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Vaccini e politica, Umberto Garbini, “evitare sterili schermaglie e garantire l’efficienza della Pa”. Sacripanti e Pelliccia, “niente vaccino”, ma dalla giunta ancora silenzio

La domanda a giunta e consiglieri è stata posta in maniera semplice e netta, siete stati vaccinati e con quale motivazione?  Da domenica non sono giunte poi molte risposte.  In maniera indiretta ha risposto il consigliere Andrea Sacripanti che ha confermato di non essere stato vaccinato perché non rientrante in alcuna categoria.  Anche la consigliera Silvia Pelliccia ci ha scritto in privato di non aver ricevuto alcuna dose vaccinale.  Nulla sappiamo dei componenti della giunta e degli altri consiglieri di maggioranza e opposizione.  Una risposta più complessa ci è arrivata dal presidente del consiglio comunale, Umberto Garbini che spiega, “vista la sua domanda in seguito alle polemiche suscitate in merito alla questione vaccini la informo che non sono stato vaccinato per la mia età.  Ammetto che non posso condividere le argomentazioni strumentali che cercano di porre in contrapposizione politica di governo e popolo. Credo che un vero Stato avrebbe dovuto mettere in sicurezza attraverso il vaccino la catena di comando dei Comuni, delle Provincie, delle Regioni e dello Stato centrale per garantire efficienza e prontezza della pubblica amministrazione.
Ricordo ai suoi lettori che i tutti sindaci non sono privilegiati perché rischiano più di tutti e più di tutti si sono spesi anche personalmente per risolvere le mancanze durante i lockdown senza limiti di orario e al di sopra delle loro forze.
Mi permetta di ringraziarla della possibilità di dare comunicazione di questo mio messaggio nella speranza che la politica possa dimostrare lungimiranza e pragmatismo, evitando sterili schermaglie”.

Dal nostro punto di vista i sindaci devono essere vaccinati perché responsabili in maniera diretta di ciò che avviene nel proprio Comune.  Bisogna dire, e senza distinzione di colore politico, che i sindaci in questi lunghissimi mesi di emergenza hanno lavorato senza sosta, hanno controllato ogni chilometro, sono intervenuti a supporto delle realtà comunitarie in difficoltà senza fermarsi.  durante la cosiddetta “tregua estiva” hanno cercato, nei limiti ognuno delle proprie forze economiche, un programma di promozione per favorire l’incoming turistico.  Poi sono tornati ad occuparsi, purtroppo, di emergenza, hanno protestato laddove necessario senza risparmiarsi.  Il web ha permesso di evitare tante riunioni ma non tutte e la presenza spesso continua negli uffici dei COC li hanno esposti inevitabilmente al rischio di contagio e, alcuni, sono stati contagiati, non ci risulta nel nostro territorio per fortuna.

Dispiace, invece, che si sia innescata una polemica politica evitabile.  In tutto il Paese c’è la caccia ai “furbetti” del vaccino, anche in questo caso trasversale, come non ricordarsi di Vincenzo De Luca in Campania, e forse Orvieto poteva distinguersi in questa caccia alla streghe, evitandola.  D’altra parte, una volta innescata dispiace altrettanto notare come da sabato 19 aprile ad oggi, non sia arrivata una dichiarazione degli assessori.  Da ambo le parti si è persa l’occasione di andare oltre la polemica spiccia e guardare oltre, al bene comune dei cittadini.  Controllare e vigilare su eventuali abusi da una parte e dall’altra dare massima informazione in piena trasparenza, questo andava fatto fin dall’inizio e ancora si è in tempo per farlo.