Sabato 27 maggio alle 17 verrà inaugurata la mostra, dal titolo “Il Volto del Passato”, al Museo Etnografico e del Cotto di Castel Viscardo, in cui saranno esposti reperti provenienti dalla necropoli etrusca, situata in località Caldane, a Castel Viscardo e dal sito romano di Coriglia (nella frazione di Monterubiaglio).
La mostra rappresenta il risultato di un lavoro che arriva da lontano e che ha visto la collaborazione di numerosi enti e istituti di cultura (primi fra tutti la Regione Umbria e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e del Paesaggio dell’Umbria) ed è solo una parte di un progetto ben più ampio, finanziato dalla misura Por Fers 5.2.1, Programma Quadro Aree Interne Sud Ovest Orvietano.
Tale progetto ha visto prima di tutto la sistemazione in termini di accessibilità e fruibilità dell’area archeologica di Coriglia, un sito che ha pian piano conquistato un posto di rilievo negli studi archeologici umbri. Le campagne di scavo, infatti, succedutesi dal 2006 e interrotte solo nei due anni di pandemia, sono quest’anno alla loro XV edizione e condotte come sempre dagli studenti del Saint Anselm College (New Hampshire,Stati Uniti) sotto la supervisione del Paao e la direzione del professor David B. George dello stesso Saint Anselm College, in collaborazione con l’Institute for Mediterranean Archaeology. Quello che a un quadro iniziale sembrava essere solo un insediamento di età romana, dovuto alla presenza dell’acqua, si sta rivelando qualcosa di molto più complesso, legato, piuttosto, alle vie di comunicazione presenti sul territorio, che va da un età tardo-etrusca, fino al tardo medioevo (sec. XIV d.C.), determinandone un insediamento importante e duraturo nei secoli.
La mostra, che si inaugurerà sabato, testimonierà, con i suoi importanti reperti, proprio la vitalità e la complessità del sito di Coriglia, i cui limiti e confini sono ancora oscuri, resta infatti moltissimo da scavare per arrivare ad una precisa identificazione sia delle dimensioni del luogo che del suo significato complessivo all’interno dello sviluppo della locale comunità.
Altresì preziosi, poiché totalmente inediti fino ad oggi, in quanto custoditi presso la Soprintendenza e mai esposti finora, sono i reperti degli arredi funerari provenienti dalla necropoli etrusca delle Caldane. Si tratta di arredi risalenti al VII-VI secolo, che testimoniano in maniera suggestiva come il territorio di Castel Viscardo, abbia visto importanti insediamenti umani delle civiltà del passato.
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