore de ‘L’Archivio Segreto di via Nazionale’, volume edito da Rcs e inserito nella collana ‘Storia dei Grandi Segreti d’Italia’, in edicola in abbinamento con La Gazzetta dello Sport il 6 marzo e acquistabile online nel circuito di Gazzetta Store.it.
‘Siamo sulla notizia, non c’è che dire. Ma il merito di ciò – afferma ancora Conticelli – è della professoressa Barbara Biscotti, apprezzata docente dell’Università di Milano-Bicocca, che mi ha affidato la stesura di questa opera nell’ambito della collana da lei curata per conto della Rcs. Lo ha fatto mesi fa, ma i corsi e ricorsi storici, come ci ha insegnato Giambattista Vico, hanno un’eterna attualità. Tanto più in Italia, una nazione che a ben vedere è una grande realtà provinciale all’interno della quale i segreti, anche quelli riferiti a situazioni intime o personali, vengono spesso carpiti illegalmente e utilizzati a scopi politici per la gestione del potere. Per questo da noi l’apparato nazionale dei Servizi Segreti è sempre guardato con un certo sospetto, pure se non se ne può fare a meno. Proprio a tale sistema, infatti, affidiamo la nostra sicurezza interna e internazionale. Controllare le eventuali deviazioni dell’apparato è quantomai necessario, ma guai a demonizzare una struttura fondamentale per il mantenimento delle buone relazioni tra Stati. Oggi la pace mondiale si deve anche e soprattutto al buon funzionamento dei Servizi Segreti’. Il libro di Conticelli, giornalista di lungo corso e già presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, oltre al racconto della scoperta dell’Archivio Segreto e dei numerosi procedimenti giudiziari che ne scaturirono, contiene un’accurata analisi della situazione attuale e delle prospettive del sistema dei Servizi Segreti italiani. ‘E’ alle porte una riforma di tale apparato – sostiene Conticelli – che necessariamente dovrà tenere conto di uno sviluppo tecnologico senza precedenti anche nel sistema della sicurezza. Fino a pochi anni fa erano le intercettazioni telefoniche a farla da padrone, oggi droni e satelliti-spia consentono operatività un tempo impossibili. Ma è poi la stessa finalità dello spionaggio ad essere cambiata, ad aver preso altri canali, assumendo nuove caratteristiche e quindi specificità ancora da verificare. Perché, dunque, leggere un libro come quello che ho scritto e che ha comportato un lungo lavoro di verifica e acquisizione delle fonti? Magari anche soltanto per conoscere cosa avviene nel mondo quando ci sentiamo tranquilli in casa e riteniamo di non avere pericoli che incombono sulle nostre teste.
Il 7 ottobre, con il crack dell’apparato di sicurezza israeliano, uno dei migliori del mondo, che ha consentito ad Hamas di mettere a segno la carneficina del rave nel deserto, noi occidentali abbiamo scoperto che la sicurezza è un problema costantemente presente, una spia perennemente accesa. I rischi ormai ci camminano accanto ogni giorno’.