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“Un mese, un’offerta, un sacerdote”, La sperimentazione è stata un successo nelle Parrocchie di Sant’Andrea, San Domenico e Sferracavallo

In questi due anni molto difficili per l’Italia e per l’Umbria la Chiesa Cattolica è stata vicina alla popolazione con i fondi straordinari messi a disposizione dalla CEI per aiutare le famiglie in difficoltà per la pandemia e soprattutto per la mancanza di lavoro. Anche al suo interno è stata avviata una sperimentazione molto interessante riguardante le cosiddette offerte liberali per il clero.  La Diocesi di Orvieto-Todi ha avuto risultati molto sopra le attese e questo l’ha portata al centro dell’attenzione anche a livello nazionale.  L’iniziativa “Un mese, un’offerta, un sacerdote” invitava i fedeli di ogni parrocchia a contribuire al sostegno del proprio parroco.  Ogni mese la CEI “paga” mille euro ai propri parroci e l’idea era quella di rendere responsabile la comunità, nella massima trasparenza, del sostentamento del proprio parroco.  Operazione riuscita pienamente in particolare nella Parrocchia di Sant’Andrea, con quella di San Domenico e di Sferracavallo che hanno raccolto poco più di 3 mila euro

Questa operazione ha permesso di liberare ulteriori e importanti risorse da destinare a realtà in sofferenza per il perdurare della crisi.  Il dato è emerso durante la presentazione del “Rendiconto delle somme derivanti dall’8xMille delle Diocesi Umbre dell’anno 2020” con le diocesi umbre che in totale hanno ricevuto oltre 26,3 milioni di euro nel 2020 contro i poco più dei 24 dell’anno precedente.