La Messa della Pace dal Duomo, accompagnata dai cori Gospel, ha un anno in meno di UJW

Carlino (Carlo Pagnotta) mi sussurrò “perché non facciamo cantare il Gospel in questa bella chiesa?”. Eravamo nell’autunno del 1993 e nel periodo dei preparativi per l’Umbria Jazz di fine anno (prima edizione) a Orvieto, il “winter” ancora non c’era; apparirà alla fine in sede di stampa del materiale pubblicitario. Onestamente io non conoscevo la parola “gospel” e non sapevo che canti erano, ma il pensiero di “usare” il Duomo per un concerto non mi spaventava perché, ogni anno, ero addetto all’organizzazione del Concerto di Pasqua; c’era solo da sentire l’autorità ecclesiastica e ottenere il suo benestare.

Una mattina andai in sacrestia e trovai Don Italo che, quel giorno, era in compagnia di Don Marcello. Spiegai il motivo della visita e manifestai l’intenzione di questo concerto di Canti Gospel; Don Marcello (un vero pozzo di scienza e conoscenza) non mi fece neanche finire di parlare perché trasecolò, fra il sorpreso e l’incredulo, apostrofandomi “ma mica sarà vero?”: sapeva tutto sul Gospel, sui canti afro-americani, sul loro significato e sulle singole canzoni e se ne uscì “magari noi in chiesa cantassimo quei testi! Molto meglio delle nostre cantilene!” Al che Don Italo non proferì parola, salutandomi col dire che ne avrebbe parlato con il Vescovo. Quando tornai alla carica non trovai ostacoli, tutti d’accordo, solamente che il giorno di Capodanno in Duomo c’era la messa vespertina e quindi a seguire sarebbe stato possibile “usare” il contenitore (termine in bocca a Leandro Pacelli – Presidente dell’Azienda Turismo, ma per nulla mai accettato dal Vescovo Grandoni). Quindi la macchina di Umbria Jazz si mise in moto e del cartellone di quell’anno faceva parte anche un concerto di Capodanno di canti Gospel nel Duomo di Orvieto.

Il palco fu usato quello provvisorio delle funzioni religiose che era posizionato nella navata centrale, al di qua del transetto (erano in corso i lavori di restauro della tribuna e della grande vetrata), la prima fila di sedie fu riservata all’autorità con il Vescovo al centro e – non ricordo il nome del gruppo Gospel – così si avviò il concerto condotto da dei giovani di colore: tutti uomini. La folla era composta soprattutto di forestieri, intenditori, estimatori, appassionati, pochi gli orvietani. Le prime canzoni furono quelle più tradizionali e conosciute per poi spaziare su testi e musica, non proprio ispirati alla “Buona Novella”, con un crescendo di ritmo marcato soprattutto dalle percussioni; i presenti cominciarono ad alzarsi dalle sedie per battere le mani e saltare. Il Duomo sembrava vibrare, il volume del suono era al massimo, la gente scatenata ballava più che in discoteca: quasi una bolgia! Mons. Grandoni si alzò in piedi, ma non per unirsi alla festa e scappò via, visibilmente contrariato, verso casa sua. Di quello che successe il giorno successivo e delle telefonate arroventate fra il Vescovo ed il Sindaco Cimicchi lo venni a sapere molto tempo dopo, quando gli animi, con il passar del tempo, si erano un po’ placati, ma la situazione non lasciava, su quel versante, nulla di buono e figurarsi se si poteva pensare di riproporre il concerto!

Arrivammo a settembre del ’94 e il Sindaco, passando per l’ufficio ed al volo come era consueto fare, disse “Pasquà studia qualcosa chè dobbiamo andare a parlare con il vescovo per il concerto di Umbria Jazz!” “Ambèèèh!” Ma era già andato via. Quei giorni eravamo tutti un po’ presi dalle notizie poco rassicuranti che provenivano dalla vicina ex Jugoslavia (Sarajevo, Monstar, Croazia, Serbia, Erzegovina, Kosovo, ecc…) e un po’ di paura o timore trapelavano anche dai telegiornali e dai mass media; il bisogno di pace era – come lo è oggi – dentro di ognuno di noi. Così, facendo due più due, mi ricordai che il giorno di capodanno era la Giornata Mondiale della Pace secondo la dichiarazione di Papa Paolo VI (anche se la cosa non faceva tanto presa tra la maggioranza delle persone, ma tant’è!) e l’abbinai con la Messa vespertina ed i canti della liturgia, ripensando a Don Marcello: Bingo! Ne parlai con Stefano Cimicchi che capì al volo e fu fissato l’appuntamento dal Vescovo a Todi a mezzogiorno e mezza di una calda giornata.

Alla cattedrale di Todi puntuale ci attendeva la controparte; ci avviammo per le scale della curia e il Vescovo mi prese sottobraccio e sottovoce mi apostrofò: “Certo che a Orvieto ci avete un sindaco <scadente>”. Io che già rimuginavo nella mente come dovevo indorare la pillola, a quelle parole non ebbi nemmeno il coraggio di rispondere. Al che Grandoni fece seguire una gran risata ed io, rinfrancatomi, “Ha ragione Eccellenza, giààà le votazioni ci sono la prossima primavera!” Così l’incontro cominciava a prendere un’altra piega e Stefano introducendo la chiacchierata disse scherzando “ora il mezzoprete dirà al Vescovo quello che abbiamo pensato” (il mezzoprete ero io per i miei otto anni passati negli studi in seminario).

Ci fu un assenso su tutto il fronte con due raccomandazioni: stampare per i fedeli il testo dei canti Gospel per la liturgia della messa con traduzione a latere e fissare un incontro con i vertici di Umbria Jazz prima di Natale. Suggellammo quell’assenso con un brindisi inaspettato: da uno stipetto il Vescovo estrasse una bottiglia di grappa, era oramai l’una e un quarto, la versò a tutti, noi digiuni dal mattino trangugiammo senza però maledire la fine dell’incontro. Stava per nascere la MESSA DELLA PACE CON I CANTI GOSPEL!

A margine un aneddoto: L’incontro con i vertici di UJW avvenne effettivamente poco prima di Natale. Venne da Perugia la delegazione guidata dall’allora Presidente Saverio Ripa di Meana e tutti ci ritrovammo in Episcopio. Al momento della presentazione del Presidente, il Vescovo – inconsapevole che Saverio era il fratello di Carlo – cominciò con delle battutine sulla Marina Ripa di Meana – al che Saverio con eleganza e un mare di diplomazia ribatté “Eccellenza, mi è difficile darLe conto delle scelte di mio fratello”. Gelo in sala! Grandoni tentò di sviare subito il discorso farfugliando qualcosa, un po’ come Don Abbondio quando incontrò i Bravi, ma la pezza era peggio del buco e alcuni girarono il loro volto da un’altra parte!

Comunque la MESSA DELLA PACE ci fu davvero e davvero fu commovente: il buon Cimicchi riuscì, Lui sa come, a portare per l’occasione in Duomo, all’interno di una chiesa cattolica uno accanto all’altro, il rappresentante dell’Autorità della Palestina e l’Ambasciatore d’Israele in Italia. Sarà ancora possibile?




UJ4KIDS torna a Orvieto con tre giorni di eventi, musica e programmi educativi per famiglie e giovani

Umbria Jazz 4 Kids fa il suo ritorno a Orvieto per tre giornate piene di emozioni, intrattenimento e apprendimento. Dal 29 al 31 dicembre, la città sarà immersa nella magia di Umbria Jazz 4 Kids, con un programma ricco di eventi che coinvolgeranno famiglie e giovani.

Il Teatro del Carmine come Epicentro dell’Arte e della Musica

L’emozione inizia il 29 dicembre al Teatro del Carmine, dove gli eventi e i concerti si terranno gratuitamente, fino a esaurimento posti. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra la Fondazione Umbria Jazz e la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” di Orvieto, offrirà un’ampia gamma di attività, dalle lezioni di musica all’intrattenimento circense, fino a una carovana musicale che culminerà il 31 dicembre con un messaggio di pace e accoglienza.

Programma delle Tre Giornate Magiche

Il programma inizia il 29 dicembre alle 10:30 con un incontro al Teatro del Carmine tra le scuole cittadine e i progetti di scrittura creativa per bambini. Una particolare menzione va alla rappresentazione originale intitolata “La vera storia della Cappella di San Brizio – Racconto fantastico-musicale”, un progetto coinvolgente che vede bambini di 10 anni interpretare una storia scritta collettivamente, sotto la guida dello scrittore Andrea Laprovitera e la regia di Alberto Romizi.

Successivamente, gli alunni delle classi 3C e 4C della Scuola Primaria di Ciconia dell’Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio si esibiranno in “La Musica delle Emozioni”, un’esperienza che trasforma la musica in strumento di crescita, coinvolgendo i ragazzi in movimenti corporei, percezione del ritmo e attività motorie.

Il 30 dicembre, sempre al Teatro del Carmine, sarà il giorno della giocoleria e dei clown con lo spettacolo “Smile – Concerto Clownesco” a cura di Le Clownné & Little Brown Jug Band, un miscuglio irresistibile di musica e comicità.

Il 31 dicembre, la manifestazione si concluderà con “La Buona Strada”, un evento itinerante che partirà da Piazza della Repubblica alle 10:30 e si dirigerà verso Piazza Duomo attraverso le vie del Centro Storico. Animato dalla Banda giovanile della Filarmonica Luigi Mancinelli di Orvieto, questo percorso unico si ispira alla fiaba di Alice Rohrwacher, “La buona strada”, portando con sé un messaggio di speranza e accoglienza.

Umbria Jazz 4 Kids a Orvieto è molto più di un semplice evento musicale: è un’esperienza coinvolgente che abbraccia l’arte, la cultura e l’educazione in un mix indimenticabile per tutta la famiglia.

ENGLISH VERSION

UJ4KIDS RETURNS TO ORVIETO WITH THREE DAYS OF EVENTS, MUSIC AND EDUCATIONAL PROGRAMS FOR FAMILIES AND YOUTH

Umbria Jazz 4 Kids is set to make a spectacular return to Orvieto, offering three days filled with excitement, entertainment, and educational enrichment. From December 29th to 31st, the city will be immersed in the enchanting atmosphere of Umbria Jazz 4 Kids, featuring a diverse program of events catering to families and the youth.

The Carmine Theater: A Hub of Art and Music

The thrill commences on December 29th at the Carmine Theater, where events and concerts will unfold, with free admission until capacity is reached. This initiative, a result of collaboration between the Umbria Jazz Foundation and the Municipal School of Music “Adriano Casasole” in Orvieto, promises a wide array of activities, ranging from music lessons to circus entertainment, culminating in a musical caravan on December 31st, delivering a message of peace and hospitality.

Schedule of Enchanting Three Days

The program kicks off on December 29th at 10:30 with a gathering at the Carmine Theater, bringing together city schools and creative writing projects for children. A special highlight is the original performance titled “The True Story of the Chapel of San Brizio – Fantastic-Musical Tale,” an engaging project where 10-year-old children collectively interpret a story under the guidance of writer Andrea Laprovitera and director Alberto Romizi.

Following this, students from classes 3C and 4C of the Primary School of Ciconia, part of the Comprehensive Institute Orvieto-Montecchio, will showcase “The Music of Emotions,” an experience transforming music into a tool for growth by engaging students in body movements, rhythm perception, and motor activities.

On December 30th, still at the Carmine Theater, the day is dedicated to juggling and clowning with the show “Smile – Clownesque Concert” by Le Clownné & Little Brown Jug Band, an irresistible blend of music and humor.

The event concludes on December 31st with “The Good Road,” a traveling event starting at 10:30 in Piazza della Repubblica, winding its way to Piazza Duomo through the historic streets. Animated by the Youth Band of the Luigi Mancinelli Philharmonic of Orvieto, this unique journey takes inspiration from Alice Rohrwacher’s fairy tale, “The Good Road,” carrying a message of hope and hospitality.

Umbria Jazz 4 Kids in Orvieto is more than just a music event; it is a captivating experience that embraces art, culture, and education in an unforgettable mix for the entire family.




L’atto di nascita di Umbria Jazz Winter nel 1993 secondo il mio ricordo

Era di sabato quell’undici luglio del 1993 e la sera si sarebbe tenuto il Concerto di Umbria Jazz ad Orvieto con il grande B.B. King accompagnato dalla sua Lucille. La location (ormai si dice così) era stata prevista a Piazza del Popolo, proprio nel cuore della città, anche in ricordo delle esperienze simili degli anni ’70.

Quella mattina avevo un impegno improrogabile: dovevo andare a riprendere mia figlia all’aeroporto di Fiumicino di ritorno da uno stage a Malta, ma per il concerto era stato già tutto programmato e stabilito anche perché il grande TIR che trasportava il palco aveva percorso le stesse vie nella primavera scorsa per allestire nel Palazzo del Popolo la manifestazione enologica “Excellentia” di Eugenio Guarducci. Al ritorno da Roma fu immediata la risalita alla rupe per vedere l’andazzo della situazione; arrivo a piazza Cahen e trovo un trambusto di persone, vigili, tavole, transenne e quant’altro che non mi convince. Scendo al volo, faccio pochi passi, vedo Loriana Stella – allora Assessore – e chiedo “che succede?”. “E’ per stasera, l’autista ha detto che il Tir non passa per andare a Piazza del Popolo”!

Discuti? No! A quel punto rimbocchi le maniche, smonti il puzzle e fai in modo di rimettere in ordine le tessere per quanto possibile ed ovviamente al meglio. Non ero solo; con me c’era Angelo Concarella che mi seguiva come un’ombra: spero che chi l’abbia conosciuto ne ricordi l’intelligenza e la stravaganza, ma Stefano gli aveva raccomandato di stare sempre vicino a Pasquale.

Trascorriamo la giornata senza pensare al pranzo, alla sera accogliamo B.B. King, gli approntiamo una cena frugale nei pressi e lui ci propina una decina di “Lucille” mini e di plastica che sono come uno scalpo per il nostro Angelo. Intanto la piazza continua a riempirsi grazie anche alla nuova funicolare che “vomita”, con un continuato andirivieni, centinaia e migliaia di persone; alla fine verranno valutate fra le 13 e 15 mila presenze.

Finalmente intorno alle nove ha inizio il concerto, i due banchi di paninari hanno venduto anche le molliche, noi ci accampiamo nel beckstage (si diceva già così) e tentiamo di mettere a riposo le gambe: ricordo che vicino a me c’era seduto Carlino (Carlo Pagnotta) e l’immancabile Angelo Concarella; più in là Marco Bencivenga, Enzo Valsecchi (per tutti “Orso”), Sergino Piazzoli ed altri venuti o spediti da Perugia.

Il concerto andava alla grande e non poteva essere diversamente; noi là dietro il palco a cominciare a riprender fiato e fare battute, finchè Pagnotta – sul serio o forse – se ne uscì: “A Orvieto Umbria Jazz d’estate ce sta proprio bene” al che Angelo Concarella – inaspettatamente – ribatte: “e perché d’inverno nooo??” Pagnotta lo sente, lo guarda, lo fissa e, con lo sguardo perduto chissà dove, rimane a lungo silente:

ERA NATO “UMBRIA JAZZ WINTER”!

Dopo metà settembre il sindaco Cimicchi mi anticipa che Pagnotta con “Umbria Jazz” e mezza Perugia, all’indomani, sarebbero venuti a Orvieto per organizzare qualcosa a fine anno. Ricordo di aver accompagnato la “banda” in vari posti fra cui il “San Giovenale” dove, anche lì, accennai il motivo della visita, la presunta data, ecc… Eravamo nella sala superiore dove, dal fornice ogivale, si ammira la sottostante piazza; il proprietario ci ringraziò cortesemente e affermò che per la fine dell’anno il complessino però già l’aveva prenotato. Facemmo per uscire e Pagnotta non c’era più: già arrivato a metà piazza, forse passato da qualche finestra per scappare prima di tutti!




Navetta gratuita dal 28 al 31 dicembre tra Orvieto Scalo, Sferracavallo e il centro storico per UJW

Collegamenti serali più facili e gratuiti tra Orvieto scalo, Sferracavallo e il centro storico in occasione della trentesima edizione di Umbria Jazz Winter. Dal 28 al 31 dicembre Bus Italia, in collaborazione con il Comune di Orvieto, attiverà un servizio speciale navetta gratuito che collegherà i due popolosi quartieri ai piedi della Rupe con le location del festival nel centro storico e viceversa.

Dal 28 al 30 dicembre le corse speciali collegheranno via Angelo Costanzi e la zona degli alberghi a ridosso del casello autostradale con Piazza Duomo tra le 21 e le 2 mentre nella serata del 31 dicembre tra le 21 e le 4. A questo link è possibile controllare gli orari completi con le fermate intermedie che interesseranno anche la stazione ferroviaria di Orvieto scalo e Sferracavallo/Oasi dei Discepoli.

Un’opportunità in più per i cittadini e per i numerosi visitatori che arriveranno a Orvieto – commenta l’assessore ai Trasporti, Gianluca Luciani – per godersi al meglio e senza pensieri i concerti di Umbria Jazz Winter e la magica atmosfera che si crea in città nelle giornate del festival”. 

ENGLISH VERSION

FREE SHUTTLE FORM DECEMBER 28 TO 31 BETWEEN ORVIETO SCALO, SFERRACAVALLO AND HISTORIC CENTER FOR UJW

Improved and Free Evening Connections between Orvieto Scalo, Sferracavallo, and the Historic Center during the thirtieth edition of Umbria Jazz Winter. From December 28 to 31, Bus Italia, in collaboration with the Municipality of Orvieto, will activate a special free shuttle service connecting the two populous districts at the foot of the Rupe with the festival locations in the historic center and vice versa.

From December 28 to 30, the special runs will connect via Angelo Costanzi and the hotel area near the highway exit to Piazza Duomo between 9 pm and 2 am, while on the evening of December 31 between 9 pm and 4 am. At this link, you can check the complete schedules with intermediate stops that will also include the Orvieto Scalo railway station and Sferracavallo/Oasi dei Discepoli.

“An additional opportunity for citizens and the numerous visitors coming to Orvieto – comments the Transport Councilor, Gianluca Luciani – to fully enjoy, without worries, the Umbria Jazz Winter concerts and the magical atmosphere that the city creates during the festival days.”




UJW#28 si riparte finalmente, manca solo il coro gospel

Il cartellone di UJW #28 che si terrà dal 29 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022 ad Orvieto, è stato presentato a Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, dal sindaco, Roberta Tardani, dal direttore artistico del festival, Carlo Pagnotta, da Gianluca Laurenzi, presidente della Fondazione Umbria Jazz. A dare il benvenuto il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Libero Mario Mari che ha ringraziato la Fondazione Umbria Jazz per aver scelto la sede della Fondazione CRO per la presentazione dell’evento “nell’Auditorium che presto sarà dedicato alla memoria del mio predecessore Gioacchino Messina che ha guidato l’ente in un periodo non semplice”. 

“Non nego di essere particolarmente emozionato – ha aggiunto – perché oggi si riparte con UJW che per Orvieto è l’evento musicale più rilevante a tutto tondo. Siamo alla 28esima edizione, dopo un anno di stop forzato che è stato molto difficile e che ci ha visto tutti rinchiuderci e distanziarci con un allontanamento interpersonale che ha pesato moltissimo. Umbria Jazz Winter è una manifestazione che nel corso degli anni ha confermato un successo di critica e di pubblico che sono il frutto di tanto lavoro, competenze, impegno, professionalità e passione. Ad Orvieto sono passati personaggi importantissimi e per noi è un evento a 360 gradi. Orvieto è grata a Umbria Jazz come lo è Umbria Jazz verso Orvieto che è la stupenda cornice dell’edizione invernale. Insieme sono un binomio e un sodalizio perfetto che solo una pandemia ha temporaneamente interrotto ma che è destinato a durare. Oggi siamo felici della ripartenza di questa kermesse che è anche una ripartenza in termini di ricadute sulla città, penso a tutte le attività produttive e dell’accoglienza che ne beneficeranno come l’intera città e il territorio con tutte le loro bellezze ed attrattive e che sono  pronti ad accogliere artisti e visitatori in una atmosfera unica.  Umbria Jazz Winter in questi anni è sicuramente cambiata nelle tematiche e nelle dinamiche ma non nel livello qualitativo che è altissimo”.

Stessa emozione anche per il Presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi che ha detto “sono personalmente innamorato di Orvieto e voglio salutare questa nuova edizione, con il sorriso che noi tutti avevamo nelle foto scattate nell’ultimo giorno dell’edizione 2019 nel foyer del Teatro Mancinelli, quando eravamo beatamente ignari di quello che sarebbe accaduto dopo con l’arrivo della pandemia. Oggi quindi ripartiamo dallo stato d’animo di quel giorno di due anni fa. Il sodalizio non si è interrotto mai, nemmeno durante la pandemia. Anzi lo scorso anno avevamo ipotizzato di realizzare almeno un fine settimana nel mese di settembre, progettandolo e riprogettandolo più volte, ma poi abbiamo dovuto fermarci a causa dell’avanzata del virus”.  “Ripartiamo oggi – ha proseguito – con un programma artistico che definirei strepitoso con una media di 10/12 concerti al giorno. C’è poi la conferma di UJ4KIDS, per spingere sull’importanza sull’insegnamento musicale che la pandemia ha molto penalizzato. Il 30 dicembre prossimo, durante il primo appuntamento di UJ4KIDS, la Fondazione Umbria Jazz consegnerà ai 23 Istituti di indirizzo musicale umbri una tromba, strumento iconico del jazz per promuovere l’insegnamento musicale nella nostra regione. Ringrazio i soci: Regione Umbria e Comune di Orvieto. Quest’ultimo non solo per la disponibilità che ogni anno ci riserva, ma perché quest’anno per la prima volta, ha messo in campo risorse importanti. Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto per il sostegno alla manifestazione e tutti i nostri sponsor: Intesa San Paolo, Cosp Tecno Service, Consorzio Vino Orvieto, Radio Monte Carlo nostro media partner. sul piano della comunicazione abbiamo predisposto un piano importante che comprende Rete 101, reti Mediaset, Radio Subasio, pubblicità sui giornali e una forte spinta sui social”.
“Questo ultimo anno e mezzo è stato il momento più triste della nostra storia, ma anche il momento più stimolante perché abbiamo dovuto far ripartire una città”
 ha esordito il sindaco e assessore alla Cultura e Turismo, Roberta Tardani che ha aggiunto: “Ci siamo trovati ad affrontare una tragedia, ma abbiamo trovato la forza, abbiamo avuto contezza delle capacità delle risorse espresse dalla nostra comunità che ha dato il meglio di sé. Volevamo che la luce su Orvieto non si spegnesse, e che la città fosse alla ribalta nazionale e internazionale anche nei momenti più bui. Oggi i risultati li stiamo testando: abbiamo avuto un’estate straordinaria, con presenze inaspettate nei numeri: oltre il 40 per cento in più rispetto al 2019. Parliamo di ripartenza perché siamo stati due anni in attesa, ma in realtà non ci siamo mai fermati. Umbria Jazz Winter è l’evento della città che porta Orvieto alla ribalta internazionale e in questo senso abbiamo sempre cercato di promuoverla anche attraverso gli eventi che sono stati molti. Abbiamo la certezza che questa è la strada da intraprende e continuare a portare avanti. Ci crediamo davvero e ci investiamo al contrario di come avveniva in passato. Vogliamo essere vicini ad Umbria Jazz Winter con la concretezza investendo le giuste risorse per ripartire. “Ringrazio il direttore artistico, Carlo Pagnotta per la pazienza rispetto alla ‘lentezza’ delle risposte delle istituzioni – ha proseguito il sndaco – questa estate avevamo ancora molte incertezze, ma ora la possibilità del riempimento al 100% delle location ci dà fiducia ed energia. In questi giorni Orvieto è alla ribalta nazionale anche per un altro significativo aspetto: l’altro giorno a Milano è stato presentato il film tv ‘Carla’ dedicato a Carla Fracci. Il teatro Mancinelli, che peraltro è stato sempre aperto, è tornato ad essere il contenitore e il luogo della cultura e il 5 novembre prossimo ospiterà l’anteprima dell’uscita del film nelle sale cinematografiche. Al Mancinelli abbiamo ripreso una Stagione di Prosa di qualità. E’ vero, stiamo faticando a riempirlo, ma abbiamo grande fiducia e speranza per questa città”. “Anche ad Orvieto abbiamo eccellenze locali che vanno gratificate – ha concluso – e l’ultima annotazione importante riguarda proprio il manifesto di questa edizione di Umbria Jazz Winter realizzato dall’artista orvietano, Maurizio Rosella. E’ una esplosione di colori che esprime lo d’animo con cui affrontiamo i problemi e cerchiamo di risolverli per ripartire. Ci saranno infine gli appuntamenti natalizi che partiranno dal 26 novembre con luci ed eventi culturali durante tutto il periodo delle feste. C’è un grande fermento. Sarà un Natale bellissimo”.
Ad illustrare il programma e il parterre degli artisti presenti alla 27^ edizione di UJW di Umbria Jazz Winter #28 è stato il Direttore artistico Carlo Pagnotta che, ironizzando sull’essersi volutamente vestito come quell’ultimo giorno dell’edizione 2019/2020, ha voluto sottolineare l’entusiasmo generale per la ripartenza della nuova edizione 2021/2022 e l’impegno dell’intero staff di Umbria Jazz. Tra le tante “chicche” che il programma ha in serbo, Pagnotta ha parlato del progetto di Bill Frisell con la Umbria Jazz Orchestra seguito direttamente dal direttore M° Manuele Morbidini. “Il progetto è una produzione esclusiva di Umbria Jazz. Una sorta di miracolo per uno dei musicisti universalmente riconosciuti. Progetto che riconosce il percorso di crescita del festival e che fa incontrare ad Orvieto, solo per Umbria Jazz Winter, in un unicum straordinario Bill Frisell e Michael Gibbs in una produzione che non ha precedenti e che, a livello internazionale, sarà uno degli eventi musicali dell’anno”. “La messa della Pace quest’anno sarà senza Gospel – ha concluso Pagnotta – perché fino all’ultimo doveva partecipare un gruppo importante di 35 elementi ma poi non ci sono state conferme. D’altra parte con il gospel abbiamo una tradizione da rispettare che risale al 1988 e non ce la siamo sentiti di rimediare. In America ci sono ancora molte difficoltà ad organizzare i grandi tour quindi nell’edizione successiva torneremo con il gospel. I musicisti della 28esima edizione sono comunque moltissimi e di alta qualità artistica nello stile di Umbria Jazz Winter”.  

Tutti i musicisti di Umbria Jazz Winter # 28 (Fonte: Servizio Comunicazione UJW)

GLI ARTISTI DI UJW LA CHITARRA – Il cartellone presenta un grande evento: il nuovo progetto di Bill Frisell, uno degli artisti più innovativi della scena contemporanea, con la Umbria Jazz Orchestra e con la direzione di un luminare dell’orchestrazione, in particolare delle grandi formazioni, Michael Gibbs. Il progetto è una produzione esclusiva di Umbria Jazz.

Frisell sarà anche protagonista di una solo performance. Sempre in tema di chitarra ad UJW ci sarà  il solitario omaggio di Lionel Loueke a quello che lo stesso Loueke definisce il suo mentore, Herbie Hancock. E un altro grande chitarrista, il brasiliano Romero Lubambo, fa parte del trio di Sarah McKenzie, elegante cantante/pianista che nel suo periodo formativo ha fatto esperienza anche nelle Clinics di Umbria Jazz, con il virtuoso del violoncello, anche lui brasiliano, Jaques Morelenbaum. Tre artisti il cui collante è un approccio raffinato e non convenzionale alla canzone.  Due chitarre anche nel trio Accordi Disaccordi, vecchia conoscenza di Umbria Jazz, che si presenta con ospite speciale la violinista Anais Drago.

LA CANZONE, PAROLE E MUSICA – Un filo conduttore è la forma canzone, declinata sia come vocalità che nella traduzione strumentale. Sofisticato cantante è Allan Harris, con la band che ha prodotto il suo ultimo disco, in cui rende omaggio, anche attraverso ricordi familiari, alla Harlem degli anni ‘50-‘60. Aria di famiglia, con il quintetto di Giovanni Tommaso e sua figlia Jasmine, vocalista affermatasi sulla scena californiana. In programma, canzoni evergreen italiane e americane. Ancora canzoni con il duo Luca Aquino – Giovanni Guidi, che così commenta il progetto: “Desideravamo suonare delle belle melodie, semplici e farle nostre: così nasce questo duo, in modo naturale e sincero”. Infine, un garbato intrattenitore quanto solido musicista: è Nick The Nightfly, che con il suo quintetto ripropone un lungo itinerario musicale che va dalle hit degli anni d’oro del jazz fino alle canzoni di Sting.

UNA LEGGENDA DEL JAZZ – Un mito vivente del jazz è George Cables, hard bopper di grande tradizione e testimone diretto (lui c’era!) di alcune delle più grandi band del jazz. A Orvieto sarà con il trio – con ospite speciale il sax di Piero Odorici – e nella sempre suggestiva formula del duo pianistico. Il suo partner è Sullivan Fortner, di parecchi anni più giovane, uno dei trentenni di successo dell’attuale scena del jazz. Fortner sarà anche protagonista di alcune solo piano performance.

IL GRANDE JAZZ ITALIANO – E il grande jazz italiano? “Al Gir dal Bughi” è il titolo del progetto che rivede insieme Dino Piana ed  Enrico Rava, per un omaggio al trombonista che è stato uno dei padri del jazz moderno in Italia. Importante lo spazio riservato a Francesco Bearzatti, con due band: il Tinissima Quartet che presenta il suo recente “Zorro”, ed un quartetto completamente diverso per un rivisitazione della musica del grande ma sottovalutato Tony Scott.

IL SOUL DELLA TRADIZIONE – Infine, lo spazio della Black Music che in Umbria Jazz non manca mai. È la band di Anthony Paule, nata con il proposito di mantenere vivo il soul che si suonava una volta. Una musica che resta insuperata e che ha ispirato le generazioni più giovani.

UJ4KIDS, RIFLETTORI ACCESI SULLA DIDATTICA MUSICALE – Torna a Orvieto UJ4KIDS, anche con l’obiettivo di riaccendere i riflettori sull’insegnamento musicale che la pandemia ha fortemente penalizzato. Sono in programma esibizioni degli allievi di alcune delle scuole di musica coinvolte nel progetto “Improvvisazioni”, e due repliche della storia musicale per bambini “Lazzaro ed i suoni del vento”, liberamente ispirata al film “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher.
La Fondazione Umbria Jazz consegnerà in una cerimonia a tutti i ventitré Istituti di indirizzo musicale umbri una tromba, strumento iconico del jazz (i primi grandi solisti agli albori del jazz furono trombettisti). Un gesto simbolico e concreto nello stesso tempo, in linea con la politica della Fondazione di promuovere l’insegnamento musicale nella regione.

COLLABORAZIONE UMBRIA JAZZ – SOCIETÀ AQUILANA DEI CONCERTI – “Natale in Jazz” è la manifestazione che la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” terrà nella città abruzzese in collaborazione con Umbria Jazz.

Dal 28 al 30 dicembre si esibiranno alcuni artisti presenti anche a Orvieto: Giovanni Guidi, Bill Frisell Trio & Umbria Jazz Orchestra, Francesco Bearzatti Tinissima Quartet.