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Vetrya, e ora che succede? Dalla google italiana alla liquidazione

Dopo il comunicato ufficiale di Vetrya di sabato 23 ottobre si è aperta ufficialmente la discussione sulle ipotesi di futuro per l’azienda che doveva divenire la “google italiana”.  I rumors, che puntualmente abbiamo riportato, ritengono possibile uno spin-off con la creazione di una sorta di good company lasciando Vetrya come bad company.  Il comunicato stesso lascia intendere che si stanno valutando possibili strategie per superare le tensioni economico-finanziarie che l’azienda sta attraversando.  In realtà la delibera del consiglio di amministrazione blocca alcune possibili soluzioni e la nuova domanda da porsi è: c’è un futuro per Vetrya?

Con lo scioglimento e la messa in liquidazione della società viene meno la “continuità aziendale” diretta o indiretta e quini anche l’ipotesi di concordato in continuità aziendale.  Questo è lo strumento giuridico finalizzato a far sopravvivere l’azienda in difficoltà anche tramite la vendita o il conferimento di rami di azienda in esercizio a una o più società esistenti o appositamente costituite.  Sempre con lo scioglimento e la liquidazione viene meno anche qualsiasi rapporto di lavoro se non strettamente legato alle attività che nelle more della liquidazione devono essere garantite.   La stessa Vetrya nel comunicato ha specificato che vengono cessate le attività; quindi manca il presupposto dell’azienda in esercizio. 

E per i dipendenti ci sarà una prospettiva?  Anche a questa domanda la risposta arriva indirettamente dallo stesso comunicato dell’azienda.  Con la liquidazione e la successiva nomina del liquidatore non potranno essere intraprese nuove attività mentre potranno essere portate a compimento quelle già iniziate; quindi, anche i rapporti di lavoro dovranno cessare fatti salvi quelli per garantire il funzionamento dell’azienda in fase di liquidazione. 

Chiaramente l’effettiva esecutività della liquidazione potrà esserci solo dopo l’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria dei soci già convocata, in prima convocazione, per il prossimo 10 novembre e in seconda per l’11 dello stesso mese.  In teoria potrebbe esserci il cosiddetto spin-off ma sarebbe singolare che tutto ciò venisse concretizzato successivamente alla decisione del cda di liquidare la società.  Il quadro che sembra emergere è la perdita della continuità aziendale con i liquidatori che si ritroverebbero un’azienda o rami di azienda non più in esercizio da vendere o da conferire.  Un nuovo soggetto potrebbe rilevare gli asset e poi programmare in maniera totalmente autonoma il proprio business e le sue assunzioni, senza obblighi o vincoli di alcun genere. Per Vetrya, poi, si aprirebbero le porte al concordato liquidatorio e non in continuità aziendale con risultati molto probabilmente meno vantaggiosi per creditori e dipendenti.