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Umberto Garbini, “la pandemia ha allontanato la politica dalla realtà quotidiana”

Si è tenuta lo scorso 14 gennaio in modalità telematica, la conferenza stampa della Presidenza del Consiglio Comunale di Orvieto. Il presidente Umberto Garbini (Fratelli d’Italia), ha tracciato il bilancio dell’attività dell’assise civica e delle commissioni consiliari nel 2021. Erano assenti per ragioni personali e di lavoro i vice presidenti, Silvia Pelliccia (Lega – Salvini per Orvieto) e Federico Giovannini (Partito democratico).
 
Il presidente ha voluto, prima di tutto, “rivolgere il più sentito ringraziamento ai dipendenti del Comune di Orvieto con cui collaboro quotidianamente, per il lavoro svolto, l’efficienza dimostrata e per la disponibilità spesso anche al di fuori dell’orario lavorativo. Se il Consiglio Comunale riesce a contenere i costi, a mantenere alta efficienza anche in periodo di Covid-19 – ha proseguito – devo tutto questo ai dipendenti e ai consiglieri comunali, che hanno sopportato forzature al regolamento e hanno dimostrato rispetto e attaccamento all’istituzione. I risultati sono frutto anche del lavoro di mediazione svolto con la minoranza e la maggioranza dai vice-presidenti, i consiglieri Silvia Pelliccia e Federico Giovannini”.

Garbini ha sottolineato come per i primi sei mesi dello scorso anno, e dallo scorso dicembre, i lavoro sono stati tutti in videoconferenza. “L’utilizzo del sistema di video-conferenza ha il limite di non possedere una regolamentazione, per questo motivo ho iniziato un lavoro con gli uffici che ha portato all’elaborazione di un testo. Il testo è stato posto all’attenzione dell’autorità garante della privacy, che ha dato un parere positivo in merito al contenuto elaborato che sarà affiancato al Regolamento attualmente in vigore. Apportate le pochissime correzioni richieste, penso che invierò preventivamente il testo ai capigruppo per consentire successivamente la definizione di una Conferenza dei Capigruppo per trattare questo tema. In seno all’Assemblea quest’anno non vi sono stati cambiamenti nella composizione dei gruppi consiliari e, quindi, non sono state necessarie riorganizzazioni nella composizione delle commissioni consiliari. Da gennaio 2021 sono state convocate 13 sedute del Consiglio Comunale (di cui 7 in modalità telematica), adottati 55 atti deliberativi, affrontate 23 interrogazioni, 9 interpellanze, 19 mozioni e un ordine del giorno, per un totale di 107 atti esaminati dall’Assemblea.
 
Il bilancio dello scorso anno si è poi spostato sulla città e il presidente del consiglio comunale ha ricordato le difficoltà che vive non solo il settore sanitario, da tempo sotto pressione, ma non bisogna dimenticare “i vari comparti economici limitati dalla pandemia e da uno Stato che continua a chiedere troppo ai suoi cittadini. In questo scenario di crisi economica, dove non vedo segnali di ripresa, mi preoccupa l’incremento dei costi delle materie prime, che colpiscono le categorie più fragili e in difficoltà e gli imprenditori che hanno visto e vedranno aumentare i costi dell’energia. Quando penso alle scuole, alcune delle quali ho avuto la possibilità di visitare durante il 2021 nei periodi di minor contagio, mi rendo conto del limite della Didattica a Distanza, ma comprendo anche i disagi del personale nell’organizzazione dell’attività didattica in presenza condizionata da contagi, quarantene o problemi associati alla pandemia. La terza questione che mi colpisce nel 2021, dalla posizione privilegiata che occupo, è la distanza che si pone tra la politica e la realtà sociale. Noto che chi occupa seggi in Consiglio Comunale, interviene nel dibattito cittadino più per ottenere un titolo sul giornale che per programmare e progettare a lungo termine. C’è una generale miopia della classe politica cittadina che guarda all’oggi e mai al futuro di un territorio”.

Le domande dei giornalisti

I titoli di giornale attirano l’interesse. Annunci dalla politica ne sono stati fatti molti. Occorre forse capire gli equilibri interni alla coalizione..
“Non c’è e non c’è stato un argomento particolare ma si nota talvolta una eccessiva attenzione dell’informazione su questioni che non hanno una particolare importanza per la città. Non ho la presunzione di insegnare nulla a nessuno e comprendo le esigenze della stampa. Per quanto riguarda gli equilibri c’è un Consiglio, una maggioranza e una minoranza. C’è un Esecutivo che se condivide le tematiche con la maggioranza del Consiglio stesso è più semplice lavorare, se così non avviene si valutano di volta in volta i vantaggi e gli svantaggi che un atto di governo può portare alla città. E’ quello che io, in veste di rappresentante di una componente politica, faccio nell’attività quotidiana del Consiglio. Non ho paraocchi nella gestione della città. La cronaca che di questi giorni sta fornendo del resto molti elementi di grande interesse e attualità, dai rifiuti alla sanità, questioni che meriterebbero maggiore attenzione nell’interesse dei cittadini”.
 
In questa consiliatura non sono state fatte mai sedute di Consiglio “aperte”. E’ previsto di farlo in futuro su temi all’ordine del giorno?
“Questo è un argomento che spesso torna d’attualità specie per le questioni che sono più sentite. Per mio metodo non sono particolarmente favorevole alle sedute ‘aperte’ avendo in passato assisto a lavori consiliari di questo tipo che spesso si sono trasformati in scontri l’uno contro l’altro. Se ne verrà fatta richiesta comunque sarò lieto di coordinare i lavori, ma la ritengo una modalità poco corretta. Preferisco altre forme di confronto pubblico perché dobbiamo sempre ricordare che l’aula del consiglio va rispettata per il ruolo che riveste”. 
 
A proposito del ruolo dell’informazione, spesso non dipende dalle scelte della stampa locale ma dalle decisioni delle redazioni. Peraltro l’incalzare dei social che danno clamore a certe iniziative della politica, impone ritmi diversi anche ai tradizionali organi di stampa.  
“Quanto ho detto non è una critica alla stampa che ha i suoi problemi ed esigenze ma è una autocritica per le forze politiche rispetto al metodo utilizzato. Spesso, infatti, io stesso e gli uffici comunali veniamo a conoscenza dai giornali delle iniziative dei singoli consiglieri prima ancora che le proposte di interrogazioni o mozioni vengano ufficializzate al protocollo del Comune. Forse non si conosce a fondo la prassi perché ogni iniziativa di un consigliere ha efficacia sono al termine dell’iter in aula. Diversamente è semplice visibilità fine a se stessa. Per me i social sono solo uno strumento per veicolare un’informazione su fatti di interesse pubblico che però devono avere un necessario tempo di discussione”.