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Cantina Argillae presenta “Il Signorelli 500” con un’etichetta iconica e pop mixata dall’intelligenza artificiale

“Ad Orvieto siamo innovazione e tradizione insieme e questo mix emerge prepotentemente nel progetto culturale di Argillae legato al Signorelli 500 perché unisce bellezza, eccellenza e cultura attraverso il messaggio universale del vino. Con questa etichetta siete riusciti ad esprimere l’anima di Orvieto ed è molto importante vedere come nuove generazioni di imprenditori come voi, ed altri ancora, credano nel messaggio della nostra città e lo stiano portando con orgoglio e determinazione al di fuori delle mura” ha dichiarato il sindaco Roberta Tardani di fronte alla sessantina di ospiti, tra i quali anche il Presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, che hanno gremito la sala dell’enoteca Cantina Vera sabato 20 maggio nel tardo pomeriggio per la presentazione dell’iniziativa dell’azienda vinicola Argillae dedicato alla ricorrenza del Signorelli che si festeggia nel 2023.

“È un progetto culturale dedicato alla città di Orvieto, non solo perché una parte del ricavato delle vendite di questa nuova ed originale etichetta sarà destinato a sostenere i lavori dell’Opera del Duomo, ma perché questa magica città è l’orgoglio della nostra identità e con immenso piacere stiamo riscontrando che molti stanno partecipando e condividendo questo messaggio. Del resto non potevamo di certo rimanere indifferenti di fronte a colui che per affrescare sua Maestà il Duomo decise di farsi pagare con 1000 litri di vino Orvieto all’anno e che, molti anni fa, ispirò le nostre etichette più tradizionali grazie ai suoi bozzetti conservati al British Museum di Londra. Per noi oggi è quindi un po’ come chiudere un cerchio” ha dichiarato Giulia Di Cosimo, l’anima della cantina Argillae che coltiva le vigne ad Allerona.

Il Signorelli 500, etichetta in tiratura limitata di soli 1000 esemplari per l’Orvieto Superiore Doc vendemmia 2022, è stata realizzata dall’Art Director Saverio Wongher attraverso un programma di Intelligenza Artificiale che ha mixato, con spirito pop, tutti i ritratti che il Signorelli si fece. L’evento di presentazione è stato inoltre arricchito da una dotta disquisizione dello storico dell’arte Raffaele Davanzo che ha illustrato molte delle relazioni tra il vino e l’arte classica attraverso raffigurazioni che, partendo dal Duomo di Orvieto, hanno toccato diverse opere di fama assoluta.




Vincenzo Cecci, Consorzio Vini Orvieto, “il nostro vino protagonista al Vinitaly e a breve un’iniziativa importante”

Il vino di Orvieto tra i grandi protagonisti della 54esima edizione di #Vinitaly. I produttori del Consorzio Tutela Vini di Orvieto hanno dato prova di ciò che il territorio che ruota attorno alla Rupe è in grado di esprimere in termini di qualità enologica. “I nostri vini sono stati tra i più apprezzati anche dai visitatori e buyer stranieri e questo, oltre ad essere motivo di orgoglio, ci fa ben sperare per il futuro. Malgrado il momento particolarmente delicato”, dice il presidente del Consorzio, Vincenzo Cecci.

“I produttori orvietani e tutti i nostri soci presenti al Vinitaly hanno avuto ottimi riscontri sulla qualità dei nostri vini. La strada intrapresa – aggiunge Cecci – è quella giusta, adesso non ci resta che proseguirla con l’obiettivo di andare sempre migliorando la qualità dei prodotti e la comunicazione degli stessi, oltre che del nostro territorio”. “Non abbiamo nulla da invidiare ad altre denominazioni e i riscontri positivi che sono giunti a Verona, dopo due anni di pausa della kermesse, ne sono una riprova importante”, sottolinea il presidente.

“Nei prossimi giorni – conclude – subito dopo le festività Pasquali, presenteremo una importante iniziativa promossa dal Consorzio che si terrà ad Orvieto”.




Il grande esordio della Fondazione Cotarella al Teatro Mancinelli

Orvieto ha visto un ritorno in grande stile e un teatro gremito di persone, dopo lo stop dello scorso anno, per la presentazione, in anteprima, del nuovo progetto firmato Cotarella Sisters’: Fondazione Cotarella che mira a supportare e sostenere i giovani e promuovere stili di vita sani dove il cibo e la natura sono centrali.

Fondazione nasce il 17 aprile 2021 e in questi mesi sono state messe a punto idee e programmi che promuovano un’alimentazione equilibrata a partire dall’infanzia e contribuiscano a portare avanti studi e ricerche scientifiche nel campo dell’agroalimentare con progetti di sviluppo del territorio, modelli innovativi finalizzati alla rivalorizzazione delle aree rurali e alla realizzazione di villaggi intelligenti, progetti di riabilitazione e di cura.

Tutto questo in una terra speciale quale è l’Umbria, ai confini con l’alto Lazio, in un crocevia di tradizioni e di segni che la storia ci chiede di conoscere e di tramandare. Proprio qui nasce e opera Fondazione Cotarella attraverso molteplici sedi: da Fattoria Tellus, la fattoria integrata inclusiva, che ospita attività ed esperienze dedicate ad alimentazione e natura, alle Residenze Esperienziali che accoglieranno le persone che hanno bisogno di ritrovare sé stesse e un rapporto più equilibrato con l’ambiente e il cibo, fino alla Scuola di Formazione, all’Osservatorio e Centro Ricerche riservati a studi approfonditi sul tema sopracitato e dei disturbi correlati.

Di tutto questo se ne è hanno parlato in anteprima il 13 Dicembre 2021 presso il “Teatro Mancinelli” di Orvieto, dove Dominga Cotarella ha magistralmente condotto la serata con una frase d’esordio che anticipava grandi cose per il 2022: “Da oggi in poi la nostra vita cambia. Da oggi nasce Fondazione Cotarella. Oggi vogliamo raccontare quanto sia importare donare, e donarsi agli altri, e come questo esprima l’importanza del servizio. Partiremo dal creare un ambiente che prende spunto da una terra meravigliosa: l’Umbria, ma anche la Tuscia, dove siamo nate e cresciute”. Ad affiancarla sul palco Ruggero Parrotto, direttore di Fondazione Cotarella, che ha voluto evidenziare, con un esempio, “come sia duro ricominciare quando si esce da una fase difficile perché è da lì che comincia la vera salita. Per questo con Fondazione vogliamo lavorare sul dopo, sull’importanza della genitorialità, dell’empatia, della fragilità, dell’accoglienza, della natura”. 

La serata è stata un intercalare di emozioni e racconti dei personaggi che hanno dato voce chi alla loro esperienza e chi al loro pensiero riguardo l’importanza di un progetto come Fondazione Cotarella: da Olga Urbani, Presidente Gruppo Urbani Tartufi, che ha sottolineato come “noi abbiamo timore che le cose che facciamo non siano al meglio perché gli altri da noi si aspettano sempre il massimo” a Luigi Mazzone, esperto Neuropsichiatra Infantile Policlinico Tor Vergata per cui “nel 50/60 % dei casi di bambini autistici c’è anche un disturbo del comportamento alimentare”, da Tomaso Trussardi, Owner Trussardi Group – Chairman and Founder Fast Cars Slow Food, che racconta che circa 20 anni fa hanno avuto un caso in famiglia durato poco e che “questa Fondazione ha centrato il tema di chi sta intorno a chi è malato e non sa

come comportarsi”, a Elisabetta Franchi, nota stilista, dove per lei “la tavola è sacra, un posto dove si parla e si sta insieme ed è importante capire cosa è importante mangiare per alimentarsi e vivere bene”, da Sara Farnetti, esperta in Nutrizione Funzionale Medica, che specifica come “il cibo è sempre stato visto come estremo edonismo e mortificazione, mentre il cibo è uno strumento di cui dobbiamo rivalutare l’efetto funzionale che ci nutre e ci fa stare bene” a Martina Colombari, nota attrice e modella, che da sempre si occupa di problemi legati all’infanzia e frequenta, da anni, una comunità che si dedica a chi ha difficoltà DCA, “incontri che per me sono un regalo che faccio a me stessa e alle ragazze che incontro lì” fino a Elena Alberti, Managing Director e CFO della Penske Automotive Italy, che cominciato la sua carriera lavorando in pizzeria “una palestra di vita” per una gran voglia di indipendenza e dove ha imparato cosa sia il sacrificio. Momento di forte pathos sono stati quelli in cui Enrica Cotarella, a sipario chiuso, ha sul palco da sola e alcune ragazze di Intrecci hanno raccontato la loro esperienza legata ai disturbi alimentari

Non poteva mancare l’attenzione al mondo della Sala e dell’ospitalità: sul palco erano presenti alcuni restaurant manager delle migliori sale stellate italiane – Giuseppe Palmieri, Osteria Francescana, Lukas Gerges, Rosa Alpina, Sebastien Ferrara, Enrico Bartolini, Matteo Bernardi, Le Calandre, Gianni Sinesi, Ristorante Reale, Matteo Zappile, Il Pagliaccio, Premio Servizio di Sala 2022 per la Guida Michelin – moderati da Alessandro Rossi, direttore di Forbes.

A chiusura lavori è stato proiettato il video realizzato per la Fondazione con la musica “Field of Gold” di Sting e la voce narrante di Francesco Pannofino, che apre il sito di Fondazione Cotarella https://www.fondazionecotarella.com ed è stato annunciato l’evento di presentazione fissato nella tarda primavera del 2022 a Roma.

Dopo il momento di riflessione e confronto ospitato al Teatro Mancinelli, tutti relatori e alcuni ospiti si sono spostati presso il suggestivo Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, sempre nel centro storico della città, per una cena conviviale (in allegato il menu) il cui servizio è stato curato dai ragazzi di Intrecci e durante la quale è stata fatta un’asta benefica che comprendeva una ventina di lotti fra i quali opere d’arte, prodotti fashion e di alto, accessori moda esclusivi o personalizzati, vini pregiati e Champagne in formato Magnum, tartufi, cena stallate e soggiorni in località eslusive.

Il ricavato della serata, devoluto interamente a Fondazione per lo sviluppo dei primi progetti che prenderanno avvio nella primavera del 2022, è stato di circa 35.000 euro.