Presentazione delle attività dell’Unitre di Orvieto per l’anno accademico 2021/2022

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Diretta della conferenza stampa di presentazione delle attività didattico-culturali per il primo trimestre dell’Anno Accademico 2021/2022 dell’Unitre Orvieto. Erano presenti oltre ai componenti del Consiglio Direttivo, il Presidente dell’Unitre e il Sindaco di Orvieto Roberta Tardani

https://youtu.be/Gi5x85mY_ZY



“Dante barbuto” e non solo, Orvieto celebra i 700 anni della morte del Sommo Poeta

Nell’anno delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, Dante Alighieri, nelle sale del Museo “Claudio Faina” è stata inaugurata la mostra “Il vero volto di Dante Alighieri – L’avventura di un quadro” che rimarrà aperta fino al 14 novembre 2021. L’esposizione organizzata dal Comune di Orvieto e dalla Fondazione per il Museo “Claudio Faina” ruota intorno al singolare dipinto raffigurante Dante Alighieri

Dante barbuto, il quadro esposto al Museo Faina

Con la barba, conservato da decenni nell’ufficio del sindaco della città e che è stato oggetto di un intervento di ripulitura ad opera di Chiara Munzi e Giuseppe Ammendola di Keorestauro. L’opera, di un autore ignoto, probabilmente realizzato alla fine del ‘500 nell’ambiente dei fratelli Zuccari, costituisce la fedele descrizione che del Sommo Poeta fa il suo primo biografo, Giovanni Boccaccio, nel Trattatello in laude di Dante scritto tra il 1351 e il 1355 («Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso»).
Il quadroraffigura Dante Alighieri in maniera completamente diversa dall’iconografia ufficiale e rappresenta pertanto una rarità. Dante, infatti, viene immortalato con la barba solo in miniature presenti in alcune versioni illustrate della Divina Commedia mentre altre due immagini che lo ritraggono con pizzetto e baffi sono state rintracciate in un disegno di Tito Lessi (1858-1917) e nel “Ritratto di Dante” del pittore russo Il’jaRepin (1844-1930) esposto al Kostroma State Historical-Architectural and Art Museum. In mostra anche il dipinto di Francesco Petrarca attribuito alla stessa.

Statua di Bonifacio VIII

Mano del Dante, una versione del 1927 del “Trattatello di Boccaccio” e la cartolina tratta dal dipinto di Tito Lessi, entrambi provenienti dalla collezione privata di Aldo Lo Presti, e due statue di Papa Bonifacio VIII realizzate nel 1297 per essere posizionate sulle porte di ingresso alla città. Il pontefice, citato con parole durissime nella “Divina Commedia”, ebbe infatti un’influenza considerevole nella vita politica della città di Orvieto. Inoltre, per gentile concessione della Bonelli Editore, sono esposte anche la copertina e le tavole del racconto a fumetti “PapeSatànAleppe!”, inserito nello speciale n. 38 di Martin Mystère dell’agosto 2021, che s’ispirano al Dante con la barba di Orvieto. La visita alla mostra è possibile negli orari di apertura del museo (9.30-18.00, ultimo ingresso 17.30) e sarà compresa nel biglietto di ingresso del Museo Etrusco e Civico “Claudio Faina” (4,50 euro intero, 3 euro ridotto) mentre sarà gratuita per i residenti del Comune di Orvieto esibendo un documento d’identità alla biglietteria. Nei due mesi di svolgimento della mostra saranno organizzate una serie di iniziative collaterali, coordinate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto, nell’ambito delle manifestazioni per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. La società cooperativa Sistema Museo, in sinergia con l’Associazione delle Guide turistiche dell’Umbria, promuoverà la visita guidata tematica “Sulle tracce di Dante Alighieri a Orvieto” incentrate sulla figura di Dante e le connessioni con la città. Partendo dal Museo Faina, sede della mostra, si ripercorrerà il Viaggio del Sommo Poeta. E’ infatti possibile trovare un ponte con la Divina Commedia attraverso la visita dei principali attrattori turistici di Orvieto, come la Torre delMoro, il Duomo e il Pozzo di San Patrizio. Oltre alla mostra si visiterà dunque il Duomo di Orvieto, con un focus particolare alla Cappella di San Brizio, dove oltre ad essere presente un’altra immagine di Dante Alighieri si trova la massima espressione nella descrizione dell’Inferno e del Paradiso attraverso i dipinti di Luca Signorelli. Il tour proseguirà parlando delle nobili famiglie orvietane dei Monaldeschi e dei Filippeschi e della loro rivalità per la supremazia cittadina che vennero citate nel VI Canto del Purgatorio e i cui versi vennero riportati in una iscrizione presente su un lato della Torre del Moro. In conclusione la visita al Pozzo di San Patrizio che, secondo la tradizione, viene associato alla caverna di un isola del lago Lough Derg in Irlanda, custodita da San Patrizio, da dove si poteva accedere al Purgatorio. Le visite guidate (25 settembre – 3 e 30 ottobre – 6 e 14 novembre) saranno su prenotazione per piccoli gruppi o a data fissa (minimo 2) per individuali e famiglie. La durata del tour sarà di 2 ore e 30 minuti al costo di 20 euro a persona (compresi gli ingressi), gratuito sotto i 6 anni. Sabato 23 ottobre, alle ore 17, presso la Sala Digipass della Nuova Biblioteca Pubblica “L. Fumi” di Orvieto, si terrà invece l’iniziativa organizzata dall’Unitre di Orvieto “San Tommaso – Giotto – Arnolfo Di Cambio – Dante. Come cambiò il modo di comunicare” a cura dell’architetto Raffaele Davanzo. Tra le iniziative in programma anche “Dante, il poeta del Finimondo”, il video del giornalista e conduttore tv Guido Barlozzetti prodotto dalla Fondazione Centro Studi “Città di Orvieto” con la regia di Giovanni Bufalini e gli ex allievi del corso Filmaker Factory, e la produzione musicale-culturale a cura della Scuola comunale di musica “Adriano Casasole” che unirà due celebrazioni importanti quella dei 100 anni dalla morte di Luigi Mancinelli e quella dai 700 di Dante. Il legame sarà l’opera lirica Paolo e Francesca scritta dallo stesso Mancinelli per i versi di Arturo Colautti e riferita al V Canto dell’inferno della Divina Commedia.




Serata Hitchcock a ONE il 19 agosto raccontata da Guido Barlozzetti

Una serata dedicata ad Alfred Hitchcock è quella in programma giovedì 19 agosto alle ore 21,30 al Giardino della Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” nell’ambito della rassegna ONE Orvieto-Notti d’Estate. “HITCH Il cinema-incubo di Alfred Hitchcock” è infatti il titolo dell’evento di e con Guido Barlozzetti, progetto visivo di Massimo Achilli, realizzato con il sostegno e la collaborazione di Unitre Orvieto.

La serata dedicata ad Alfred Hitchcock è un omaggio al maestro del cinema che resta nella memoria del pubblico per la forza emotiva e la suspense dei suoi film. Basti ricordare Psyco e Gli Uccelli, L’uomo che sapeva troppo e Intrigo internazionale, Notorious e La finestra sul cortile, con attori straordinari come Cary Grant e James Stewart, e attrici che ebbero un complesso rapporto con il regista: Grace Kelly, Kim Novak, Tippi Hedren, Ingrid Bergman, Eve-Marie Saint solo per citarne alcuni. Sarà Guido Barlozzetti a raccontare storie, personaggi e ossessioni, riproponendo alcune scene memorabili e cercando il filo di un’ispirazione. A sostenere il racconto, il progetto di immagini curato da Massimo Achilli. Per l’occasione, l’artista Marino Moretti ha rivisitato in un disegno l’immagine di Hitchcock.

L’ingresso sarà regolato secondo la normativa di contenimento della pandemia in vigore dal 6 agosto.




UniTre Orvieto video-racconta la storia di Gagarin, il primo uomo nello spazio

60 anni dopo il primo volo nello spazio di Juri Gagarin che, a bordo della Vostok 1, il 12 aprile 1961, portò a termine con successo la propria missione diventando un eroe moderno, l’Unitre di Orvieto in occasione delle festività di mezzagosto ha pubblicato sul proprio canaleYouTube al link https://youtu.be/fKt3wXDSqQA, l’interessante documento video intitolato “Di stelle lune e navicelle, la storia di Juri Gagarin” che racconta quell’avvincente impresa. E’ Fernando Pedichini – concittadino, astrofisico e ideatore dell’esperimento IAPE, missione spaziale con Shuttle FTS 134, ed attualmente dello Shark VIS, per la ricerca di esopianeti – che accompagna il pubblico nel firmamento e rivivere quell’emozionante evento, in tutta la sua complessità, grazie alla straordinaria competenza ed alla inimitabile capacità illustrativa che ne fanno uno dei massimi esperti della materia. Con lui, Alberto Romizi, vicepresidente di Unitre Orvieto che nella prima parte del filmato, risponde ai tanti interrogativi su una delle più grandi conquiste dell’uomo, quella dello spazio fino ad allora inviolato.

Un’impresa che colpì molto l’immaginario collettivo anche per l’affascinante figura di Juri Gagarin ricordato per l’immagine di uomo forte e buono, dal sorriso inconfondibile, che immediatamente divenne emblema di fiducia nel futuro dell’umanità. Tante curiosità a cui si vuole rispondere: chi era l’uomo Gagarin e da quale realtà proveniva, quale fu la sua vita prima del grande volo e cosa accadde dopo. 




Il 6 agosto appuntamento con “Una notte con Piazzolla” per ONE al giardino dei lettori

La sera di venerdì 6 agosto a Orvieto Notti d’Estate verrà ricreata la suggestiva atmosfera della vena creativa di Astor Piazzolla. L’appuntamento è per le 21,30 come sempre al Giardino dei Lettori (Biblioteca Comunale Fumi, piazza Febei) dove andrà in scena “Una notte con Piazzolla”, evento musicale organizzato da Cantiere Orvieto per il cartellone estivo in corso, di cui saranno protagonisti il Maestro Riccardo Cambri, al pianoforte, e l’orchestra OrvietArmonico, rappresentata dai Maestri Dino Graziani (violino) e Giuseppe Dolci (violoncello). Gli artisti eseguiranno un raffinato programma incentrato sulle Quattro Stagioni, suite di altissima densità emotiva ma ancora oggi di raro ascolto: per il palcoscenico di ONE sarà presentata nella sua versione originale per trio classico ed arricchita dagli incisi introduttivi scritti da Alberto Romizi, che ne sarà anche interprete assieme a Giulia Barattolo. Otoño Porteño, Invierno Porteño, Primavera Porteña e Verano Porteño (composti fra il 1965 e il 1970) furono pensati, inizialmente, come composizioni a sé stanti ma vennero successivamente presentati, dallo stesso Piazzolla, in unico e suggestivo corpus, destando ovunque, sin dalle prime esecuzioni, commozione ed ammirazione. Non mancheranno, poi, le pagine celeberrime: da Oblivion a Meditango, passando
per Adios Noniño… nel segno di una notte ad alto tasso emozionale.
L’ingresso prevede un biglietto del costo di €5, che potrà essere acquistato il giorno del concerto dalle ore 20,30 al chiostro della biblioteca, e sarà regolato secondo la normativa di contenimento della pandemia da nuovo coronavirus che entrerà in vigore dal 6 agosto.
“Una notte con Piazzolla” è concerto anteprima di Amor fatal, l’intenso progetto culturale col quale l’Unitre Orvieto e la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” celebreranno la figura di Astor Piazzolla nel prossimo autunno, in occasione del centenario della nascita. La poetica musicale dell’autore di Libertango trasuda passione e dolore, coraggio e disperazione, sentimenti travolgenti intrecciati intimamente fra loro. La vita personale di Piazzolla, insieme alla sua appartenenza ad una terra ricca di forti contraddizioni, ci conduce ad interpretare il senso di una Musica rivoluzionaria che, partendo dalle radici della tradizione argentina, si evolve in qualcosa di profondamente originale, che si sottrae ai canoni rigidi del tango argentino attraverso contaminazioni jazz e l’utilizzo di strumenti non legati alla tradizione.
Ciononostante, la sua nuova concezione musicale, caratterizzata da consonanze coraggiose ed innovative, non lo allontana però dalla terra natale, dall’Amor fatal, di cui anzi si fa testimone, cristallizzando quella passione argentina con la quale sedurrà il mondo.




La borsa di studio Maria Teresa Santoro dell’Unitre assegnata a Leonardo Mocetti della III F “Luca Signorelli”

È Leonardo Mocetti (classe III F della Scuola Secondaria di Primo Grado “Luca Signorelli”) il giovane vincitore della settima borsa di studio “Maria Teresa Santoro”, indetta dall’Università delle Tre Età di Orvieto per onorare il ricordo della indimenticabile professoressa nonché storica presidente Unitre. Il consiglio direttivo ha nominato la commissione di valutazione (composta da Maria Barlozzetti, presidente, Gabriele Anselmi, Franco Raimondo Barbabella, Donato Catamo, Francesco Ercolani e Giuliana Sagratella) che ha analizzato attentamente gli elaborati giunti a Palazzo Simoncelli.

Leonardo Mocetti è stato selezionato con la seguente motivazione: “Originale il titolo e l’apertura del componimento da cui emergono una notevole sensibilità e chiarezza espositiva nel dar vita ad un ritratto umano, a tratti commovente di un nonno malato ma combattivo, un nonno molto amato che regala rose rosse e che insegna ogni giorno al nipote il modo di misurarsi con ciò che di più spiacevole, a volte drammatico, ci presenta la vita”.

Il presidente Unitre, Riccardo Cambri, ha diffuso una nota: “è mia graditissima consuetudine ringraziare tutti coloro che hanno operato affinché la borsa di studio dedicata alla signora Maria Teresa Santoro, arrivata quest’anno alla settima edizione, avesse completa realizzazione: scolari, docenti, dirigenti, insieme agli esperti e ai consiglieri Unitre per rinnovare la memoria di una professoressa così amata e rispettata, affrontando con determinazione le oggettive difficoltà tecniche ed organizzative proprie dell’attuale periodo pandemico”.

Aggiunge Antonella Meatta, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio: “Sono particolarmente onorata di avere fra gli alunni della mia scuola secondaria il vincitore della borsa di studio “Maria Teresa Santoro” . Ringrazio l’Unitre che, nonostante la pandemia tuttora in atto, è riuscita ad offrire l’opportunità ai ragazzi di esprimersi su un tema così importante come il rapporto nonni-nipoti. Auspico che ci siano sempre più iniziative che mantengano vivo nei nostri ragazzi il sentimento di appartenenza al territorio orvietano”. Anche il sindaco Roberta Tardani, ha voluto inviare il proprio apprezzamento: “ringrazio l’Unitre e il presidente Cambri che malgrado le difficoltà e le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria non hanno smesso di portare avanti le proprie meritevoli attività a servizio della città a partire da questa borsa di studio che onora la figura della professoressa Maria Teresa Santoro. La tematica scelta dal giovane vincitore è poi particolarmente significativa alla luce del periodo che abbiamo recentemente trascorso. La pandemia e il periodo di lockdown hanno spesso allontanato e diviso nonni e nipoti e poi paradossalmente li ha avvicinati perché i nonni hanno dovuto imparare a utilizzare le tecnologie che usano i nipoti per rimanere in contatto con loro. Un periodo sospeso che ha fatto comprendere ancora una volta in più l’importanza che le figure dei nonni rivestono nelle nostre famiglie, la necessità di trasmettere i valori e le nostre tradizioni alle giovani generazioni”.




Intermedia Edizioni, UniTre e OrvietoLife presentano “E venne il modo di ripensare il mondo” di Franco Raimondo Barbabella, in diretta online il 23 aprile alle 18

Si intitola “E venne il modo di ripensare il mondo”, il libro di Franco Raimondo Barbabella appena pubblicato da Intermedia Edizioni di Claudio Lattanzi, come primo volume di una collana di filosofia che sarà curata dallo stesso Barbabella. In pagine scorrevoli e dal taglio divulgativo, l’autore ripercorre l’origine della riflessione filosofica da cui si è sviluppato il pensiero occidentale, partendo dalla Grecia classica.

Dice l’autore: “In questa nostra epoca, in cui arriva l’inaspettato e in cui tutto cambia, abbiamo bisogno di solidi e sperimentati strumenti per comprendere la realtà e riorientarci. Il principale è già a nostra disposizione: è il pensiero critico, filosofico e scientifico, nato in Grecia tra 25 e 24 secoli fa, la cui funzione si chiarisce meglio se andiamo ad esplorarne le origini. Da un lato i filosofi milesii e i naturalisti, Democrito e i suoi grandi seguaci, e dall’altro Ippocrate e la medicina anch’essa naturalistica, hanno appunto tracciato la strada del pensiero che scopre la sua esistenza e, liberandosi delle sue stesse incrostazioni, la sua capacità di riflessione e di reinterpretazione del mondo. Di qui anche una inesauribile ricerca di identità e una potente funzione educativa. I Greci andarono controvento; noi, di nuovo con loro, dobbiamo andare controvento. Un inizio, il loro, che non ha, né può avere, una conclusione”.

Di questo lavoro e dell’importanza per l’uomo dei nostri tempi della riscoperta del pensiero critico filosofico e scientifico si parlerà in un evento online venerdì 23 aprile 2021 (inizio alle ore 18), organizzato da Intermedia Edizioni in collaborazione con Unitre Orvieto e la testata OrvietoLife. Coordinerà l’incontro lo stesso editore, e giornalista, Claudio Lattanzi; Maria Adelaide Ranchino curerà la regia tecnica. Interverranno illustri esponenti del mondo filosofico e scientifico, accademico e scolastico: Giancarlo Baffo, Giovanni Codovini, Giuseppe De Ninno, Massimo Donà, Luciano Dottarelli; sarà presente l’autore.

Link per la diretta YouTube https://bit.ly/3gk3rjV

Link per la diretta Facebook https://bit.ly/32nNVez

Il volume è già disponibile o può essere ordinato presso tutte le librerie; è possibile acquistarlo direttamente anche sul sito della casa editrice: www.intermediaediziorni.it




Unitre presenta tra aprile e maggio sul canale youtube un nuovo ciclo con Raffaele Davanzo, “architetture coloniali”

Dopo il consenso dello scorso anno accademico, UNITRE Orvieto affida nuovamente a Raffaele Davanzo, architetto ed esperto di storia ed estetica, un percorso didattico dedicato all’architettura, ed in particolare alle “Architetture coloniali”. Interessante e particolarmente originale il tema prescelto: verrà declinato in tre incontri che saranno fruibili sul canale ufficiale YouTube Unitre. Il primo, attualmente in preparazione, sarà pubblicato fra pochissimi giorni, previo puntuale avviso.
Il programma è così articolato:
1. ROMA ANTICA E L’ITALIA DEL PRIMO NOVECENTO
Quando parliamo di architetture coloniali non sempre ci troviamo di fronte all’imposizione, nei territori dominati, di una forte ed eloquente immagine del potere della madrepatria: anzi, in moltissimi casi queste architetture sono riuscite ad unificare, in sintesi creative del tutto efficaci nella loro novità, registri e repertori nati da culture ben distanti nello spazio ma anche nel tempo. Questi concetti saranno espressi con alcuni esempi: da una parte, con le quasi-classiche architetture romane in Africa settentrionale e, saltando 17 o 18 secoli, con quelle italiane in Libia e nel Dodecaneso (ma anche nel Corno d’Africa), che contribuirono alla costruzione di un’idea di mediterraneità destinata a influenzare la ricerca dell’architettura razionalista.
2. L’AMERICA SETTENTRIONALE E CENTRALE, L’IMPERO INGLESE E QUELLO SPAGNOLO
L’America settentrionale fu davvero un terreno vergine dove gli inglesi poterono replicare il loro perfetto mondo palladiano: la villa-fattoria che le classi privilegiate, la cui ricchezza si basava sulla proprietà terriera, avevano mutuato dall’immagine dei territori veneziani di due secoli prima. Questa classicità palladiana verrà poi ripresa, ma in chiave di libertà repubblicana, dagli appena costituiti Stati Uniti d’America: il Nuovo Mondo si doveva costruire solo attraverso la razionalità e la bellezza. Diverso invece fu l’atteggiamento della Spagna a contatto col grande impero degli Aztechi e la sua cultura: dopo un inizio caratterizzato anche dall’invenzione di grandi strutture aperte che permettessero l’evangelizzazione di enormi masse di indigeni, si passò, specialmente al di fuori di Città del Messico centro del potere, ad una riuscita simbiosi tra le artigianali ingenuità indigene e le tipologie barocche della madrepatria.
3. L’AMERICA MERIDIONALE E L’ASIA
L’obiettivo sarà puntato sull’altro grande comparto imperiale su cui si stabilì il dominio spagnolo, cioè l’Impero degli Inca in Perù, Colombia, Ecuador, Cile e Bolivia. Anche in questo caso l’integrazione fra elementi colti e popolari fu varia e con grandi differenze fra le capitali, Lima e Cuzco, e l’altopiano boliviano. Infine, le incredibili architetture antisismiche spagnole nelle Filippine, e l’architettura barocca, pienamente europea e senza influssi indigeni, delle colonie portoghesi in Brasile, in India e in Cina.

RAFFAELE DAVANZO, architetto, è attualmente presidente dell’Istituto Storico Artistico Orvietano, mentre precedentemente ha svolto il ruolo di funzionario ispettore di zona del Ministero per i Beni Culturali per la zona meridionale dell’Umbria, dirigendo anche numerosi cantieri di restauro tra cui quelli del Duomo di Orvieto, di S. Fortunato e della Consolazione a Todi, del monumento de Bray di Arnolfo di Cambio. Ha collaborato con la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto per la redazione dei capitoli inerenti l’architettura e l’urbanistica di vari volumi della “Storia di Orvieto”. Ha pubblicato numerosi saggi: tra gli altri, sul Pozzo di san Patrizio, sull’architetto medievale Angelo da Orvieto, e su numerose chiese umbre tra cui S. Maria in Camuccia a Todi, S. Giovenale, S. Domenico e S. Lorenzo in vineis ad Orvieto.