Tra i 151 espulsi dalla polizia anche un presunto attentatore che ha iniziato a radicalizzarsi nel carcere di Orvieto

Nell’ultimo anno, la Regione ha assistito a un significativo sforzo da parte delle autorità di sicurezza per espellere individui considerati potenziali minacce per la pubblica incolumità. Tra questi, emerge la figura di un presunto attentatore, un cittadino marocchino di 40 anni di fede islamica, che è stato oggetto di espulsione in seguito alle attività investigative della polizia ternana.

L’uomo, il cui percorso di radicalizzazione ha avuto inizio durante la detenzione nel carcere di Orvieto, è stato individuato mentre pianificava un attentato. Grazie agli sforzi degli investigatori, è stato rimandato in Marocco, mettendo così fine a una potenziale minaccia per la sicurezza. Questo caso è solo uno dei 151 casi di espulsione effettuati dall’Ufficio Immigrazione nell’anno appena concluso. La procedura relativa al presunto attentatore risale al mese di ottobre, dimostrando la determinazione delle autorità nell’affrontare tempestivamente situazioni di pericolo. L’ultimo caso, cronologicamente parlando, coinvolge un cittadino albanese che aveva scontato una pena di due anni nel carcere di Sabbione per reati di rapina e violenza contro un pubblico ufficiale. Tra gli altri individui espulsi, spicca la figura di un uomo brasiliano di 38 anni, che ha scontato una condanna di 16 anni per un omicidio commesso al di fuori della regione, ma che è stato sottoposto all’atto di espulsione proprio dal carcere di Sabbione.

Oltre ai casi sopra menzionati, la polizia ha accompagnato nei loro paesi di origine altri tre individui: uno proveniente da Porto Rico, un macedone coinvolto in violenza domestica e stalking nei confronti della moglie, e un cittadino nepalese. Inoltre, 29 persone sono state trasferite nei centri di permanenza e rimpatrio come parte di un’attiva strategia di monitoraggio del territorio per prevenire potenziali situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica.