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Il cda di Vetrya approva una semestrale da brivido e per il futuro sì alla procedura concorsuale

Il consiglio di amministrazione di Vetrya si è tenuto regolarmente il 29 settembre ed ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021, redatta in base ai principi contabili nazionali e sottoposta a revisione contabile limitata affidata a EY S.p.A, che ha confermato l’andamento negativo dell’azienda. Lo stesso cda ha quindi, alla luce dei conti, di far ricorso alla procedura concorsuale che consenta una continuità aziendale nell’ottica di risanamento d’impresa, conservazione dei complessi aziendali e salvaguardia della forza lavoro è scritto nel comunicato che poi prosegue, “la società procederà unitamente ai propri advisor a predisporre il nuovo piano industriale successivamente alla scelta della procedura concorsuale più appropriata e utile per risolvere la crisi aziendale”. Entro i prossimi dieci giorni verrà nuovamente convocato il cda per analizzare le possibili soluzioni e informare il mercato in maniera puntuale dell’evoluzione.

Al 30 giugno 202 il gruppo Vetrya ha registrato ricavi consolidati totali pari a 4,77 milioni di euro rispetto al dato registrato nel 1° semestre 2020 pari a 21,50 milioni (in diminuzione del 78%) e un EBIT consolidato di periodo di -10,20 milioni di euro rispetto al dato registrato nel 1° semestre 2020 pari a -6,55 milioni di euro. L’EBITDA consolidato è pari a -3,65 milioni di euro, rispetto al risultato del 1° semestre 2020 pari a -3,52 milioni di euro. A livello di Gruppo la riduzione complessiva dei ricavi delle vendite e delle prestazioni al 30 giugno 2021 è pari a 16,73 milioni Euro (-78%), mentre la voce dei costi per servizi è diminuita del 78% rispetto al 30 giugno 2020 in linea con il calo del fatturato. Il risultato netto consolidato si è attestato a -13,00 milioni di Euro, a fronte di –6,61 milioni del 1° semestre 2020. Il patrimonio netto del Gruppo ammonta al 30 giugno 2021 a -10,69 milioni di Euro rispetto al valore di 1,28 milioni di Euro al 31 dicembre 2020. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2021 è invece pari a 16,29 milioni di Euro, contro i 12,58 milioni di Euro al 31 dicembre 2020 a seguito di nuovi finanziamenti ottenuti dalla società e riduzione dei depositi bancari. Le attuali disponibilità liquide della Società si sono ridotte rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020, e si attestano a 1,81 milioni di Euro, a differenza dei 4,93 milioni di Euro al 31 dicembre 2020.

Questa è in estrema sintesi la situazione del gruppo Vetrya mentre il futuro prossimo sarà la procedura concorsuale che si riserva di deliberare in un prossimo cda e che molto probabilmente sarà l’amministrazione straordinaria. Qui siamo nel puro campo delle ipotesi, però, quindi saranno fondamentali i prossimi dieci giorni con il management, anche coadiuvato da esperti individuati eventualmente dallo stesso cda, che dovrà presentare una nuova fotografia delle condizioni economico-finanziarie e produttive del gruppo agli amministratori che poi decideranno di conseguenza.




Anas sospende i lavori all’incrocio con via delle Conce fino alla riapertura dell’Arcone

Su richiesta dell’amministrazione comunale, dal pomeriggio del 30 settembre, Anas sospenderà i lavori di asfaltatura della Sr71 Umbro Casentinese al chilometro 31,500 ovvero a circa 300 metri dall’incrocio con via delle Conce. Il cantiere sarà spostato al parcheggio della Necropoli etrusca di Croficisso del Tufo e gli interventi proseguiranno in direzione di piazza Cahen. I lavori nel tratto compreso tra la Necropoli e l’incrocio con via delle Conce saranno realizzati in notturna. La rimodulazione dei lavori è stata sollecitata dall’Amministrazione Comunale per evitare di accrescere i disagi dovuti all’incidente che si è verificato nella giornata di martedì lungo la Strada dell’Arcone e che ha reso necessaria la chiusura dell’arteria stradale con il conseguente spostamento dei flussi di traffico su altre direttrici. 

Allo stesso tempo l’amministrazione comunale ha sollecitato la Provincia di Terni, ente proprietario e gestore della strada, a predisporre in tempi brevi un primo intervento di messa in sicurezza dell’antico ponte dell’acquedotto danneggiato nell’incidente per consentire la riapertura della Strada dell’Arcone e a predisporre una segnaletica stradale più efficace ed evitare in tal modo le problematiche riscontrate dai residenti e dalle attività commerciali della zona nonché dai turisti.




Andrea Taddei, presidente dell’Opera del Duomo, “è un anno importante per il turismo e a breve nuovi lavori”

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Un’intervista a tutto tondo con il presidente dell’Opera del Duomo, Andrea Taddei. Si è parlato di molti argomenti a partire dalla questione sicurezza e tutela della Cattedrale. Prossimamente dovrebbero partire i lavori di restauro conservativo del Reliquiario che continuerà ad essere visibile in una sorta di “work in progress”. tanti sono i progetti in cantiere e soprattutto il rilancio del MODO. Per quanto riguarda i visitatori il Duomo si conferma la vera “star” di Orvieto con oltre 300 mila ingressi, un tren in crescita anche quest’anno nonostante i primi mesi di lockdown.




Il ricordo di Fausto Carloni da parte del sindaco di Baschi

E’ venuto a mancare il 29 settembre Fausto Carloni. Intenso il ricordo del sindaco di Baschi Damiano Bernardini. “Desidero ricordare Fausto Carloni per i tanti anni di impegno istituzionale nel Comune di Baschi. Al primo ingresso in Consiglio Comunale ero poco più di un ragazzino e lui già un veterano. Inizialmente mi colpì la stima indiscussa e trasversale di tutti coloro che avevano condiviso con lui precedenti esperienze amministrative. Tuttavia mi bastò poco per comprenderne le ragioni: rispetto, competenza e passione erano qualità impossibili da ignorare. Dal mio punto di osservazione, il suo impegno per la scuola è stata la testimonianza più concreta. Una dedizione che andava ben oltre di doveri del suo impiego, e che ha consentito di salvaguardare e valorizzare i plessi del nostro territorio. Il mio è un saluto effettuoso e un ringraziamento sincero. La vicinanza più forte a Fabio, Federica, Rosanna e tutta la famiglia”.

La redazione e il direttore di OrvietoLife inviano le più sentite condoglianze ai familiari di Fausto Carloni




Torna visibile l’edicola alla Torre del Maurizio dopo il restauro

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L’edicola con l’affresco raffigurante il “Cristo che porta la Croce” è tornata completamente pulita, restaurata anche nella sua cornice. I lavori sono stati commissionati all’Opera del Duomo alla Keo e sono stati eseguiti da Giuseppe Ammendola e Chiara Munzi che ci hanno brevemente spiegato cosa e come hanno svolto la delicata e preziosa opera di restauro.




Michela Taddei, “Basta con le voci sulla morte di Stefano Cossu, ora lasciamolo riposare veramente in pace”

E’ passato un mese da quando Orvieto piangeva la tragica scomparsa di Stefano Cossu.  Uno schianto con la propria auto ha posto fine alla sua vita.  Per ricordarlo nella Chiesa di Sferracavallo si è svolta una Messa in suffragio.  E’ stato anche il momento per Michela Taddei, la compagna, di chiedere che si ponga fine alle voci, al pettegolezzo che troppo spesso “sporcano” il ricordo di chi non c’è più e non può replicare, non può difendersi. 

Stefano Cossu e Michela Taddei

Stefano Cossu

Michela è visibilmente commossa ma determinata e ricorda i tanti momenti di vita con Stefano, “sono stati dieci anni bellissimi, intensi con momenti anche difficili come succede in tutte le coppie, ma Stefano è sempre stato presente, disponibile con tutti e stavamo facendo progetti per un futuro familiare più forte”.  Una di quelle “voci” ha spesso lasciato immaginare che lo schianto fosse stato volontario, insomma un suicidio.  Michela sgrana gli occhi, “ma cosa sono andati a pensare.  E’ assolutamente falso!  Stefano anche quel giorno maledetto era sorridente.  Saremmo dovuti partire per un week-end con gli amici e si era fermato per acquistare le sigarette, piccoli gesti quotidiani di attenzione che non si coniugano con volontà suicide.  Anche nella vita privata, lo ripeto, avevamo pianificato appuntamenti importanti e proprio in quei giorni”.  Come è stato ricordato anche da don Danilo, parroco di Sferracavallo, “non siamo qui per santificare qualcuno”; Stefano aveva fatto degli errori, come succede a tanti giovani, ma non è giusto che riaffiorino al minimo dubbio.  E cosa c’è di meglio di uno schianto in auto, da solo, in un rettilineo con le condizioni meteo tranquille?  Le “voci” sono tornate a ricordare gli errori del passato a indicare le cause dello schianto “in…qualcosa che sappiamo perché Stefano era un bravo ragazzo, ma con quel difetto…” Lo sguardo di Michela si fa quasi duro, “no, mi ribello a questa mania orvietana delle voci senza conoscere la realtà dei fatti, senza neanche essere stati testimoni.  Chi ha visto, chi ha cercato di salvare Stefano mi ha spiegato che purtroppo non c’era nulla da fare.  Stefano era accasciato sul sedile di destra.  L’incidente è avvenuto non per la velocità ma perché ha avuto un malore e conseguentemente ha perso il controllo dell’auto che è andata fuori strada schiantandosi contro un albero”

Questa è la tragica realtà dei fatti.  Michela ora chiede solo “che Stefano venga ricordato da chi lo ha amato e venga fatto riposare veramente in pace.  Basta con questi continui pettegolezzi, con le voci, con le indiscrezioni.  Basta veramente!”.




Due turisti perugini si perdono nei boschi a Montegabbione, salvati dall’Arma

Domenica particolare quella trascorsa da una coppia di 35enni, turisti perugini, che nel tardo pomeriggio a Montegabbione, durante una escursione alle piscine naturali di Castel di Fiori, ha perso l’orientamento non riuscendo più a ritrovare il sentiero poco prima percorso. La coppia, presa dal panico, ha quindi deciso di chiamare il 112 chiedendo aiuto. Visto l’approssimarsi del buio, e poiché il cellulare chiamante risultava irraggiungibile, il Comandante della Stazione Carabinieri di Montegabbione, Christian Gagliardo, e l’appuntato scelto Ruggiero Carmine Gerardo, si sono recati immediatamente sul posto con il fuoristrada in dotazione, percorrendo successivamente a piedi il sentiero e parte dell’area interessata.

Dopo circa 40 minuti i militari hanno rintracciato i due giovani, spaventati ma in buono stato di salute, che dopo avere ringraziato i soccorritori e rammaricati per l’accaduto sono stati riaccompagnati alla loro autovettura e successivamente indirizzati sulla strada per tornare a casa, sani e salvi e con una storia a lieto fine da raccontare.




Il corto Arika&Neil al Festival di Siena con la colonna sonora di DJ Thedo

Dopo la 78° Mostra del Cinema di Venezia il cortometraggio “Arika&Neil” diretto da Emanuela Del Zompo arriva il 2 ottobre al TerraSiena Film Festival diretto da Antonio Flamini.  Nello short movie due figure storiche marchigiane: Raffaello Sanzio e Francesco Moro.  La colonna sonora del film è di DJ Thedo con il brano Shulligum nato in collaborazione con l’orchestrina d’archi “Trio Improvviso”.

Tratto dal fumetto fantasy “La leggenda di Kaira”, la regista esplora il tema della condizione della donna in epoca storica.  Dopo aver affrontato il tema del femminicidio con “The women’s angels”, con questo progetto affronta anche il tema della diversità con l’attrice Rosanna Gambone (scomparsa il 7 settembre 2021) affetta sin dalla nascita da osteogenesi imperfetta“Il film vuol far riflettere sui temi social come la violenza di genere, il femminicidio e la disabilità”.  Girato a Todi, il progetto ha il patrocinio dell’associazione Polizia Penitenziaria, Bon’t worry, Comune di Todi e Ministero dei Beni Culturali. Si ringrazia per la riprese svolte al palazzo vescovile don Francesco Valentini.  Interamente in costume, hanno partecipato al progetto il gruppo storico Perugia 1416, Arcus Tuder con figuranti e comparse, il cast artistico è composto da Adriana Russo, Michael Segal, Simone Frateschi, Daniele Pacchiarotti (autore anche del quadro ‘L’Amazzone con l’unicorno’, selezionato per il premio Isabella d’Este 2021 con esposizione al Centro congressi di Ferrara.  Dop e VFX del cortometraggio è Joseph Pelliccia (Lefevre).




Vetrya, la dura realtà dei conti e un futuro tutto da decidere

La crisi Vetrya sembra essere esplosa come un temporale d’agosto, all’improvviso.  In realtà i segnali c’erano, bastava leggerli dai dati di bilancio, già da qualche tempo.  Andiamo con ordine.  La stessa società con un comunicato ufficiale spiega di non poter raggiungere gli obiettivi del piano industriale per il 2021 e di essere pronta, il prossimo 29 settembre, ad intraprendere le azioni “per l’uscita dalla situazione di crisi che allo stato, sulla base dei dati preliminari, potrebbe determinare una riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”.   

Quindi il management del gruppo ha scoperto solo a settembre di avere dei problemi?  Così sembrerebbe come viene spiegato, “il management del gruppo ha preso atto dello scostamento rispetto al budget e dell’impossibilità di poter confermare il raggiungimento del break even solamente alla fine del mese di agosto a valle della ricezione dei report finanziari legati all’ex-mercato dei servizi a valore aggiunto e del perfezionamento di una serie di verifiche interne resesi necessarie anche a seguito delle dimissioni dei responsabili delle aree telco e media”.   Andando a rivedere i dati di gennaio 2021 i segnali erano già ben evidenti, così come avevamo segnalato in un articolo del 30 dello stesso mese (https://www.orvietolife.it/vetrya-utile-semestrale-a-66-milioni-debiti-a-165-milioni-aggiornato-il-piano-industriale-focalizzato-sul-cloud-e-taglio-dei-costi/). 

Cosa raccontano alcuni dati di bilancio relativi al 2020?  Il fatturato ha chiuso a 23,9 milioni di euro mentre le perdite hanno toccato i 14,756 milioni di euro, cioè il 60% del fatturato, con una crescita di 2,837 milioni di euro sul 2019.  I debiti verso banche sono a 16,934 milioni contro i 13,6 del 2019, anche qui in crescita e il patrimonio netto è fermo a 655 mila euro.  Bastano questi pochi dati per comprendere la situazione complessa di Vetrya.  Intanto “Borsa Italiana ha comunicato che fino a successiva comunicazione non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo sulle azioni ordinarie Vetrya”, non solo la “EnVent Capital Market ha comunicato di recedere a partire dal prossimo 22 ottobre, dall’incarico di nominated adviser.  EnVent ha motivato la propria decisione di rinunciare per giusta causa all’incarico, lamentando la violazione dei doveri informativi nei confronti del nominated adviser”.

Questa è la cronaca dei giorni difficili di Vetrya.  Ora gli occhi sono tutti puntati sul 29 settembre quando i manager dovranno presentare al cda il piano di risanamento e rilancio dell’azienda che occupa circa 100 dipendenti.  Le azioni che probabilmente verranno messe in campo potrebbero essere quelle di un taglio dei costi, di vendita di eventuali controllate e/o partecipate non core e, così come scritto nel comunicato ufficiale anche di utilizzo del capitale sociale e delle riserve per riportare in equilibrio i conti.  Per questo è stato comunicato che si potrebbe andare anche sotto la “soglia legale” il che significherebbe la successiva ricostituzione del capitale sociale e, come recita il codice, dovrà “essere convocata senza indugio l’assemblea dei soci” per deciderne modalità ed entità.  Possibili ulteriori alternative sono complesse e, probabilmente, meno immediate. 

Insomma, per Vetrya si prospetta un atterraggio piuttosto duro, un ritorno alla realtà dopo gli anni “dei sogni” e un possibile sacrificio anche per i lavoratori dell’azienda, ma per avere certezze si dovrà necessariamente attendere ciò che verrà deliberato dal cda del 29 settembre.




Un prof no vax si fa sospendere e protesta con un cartello fuori dalla scuola

Un docente della Scuola media Signorelli ha messo in atto una protesta eclatante proprio all’orario d’ingresso. Il docente ha posteggiato la sua auto in piazza Marconi e ha esposto un cartello dal testo piuttosto eloquente: “il green pass è vergognoso e criminale perché provocatoriamente disonesto nei confronti dei cittadini, violentemente lesivo dei diritti costituzionali, completamente inutile per la prevenzione del contagio. Il prof. Pigozzi di fronte a questo brutale atto di ricatto e sottomissione politica perpetrato con il plauso della maggioranza dei benpensanti e con atteggiamenti discriminatori ed irrisori nei suoi confronti, si farà sospendere, rinuncerà allo stipendio e, con profondo dispiacere, non insegnerà più arte ai suoi alunni. Ma così facendo spera almeno di insegnare loro a non piegare la testa di fronte alle ingiustizie. (sempre che non lo riteniate un insegnamento disdicevole o fuori moda). Viva l’Italia, Viva l’Europa, terre di diritti, democrazia e progresso…ma quello vero, quello dalla parte dell’uomo e non dei mercati”.

Una vera e propria invettiva contro l’obbligo vaccinale per il personale della scuola. Il professor Pigozzi una volta sospeso non percepirà lo stipendio a meno che non decida, cosa molto poco probabile, di vaccinarsi nel prossimo futuro. Il governo ha scelto la strada del vaccino per assicurare nelle scuole un ambiente sicuro per quanto possibile e la linea dura con i dipendenti pubblici che non rispettano le norme. Il concetto di libertà e quello di diritto non possono essere salvacondotti, ma la scienza deve tornare al suo ruolo primario, quello di cercare risposte e soluzioni alle malattie, un ruolo che non può essere della politica.