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Tentano di introdurre droga nascosta nel parmigiano e in un giubbotto per un detenuto nel carcere di Orvieto

E’ di nuovo sotto i riflettori il carcere di Orvieto, questa volta nessun atto di violenza ma la scoperta del tentativo di introdurre droga all’interno dell’istituto. Come è già successo recentemente per introdurre la droga è stata utilizzata la tecnica della “posta. Come spiega in una nota Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe, “la droga era accuratamente occultata all’interno di alcune porzioni di parmigiano e di un giubbino imbottito indirizzati a una detenuto originario del Mdagascar. Anche in questo caso, come la volta precedente con le confezioni imbottite di bresaola, nonostante il poco personale in servizio, la polizia penitenziaria è riuscita a impedire l’introduzione in istituto di circa un etto di hascish e di alcuni grammi di cocaina”.

L’episodio riferito da Bonino risale allo scorso 17 dicembre ma è solo l’ultimo di una serie di ritrovamenti di sostanza stupefacenti o di telefonini nascosti nei pacchi per i detenuti. Sempre Bonino sottolinea come “attraverso delicate e puntuali attività d’intelligence interne, portate avanti in completa autonomia dai colleghi di Orvieto, sono stati scoperti, oltre a sostanze stupefacenti, anche diversi telefoni cellulari occultati ad arte dai detenuti e utilizzati per scopi illeciti. Droga, telefoni, continue aggressioni e umiliazioni ai danni del personale stanno portando la polizia penitenziaria in servizio a Orvieto allo stremo. Ci si attendono – continua Bonino – provvedimenti e riscontri da un’amministrazione locale e regionali che tardano a arrivare, insieme alle risposte alle tante istanze presentate dai sindacati e mai riscontrate”.