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Collaborazione in vista tra il Gal della Tuscia ed il Cammino dell’intrepido Larth

I nuovi progetti di sviluppi turistico collegati alla potenzialità dei cammini di trekking con particolare riferimento al Lazio e alla provincia di Viterbo sono stati al centro dell’incontro che si è tenuto lunedi mattina tra il presidente del Gal della Tuscia Stefano Augugliaro ed i promotori del cammino dell’intrepido Larth, Luca Sbarra, Emanuele Rossi e Claudio Lattanzi. Sono stati affrontati vari temi collegati alle strategie da adottare nei prossimi mesi per implementare il progetto che vede insieme Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio, ma anche il futuro sviluppo che l’iniziativa avrà nei prossimi mesi nella provincia di Viterbo. Temi che verranno approfonditi insieme a molti altri il pomeriggio del 16 marzo in occasione della presentazione ufficiale del cammino dell’intrepido Larth che si svolgerà ad Orvieto e alla quale prenderanno parte esperti nazionali, rappresentanti del mondo economico ed istituzionale.
Il Gal della Tuscia comprende 27 comuni ed è stato costituto da:Il Gal Tuscia è stato costituito da Provincia di Viterbo, Camera di Commercio di Viterbo e Rieti, Comunità Montana Alta Tuscia Laziale, Consorzio Teverina, Comune di Acquapendente, Comune di Arlena di Castro, Comune di Bagnoregio, Comune di Bolsena, Comune di Bomarzo, Comune di Canino, Comune di Capodimonte, Comune di Castiglione in Teverina, Comune di Celleno, Comune di Cellere, Comune di Civitella d’Agliano, Comune di Farnese, Comune di Gradoli, Comune di Graffignano, Comune di Grotte di Castro, Comune di Ischia di Castro, Comune di Latera, Comune di Lubriano, Comune di Marta, Comune di Montefiascone, Comune di Onano, Comune di Piansano, Comune di Proceno, Comune di San Lorenzo Nuovo, Comune di Tessennano, Comune di Tuscania, Comune di Valentano, Confagricoltura Viterbo – Rieti, Confcooperative – Unione Territoriale Lazio Nord, Confesercenti Prov.le di Viterbo, Confartigianato Imprese Viterbo, CNA Associazione di Viterbo e Civitavecchia, Lega Regionale Cooperativa e Mutue del Lazio, Confederazione Italiana Agricoltori Lazio Nord –Viterbo/Rieti, Agriturist Viterbo – Rieti, Pro Loco Bagnoregio Aps, A.S.D. Polisportiva Favl Cimini Viterbo srl.




Alla BIT di Milano nuova presentazione di Orvieto Experience ora più inclusiva e pronta per l’outdoor

Dopo la presentazione in occasione del TTG di Rimini lo scorso ottobre, nuova vetrina anche alla Bit – Borsa Internazionale del Turismo di Milano per il progetto realizzato dal Comune di Orvieto e cofinanziato dalla Regione Umbria. 

“L’altra Orvieto tra enogastronomia, artigianato e outdoor” è stato il tema della presentazione che si è tenuta il 4 febbraio, e ha aperto ufficialmente il programma delle iniziative dello stand della Regione Umbria quest’anno dedicato in particolare al turismo lento, della cultura e dei sapori. 

Alla presenza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e del presidente del Gal Trasimeno Orvietano, Gionni Moscetti, il sindaco di Orvieto e assessore al Turismo, Roberta Tardani, ha illustrato agli operatori presenti obiettivi e funzionalità dell’app Orvieto Experience, i nuovi aggiornamenti e soprattutto i futuri progetti di implementazione. Nell’app, disponibili negli store per dispositivi iOs e Android, figurano oltre 50 esperienze tra visite e degustazioni di vino e olio nelle cantine e nei frantoi del territorio e laboratori e corsi di ceramica nelle botteghe artigiane della città. Tra le novità dell’ultimo aggiornamento rilasciato, oltre a maggiori informazioni utili per la permanenza a Orvieto, ci sono le nuove videoguide nella Lingua dei segni che rendono accessibili tutti i contenuti multimediali presenti nell’app relativi al vino, all’olio e alla ceramica di Orvieto. 

Con l’ultimo aggiornamento – ha spiegato il sindaco Roberta Tardani – l’applicazione diventa ancora più inclusiva permettendo a tutti di accedere ai contenuti e agli itinerari proposti. L’obiettivo del progetto è quello di ampliare e mettere a sistema tutta l’offerta turistica esperienziale sul nostro territorio, per renderla innanzitutto più fruibile dai turisti/visitatori che hanno a disposizione una vera e propria bussola per orientarsi, ma soprattutto aumentare la permanenza media mettendo in vetrina quanto di meglio il territorio può offrire al di là degli itinerari tradizionali. Oltre al Duomo e al Pozzo di San Patrizio, che quest’anno hanno raggiunto numeri record, oltre al fascino della Città nascosta che sarà protagonista nel periodo di San Valentino con l’iniziativa ‘Innamorati di Orvieto’, c’è un’altra Orvieto da raccontare, valorizzare e promuovere. Quella delle eccellenze enogastronomiche, vino e olio, e artigianali, la ceramica, ovvero le prime tre sezioni dell’app Orvieto Experience a cui si aggiungerà prossimamente una sezione dedicata alle esperienze outdoor. Da questo punto di vista – ha proseguito il sindaco – anche una citta d’arte e storia come Orvieto può essere sorprendente per il suo patrimonio naturalistico. Per gli amanti del trekking l’offerta varia da quello urbano dell’Anello della Rupe a quello dei grandi cammini che attraversano il territorio, coma la via Romeo-Germanica e la via Francigena, ai quali si stanno affiancando anche nuovi itinerari che collegano Orvieto con Bolsena e Civita di Bagnoregio. Per gli amanti della bicicletta ci sono percorsi cicloturistici che abbracciano tutto il territorio dal lago di Corbara al Monte Peglia, riserva Mab Unesco, ma anche più sportivi con il bike park inserito nel circuito della Orvieto Wine Marathon che si terrà a marzo. E ancora il canyoning che richiama tanti appassionati nella forra di Prodo, uno dei tanti piccoli borghi del territorio che vale la pena di scoprire come Rocca Ripesena, il ‘Paese delle Rose’. Tutto questo lo stiamo mettendo in rete per traguardare un’altra importante scadenza, quella del Giubileo 2025, creando una sinergia tra pubblico e privato in cui il pubblico crea le condizioni necessarie per consentire agli operatori privati di intraprendere attività che valorizzano e arricchiscono il territorio. In questo modo il turismo non è fine a se stesso ma diventa una leva di sviluppo economico e di crescita”.

Coniugare la valorizzazione delle eccellenze produttive con la promozione del territorio – ha affermato il presidente del Gal Trasimeno Orvietano, Gionni Moscetti – è uno degli obiettivi principali del Gal che si declina in vari progetti e iniziative. In questo senso abbiamo costruito e ottenuto il riconoscimento dei primi due Distretti del cibo in Umbria, quello dell’Area Sud Ovest Orvietano e quello del Trasimeno-Corcianese, che contano complessivamente circa 150 aziende e 24 Comuni alcuni dei quali anche fuori dall’area di competenza, elemento che dimostra la capacità aggregativa di progetti di questa portata. Stiamo ora avviando la fase progettuale per farci trovare pronti ai bandi ministeriali di prossima uscita e dai quali arriveranno importanti finanziamenti da intercettare per il territorio”.

L’Umbria – ha detto la governatrice Donatella Tesei – arriva all’appuntamento della Bit di Milano forte dei dati record fatti registrare nel 2023 con circa 7 milioni di presenze e con un aumento significativo dei turisti stranieri. Numeri importanti, con ancora prospettive di miglioramento, che sono stati raggiunti grazie al lavoro sul fronte della promozione dell’Umbria ma anche grazie ai risultati straordinari dell’aeroporto che nell’ultimo anno ha superato i 500mila passeggeri e per il quale sono previsti importanti investimenti per l’ampliamento e per aumentarne la capacità di accoglienza anche in vista del Giubileo del 2025 e degli 800 anni della morte di San Francesco nel 2026. Qui a Milano – ha aggiunto – non c’è in vetrina solo il lavoro dell’assessorato al Turismo, c’è quello all’Agricoltura, alla Sviluppo economico, c’è il lavoro di una regione che lavora e si promuove in maniera unitaria in Italia, in Europa e nel Mondo, che si sta dotando di una legge regionale che finalmente riconosce l’importanza del turismo come industria, che garantisce una regìa che non c’era prima d’ora ma da spazio e protagonismo ai territori come Orvieto che con questa iniziativa conferma  la capacità di progettualità e la propria importanza in questo settore”.  




Turismo con il segno più a Orvieto nel 2023 grazie agli stranieri, italiani in calo

Il 2023 si chiude con il segno più per il turismo a Orvieto. La Regione Umbria ha diffuso le statistiche annuali relative all’andamento dei flussi turistici nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere. Nel 2023 Orvieto ha fatto registrare complessivamente 154.933 arrivi (+5,4% rispetto al 2022) e 290.128 presenze (+6,2%), dato che consolida la città come terza destinazione dell’Umbria dopo Assisi e Perugia. Nel dettaglio continuano a crescere i visitatori stranieri che nell’anno da poco concluso hanno fatto registrare un +21,8% di arrivi (60.035) e un +20,3% di presenze (131.966). Flessione per i turisti italiani con 94.898 arrivi (-2,9%) e 158.162 presenze (-3,3%). La permanenza media nel 2023 è stata di 1,87 giorni, con un aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente, che diventa di 2,2 giorni per gli stranieri e 1,67 giorni per gli italiani.

Anche per il Comprensorio Orvietano il 2023 è stato un anno positivo. Sono stati complessivamente 205.500 gli arrivi (+6,1%) e 443.672 le presenze (+7%). Sostanzialmente stabili rispetto al 2022 i numeri degli italiani con 130.492 arrivi (-0,2%) e 234.026 presenze (-0,2%). Per quanto riguarda gli stranieri invece aumentano del 19,2% gli arrivi (75.008) e del 16,4% le presenze (209.646). I flussi nel Comprensorio stanno tornando ai livelli pre pandemia. Rispetto al 2019, infatti, le presenze fanno registrare il +0,5% mentre gli arrivi segnano un -8,9%. Sul dato complessivo pesa ancora la flessione che riguarda gli stranieri con -26% di arrivi e -9,4% di presenze, solo in parte recuperato dall’aumento degli arrivi (+4,9%) e delle presenze (+11,3%) tra gli italiani, confermando come i territori come quello Orvietano o quello Tuderte maggiormente interessati da un turismo straniero e in particolare proveniente dagli Usa siano stati tra i più penalizzati dalla pandemia.

Nell’analisi dei dati per tipologia di struttura di accoglienza, nell’Orvietano nel 2023 sono stati 110.916 gli arrivi (+9,3% rispetto al 2022) e 295.301 le presenze (+9,6%) negli esercizi extralberghieri mentre 94.584 gli arrivi (+2,5%) e 148.731 (+2,3%) le presenze negli esercizi alberghieri. Nel confronto con il 2019 crescono del 19,6% gli arrivi e del 15,5% le presenze nelle strutture extralberghiere, calano del 28,8% gli arrivi e del 20,2% le presenze nelle strutture alberghiere, dato condizionato anche qui in particolare dalla diminuzione dei turisti stranieri.




L’overtourism è un problema e Laura Pernazza spiega, “sì al turismo sostenibile e del buon vivere”

Cittaslow, la Rete internazionale delle Città del Buon Vivere, affronta il fenomeno dell’overtourism a fianco della Cittaslow di Amalfi, della Regione Campania e dei sindaci della Costa d’Amalfi. La proposta apre la strada a livello nazionale per una modifica del Codice della Strada a favore di aree a traffico limitato ZTL territoriali dove serve.

“C’è un limite a tutto, al troppo poco turismo che spegne le aree interne ma anche all’eccesso di successo turistico, quando diventa controproducente e insostenibile sul piano ambientale e sociale . Le Cittaslow italiane hanno da sempre messo al centro la comunità locale delle città che deve essere viva, resiliente e capace di futuro: questo non significa per le amministrazioni ei cittadini subire i processi ma piuttosto saper indirizzarli verso il “buon vivere” per tutti”, questo ha ribadito , Laura Pernazza, Sindaco di Amelia e Coordinatore di Cittaslow Italia spiegando in Assemblea ai consoci – novanta sindaci delle Cittaslow italiane –  le motivazioni dell’appoggio alla mozione del Comune di Amalfi, in prima fila con quattordici comuni della Costiera  contro il soffocamento da “overtourism”. Il neologismo entra per la prima volta nella lista dell’Oxford University Press nel 2018, certificando la crescita esponenziale di un fenomeno mondiale che accade “quando una meta turistica, o città o area storico-archeologica o ambiente naturale,  risente della presenza di un numero di turisti superiore a quello che il luogo e gli abitanti possono sostenere”. 

“Quando Cittaslow per prima in Italia 25 anni fa pose il principio fondante del “senso del limite” – spiega il Presidente di Cittaslow Internazionale e Sindaco di Asolo, Mauro Migliorini – interpretò in modo lungimirante la contemporaneità tracciando una linea guida basata sullo “sviluppo slow” che oggi è al centro dell’attenzione di tutti: essere Cittaslow significa certo contrastare la desertificazione sociale e l’abbandono dei luoghi più distali con nuove forme economiche e turistiche basate sull’esperienza e la destagionalizzazione, ma al contempo significa anche, come nel caso di Amalfi, Positano e dei comuni della Costiera, saper preservare l'”anima” delle città, senza snaturare i luoghi e l’esperienza del turista viaggiatore“. Ma cosa propone in dettaglio il Sindaco di Amalfi , Daniele Milano, supportato dal movimento delle Cittaslow Italiane? Una modifica al Codice della Strada a livello nazionale, adottando  l’estensione della normativa riferita alla Ztl anche ad ambiti intercomunali e strade extraurbane. “Questo cambierebbe in positivo le sorti del nostro territorio – scrivono in un documento i sindaci della Costiera Amalfitana – da anni, infatti, siamo impegnati a proporre e adottare provvedimenti volti al contingentamento del trafficolungo la strada statale 163 Amalfitana, unica arteria di collegamento tra i centri marittimi di un comprensorio ad altissima vocazione turistica, una strada che ancora oggi ricalca il tracciato storico e le sezioni della mulattiera inaugurata a metà Ottocento”

Come è nel suo stile, Cittaslow, l’associazione internazionale delle città del buon vivere che proprio quest’anno festeggia i 25 anni dalla fondazione, promuove “la messa in valore di quello che si è e di quello che si ha, senza autodistruggersi”, e l’overtourism a ben vedere è una forma di autodistruzione delle città. Dopo un anno circa dall’inizio dello studio-proposta, il piano per una ZTL territoriale sta arrivando in dirittura d’arrivo anche livello parlamentare grazie ad uno sforzo congiunto di sindaci, enti e istituzioni e all’impegno del Sottosegretario Tullio Ferrante che così si esprime sul punto: “A seguito di una forte campagna d’ascolto di sindaci ed amministratori locali, anche della costiera amalfitana, di categorie economiche e cittadini, resto fortemente impegnato nel far approvare, nell’ambito della riforma del codice della strada, l’estensione della Ztl al di fuori dei centri abitati laddove, per ragioni di sicurezza della circolazione o a fronte di particolari esigenze di tutela della salute o alla luce di particolari conformazioni paesaggistiche di un territorio, tale strumento si dovesse rendere necessario. Tale misura potrà essere disposta dalla Regione, sentiti i prefetti e gli enti proprietari e gestori della strada interessata. Ritengo che essa rappresenti una soluzione dalla doppia valenza, in grado sia di innalzare gli standard di sicurezza della circolazione, sia soprattutto di contenere il traffico veicolare, incidendo di riflesso sulla riduzione degli incidenti ed impattando positivamente sulla qualità della vita dei cittadini”. La proposta se approvata aprirà una nuova strada tecnico-legale per tutte le aree urbane e non nel nostro paese sottoposte a fenomeni di overtourism: l’obiettivo è combattere e scongiurare gli effetti pesantemente negativi del fenomeno, come la desertificazione sociale, la gentificazione dei centri storici e di alcune frazioni, la divaricazione insostenibile tra risorse e servizi, la diminuzione della qualità dell’ambiente, della biodiversità e più in generale della qualità della vita per abitanti e ospiti, il conflitto turista/abitante, alcune forme di speculazione edilizia e sui fitti che esodano dai centri cittadini famiglie, giovani e anziani.

La proposta ora all’attenzione del Parlamento  è frutto di una approfondita politica messa in atto dal Comune Cittaslow di Amalfi all’interno del proprio Piano strategico del turismo per Amalfi. Il Piano “mira a riposizionare la città sul mercato turistico nazionale e internazionale, affrontando al meglio la transizione post Covid all’insegna della sostenibilità e del “buon vivere” “. L’evoluzione della domanda, il nuovo comportamento dei turisti e le loro priorità, tra cui emerge la sostenibilità e l’attenzione per l’ambiente, nonché il bisogno di proposte e destinazioni turistiche con valore differenziale, hanno portato la città di Amalfi a darsi l’obiettivo il diventare meta green, meno sovraffollata, più accogliente e resiliente, per tutti non solo per l’élite ma con un’attenzione alle alte qualità artigianali e di servizio del territorio. 

Il Piano, realizzato dalla F Tourism & Marketing di Josep Ejarque, ha identificato il limite di capacità di carico turistico in termini di numero di visitatori che la destinazione può accogliere al giorno. Una delle prime azioni conseguenti è il contingentamento dei bus turistici e delle auto (in alta stagione) e il potenziamento del trasporto marittimo, oltre alla soppressione delle soste dei bus turistici in centro. Azioni che si tradurrebbero sì in una perdita di budget comunale, ma in compenso “limitando caos e sovraffollamento e favorendo la qualità dell’esperienza turistica nella nostra città, spiega il Sindaco, Daniele Milano, perseguono l’obiettivo di ridurre gradualmente il numero massimo di presenze al giorno nella nostra città.Il Piano ha visto una lunga concertazione delle istanze con gli imprenditori turistici e del commercio e gli altri rappresentanti istituzionali del territorio finalizzati all’istituzione dell’area a Traffico Limitato Territoriale”.

ENGLISH VERSION

OVERTOURISM: A CHALLENGE ADDRESSED BY LAURA PERNAZZA ADVOCATING FOR SUSTAINABLE AND QUALITY TOURISM

Cittaslow, the international network of “Cities of Good Living,” is tackling the issue of overtourism in collaboration with the Cittaslow of Amalfi, the Campania Region, and the mayors of the Amalfi Coast. This proposal sets the stage nationally for an amendment to the Highway Code in favor of territorial Limited Traffic Zones (ZTL) where necessary.

“There is a limit to everything, to too little tourism that extinguishes inland areas but also to the excess of tourist success when it becomes counterproductive and unsustainable environmentally and socially. Cittaslow Italian cities have always placed the local community at the center, which must be alive, resilient, and forward-thinking. This does not mean administrations and citizens should undergo processes but rather guide them toward ‘good living’ for everyone,” reiterated Laura Pernazza, Mayor of Amelia and Coordinator of Cittaslow Italy, explaining the reasons for supporting Amalfi’s motion in the assembly of the ninety mayors of Cittaslow Italy.

Overtourism, a term first listed by the Oxford University Press in 2018, signifies the exponential growth of a global phenomenon occurring “when a tourist destination, city, historical-archaeological area, or natural environment experiences a number of tourists higher than the place and its inhabitants can sustain.”

“When Cittaslow, 25 years ago, first established the foundational principle of ‘the sense of limit,'” explains Mauro Migliorini, President of Cittaslow International and Mayor of Asolo, “it interpreted contemporaneity with foresight, outlining a guideline based on ‘slow development,’ which is now at the center of everyone’s attention. Being Cittaslow certainly means countering social desertification and the abandonment of more distant places with new economic and tourism forms based on experience and seasonality. Still, at the same time, it means, as in the case of Amalfi, Positano, and the municipalities of the Coast, preserving the ‘soul’ of the cities, without distorting the places and the experience of the traveling tourist.”

In detail, what does Mayor Daniele Milano of Amalfi propose, supported by the Cittaslow Italian movement? An amendment to the National Highway Code, adopting the extension of the ZTL regulations to inter-municipal areas and extra-urban roads. The proposal aims to positively change the fate of the region, as expressed by the mayors of the Amalfi Coast: “This would positively change the fate of our territory – for years, in fact, we have been proposing and adopting measures to limit traffic along the SS 163 Amalfitana, the only connecting artery between the maritime centers of a highly touristy region, a road that still follows the historical path and sections of the trail inaugurated in the mid-nineteenth century.”

True to its style, Cittaslow, the international association of cities for good living celebrating its 25th anniversary this year, promotes “valuing what one is and has, without self-destruction.” Overtourism, in essence, is a form of self-destruction for cities. After about a year of study and proposal, the plan for a territorial ZTL is nearing completion at the parliamentary level thanks to a joint effort by mayors, organizations, and institutions and the commitment of Undersecretary Tullio Ferrante. He states, “Following a strong listening campaign by mayors and local administrators, including those of the Amalfi Coast, economic categories, and citizens, I remain strongly committed to approving, as part of the road code reform, the extension of the ZTL outside urban centers where, for reasons of traffic safety or in the face of particular health protection needs or in light of particular landscape features of a territory, such a measure becomes necessary. This measure can be arranged by the Region, consulting prefects and the owners and managers of the road in question. I believe that it represents a solution with a dual purpose, capable of raising circulation safety standards and, above all, of containing vehicular traffic, reflecting on the reduction of accidents and positively impacting the quality of life of citizens.”

If approved, the proposal will open a new technical-legal path for all urban and non-urban areas in our country subject to overtourism phenomena: the goal is to combat and prevent the heavily negative effects of the phenomenon, such as social desertification, gentrification of historic centers and some hamlets, the unsustainable divergence between resources and services, the decrease in environmental quality, biodiversity, and more generally the quality of life for residents and guests, the tourist/resident conflict, and some forms of real estate and rent speculation that push families, young people, and the elderly out of city centers.

The proposal, now before Parliament, is the result of an in-depth policy implemented by the Cittaslow Municipality of Amalfi within its Tourism Strategic Plan for Amalfi. The plan “aims to reposition the city in the national and international tourist market, facing the post-Covid transition in the sign of sustainability and ‘good living.’ The evolution of demand, the new behavior of tourists and their priorities, including sustainability and environmental awareness, as well as the need for proposals and tourist destinations with a differential value, have led the city of Amalfi to set the goal of becoming a green destination, less crowded, more welcoming, and resilient for everyone, not just for the elite, but with attention to the high craftsmanship and service quality of the territory.”

The plan, developed by F Tourism & Marketing by Josep Ejarque, has identified the tourist load capacity limit in terms of the number of visitors the destination can accommodate per day. One of the first consequent actions is the containment of tourist buses and cars (in high season) and the enhancement of maritime transport, in addition to the suppression of stops by tourist buses in the city center. Actions that would result in a loss of municipal budget, but in return, “limiting chaos and overcrowding and favoring the quality of the tourist experience in our city, explains Mayor Daniele Milano, aim to gradually reduce the maximum number of daily presences in our city. The plan saw a long consultation of requests with tourism and trade entrepreneurs and other institutional representatives of the territory aimed at the establishment of the Limited Territorial Traffic zone.




Nuovo boom di visitatori per il Pozzo di San Patrizio e incassi quasi a un milione di euro

Nuovo record assoluto di visitatori per il Pozzo di San Patrizio. Nel 2023 gli ingressi a uno dei monumenti simbolo della città di Orvieto sono stati 254.645, ben 6.650 in più rispetto al precedente primato stabilito lo scorso anno, il 20% in più in confronto al dato del 2019, anno pre pandemia.

Negli ultimi cinque anni, di cui due pesantemente condizionati dall’emergenza Covid – commenta il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani – più di un milione di persone ha visitato il Pozzo di San Patrizio di Orvieto e per ben 3 volte è stato migliorato il record di ingressi in un processo di crescita costante. Il risultato del 2023 rappresenta un importante traguardo, peraltro raggiunto in un anno in cui per diversi giorni a settembre il monumento è stato chiuso per consentire i lavori di installazione dei corrimano e delle protezioni ai finestroni, interventi da tempo auspicati e necessari per garantire una visita più sicura. Il dato che ci restituisce il Pozzo di San  Patrizio, da qualcuno considerato poco significativo – prosegue –  in realtà ha molteplici significati. Innanzitutto dai biglietti del Pozzo arrivano incassi per circa un milione di euro, una parte importante del bilancio del Comune di Orvieto, e come la gran parte delle risorse derivanti dai flussi turistici questi vengono reinvestiti nei servizi per la città e per i residenti.  Come potrebbe un Comune, visti anche i rincari su utenze e interessi degli ultimi anni, mantenere la qualità dei servizi ai cittadini, manutenzioni, scuole, attività culturali? I risultati poi ci aiutano a misurare l’efficacia o meno delle politiche di promozione e in questi anni il monumento del Sangallo è stato al centro dell’attenzione dei mass media nazionali e internazionali e di eventi particolari che ne hanno rinnovato l’esperienza di visita in diversi momenti dell’anno. Ora sarà necessario, e non scontato, consolidare i livelli raggiunti e proseguire nell’obiettivo di aumentare la permanenza media dei turisti nel solco del progetto Orvieto Experience, recentemente avviato e legato alla valorizzazione delle esperienze sul territorio, e con il fondamentale apporto degli operatori privati nella qualificazione dell’accoglienza turistica”.

A partire dal 16 gennaio la custodia e la gestione di tutti i servizi del Pozzo di San Patrizio saranno affidati alla società Coop Culture che si è aggiudicata l’appalto per i prossimi cinque anni.




“Umbriache”, un’esperienza per immergersi nella storia, nel cibo, nel vino e nelle tradizioni di Orvieto

Una bella iniziativa è in corso a Orvieto in questi giorni frenetici e pieni di musica di UJW#30.  Il titolo è emblematico, “Umbriahce”, un vero e proprio tuffo nella storia, nelle tradizioni, nel buon cibo e soprattutto nel vino da effettuare il 29 e il 30 di dicembre.  Il 2024 sarà l’anno del turismo delle radici e allora quale migliore occasione per ricordarle, queste radici, di un incontro a tutto tondo con la storia raccontata dall’archeologo Claudio Bizzarri che vi porta nelle grotte-cantine sotto Orvieto e che raccontano la città nascosta, quella etrusca e poi medievale e ancora vanti fin quasi ai giorni nostri.  Tutto è organizzato dalla Strada dei Vini Etrusco-Romana, per far immergere i partecipanti dentro la città, nella sua storia con il tour in bus elettrico, poi nella cantina in tufo del Grand Hotel Italia e nella lettura con “Le Umbriache” di Mara Quadraccia ed “Orvieto e l’orvietano” di Dante Freddi.  E ancora tanti racconti e un a degustazione dei vini orvietani, per conoscerli in tutte le sue declinazioni, dai bianchi DOC ai rossi fino ai muffati nobili. Ad accompagnare il vino i cibi a chilometri zero e i salumi della tradizione con una breve guida per conoscerli e riconoscerli.

Umbriache sono degustazioni teatralizzate, racconti con ricette e stralci di vita quotidiana. Un cammino di storia, colture, tradizione enogastronomica e cultura, racchiusa dentro un ricettario dal libro “Le Umbriache”. Un percorso attraverso ricette, ingredienti e segreti delle famiglie tramandate da generazione in generazione.

Non può mancare un’attenzione ai temi dell’artigianalità, del riuso, del lavoro etico e sociale, un’attività sartoriale di alto livello della cooperativa sociale MIR che insieme ai detenuti realizzano manufatti pregevoli.

Le Informazioni per partecipare all’esperienza di “Umbriache”

Per partecipare ci si deve prenotare al 366. 3051823 a un costo di € 30,00

PROGRAMMA

29 Dicembre

Ore      17.30 Piazza Chaen tour guidato a bordo di un bus elettrico con video e audioguida

18.30 Cantine Gran Hotel Italia inizio Food parade con musica, racconti, prodotti e ricette

“Le Umbriache” ricette e racconti con i vini umbri di Mara Quadraccia autrice e con Cristina Caldani attrice

19.00 visita guidata alla cantina con l’archeologo Claudio Bizzarri

19.30 degustazioni: di vini guidate da sommelier FISAR, dei piatti delle ricette presentate, deiprodotti dell’Azienda Agricola Zappitello, tutto accompagnato da musica live.

30 Dicembre

Ore 17.30 Piazza Chaen tour guidato a bordo di un bus elettrico con video e audioguida

18.30 Cantine Gran Hotel Italia inizio Food parade con musica, racconti, prodotti e ricette

Un Cenacolo Gastrosofico per Orvieto e per l’Italia di Dante Freddi Associazione Pier Luigi Leoni

19.00 visita guidata alla cantina con l’archeologo Claudio Bizzarri 19.30 degustazioni: di vini guidate da sommelier FISAR, dei piatti delle ricette presentate e dei prodotti dell’Azienda Agricola Zappitello e della Panetteria La Dolce Vita, tutto accompagnato da musica live.

 

 

ENGLISH VERSION

“UMBRIACHE”, AN EXPERIENCE TO IMMERSE YOURSELF IN THE HISTORY, FOOD, WINE AND TRADITIONS OF ORVIETO

Amidst the bustling days filled with the melodious tunes of UJW#30, a delightful initiative is underway in Orvieto. Aptly titled “Umbriache,” this event offers a genuine immersion into history, traditions, delectable cuisine, and, above all, wine, taking place on the 29th and 30th of December. As 2024 is heralded as the year of “tourism of roots,” what better occasion to revisit these roots than through a comprehensive encounter with history led by archaeologist Claudio Bizzarri. Bizzarri takes participants on a journey into the cave-cellars beneath Orvieto, revealing the hidden city – from its Etruscan and medieval past to its prominence almost to the present day.

The entire experience is organized by the Strada dei Vini Etrusco-Romana, aiming to immerse participants in the city’s history through a tour on an electric bus, followed by exploration of the tufo cellar of the Grand Hotel Italia and engaging readings from “Le Umbriache” by Mara Quadraccia and “Orvieto e l’orvietano” by Dante Freddi. The program includes numerous stories and a wine tasting of Orvieto’s wines, allowing participants to appreciate the various nuances, from the DOC whites to the reds and noble sweet wines. To accompany the wines, there will be locally sourced foods and traditional cured meats, along with a brief guide to understand and recognize them.

“Umbriache” involves theatricalized tastings, stories accompanied by recipes, and glimpses into everyday life. It is a journey through history, agricultural practices, enogastronomic traditions, and culture, encapsulated in a recipe book titled “Le Umbriache.” This path traverses recipes, ingredients, and secrets passed down through generations of families.

An emphasis on craftsmanship, reuse, and ethical and social work is also evident. A high-level tailoring activity by the social cooperative MIR, where prisoners collaborate to create valuable artifacts, adds another layer to the experience.

Details for Participating in the “Umbriache” Experience

To participate, reservations can be made by calling 366.3051823 at a cost of €30.00.

PROGRAM

December 29th:

  • 5:30 PM: Piazza Chaen guided tour on an electric bus with video and audioguide
  • 6:30 PM: Gran Hotel Italia Cellars – Food parade begins with music, stories, products, and recipes

    • “Le Umbriache” – Recipes and stories with Umbrian wines by Mara Quadraccia, the author, and Cristina Caldani, the actress

  • 7:00 PM: Guided tour of the cellar with archaeologist Claudio Bizzarri
  • 7:30 PM: Tastings: Wines guided by FISAR sommeliers, dishes from presented recipes, products from Azienda Agricola Zappitello, all accompanied by live music.

December 30th:

  • 5:30 PM: Piazza Chaen guided tour on an electric bus with video and audioguide
  • 6:30 PM: Gran Hotel Italia Cellars – Food parade begins with music, stories, products, and recipes

    • “Un Cenacolo Gastrosofico per Orvieto e per l’Italia” by Dante Freddi – Pier Luigi Leoni Association

  • 7:00 PM: Guided tour of the cellar with archaeologist Claudio Bizzarri
  • 7:30 PM: Tastings: Wines guided by FISAR sommeliers, dishes from presented recipes, and products from Azienda Agricola Zappitello and Panetteria La Dolce Vita, all accompanied by live music.



CTS presenta il primo Osservatorio sul Turismo in Umbria e a Orvieto, “non puntiamo tutte le fiches su un settore con troppe variabili”

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Mercoledì 6 dicembre è stato presentato il primo Osservatorio sul Turismo in Umbria, un’analisi approfondita curata da Matteo Tonelli e Roberto Baglioni, edito da Cittadinanza Territorio Sviluppo – Impresa Sociale. Il documento, illustrato da Francesco Paolo Li Donni, Matteo Tonelli e Antonio Rossetti, offre uno sguardo obiettivo e analitico sul ruolo del turismo nell’ambito economico umbro, con uno specifico focus sul comune di Orvieto “senza coinvolgimenti elettorali – ha voluto sottolineare fortemente Li Donni – perché non ci interessa mentre vogliamo aprire un dibattito serio e scientifico sul declino economico evidente sempre dai numeri e soprattutto vorremmo che ci sia trasparenza rendendo facile l’accesso ai dati”..

Il rapporto, frutto di una collaborazione attenta e competente, mette in luce dati significativi che suggeriscono una riflessione critica sulla dipendenza economica dal turismo. Sebbene il settore contribuisca alla crescita economica, emerge chiaramente che non può essere l’unico motore trainante per l’Umbria e, più in particolare, per Orvieto.

Secondo i numeri presentati, l’11% delle imprese orvietane è attivo nei servizi per l’alloggio e la ristorazione, il 24% nel commercio, totalizzando circa il 34% del tessuto imprenditoriale locale. Gli addetti a questi settori rappresentano il 33%. Tuttavia, a livello nazionale, prima della pandemia, le attività legate al turismo rappresentavano solo l’1,6% del totale delle imprese e il 2,2% degli addetti. Considerando anche le attività dell’indotto, il quadro si amplia notevolmente, abbracciando oltre 670 mila imprese, pari al 15% del totale dell’economia e al 12,8%.

Il presidente del Comitato Scientifico di CTS, Antonio Rossetti, ha sottolineato la necessità di una visione più ampia e sostenibile. “Non possiamo puntare tutte le fiches sul turismo,” ha affermato Rossetti, evidenziando come il settore, sebbene in crescita, non incida fortemente sull’economia complessiva. La fragilità del turismo come motore economico è ulteriormente accentuata dalla questione della sostenibilità. Il rischio concreto è che l’incremento di visitatori porti ad un aumento dei costi per la collettività in termini di servizi.

Il rapporto include anche un dettaglio focus sul comune di Orvieto, annunciando l’inizio di una raccolta dati più approfondita per valutare gli effetti delle politiche turistiche nel tempo. Un passo significativo verso una gestione più oculata e sostenibile delle risorse locali, con l’obiettivo di bilanciare la crescita turistica con il benessere della comunità.

L’Ossservatorio è scaricabile sul sito www.osservatoriocts.it.




Attiva la convenzione tra il Museo Faina e “Il Cammino dell’Intrepido Larth”

Il Cammino dell’Intrepido Larth sta rapidamente guadagnando popolarità e promette di diventare uno dei percorsi di trekking più ambiti dell’area. Molte persone hanno già iniziato a percorrere le tre tappe di questo itinerario che si sviluppa per 58 chilometri con partenza ed arrivo ad Orvieto, passando per Bolsena, Civita di Bagnoregio e ritornando a Orvieto. In un’ottica di coinvolgere un pubblico sempre più vasto, attività commerciali ed enti stanno collaborando al progetto.

Recentemente, è stata attivata una convenzione con la Fondazione Faina, il cui presidente, Daniele di Loreto, è stato uno dei primi sostenitori del progetto. All’interno della biglietteria del Museo Etrusco Faina, dove è conservato il busto del guerriero etrusco Larth, è stato istituito un bookshop. Qui è possibile acquistare la guida, le credenziali per il Cammino, far timbrare la credenziale al termine del percorso e ritirare il testimonium, un documento che attesta il completamento del cammino. In futuro, saranno disponibili anche gadget legati all’Intrepido Larth.

I promotori del progetto hanno riferito di ricevere numerose richieste di informazioni da tutto il mondo. Persone provenienti da diverse parti d’Italia e dall’estero sono interessate al cammino, con gruppi che si stanno organizzando per venire da luoghi lontani, come la Finlandia. Questo entusiasmo ha superato le aspettative più ottimistiche dei promotori.

Nel frattempo, stanno lavorando per attivare numerose convenzioni con operatori commerciali, soprattutto nel settore dell’ospitalità e della ristorazione. A partire da dicembre, è prevista l’apertura di un secondo punto di riferimento per i camminatori in Piazza Duomo, all’interno dell’Ufficio di Accoglienza Turistica.

Il Cammino dell’Intrepido Larth offre una straordinaria opportunità per esplorare la bellezza naturale e culturale della regione, oltre a promuovere il turismo sostenibile e il benessere attraverso l’attività fisica e il contatto con la storia etrusca di Orvieto.

ENGLISH VERSION

THA CONVENTION BETWEEN THE FAINA MUSEUM AND “THE PATH OF THE FEARLESS LARTH” IS NOW ACTIVE

The Path of the Fearless Larth is quickly gaining popularity and is poised to become one of the most sought-after trekking routes in the area. Many people have already started to traverse the three stages of this 58-kilometer itinerary, which starts and ends in Orvieto, passing through Bolsena, Civita di Bagnoregio, and returning to Orvieto. In an effort to engage an increasingly wider audience, businesses and organizations are collaborating on the project.

Recently, a convention was activated with the Faina Foundation, whose president, Daniele di Loreto, was one of the early supporters of the project. Within the ticket office of the Faina Etruscan Museum, where the bust of the Etruscan warrior Larth is preserved, a bookshop has been established. Here, you can purchase the guide, credentials for the Path, have your credentials stamped at the end of the route, and collect the testimonium, a document certifying the completion of the journey. In the future, merchandise related to the Fearless Larth will also be available.

The project’s promoters have reported receiving numerous inquiries from around the world. People from different parts of Italy and abroad are interested in the path, with groups organizing to travel from distant places, such as Finland. This enthusiasm has exceeded the most optimistic expectations of the promoters.

Meanwhile, they are working to activate several agreements with commercial operators, especially in the hospitality and restaurant sectors. Starting in December, the opening of a second reference point for walkers in Piazza Duomo is planned, within the Tourist Welcome Office.

The Path of the Fearless Larth offers an extraordinary opportunity to explore the natural and cultural beauty of the region while promoting sustainable tourism and well-being through physical activity and contact with Orvieto’s Etruscan history.




Quale città della cultura?

Sta per concludersi l’Anno di Signorelli. Ma la fruizione del Duomo e dei suoi capolavori continuerà a rimanere la stessa. Entrare nella cattedrale e visitare velocemente la cappella, aiutandosi con l’uso di qualche mini-guida e poi via: questa è la “liturgia turistica” che si ripete ogni giorno. Ma parlare di innovazione in una città così statica e non abituata ai cambiamenti, non è certo facile.

Il duomo sarà sempre il punto da cui partire per qualsiasi politica turistica ed economica anche se necessita di un’attenzione particolare verso l’attività di comunicazione del patrimonio ecclesiastico: “La valorizzazione di chiese e cattedrali -afferma il Presidente del FAI Andrea Carandini- ha la funzione di tradurre il mondo delle cose in una comunicazione e narrazione storica, resa comprensibile e interessante ai grandi pubblici che segnano la nostra epoca”. Nasce perciò il bisogno di creare itinerari comuni e personalizzati, come le mostre digitali interattive, capaci di guidare il visitatore alla riscoperta dell’arte. Dalla cappella del Corporale, che in una mirabile unità fra teologia e leggenda invita il turista a immergersi nella spiritualità medioevale, alla cappella Nuova o di san Brizio, dove l’irruzione del nudo è posta a simbolo della più grande rivoluzione culturale di tutti i tempi, il Duomo ha sempre più bisogno di quegli strumenti di “mediazione culturale” che diano la possibilità a chiunque di comprenderlo, ammirarlo e contemplarlo. Insomma un vero e proprio viaggio di scoperta o riscoperta dei grandi capolavori fino a conoscere di ‘persona’ l’artista che li ha creati, la sua visione del mondo e di Dio.

Il nostro dovere è cogliere tutta la carica innovativa di opere distanti nel tempo, ma così sorprendentemente attuali: “L’arte –diceva un celebre aforisma di Edgar Degas– non è solo ciò che si vede, ma ciò che consente agli altri di vedere”. I luoghi sacri, come il Duomo di Orvieto, non sono semplici contenitori culturali: essi parlano e raccontano di un modo di concepire l’esistenza e i rapporti umani, la speranza dell’uomo davanti al dolore e la sconfitta, il senso dell’eternità e della felicità nascosti nelle pieghe della storia. Insomma fare un’esperienza artistica significa dilatare il proprio mondo di conoscenze e di emozioni, significa sviluppare quel senso di appartenenza al territorio che ci rende non solo uomini, ma cittadini del mondo come afferma la Dichiarazione delle Nazioni Unite all’articolo 6.2: “Le arti devono essere incoraggiate quale strumento di formazione e crescita di consapevolezza nel campo dei diritti umani”.

Nel passato la comunità dei credenti entrava nelle cattedrali per ammirarne la bellezza, per farsi ispirare da essa, per evocare il divino e farlo presente nella vita quotidiana immedesimandosi, con il cuore e la mente, nelle immagini impresse sulle pareti. Ora tale metodo di comunicazione e di linguaggio rischia di perdersi, mentre questi capolavori diventano muti; l’interpretazione dei luoghi d’arte sembra rimasta ferma a categorie linguistiche e concettuali che non dicono più nulla, che non riescono più a parlare alla gente, e che quindi non sono più percepibili dall’uomo moderno. È praticamente impensabile promuovere i nostri beni culturali senza conoscere i loro messaggi, in breve senza incontrarsi con la loro ‘anima’ che è anche l’Anima d’Europa. Oggi si parla sempre più di ricerca dell’anima dei luoghi, del loro Genius loci: se collegati alla nostra vita, alla nostra esperienza personale, questi luoghi diventano attuali trasformandosi in ‘luoghi dell’anima’. Per questo “il legame tra la città e il suo territorio – spiega Luciano Dottarelli, membro della Società Filosofica Italiana e dell’associazione Club per l’Unesco – è fondamentale per capire e trasmettere quell’insieme di simboli e immagini che costituiscono lo spirito più profondo, l’anima, l’essenza del suo patrimonio culturale e storico”.

ENGLISH VERSION

WHAT CITY OF CULTURE ARE WE TALKING ABOUT?

The Year of Signorelli is drawing to a close, but the experience of the Duomo and its masterpieces will remain the same. Entering the cathedral and quickly visiting the chapel with the aid of a mini-guide, and then moving on – this is the tourist ritual that repeats every day. However, speaking of innovation in a city that is so static and unaccustomed to change is no easy task. The cathedral will always be the starting point for any tourism and economic policy, even though it requires special attention to the communication of its ecclesiastical heritage. “The enhancement of churches and cathedrals,” says Andrea Carandini, President of the FAI (Italian Environmental Fund), “serves to translate the world of things into a communication and historical narrative, made understandable and interesting to the broad public that characterizes our era.” Hence, the need arises to create common and personalized itineraries, such as interactive digital exhibitions, capable of guiding the visitor in rediscovering art.

From the Chapel of the Corporale, which, in a remarkable fusion of theology and legend, invites the tourist to immerse themselves in medieval spirituality, to the New Chapel or the Chapel of San Brizio, where the intrusion of nudity is a symbol of the greatest cultural revolution of all time, the Duomo increasingly requires those “cultural mediation” tools that give anyone the possibility to understand, admire, and contemplate it. In short, a true journey of discovery or rediscovery of the great masterpieces, to get to know the artist who created them, their vision of the world and of God.

Our duty is to seize the innovative power of works that are distant in time but surprisingly contemporary: “Art,” as a famous aphorism by Edgar Degas goes, “is not what you see, but what enables others to see.” Sacred places, such as the Orvieto Cathedral, are not mere cultural containers; they speak and tell of a way of conceiving existence and human relationships, of human hope in the face of pain and defeat, of the sense of eternity and happiness hidden in the folds of history. In short, having an artistic experience means expanding one’s world of knowledge and emotions, developing a sense of belonging to the territory that makes us not only individuals but citizens of the world, as stated in Article 6.2 of the United Nations Declaration: “The arts must be encouraged as a means of fostering awareness in the field of human rights.”

In the past, the community of believers entered cathedrals to admire their beauty, to be inspired by it, to evoke the divine and make it present in everyday life by identifying with the images imprinted on the walls, with heart and mind. Now, this method of communication and language risks being lost, while these masterpieces become mute; the interpretation of art places seems to have remained stuck in linguistic and conceptual categories that no longer convey anything, that no longer speak to people and, therefore, are no longer perceptible to modern man. It is practically unthinkable to promote our cultural assets without understanding their messages, in short, without encountering their ‘soul,’ which is also the Soul of Europe.

Today, there is increasing talk of seeking the soul of places, their Genius loci: when connected to our lives and personal experiences, these places become relevant, transforming into ‘soulful places.’ Therefore, “the connection between the city and its territory,” as explained by Luciano Dottarelli, a member of the Italian Philosophical Society and the Club for UNESCO, “is fundamental to understanding and transmitting the set of symbols and images that constitute the deepest spirit, the soul, the essence of its cultural and historical heritage.”




Orvieto “über alles” nel turismo è un modello perdente, lo confermano i dati 2023 confrontati con il 2019

Il turismo, croce e delizia di amministratori, imprenditori del settore e cittadini ha segnato un buon 2023 con un totale di oltre 164500 arrivi e circa 360 mila presenze. E’ stato boom per le strutture extra-alberghiere mentre soffre quello alberghiero anche se c’è da calcolare la mancanza di uno storico hotel attualmente in fase di ristrutturazione. I dati provenienti dalla Regione Umbria ci restituiscono però un profilo impietoso se andiamo a raffrontare correttamente i dati non con il 2022 o il 2021 ma con il 2019, ultimo anno senza l’influenza letale del covid così come è stato il 2023.

Allora le cose cambiano sensibilmente con tanti segni meno. Proprio il settore alberghiero è quello più penalizzato con una variazione negativa nelgi arrivi del 27,9% e nelle presenze del 20,5%. Andando a scorporare il dato tra italiani e stranieri è palese il crollo degli stranieri con una percentuale negativa del 49,2% per gli arrivi e di poco oltre il 40% nelle presenze solo parzialmente colmato, questo gap, dall’extra-alberghiero che invece registra dati positivi anche per quanto riguarda i turisti italiani. Per quanto riguarda il turismo interno, infatti il raffronto vede un calo di italiani nelle strutture alberghiere dell’8,2% negli arrivi e del 2,8% nelle presenze che vengono ampiamente recuperate dall’extra-alberghiero con una crescita oltre il 20%. Ma nel computo generale questo non basta a ribaltare la situazione con un -8% di arrivi e una variazione sempre negativa ma decimale dell 0,4% nelle presenze.

Il 2023 è stato un anno record in Umbria per i vari comprensori turistici ma anche Agenzia Umbria Ricerche sottolinea che l’unica eccezione è il comprensorio orvietano in calo sia come arrivi che come presenze. Certamente manca il dato di dicembre che sarà influenzato positivamente dal Natale e in particolare dall’edizione che si annuncia straordinaria di UJW ma dopo un mese tradizionalmente debole come novembre.

Si è rotto il giocattolo? Assolutamente no. Se confrontiamo i dati con il 2022 crescono arrivi e presenze. Ma il vero raffronto deve essere fatto con il 2019, ultimo anno “normale” antecedente alla pandemia. Allora la musica cambia. Permangono i punti deboli che riguardano il territorio. I dati, infatti si riferiscono ai comprensori e allora la domanda da porsi è un’altra. C’è una programmazione coordinata con il territorio? In realtà il comprensorio orvietano sembra andare a briglia sciolta, senza un vero e proprio coordinamento tranne qualche rarissima eccezione che sembra confermare la regola: Orvieto über alles, una regola che isola e non include, però.

ENGLISH VERSION

ORVIETO “ÜBER ALLES” IN TOURISM IS A LOSING MODEL, AS CONFIRMED BY THE 2023 DATA COMPARED TO 2019

Tourism, a double-edged sword for administrators, industry entrepreneurs, and citizens, marked a successful 2023 with a total of over 164,500 arrivals and around 360,000 overnight stays. Extra-hotel accommodations experienced a boom, while the hotel sector struggled, although it’s important to consider the absence of a historic hotel currently undergoing renovations. However, when comparing the data correctly, not with 2022 or 2021, but with 2019, the last year without the deadly impact of COVID, the picture becomes significantly less rosy.

In this light, there are many negative signs, particularly in the hotel sector, which is the most affected, with a decrease in arrivals of 27.9% and a decrease in overnight stays of 20.5%. Differentiating between Italians and foreigners, it’s evident that foreigners have seen a sharp decline, with a negative percentage of 49.2% in arrivals and just over 40% in overnight stays. This gap was only partially offset by extra-hotel accommodations, which saw positive data, especially concerning Italian tourists.

Regarding domestic tourism, the comparison shows a decrease in Italians staying in hotel accommodations of 8.2% in arrivals and 2.8% in overnight stays. However, these losses were largely offset by extra-hotel accommodations, with a growth of over 20%. But overall, these improvements are not enough to reverse the situation, with an 8% decrease in arrivals and a marginal decrease of 0.4% in overnight stays.

The year 2023 was a record year for various tourist areas in Umbria, but Agenzia Umbria Ricerche highlights that the only exception was the Orvieto area, which experienced a decline in both arrivals and overnight stays. Of course, the data for December is still pending and is expected to be positively influenced by the Christmas season and, in particular, the extraordinary edition of UJW. However, following a traditionally weak month like November, the impact may vary.

Is the situation dire? Absolutely not. When comparing the data with 2022, there is an increase in arrivals and overnight stays. However, the real comparison should be made with 2019, the last “normal” year before the pandemic. In this context, the situation still reveals weaknesses concerning the territory. The data refers to the various tourist regions, and the crucial question to ask is whether there is a coordinated plan with the local region.

In reality, it seems that the Orvieto area operates without proper coordination, with only rare exceptions confirming the rule: “Orvieto über alles,” a rule that isolates rather than includes.