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Vetrya, la dura realtà dei conti e un futuro tutto da decidere

La crisi Vetrya sembra essere esplosa come un temporale d’agosto, all’improvviso.  In realtà i segnali c’erano, bastava leggerli dai dati di bilancio, già da qualche tempo.  Andiamo con ordine.  La stessa società con un comunicato ufficiale spiega di non poter raggiungere gli obiettivi del piano industriale per il 2021 e di essere pronta, il prossimo 29 settembre, ad intraprendere le azioni “per l’uscita dalla situazione di crisi che allo stato, sulla base dei dati preliminari, potrebbe determinare una riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”.   

Quindi il management del gruppo ha scoperto solo a settembre di avere dei problemi?  Così sembrerebbe come viene spiegato, “il management del gruppo ha preso atto dello scostamento rispetto al budget e dell’impossibilità di poter confermare il raggiungimento del break even solamente alla fine del mese di agosto a valle della ricezione dei report finanziari legati all’ex-mercato dei servizi a valore aggiunto e del perfezionamento di una serie di verifiche interne resesi necessarie anche a seguito delle dimissioni dei responsabili delle aree telco e media”.   Andando a rivedere i dati di gennaio 2021 i segnali erano già ben evidenti, così come avevamo segnalato in un articolo del 30 dello stesso mese (https://www.orvietolife.it/vetrya-utile-semestrale-a-66-milioni-debiti-a-165-milioni-aggiornato-il-piano-industriale-focalizzato-sul-cloud-e-taglio-dei-costi/). 

Cosa raccontano alcuni dati di bilancio relativi al 2020?  Il fatturato ha chiuso a 23,9 milioni di euro mentre le perdite hanno toccato i 14,756 milioni di euro, cioè il 60% del fatturato, con una crescita di 2,837 milioni di euro sul 2019.  I debiti verso banche sono a 16,934 milioni contro i 13,6 del 2019, anche qui in crescita e il patrimonio netto è fermo a 655 mila euro.  Bastano questi pochi dati per comprendere la situazione complessa di Vetrya.  Intanto “Borsa Italiana ha comunicato che fino a successiva comunicazione non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo sulle azioni ordinarie Vetrya”, non solo la “EnVent Capital Market ha comunicato di recedere a partire dal prossimo 22 ottobre, dall’incarico di nominated adviser.  EnVent ha motivato la propria decisione di rinunciare per giusta causa all’incarico, lamentando la violazione dei doveri informativi nei confronti del nominated adviser”.

Questa è la cronaca dei giorni difficili di Vetrya.  Ora gli occhi sono tutti puntati sul 29 settembre quando i manager dovranno presentare al cda il piano di risanamento e rilancio dell’azienda che occupa circa 100 dipendenti.  Le azioni che probabilmente verranno messe in campo potrebbero essere quelle di un taglio dei costi, di vendita di eventuali controllate e/o partecipate non core e, così come scritto nel comunicato ufficiale anche di utilizzo del capitale sociale e delle riserve per riportare in equilibrio i conti.  Per questo è stato comunicato che si potrebbe andare anche sotto la “soglia legale” il che significherebbe la successiva ricostituzione del capitale sociale e, come recita il codice, dovrà “essere convocata senza indugio l’assemblea dei soci” per deciderne modalità ed entità.  Possibili ulteriori alternative sono complesse e, probabilmente, meno immediate. 

Insomma, per Vetrya si prospetta un atterraggio piuttosto duro, un ritorno alla realtà dopo gli anni “dei sogni” e un possibile sacrificio anche per i lavoratori dell’azienda, ma per avere certezze si dovrà necessariamente attendere ciò che verrà deliberato dal cda del 29 settembre.