Si è spento nel giorno di Pasqua l’architetto Alberto Satolli, una figura fondamentale per la città, per la sua storia recente. La redazione di OrvietoLife si unisce al dolore dei familiari e di seguito pubblichiamo il ricordo del sindaco Roberta Tardani, e dell’ISAO.
“Orvieto piange la morte dell’architetto e storico Alberto Satolli, un concittadino illustre, uno studioso meticoloso dalla raffinata curiosità che ha arricchito il mondo della cultura non solo locale ma della storia dell’architettura italiana.
Con la sua scomparsa Orvieto perde una figura carismatica e un esperto autorevole, apprezzato negli ambiti accademici e nella sua città di cui è stato un prezioso testimone delle trasformazioni realizzate negli ultimi anni. L’architetto Satolli ha lasciato segni importanti nel restauro di significativi monumenti come il Palazzo del Capitano del Popolo o più recentemente il Palazzo Simoncelli, destinato a Centro di documentazione della Ceramica che affaccia sulla stessa piazza del Popolo, e ha dato il suo contributo negli anni Ottanta anche alla scrittura del “Progetto Orvieto”. Come comunità orvietana avremo molto da ricordare di Alberto Satolli, dagli studi in vari campi di interesse storico, alla produzione di libri, dall’esperienza educativa come docente dell’Istituto Statale d’Arte a quella presso l’Ufficio Urbanistica e PRG del Comune, fino al suo sentire e vivere l’impegno politico.
In questo triste momento, siamo vicini a tutti i suoi familiari e abbracciamo in particolare la figlia Valentina”. – Roberta Tardani, sindaco di Orvieto
“L’Istituto Storico Artistico Orvietano comunica con grande dolore che l’architetto Alberto Satolli, sua colonna da almeno cinquant’anni, e suo Presidente per più di un decennio, è purtroppo deceduto questa notte. Alberto Satolli ha saputo portare sempre più in alto il significato storico della nostra Città, in tutti i campi artistici, dall’architettura alla ceramica, dall’urbanistica alla letteratura di viaggio. E ha regalato a tutti gli orvietani libri di un’intensità eccezionale, come il meraviglioso Imago VV (Vrbis Veteris), e tanti, tantissimi interventi con i quali ha saputo dare il suo giudizio, in chiave anche polemica quando ce n’era bisogno, su scelte che coinvolgevano l’assetto, e non solo d’immagine, della Sua bellissima Orvieto. Ha sempre risvegliato le Istituzioni richiamandole con forza critica e con fede assoluta nella Politica: è stata la voce critica di Orvieto, un ruolo scomodo ma necessario!
Il Consiglio Direttivo dell’ISAO, in grande lutto.”