Nella giornata di lunedì 12 si è svolto un incontro sul nuovo piano dei rifiuti promosso dall’assessore Morroni al quale sono stati invitati Amici della Terra, Legambiente e WWF.
Abbiamo molto apprezzato l’invito dell’assessore Morroni anche se abbiamo dovuto constatare la chiusura della Regione alle proposte degli Amici della Terra contenute nelle osservazioni presentate in sede di VAS, con particolare riferimento all’utilizzo delle discariche nella fase transitoria del piano prima che entri in funzione un nuovo inceneritore previsto per il 2028. La nostra posizione prevede l’utilizzo dell’inceneritore di Terni e delle cementerie di Gubbio, cioè di impianti esistenti senza ricorrere alla costruzione di un nuovo inceneritore o anche alla possibilità di giungere ad eventuali accordi con altre regioni, così da minimizzare il ricorso allo smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti nelle discariche umbre altrimenti destinate ad un loro rapido esaurimento.
Per contro l’assessore ha ribadito l’assoluta necessità di ricorrere allo smaltimento in discarica per affrontare la fase transitoria sino all’entrata in funzione di un nuovo inceneritore, con il conseguente bisogno di ampliare le discariche strategiche dell’Umbria.
Ciò è in profonda contraddizione con le indicazioni dello stesso piano laddove parla di “indifferibilità di efficaci strategie di riduzione dei conferimenti per salvaguardare i volumi residui” e richiama la DGR 1409/2018 che “riconosce i volumi disponibili nelle discariche regionali quali riserva strategica regionale, da preservare con ogni ulteriore azione di contenimento dello smaltimento in discarica, compreso l’eventuale avvio delle frazioni non destinabili a recupero/riciclaggio a impianti di recupero energetico ubicati fuori dal territorio regionale”. È inoltre in contraddizione con la “inderogabile necessità di limitare lo smaltimento in discarica nonché l’improrogabilità di mettere in atto tutte le azioni volte a contrastare il climate change”, così come riportato nei “Lineamenti preliminari per la definizione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile dell’Umbria”, di cui al documento preadottato con DGR n. 1016 del 27/10/2021 e che ha coinvolto come partner ANCI e FELCOS, ARPA Umbria, Parco 3A, PUNTOZERO, SVILUPPUMBRIA, UNICEF, Università di Perugia.
È poi inaccettabile che il piano non indichi chiaramente le modalità di ampliamento delle tre discariche strategiche di Belladanza (Città di Castello), Borgogiglione (Magione) e Le Crete (Orvieto), fermo restando che, entro il 2028 (data dell’entrata in funzione di un uovo inceneritore che, a parere nostro e di altri esperti, slitterà almeno sino al 2030), dovranno essere reperiti nuovi volumi per complessivi 1.200.000 mc, come è possibile dedurre dalla DGR n. 2 del 5.1.2022. In quest’ultimo atto si ipotizzano i seguenti ampliamenti di cui non c’è traccia sul piano: Belladanza mc 300.000, Borgogiglione mc 700.000, Le Crete mc 500.000. Ebbene, durante l’incontro la Regione ha fatto presente che sono in corso i lavori a Belladanza e che partiranno quelli di Borgogiglione per i volumi suddetti, mentre per Le Crete “si vedrà” ha detto l’Assessore, con il chiaro intento di spostare in avanti il birillo delle responsabilità decisionali e di tentare di giungere indenni alle prossime elezioni amministrative, diciamo noi.
Il piano che non pianifica e che non fornisce dati, è un piano improcedibile e impresentabile. È completamente fuori luogo ricorrere a questo uso massivo dello smaltimento in discarica, quale sistema collocato all’ultimo posto nella gerarchia europea e principale responsabile delle emissioni di gas climalteranti rispetto ad altre forme relative alla gestione dei rifiuti.
E l’Umbria, “mare verde d’Italia”, perde di significato!
Monica Tommasi – presidente Amici della Terra Onlus
Taira Bocchino – presidente Amici della Terra Orvieto