Dal 10 al 12 giugno Orvieto sarà protagonista di Cittaslow con ospiti internazionali che si riuniranno al Palazzo del Popolo dopo due anni abbondanti di riunioni a distanza. Sono quasi 200 gli iscritti di Cittaslow International, una rete che coinvolge 32 paesi, 282 città di cui 10 in Umbria e Orvieto hub di questa rete che promuove il vivere in maniera sostenibile. Non ci saranno i rappresentanti cinesi perché la pandemia ancora si fa sentire con i suoi colpi di coda. Ma ci sarà anche un collegamento via web perché l’occasione è importante, verrà presentato in anteprima mondiale il progetto “Cittaslow Metropolis”, un vero e proprio salto di qualità, una grande scommessa perché entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle grandi aree metropolitane e l’emergenza ambientale non può essere combattuta senza la collaborazione e la partecipazione delle città.
Ma cosa significa Cittaslow Metropolis? L’idea è quella di trasferire la sfida del “buon vivere” dai paesi e dalle realtà cittadine di provincia prima nei quartieri per poi entrare nelle grandi realtà metropolitane, lentamente, senza fretta ma costantemente. Cittaslow è uno stile di vita che nelle città significa quartieri dove i bambini possono giocare liberamente, dove i pendolari in massimo 30 minuti possono raggiungere il loro posto di lavoro, i ragazzi le loro scuole, i cittadini tutti i servizi. In questo modo si punta a diminuire la mobilità quotidiana inquinante diminuendo le emissioni di carbonio ma non solo, l’obiettivo è far calare il rumore e lo stress. Spiega Pier Giorgio Oliveti, segretario generale di Cittaslow International, “a Orvieto presentiamo il progetto pilota in corso in tre quartieri di Smirne, in anteprima mondiale, e così si porta il buon vivere dalla piccole città alla metropoli. E’ una nuova sfida che prevede una griglia di valori slow, la partecipazione attiva dei cittadini e di tutti i cosiddetti stakeholders e degli amministratori che devono guidare scelte e progetti”.
L’apertura dell’assemblea è prevista per le 16 del 10 giugno con Mauro Migliorini, sindaco di Asolo e presidente di Cittaslow, con la tavola rotonda dal titolo “Cittaslow Metropolis, il laboratorio del futuro. Una contraddizione che fa scuola: quando e come la metropoli adotta le qualità slow”. Al confronto parteciperanno Tunç Soyer, sindaco di Smirne e vicepresidente di Cittaslow oltre che coordinatore della rete nazionale turca di Cittaslow, Walter Ganapini, docente e ricercatore italiano, membro onorario del Comitato Scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, Sohn Dehyun, accademico dell’Università di Seoul, coordinatore della rete coreana di Cittaslow, Giacomo Degli Antoni, professore di economia politica e delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Parma e Giuseppe Roma, architetto, membro del comitato scientifico di Cittaslow e presidente della Rur/Rete urbana delle rappresentanze. Alla tavola rotonda la partecipazione è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’11 giugno partirà l’assemblea generale dell’associazione. L’ospite d’onore sarà l’architetto e urbanista spagnolo Vicente Guallart, che proviene da Barcellona, una metropoli che si sta trasformando puntando sulla sostenibilità, una sfida difficile soprattutto per un’area vocata al turismo di massa, città portuale, commerciale e industriale con tutti i problemi del caso.
Barcellona è una delle aree metropolitane che ha accettato la sfida di Cttaslow Metropolis. Da circa 5 anni oltre alla città catalana anche a Busan, Bruxelles, Taipei e Smirne si studia, progetta e poi si concretizza l’idea di un modello urbano “lento” . E’ quello che sta avvenendo a Smirne, in Turchia, con il programma “Cittaslow Neighborhood” si lavora seguendo i principi di integrazione sociale, impegno civico, dati scientifici, benefici e interazione sociale.