Umbria Jazz Winter #30, un’esperienza di musica, eventi e gospel di alto livello

Cinque giorni di festival, circa 140 ore di musica, 22 band, 79 eventi, circa 140 artisti e 6 location. E poi una mostra, un annullo filatelico speciale, una guida e una grande festa in piazza per salutare l’arrivo del nuovo anno. Presentata all’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, la 30esima edizione di Umbria Jazz Winter Orvieto. Presenti la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi, il direttore artistico del festival, Carlo Pagnotta, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Libero Mario Mari, il direttore de Le Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, e in collegamento da remoto la governatrice della Regione Umbria, Donatella Tesei.

L’edizione del trentesimo anno ricalca la ormai consueta e ben definita formula di Umbria Jazz Winter, riproponendo location e orari nella loro articolazione più estensiva e completa. Si comincia dunque alle 11.30 con la Street parade dei Funk Off e si finisce alle ore piccole. Una non stop di musica in cui è possibile disegnare il proprio personale itinerario, anche grazie al fatto che quasi tutti gli artisti sono residenti. Le location, tutte nel cuore del centro storico, sono il Teatro Mancinelli, la Sala dei 400 e la Sala Expo del Palazzo del Capitano del popolo, il Palazzo dei sette, il Museo Emilio Greco. A queste bisogna aggiungere un’altra “location” tutta particolare, ovvero le vie del centro, scenario delle parate dei Funk Off. Nel Teatro del Carmine si terranno le iniziative della sezione UJ4KIDS.

Il Duomo infine ospiterà i canti religiosi del coro Gospel il pomeriggio di Capodanno, Giornata Mondiale della Pace, mentre sul sagrato della Cattedrale la sera del 31 dicembre si brinderà  al nuovo anno in piazza con la musica dei Funk Off. I cenoni per festeggiare l’arrivo del nuovo anno con tanta buona musica dal vivo si terranno nel Palazzo dei Sette – Meeting Point Bistro e nella Sala Expo del Palazzo del Capitano del Popolo. Qui saranno anche i Jazz Lunch e Jazz Dinner, per chi vorrà coniugare la musica con la buona cucina orvietana. Nel Palazzo dei Sette va in scena musica no-stop dall’ora di pranzo fino a notte.

Ashley Kahn, critico musicale, giornalista e scrittore, una delle grandi “penne” della letteratura jazz contemporanea, sottoporrà a un blindfold test Cecile McLorin Salvant. Il test, a ingresso gratuito, si svolgerà il 30 dicembre alle ore 11 nella Sala dei 400 del Palazzo del Capitano del Popolo. Il blindfold test, ovvero un test “alla cieca”, fu inventato più di 60 anni fa da Leonard Feather per DownBeat, la storica rivista americana. Si fanno ascoltare dei brani ad un musicista che deve indovinare l’esecutore. Che si indovini oppure no, dall’ascolto nasce uno scambio di vedute che si traduce molto spesso in un vero e proprio breve approfondimento sulla musica e sull’artista. Non una sorta di quiz televisivo, dunque, ma un ragionato esame di un musicista, un genere musicale, un brano. Per un appassionato di jazz è una stimolante occasione di conoscenza, anche per il livello di chi conduce il test e dell’artista coinvolta.

Con Umbria Jazz 4 Kids continuano le iniziative dedicate ai più piccoli che la Fondazione Umbria Jazz porta avanti da alcuni anni, in collaborazione con il mondo della scuola e le istituzioni, per rendere più familiare la musica, favorire lo sviluppo di una sensibilità verso il suono, abituare all’ascolto, stimolare la creatività. La musica anche come formidabile strumento di socialità, condivisione e inclusione.

Il 29 e 30 dicembre due eventi sono in programma al Teatro del Carmine, ed uno, il 31, nelle piazze e nei vicoli del centro storico con la collaborazione della Scuola comunale di musica “A.Casasole” di Orvieto. Il primo ha come titolo La Musica delle Emozioni e coinvolgerà alunni della Scuola Primaria di Ciconia dell’Istituto comprensivo Orvieto- Montecchio sui temi “movimenti del corpo, percezione del ritmo e attività motoria”: la musica come strumento di crescita dei ragazzi. Il secondo sarà un “Concerto Clownesco” con Le Clownné & Little Brown Jug Band: uno spettacolo musicale di clownerie per tutti. Infine, il 31 dicembre, “La Buona Strada”, evento itinerante di musica, letture e giocoleria da piazza della Repubblica a piazza Duomo per le vie del centro storico con la Banda giovanile della Filarmonica Luigi Mancinelli.

“Il programma con cui celebriamo i 30 anni di Umbria Jazz Winter è di assoluto livello – ha detto la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani – e racchiude la storia di questo festival che è diventata anche un pezzo della storia della città di Orvieto. Sulla qualità artistica dell’evento parlano i volti e le note dei più grandi musicisti italiani e internazionali che hanno calcato questi palcoscenici e quelli dei giovani talenti che da qui sono stati lanciati. Così come è ormai evidente l’importanza dal punto di vista economico e turistico dell’indotto che la manifestazione ha generato in questi anni. Per questo mi preme sottolineare un altro aspetto ancora più rilevante e significativo e che parla di emozioni. In 30 anni Umbria Jazz ha dato tanto alla città in termini di crescita culturale e ha dato a Orvieto una dimensione internazionale. Ma allo stesso tempo in 30 anni Orvieto è stata però il valore aggiunto dell’evento – ha aggiunto – ha dato a Umbria Jazz un contesto unico e autentico da cui trasmettere i propri valori e la propria identità. Il jazz qui, immerso nelle bellezze di una città incomparabile, ha tutto un altro sapore e crea un’altra atmosfera. A Orvieto con Umbria Jazz Winter la musica è diventata una vera e propria esperienza da vivere”.

ENGLISH VERSION

UMBRIA JAZZ WINTER #30: FIVE DAYS OF MUSIC, EVENTS AND GOSPEL

The 30th edition of Umbria Jazz Winter unfolded as a remarkable celebration of music, events, and gospel, captivating audiences with its extraordinary offerings. Presented at the Auditorium “Gioacchino Messina” in Palazzo Coelli, the event featured a diverse program and high-profile attendees, marking three decades of success.

This thirtieth-year edition adhered to the now customary and well-defined formula of Umbria Jazz Winter, presenting locations and schedules in their most extensive and comprehensive articulation. It all began at 11:30 with the Street Parade of Funk Off, culminating in the small hours. A non-stop musical journey where attendees could craft their personalized itinerary, aided by the fact that almost all artists were local residents. The locations, all in the heart of the historic center, included Teatro Mancinelli, Sala dei 400, Sala Expo in Palazzo del Capitano del Popolo, Palazzo dei Sette, and the Emilio Greco Museum. Additionally, the streets of the city became a unique location, setting the stage for the parades of Funk Off. The Teatro del Carmine hosted initiatives for the UJ4KIDS section.

On New Year’s Eve, the Cathedral hosted religious chants by the Gospel choir in the afternoon, celebrating World Peace Day. In the evening of December 31st, a New Year’s toast in the square accompanied by the music of Funk Off took place on the Cathedral’s parvis. Dinners to celebrate the arrival of the new year with live music were held in Palazzo dei Sette – Meeting Point Bistro and Sala Expo in Palazzo del Capitano del Popolo. Here, Jazz Lunch and Jazz Dinner events also took place for those who wanted to combine music with Orvieto’s excellent cuisine. Palazzo dei Sette featured non-stop music from lunchtime until midnight.

Ashley Kahn, music critic, journalist, and writer, one of the prominent figures in contemporary jazz literature, conducted a blindfold test with Cecile McLorin Salvant. The test, free of charge, took place on December 30th at 11 a.m. in the Sala dei 400 of Palazzo del Capitano del Popolo. The blindfold test, invented over 60 years ago by Leonard Feather for DownBeat, the historic American magazine, involves playing tracks for a musician who must guess the performer. Whether the guess is correct or not, it sparks a discussion that often results in a brief exploration of the music and the artist. It’s not a television quiz but a thoughtful examination of a musician, a musical genre, a piece. For a jazz enthusiast, it’s a stimulating opportunity for knowledge, especially given the caliber of the test conductor and the involved artist.

The initiatives for the younger audience continued with Umbria Jazz 4 Kids, a project that the Umbria Jazz Foundation has been pursuing for several years in collaboration with schools and institutions. It aims to make music more familiar, promote sound sensitivity, encourage listening, and stimulate creativity, using music as a formidable tool for socialization, sharing, and inclusion.

On December 29th and 30th, two events are scheduled at the Teatro del Carmine, and one on the 31st in the squares and alleys of the historic center, in collaboration with the municipal music school “A.Casasole” of Orvieto. The first, titled “The Music of Emotions,” will involve students from the Primary School of Ciconia of the Orvieto-Montecchio Comprehensive Institute on the themes of “body movements, perception of rhythm, and motor activity”: music as a tool for the growth of children. The second will be a “Clownesque Concert” with Le Clownné & Little Brown Jug Band: a musical clowning show for everyone. Finally, on December 31st, “La Buona Strada,” a traveling event of music, readings, and juggling from Piazza della Repubblica to Piazza Duomo through the streets of the historic center with the Youth Band of the Filarmonica Luigi Mancinelli.

“The program with which we celebrate the 30 years of Umbria Jazz Winter is of absolute quality,” said the Mayor of Orvieto, Roberta Tardani. “It encapsulates the history of this festival, which has also become a part of the city’s history. The artistic quality of the event speaks through the faces and notes of the greatest Italian and international musicians who have graced these stages and those of the young talents launched from here. It’s now evident the economic and tourist importance of the impact that the event has generated over the years. For this reason, I want to underline another even more relevant and meaningful aspect that speaks of emotions. In 30 years, Umbria Jazz has given a lot to the city in terms of cultural growth and has given Orvieto an international dimension. But at the same time, Orvieto has been the added value of the event in 30 years. It has given Umbria Jazz a unique and authentic context from which to convey its values and identity. Jazz here, immersed in the beauties of an incomparable city




Umbria Jazz Winter numero 30, tanti artisti e un occhio di riguardo per i giovani musicisti

Cinque giorni pieni di musica, cento concerti, oltre 30 protagonisti tra musicisti e band che si alterneranno in cinque splendide location e nelle vie del centro storico di Orvieto con Piazza Duomo che si colorerà di suoni e luci per dare il saluto al nuovo anno. E’ la trentesima edizione di Umbria Jazz Winter, un traguardo importante per questa manifestazione, nata nel 1993, che si è ritagliata un posto molto particolare nel panorama dello spettacolo italiano, non solo del jazz. Orvieto, ed in particolare il suo centro storico, nei cinque giorni del Festival si trasforma in una cittadella della musica che offre suoni intriganti ad ogni ora del  giorno fino a tarda notte.

I musicisti di Umbria Jazz Winter

Il cartellone del festival è volutamente variegato e offre proposte da conoscitori assieme a spettacoli più da intrattenimento. Il filo rosso che lega il programma è la costante ricerca della qualità, da cui la direzione artistica non ha mai derogato.

Nuova produzione originale del festival con la Umbria Jazz Orchestra, ed è una produzione molto impegnativa e altrettanto ambiziosa, con JOE LOVANO, arrangiamenti e orchestrazioni di un vero esperto della materia come Michael Gibbs  e la partecipazione di Steve Wilson, Peter Washington e Lewis Nash. Wilson e Nash sono in programma anche nella formula del duo sax-batteria Duologue. Formula che frequentano da parecchi anni raggiungendo un raro equilibrio.

Il “capitolo omaggi” comprende lo spettacolo di musica e reading “Viva/De André”, a cura di Luigi Viva, autorevole studioso di Fabrizio De André, e con ospite Danilo Rea, a 25 anni dalla morte di Faber, “We Wonder”, dedicato alle più belle canzoni di Stevie Wonder con il classico quartetto di Fabrizio Bosso con ospite speciale Nico Gori, sax e clarinetto, “Dear Dexter”, quintetto con Piero Odorici, in memoria del grande Dexter Gordon, leggenda del sax tenore e del bebop, a cento anni dalla nascita; un omaggio a John Coltrane è il tema dei concerti del quartetto guidato da Chico Freeman, storico sassofonista del jazz di Chicago, e dal pianista romano Antonio Faraò, uno dei musicisti italiani più noti anche all’estero.
Una delle star del festival è Cécile McLorin Salvant, astro della vocalità, con un pregevole sestetto di cui fanno parte Sullivan FortnerMarvin SewellAlexa TarantinoYasushi NakamuraKeita Ogawa. Si potranno anche ascoltare Tarantino, Fortner, Nakamura e Ogawa, ovvero il quartetto di Alexa Tarantino, sassofonista in grande ascesa.

Enrico Rava torna alla testa di un quintetto, i Fearless Five, composto da musicisti delle giovani generazioni. La loro freschezza creativa si coniuga con la sconfinata esperienza di Rava band leader, oltre che trombettista sempre ispirato. Mix perfetto.

Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso sono oggi tra i musicisti italiani di punta, ed entrambi godono di un grande credito a livello internazionale. Hanno in comune l’essere stati due enfant prodige, saliti in verde età sulla scena del jazz, e poi diventati artisti maturi e di indiscutibile spessore: le promesse, nel loro caso, sono state mantenute.

Ray Gelato & The Giants. Con il suo swing ironico che sa d’altri tempi Ray Gelato, cantante e sassofonista, è diventato, edizione dopo edizione, uno dei beniamini del pubblico di Umbria Jazz.

Inutile presentare i Funk Off a chi frequenta Umbria Jazz. La street band toscana è diventata popolarissima con una formula originale e riconoscibile. La loro musica è trascinante e spettacolare, moderna e coinvolgente.

Nick The Nightfly è un personaggio simpaticissimo e vulcanico che il pubblico di Umbria Jazz conosce bene per le sue dirette (per Radio Montecarlo) dal festival in estate e come presentatore, ma anche come performer, perché Nick la musica ama anche farla.

Gli anni formativi nella capitale mondiale del jazz, New York, ed il profondo legame con la musica classica restano alla base dell’ispirazione di Olivia Trummer. L’identità musicale di Olivia si completò con la scoperta della vocazione di songwriter e cantante: un percorso artistico articolato e curioso. Cantautore e pianista napoletano, Lorenzo Hengeller  ha vinto il Premio Carosone 2007. È proprio Renato Carosone, con Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Fred Buscaglione, fino a Vittorio De Sica, il modello cui sembra rifarsi Hengeller, sia nelle sue canzoni che nella rilettura dei grandi classici del songbook italiano del periodo anni 30 – 60.

Il trio Accordi Disaccordi in undici anni di attività ha collezionato tour in tutto il mondo, partecipando ai più importanti festival. Le loro composizioni originali combinano influenze jazz, swing e blues, con atmosfere acustiche e dal gusto cinematografico. Una sonorità che affonda le sue radici in una matrice stilistica gipsy jazz, influenzata dal leggendario chitarrista Django Reinhardt.

Una fotografia in bianco e nero della musica americana delle radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano ancora arcaiche. È questa la mission degli Sticky Bones, band italianissima che rievoca una fase storica imprescindibile che merita di essere conosciuta meglio, anche perché conserva, ad un secolo di distanza, una invidiabile freschezza.

Nel nuovo album di Filippo Bianchini e Luca Mannutza, “A tu per tu”, c’è il senso di un incontro musicale. Un incontro che si ripete dal vivo. Bianchini è umbro di origini (è nato proprio a Orvieto) e per formazione (diploma in sassofono al Conservatorio di Perugia) ma musicista internazionale per i lunghi soggiorni all’estero, in particolare in Olanda ed in Belgio. Luca Mannutza, sardo, un diploma al Conservatorio di Cagliari, è tra i pianisti jazz italiani più affermati.

Lovesick è una divertente band composta da due musicisti bolognesi, Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi, entrambi cantanti e polistrumentisti, insieme ad Alessandro Cosentino al violino. Le loro influenze musicali sono profondamente radicate nel country americano, nel rock’n’roll e nello swing anni ’40 e ’50.

Spettacolo e spiritualità nei gospel

I cori di musica religiosa sono stati presenti, con pochissime eccezioni, in ogni edizione di Umbria Jazz Winter, tanto da rappresentare un tratto identitaria del Festival. Quest’anno torna in Umbria il Virginia State Gospel Choir, che ad una imponente presenza scenica (30 elementi sul palco) unisce un altissimo livello musicale. Il Virginia State Gospel Choir è tra i cori più attivi e rinomati della scena gospel americana.

Spazio per i giovani

Umbria Jazz Winter offre come di consueto una vetrina di prestigio riservata ai musicisti emergenti. Due le band incluse nel programma. Kaleidoscope Quartet ha vinto il Conad Contest di quest’anno, svoltosi a Perugia durante l’edizione estiva. Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group è la band formata dai migliori allievi dei corsi della rinomata scuola di Boston.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale del festival.

ENGLISH VERSION

UMBRIA JAZZ WINTER NUMBER 30, MANY ARTISTS AND SPECIAL FOCUS ON YOUNG MUSICIANS

Five full days of music, over 100 concerts, more than 30 musicians and bands will take the stage at five splendid locations and throughout the streets of Orvieto’s historic center. Piazza Duomo will be filled with sounds and lights to welcome the new year. It’s the 30th edition of Umbria Jazz Winter, a significant milestone for this event, which was established in 1993 and has carved out a unique place in the Italian entertainment scene, not limited to jazz. Orvieto, especially its historic center, transforms into a musical citadel during the five days of the festival, offering intriguing sounds from morning till late at night.

The musicians of Umbria Jazz Winter

The festival’s lineup is intentionally diverse, offering performances for both connoisseurs and those looking for entertainment. The common thread running through the program is a commitment to quality, which the artistic direction has never compromised.

A new original production of the festival features the Umbria Jazz Orchestra, which is a highly challenging and ambitious production. It includes Joe Lovano, arrangements and orchestrations by a true expert in the field, Michael Gibbs, and the participation of Steve Wilson, Peter Washington, and Lewis Nash. Wilson and Nash are also part of the sax-drums duo “Duologue,” a formula they’ve been exploring for many years, achieving a rare balance.

The “tribute chapter” includes the show “Viva/De André,” curated by Luigi Viva, an authoritative scholar of Fabrizio De André, with special guest Danilo Rea, commemorating Faber 25 years after his death. “We Wonder” is dedicated to the most beautiful songs of Stevie Wonder with Fabrizio Bosso’s classic quartet, featuring special guest Nico Gori on sax and clarinet. “Dear Dexter” is a quintet with Piero Odorici, in memory of the great Dexter Gordon, a tenor sax legend and bebop pioneer, marking the centenary of his birth. A tribute to John Coltrane is the theme of the concerts by the quartet led by Chico Freeman, a historic saxophonist of Chicago jazz, and the Roman pianist Antonio Faraò, one of the most renowned Italian musicians abroad.

Cécile McLorin Salvant, a vocal luminary, headlines the festival with her outstanding sextet, which includes Sullivan Fortner, Marvin Sewell, Alexa Tarantino, Yasushi Nakamura, and Keita Ogawa. You’ll also hear Tarantino, Fortner, Nakamura, and Ogawa in Alexa Tarantino’s quartet, a rapidly rising saxophonist.

Enrico Rava returns leading a quintet, the “Fearless Five,” composed of young-generation musicians. Their creative freshness combines with Rava’s boundless experience as a band leader and inspired trumpeter—a perfect mix.

Alessandro Lanzoni and Francesco Cafiso are currently among the leading Italian musicians, enjoying international acclaim. They both share the common story of child prodigies who entered the jazz scene at a young age and evolved into mature, highly skilled artists, fulfilling the promises they showed in their youth.

Ray Gelato & The Giants, with their ironic swing evoking bygone times, have become a favorite among the Umbria Jazz audience over the years. It’s no longer necessary to introduce Funk Off to Umbria Jazz attendees. The Tuscan street band has become very popular with its unique and recognizable formula. Their music is captivating and spectacular, modern and engaging.

Nick The Nightfly is a lovable and energetic character well-known to the Umbria Jazz audience for his live broadcasts (on Radio Montecarlo) from the summer festival and his role as a presenter and performer. Olivia Trummer remains rooted in the formative years in the global capital of jazz, New York, and her deep connection with classical music. She’s also found her calling as a songwriter and singer, making her artistic journey diverse and curious. Lorenzo Hengeller is a Neapolitan singer-songwriter and pianist who won the 2007 Carosone Award. He seems to draw inspiration from Renato Carosone, Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Fred Buscaglione, and even Vittorio De Sica—models apparent in both his original songs and his reinterpretation of classic Italian songs from the 1930s to the 1960s.

The Accordi Disaccordi trio has been active for eleven years, touring worldwide and participating in major festivals. Their original compositions combine jazz, swing, and blues influences, creating an acoustic atmosphere with a cinematic flair. This sound is rooted in the gypsy jazz stylistic matrix, influenced by the legendary guitarist Django Reinhardt.

Sticky Bones, an all-Italian band, evokes the early days of American roots music when jazz was in its infancy, and its forms were still archaic. Their mission is to introduce this crucial historical phase, which deserves further recognition due to its enduring freshness, even a century later.

In the new album “A tu per tu” by Filippo Bianchini and Luca Mannutza, there’s a sense of a musical encounter. An encounter that repeats itself in live performances. Bianchini, originally from Umbria, born in Orvieto, and having studied saxophone at the Perugia Conservatory, is an international musician after long stints abroad, especially in the Netherlands and Belgium. Luca Mannutza, from Sardinia, holds a diploma from the Cagliari Conservatory and is one of the most prominent Italian jazz pianists.

Lovesick is a fun band composed of two musicians from Bologna, Paolo Roberto Pianezza and Francesca Alinovi, both singers and multi-instrumentalists, along with Alessandro Cosentino on the violin. Their musical influences are deeply rooted in American country, rock ‘n’ roll, and 1940s and 1950s swing.

Show and spirituality in gospel music

Choirs of religious music have been present, with very few exceptions, in every edition of Umbria Jazz Winter, making them an integral part of the festival’s identity. This year, the Virginia State Gospel Choir returns to Umbria, featuring an impressive on-stage presence of 30 members, along with a high level of musical prowess. The Virginia State Gospel Choir is among the most active and renowned gospel choirs in the American gospel scene.

Space for young musicians

Umbria Jazz Winter, as usual, provides a prestigious showcase for emerging musicians. The program includes two bands: Kaleidoscope Quartet, which won this year’s Conad Contest held in Perugia during the summer edition, and Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group, a band formed by the best students from Boston’s renowned school.

Radio Monte Carlo is the festival’s official radio partner.




Si parte con Umbria Jazz Winter 29 fino al 1° gennaio. I Funk Off in piazza Duomo per salutare il 2023

E’ tutto pronto per la partenza dell’edizione numero 29 di Umbria Jazz Winter il 28 dicembre.  La conclusione è prevista con l’arrivo del nuovo anno dopo la Santa Messa della pace.  Quella che parte è un0’edizione che vede un ritorno alle origini con sole due location dedicate, Teatro Mancinelli e Palazzo del Popolo e artisti di qualità.  Proprio la qualità è il filo rosso che lega tutti gli eventi in programma con proposte che alternano artisti famosi e altri emergenti e giovani.  Tutto in attesa del 2023 che sarà l’anno di Umbria Jazz 50 a Perugia in estate e di Umbria Jazz Winter 30 a Orvieto, due anniversari importanti e da festeggiare in grande stile.

Per UJW#29 sono previsti più di 120 artisti, un programma meno fitto ma di qualità, due location di prestigio e la cornice del centro storico di Orvieto.  Non mancherà la street band, i Funk Off con l’unica novità vera di quest’anno, il breve ma sicuramente intenso concerto in Piazza Duomo intorno alle 24 per festeggiare tutti insieme il nuovo anno.  Dopo due anni di pandemia torna la Santa Messa della Pace in Duomo con il gruppo gospel Vincent Bohanan & The Sound of Victory, che animerà la celebrazione con il suo repertorio di canti religiosi afroamericani.  Confermata la formula UJW Kids per il 29,30 e 31 dicembre alla Sala del Carmine si concentreranno le attività presentate dalla Scuola Comunale di Musica Adriano Casasole.  Sicuramente emozionante sarà l’appuntamento del 29 dicembre quando intorno a Piazza della Repubblica si terrà un simbolico “cambio della guardia” tra marching band, quella dei giovanissimi organizzata dalla Scuola di Musica e i “grandi” e cioè i Funk Off.

A tutti, quindi Buon Jazz a Orvieto e come sempre un grazie a tutti i volontari che assicureranno un soggiorno e una permanenza protetta in questi giorni di sold out nel centro storico.




UJW#29, si parte il 28 dicembre con tanta qualità e il concerto dei Funk Off il 31 notte in piazza Duomo

L’edizione 29 di Umbria Jazz Winter Orvieto è ufficialmente pronta a partire con l’esordio il 28 dicembre e la chiusura il 1° gennaio. Quest’anno è quello della ripartenza vera e senza limitazioni se non quelle relative al buon senso ma con difficoltà nuove dovute alla crisi economica internazionale che ha reso più difficile reperire le risorse necessarie per avviare la kermesse più attesa dell’anno a Orvieto. E ancora una volta il “piccolo miracolo” è stato compiuto con artisti di grande valore, una novità di non poco conto e location più concentrate. Il logo di questa edizione è stato affidato all’artista orvietano d’adozione Salvatore Ravo che l’ha dedicato proprio alla città.

Andiamo con ordine. Il presidente Gian Luca Laurenzi ha sottolineato proprio le difficoltà con le quali ha combattuto e combatte la Fondazione UJ per organizzare le proprie manifestazioni e che vengono risolte cercando di far convergere le esigenze artistiche con quelle di bilancio. Il sindaco Roberta Tardani ha attaccato chi in città “tifa per la disgrazia, per la chiusura, insomma per il peggio”. Ha poi ricordato come “orvieto è cambiata in questi tre anni e in meglio, è più digitale, più viva, più conosciuta e su questa strada andiamo avanti”. Il direttore artistico Carlo Pagnotta, “ogni anno mi trovo a dover rispondere alla solita domanda tutta orvietana, ma si fa UJW? Siamo alla 29ma edizione, e il 2023 sarà l’anno del 50mo di UJ Perugia e del 30mo di UJW Orvieto due appuntamenti a cui ci prepareremo al meglio”. Poi ha presentato i tanti artisti con alcune chicche di grandissimo valore assoluto, “Innanzitutto voglio sottolineare la presenza di Dianne Reeves, un’artista che difficilmente si muove e invece in questo caso ha condiviso e sposato il progetto e canterà le canzoni di Burt Bacharach insieme all’inseparabile Romero Lubambo che si esibirà anche come solista. Ma non è finita qui siamo riusciti ad avere Vinicio Capossela e poi Allan Harris l’orchestra di Umbria Jazz e tanto altro. Siamo tornati alle origini quando non c’era il San Francesco, così come oggi, e non si organizzavano i cenoni. Non abbiamo tagliato sulla qualità ma abbiamo ristretto laddove possibile. E poi i Funk Off che quest’anno si esibiranno sul sagrato del Duomo per la notte del 31 e la Santa Messa della Pace con i gospel che torna dopo la fermata forzata dello scorso anno”. Libero Mario Mari, presidente della Fondazione CRO, padrone di casa, “noi ci siamo, la Fondazione è anche quest’anno al fianco di UJW perché è una manifestazione ormai storica e non poteva mancare il nostro supporto anche e soprattutto in una fase storica di grandi difficoltà economiche perché crediamo in UJ e nel suo progetto”.

Un’edizione all’insegna, dunque, del risparmio e della qualità e con il rinnovato appuntamento con Uj Kids con le due location di Palazzo del Popolo alla Sala dei 400 e del Teatro Mancinelli, la street parade con i Funk Off, il concerto di capodanno dalla mezzanotte del 31 in piazza Duomo sempre con la band italiana e i bambini con la loro location della Sala del Carmine.

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