“Via il disavanzo dai conti” è una vittoria per la città ma…i fantasmi di TeMa, Comunità Montane e Crescendo sono dietro l’angolo

Il bilancio è finalmente libero da ogni fardello. Questo l’annuncio dell’assessore Piergiorgio Pizzo che ha immediatamente spiegato che ora si potrà investire su scuole, palestre e fiscalità comunale. Giusto! Ci lascia perplessi la parte dedicata al bilancio risanato e libero dal disavanzo. In effetti il disavanzo viene azzerato dallo sblocco degli accantonamenti per la vicenda degli swap di BNL. Una sorta di vincita alla lotteria, semplificando molto, che però non è strutturale. una volta spesi non ci saranno più.

Certo il disavanzo è azzerato ma non sembra che venga toccato lo stock di debito del Comune, ancora piuttosto alto. E’ sacrosanto festeggiare per la vittoria di una battaglia iniziata ai tempi di Concina con l’assessore Romiti e chiusasi dopo oltre dieci anni in via definitiva. E nel 2026? e Forse ancora prima se i liquidatori di TeMa, Comunità Montane e Crescendo dovessero decidere di bussare a denari in Piazza della Repubblica, magari con l’intervento dell’autorità giudiziaria. Già, ballano i 2 milioni di euro circa della TeMa che sono lì come un macigno con un giudice che dovrà decidere, prima o poi, chi dovrà accollarsi i debiti nei confronti dei fornitori.

La pressione fiscale, poi, è al massimo proprio dai tempi della “messa in sicurezza” del bilancio ai tempi di Concina e poi confermata anno dopo anno da Germani e poi da Tardani fino ad ora. Gli equilibri di cassa sono più o meno stabili da un biennio, visto che l’imposta di soggiorno è una tassa di scopo e, come tale, deve essere utilizzata in tale ambito, anche se con visioni, pardon programmazioni piuttosto ampie. La TARi è una tariffa quindi è con saldo neutro, sul bilancio comunale, anche qui semplificando molto. Gli altri utili per le casse arrivano dai diritti, dalle tasse sull’immobiliare e sulle lottizzazioni, dalle multe e dai parcheggi, queste ultime due voci sono piuttosto corpose. C’è anche il Pozzo di San Patrizio nel calderone. Con questi soldi si deve far fronte ai ratei dei mutui, agli stipendi, ai contributi previdenziali, alle manutenzioni varie, al Teatro, al Palacongressi fino agli Scuolabus e ai servizi sociali. Tanti servizi che vengono assicurati dal Comune da sempre ma che hanno un costo alto e che vengono sostenuti tutti dai cittadini, al netto di eventuali finanziamenti di Stato o Unione Europea.

quindi il disavanzo è stato cancellato ma potrebbe ritornare sia per i servizi che deve assicurare il Comune sia per i molteplici fantasmi che si aggirano, per ora, sulla testa dei cittadini e del prossimo inquilino del Palazzo comunale. Fantasmi che, però rischiano di essere milionari e potrebbero tornare a pesare sui conti pubblici e sulle tasche dei cittadini.