Nuovo contratto di servizio tra Regione Umbria e Trenitalia

La gestione unitaria della totalità dei servizi ferroviari, inclusa la linea regionale FCU, affidata con contratto decennale a Trenitalia che già gestisce le linee nazionali, con ingenti investimenti per il rinnovo di gran parte del materiale rotabile, e con l’incremento dei servizi e della loro qualità per il potenziamento e il rilancio complessivo dei collegamenti su ferro dell’Umbria, fattore determinante per favorire l’ulteriore crescita della sua attrattività e della sua economia. Si impernia su questi cardini il nuovo contratto di servizio per la gestione coordinata dei servizi di trasporto pubblico regionale per il periodo 2023-2032 tra Regione Umbria e Trenitalia.

Contenuti e obiettivi sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini alla quale sono intervenuti la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche, l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Luigi Corradi, l’amministratore unico di Umbria Mobilità Marina Balsamo. Presenti inoltre, tra gli altri, il direttore Business regionale e Sviluppo intermodale di Trenitalia Maria Annunziata Giaconia, e Amelia Italiano, direttore regionale Umbria di Trenitalia.   “Il rinnovo del contratto con Trenitalia, che segna una nuova stagione nel trasporto ferroviario e nella integrazione dei servizi tra ferro e gomma, è un ulteriore passo che la nostra regione fa nella direzione del superamento dell’atavico isolamento a cui era relegata – ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei -. Un lavoro complesso che abbiamo iniziato sin dal nostro insediamento, con visione politica dei trasporti per costruire il futuro della nostra regione, instaurando una continua interlocuzione e collaborazione fattiva con tutti i soggetti coinvolti”.

“Voglio pertanto ringraziare l’amministratore delegato Corradi, la struttura di Trenitalia, così come l’assessore Melasecche e la struttura dell’Assessorato ai Trasporti e l’amministratore unico dell’Agenzia regionale per la mobilità – ha aggiunto – poiché siamo riusciti in tempi brevi a concretizzare il rinnovo di un contratto che è di grande rilevanza per l’Umbria. Il potenziamento della rete infrastrutturale e dei servizi di trasporto ferroviario è strettamente connesso e imprescindibile per lo sviluppo dell’economia”.

Di “tappa storica” ha parlato l’assessore regionale Enrico Melasecche. “Per la prima volta – ha sottolineato – in Umbria viene affidato il trasporto su ferro a chi lo gestisce per mission, e altrettanto avviene per quello su gomma. È un contratto che guarda avanti e ridisegna il trasporto ferroviario della nostra regione per i prossimi dieci anni, con l’inserimento della FCU che occupa una posizione centrale nella nostra visione strategica. Sulla linea regionale – ha ricordato – sono già partiti i lavori per la sua completa riapertura. Sarà modernizzata e velocizzata, con la sostituzione dei vecchi treni diesel con i treni Minuetto elettrici completamente rinnovati anche nella livrea su cui saranno impresse le bellezze dell’Umbria. In questi quattro anni – ha rilevato ancora – abbiamo ottenuto risultati di assoluta importanza, con un impegno continuo e grazie alla volontà di collaborazione che abbiamo incontrato. Siamo stati in grado di intercettare rilevanti finanziamenti, attingendo anche a fondi del PNRR, e questo si tradurrà anche nell’entrata in circolazione sulle linee regionali di nuovi treni POP da 200 chilometri orari, per la migliore qualità e comfort del viaggio. Parte integrante del nuovo contratto con Trenitalia – ha proseguito – è la progressiva introduzione di un servizio ferroviario metropolitano Ellera – Assisi, con servizio sulla nuova stazione di Collestrada, di cui è imminente la presentazione del progetto e che farà da collegamento anche con l’aeroporto San Francesco d’Assisi. Il nuovo accordo, così come per la tratta fra Terni e Cesi, prevede l’introduzione progressiva di servizi ferroviari metropolitani anche nella relazione Perugia Sant’Anna – Ponte Pattoli, con interscambio a Ponte San Giovanni con i servizi nazionali est-ovest lungo la Foligno Terontola, in un’ottica di piena integrazione”.

A sottoscrivere il contratto di servizio per conto della Regione l’Agenzia regionale Umbria Mobilità, il cui amministratore unico Marina Balsamo ha rilevato a sua volta “l’intenso lavoro fra Trenitalia, Umbria Mobilità e l’ART, Autorità di Regolazione dei Trasporti” che ha portato alla gestione unitaria dei servizi di trasporto pubblico ferroviario regionale in capo all’unico gestore Trenitalia in coerenza con la strategia complessiva di rilancio promossa dalla Regione.

Il valore complessivo del contratto, che punta a incrementare la qualità dei servizi nell’ottica di una sempre maggiore integrazione fra ferro e gomma, è di circa 900 milioni di euro. Gli investimenti totali ammontano a 285,7 milioni di euro, di cui circa 51 a carico della Regione.




Ciro Zeno, Filt-Cgil Umbria, “l’assessore Melasecche non conosce le esigenze dei pendolari vorremmo sapere chi li rappresenta nelle riunioni”

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Dopo la durissima replica dell’assessore regionale Enrico Melasecche alle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Ciro Zeno, segretario generale della Filt-Cgil Umbria, non poteva mancare una nuova risposta, altrettanto dura. Zeno, ai nostri microfoni, ha sottolineato i tanti punti deboli e le innumerevoli, a suo dire, inesattezze, dell’assessore Melasecche. “Dal 2000 ad oggi molto è cambiato per Orvieto e per i lavoratori e le lavoratrici che devono prendere quotidianamente i treni. Ritardi, percorsi sulla cosiddetta linea lenta e cambi di convoglio, per non parlare dei buchi orari anche e soprattutto nei week-end”. Ma le critiche del segretario della Filt non si fermano a Melasecche, “vorremmo conoscere chi rappresenta i pendolari orvietani negli incontri con le istituzioni. A Orvieto c’era un comitato, con un presidente e un direttivo, oggi non c’è nulla, o almeno non ne abbiamo contezza. Noi saremmo ben lieti di confrontarci ma non sappiamo chi chiamare. Mi viene il dubbio che questo fantomatico comitato sia quasi creato ad hoc in vista delle scadenza elettorali di quest’anno”.

Altre critiche anche sulle sceltye derivanti dal PNRR che non è stato pienamente utilizzato e soprattutto in alcuni casi sono stati presentati progetti che avevano già risorse accantonate dall’azienda. “Manca un punto fondamentale per unire Orvieto al resto dell’Umbria che è il cosiddetto braccetto che avrebbe dovuto bypassare Terontola con circa 5 chilometri di nuova linea ferroviaria a Borghetto permettendo un risparmio di tempo di quasi 25 minuti e un vera metropolitana di superficie dell’Umbria che rendesse anche l’aeroporto di Perugia appetibile per tutti i cittadini e non solo per quelli dell’area metropolitana del capoluogo e di Foligno”.




Roberta Palazzetti, Proposta Civica, “pendolarismo e Alta Velocità, obiettivi mancati”

La vicenda dell’Intercity, che giovedì 5 gennaio è arrivato ad Orvieto con 3 ore di ritardo, in queste dimensioni è certamente un fatto episodico ma è solo la punta dell’iceberg, sotto c’è un sistema che non funziona perché nessuno lo ha difeso, nonostante le promesse.

Ho letto con attenzione, unita a frustrazione, l’articolo di Pasquale Di Paola sulle enormi difficoltà del pendolarismo orvietano nonché i numerosi commenti, espressione di un disagio sociale che sta pericolosamente crescendo oltre alla disaffezione verso la città e il territorio: “e poi ci si chiede perché Orvieto si spopola” e ancora “ho scelto di vivere ad Orvieto 10 anni fa quando ancora era fattibile. Oggi non rifarei mai la stessa scelta … e mi trovo a sconsigliarlo categoricamente”. Sono commenti che dovrebbero far riflettere sul futuro della nostra Città. Un buon collegamento ferroviario fa la differenza e rappresenta un valore per il territorio, lo rende competitivo rispetto ad altre aree del Paese. In molti hanno scelto di continuare a vivere ad Orvieto o di venire a vivere ad Orvieto e nei paesi limitrofi proprio in funzione dei collegamenti ferroviari che quotidianamente gli permettono di raggiungere il posto di lavoro o di studio.  

Quotidianamente. E qui sta il punto, perché il disservizio episodico si sopporta, ma se accade ogni giorno o quasi incide sulla qualità della vita, impedisce le relazioni sociali, logora, crea stress correlato, inasprisce gli animi e alla fine fa dire “ma perché devo continuare a vivere qui?”. Chi può, infatti, va altrove, come dimostra l’emorragia di residenti ogni anno, e chi non può andarsene vive male.

Ora, pensare di risolvere il problema con un monitoraggio statistico è disarmante.

Qui va fatto rispettare un Contratto di Servizio: per gli Intercity è quello sottoscritto per il periodo 2017-2026 fra Trenitalia, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si chiama Servizio Universale degli Intercity, prevede un catalogo di treni, stabilisce l’acquisto di “tracce” (lo spazio temporale di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria) che devono essere difese dall’invasione dei treni Alta Velocità, anche di fronte all’Autorità di Regolazione dei Trasporti se necessario.  

Analogamente per i treni regionali, c’è un contratto di servizio tra le Regioni e Trenitalia.

E non c’è scritto da nessuna parte che se un treno Alta Velocità è in ritardo questo ritardo debba ripercuotersi sui treni regionali o Intercity. Perché sono i treni Alta Velocità che creano i problemi ai treni Regionali ed Intercity, frequentati prevalentemente da lavoratori e studenti. Lo dimostreremo nel corso di un incontro pubblico che organizzeremo nelle prossime settimane. “Il miglioramento e potenziamento dei collegamenti ferroviari nord-sud sarà uno degli obiettivi del nostro programma” è scritto nel programma di questa Amministrazione uscente: ora, non è un giudizio di merito se diciamo che l’obiettivo è stato mancato.

“Riprenderemo, inoltre, il progetto Alta Velocità Perugia-Roma … Faremo dell’Alta Velocità uno degli obiettivi della nostra amministrazione”, anche questo è scritto nel programma di questa Amministrazione uscente: altro obiettivo mancato.




Alta velocità a Creti, per la Filt Cgil Umbria una scelta sbagliata

La decisione di collocare la nuova stazione dell’alta velocità Medio Etruria a Creti (Ar) non è una buona notizia per l’Umbria. Ne è convinta la Filt Cgil, il sindacato regionale delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto, che stamattina, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Perugia, ha illustrato, mappe alla mano, le criticità di questa soluzione e le potenzialità, invece, di soluzioni alternative, come ad esempio quella della stazione di Chiusi.
“Risulta difficile – ha detto Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil dell’Umbria, mostrando tragitto e tempi di percorrenza su Google Maps – capire come si possa considerare un buon risultato per la nostra regione l’aver individuato una stazione che dista quasi 60 chilometri dal capoluogo Perugia, che non è raggiungibile in treno, perché a Terontola la linea si interrompe, e che richiede tempi di percorrenza di circa 45 minuti in auto, se non si trova traffico”. Secondo Zeno, dunque, questa soluzione di fatto non avvicinerà Perugia e l’Umbria all’alta velocità e continuerà comunque a costringere i cittadini umbri ad utilizzare il mezzo su gomma per raggiungere la stazione di partenza. Ma secondo la Filt Cgil, un’alternativa molto più logica e conveniente ci sarebbe stata e ci sarebbe: la stazione di Chiusi, già dotata di servizi e infrastrutture importanti (che a Creti andrebbero ovviamente costruite da zero) e baricentrica per la bassa Toscana, l’Umbria occidentale e l’alto Lazio. “Sarebbe stato sufficiente, come peraltro originariamente ipotizzato dalla stessa Regione Umbria – ha spiegato Zeno – realizzare un piccolo nodo ci collegamento di appena 4 chilometri tra Borghetto e Badiaccia, sulle sponde del lago Trasimeno. Questo avrebbe consentito alla linea per Terontola di collegarsi direttamente con la Roma-Firenze per raggiungere appunto Chiusi. Il tutto – ha sottolineato il segretario Filt – con tempi di percorrenza da Perugia certamente più brevi e soprattutto su rotaia e non su gomma”. Un’ipotesi, quella descritta dalla Filt Cgil, che si integrerebbe benissimo anche con la nuova linea Terni-Todi-Perugia, sulla quale Rfi sta investendo decine di milioni di euro, e che renderebbe “interessante” il collegamento anche per l’Umbria del sud. “Crediamo che, viste pure le forti perplessità della Regione Toscana, la stessa che dovrebbe ospitare la nuova stazione di Creti, ci siano buone ragioni per rivalutare la scelta e prendere in considerazione alternative più funzionali”, ha concluso Zeno.

Fonte: Filt-Cgil Umbria




Alta Velocità, l’assessore Melasecche, “no a Terni, costi alti e pochi passeggeri”. Sì Orte e Media Etruria

“La Giunta Tesei sta lavorando in maniera seria e determinata per dotare l’Umbria dei servizi ferroviari di Alta Velocità e potenziare i collegamenti di tutta la regione: ha ottenuto una fermata aggiuntiva a Terontola del Frecciarossa Perugia-Milano-Torino e, altro risultato che sembrava impensabile, la fermata del Frecciarossa ad Orte, e ora sta trattando positivamente al tavolo per la realizzazione della stazione MedioEtruria. Circa la richiesta del Comune di Terni di arretrare il Frecciarossa da Perugia a Terni, dall’amministratore delegato di Trenitalia, ingegner Luigi Corradi, abbiamo avuto una circostanziata risposta: non risponde alle linee guida nazionali, non rispetta la strategia intrapresa in tutta Italia, sarebbe impossibile reperire fasce orarie, tenendo conto della saturazione delle linee della Direttissima, avrebbe un numero esiguo di utenti. Senza contare che, da una stima degli orari, non sarebbe conveniente per i ternani”. L’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, lo ha sottolineato nel corso della conferenza stampa che si è svolta questo pomeriggio a Palazzo Donini, con puntuali spiegazioni dei tecnici, convocata per fare il punto sul sistema dell’Alta Velocità in Umbria.

 “Il servizio di Alta Velocità attivato nel 2018 dalla Giunta regionale precedente in base a una convenzione con Trenitalia per l’arretramento del Frecciarossa da Arezzo a Perugia, con enormi problemi durante la pandemia, è ripreso dal 2022 – ha riepilogato – al costo di circa 2,5 milioni di euro, di cui 300mila euro generosamente messi a disposizione dalla Fondazione Perugia, con circa 90 passeggeri al giorno. Oggi è rinnovato di anno in anno, ad un costo sensibilmente più basso, che è riuscita a trattare la presidente Tesei”.

 “Abbiamo ottenuto un primo rilevante miglioramento con la fermata a Terontola – ha ricordato – consentendo a quanti risiedono nei comuni del comprensorio del Trasimeno, ma anche della Valdichiana, di poterne usufruire. Due anni fa, inoltre, abbiamo conseguito un risultato straordinario, quello di far uscire un Frecciarossa 1000 dalla Direttissima alla stazione di Orte per rientrare poi in Direttissima, raggiungendo Milano Centrale al tempo record di 3 h e 7’, treno che è sempre pieno e serve tutto il Ternano, il Viterbese e il Reatino ma anche lo Spoletino”.




FlixBus punta ancora sull’Umbria per promuovere un turismo più consapevole e meno veloce

Ad oggi, dal sito e dall’app FlixBus, oltre che presso i rivenditori fisici in tutta Italia, è possibile prenotare viaggi per sette città umbre Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Assisi, Orvieto e Todi. Garantendo la mobilità verso luoghi simbolo del turismo, come Assisi, ma anche meno noti, come Todi, FlixBus vuole contribuire alla creazione di nuovi itinerari, in grado di valorizzare al meglio il patrimonio locale.

Questo obiettivo si rifletterà a un duplice livello nei mesi autunnali e invernali: da un lato, FlixBus continuerà a garantire collegamenti diretti interregionali con l’Umbria, favorendo l’arrivo dei visitatori dalle altre regioni. In particolare, Perugia resterà collegata con oltre 80 città da tre diverse fermate, situate presso le stazioni di Fontivegge e Piazza Partigiani e da Piazzale Umbria Jazz. Sono confermati, inoltre, i collegamenti recentemente istituiti per l’estate, come quelli tra Orvieto e Roma, che permetteranno ai turisti in partenza dalla Capitale di raggiungere il borgo storico in un’ora e mezza. Inoltre, FlixBus continuerà a collegare l’Umbria con l’estero: saranno garantite le tratte verso Perugia da Monaco di Baviera, da Innsbruck, Klagenfurt e Villaco, in Austria, e da Fiume, in Croazia. Da Monaco e Innsbruck sarà possibile raggiungere anche Assisi, Foligno, Spoleto e Terni, mentre Orvieto sarà raggiungibile senza cambi da Lubiana, in Slovenia, e da Zagabria, in Croazia.

Con il suo operato, FlixBus intende supportare l’affermazione sul territorio di un sistema turistico più sostenibile, capace di creare valore aggiunto per la regione e le sue comunità, in antitesi con la filosofia del “mordi e fuggi” e in contrasto ai rischi dell’overtourism. In questo, giocano un ruolo importante la disponibilità di alternative di mobilità collettiva all’auto privata e la deconcentrazione dei flussi. “Crediamo in una nuova idea di viaggio, fondata sull’attenzione agli aspetti ambientali e capace di esaltare le ricchezze e la varietà del territorio. Potenziando i servizi di mobilità collettiva in aree di possibile richiamo per il turismo, soprattutto quelle difficilmente raggiungibili senza ricorrere all’auto, vogliamo contribuire all’affermazione di questo nuovo approccio virtuoso al viaggio. Inoltre, facilitando l’accesso all’Umbria, vogliamo contribuire ad ampliare il ventaglio delle esperienze a disposizione di chi arriva sia dalle altre regioni che dall’estero, per valorizzare al meglio il territorio e tutte le sue sfaccettature, con l’obiettivo finale di creare nuove opportunità per il turismo e, quindi, per le economie locali“, ha affermato Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.

Secondo lo studio “Cosa ci spinge a viaggiare“, realizzato per conto di FlixBus dalla società di ricerche Squadrati, nell’era della ripartenza post-pandemia sempre più viaggiatori manifestano un bisogno di esperienze autentiche in vacanza. Ciò è testimoniato dall’ascesa dei viaggi “formativi” «per scoprire luoghi e città con gli occhi dell’esploratore, non del turista» (scelti dal 33% delle persone intervistate, contro il 26% del pre-Covid) e dal desiderio di «vivere un’esperienza di arricchimento, di crescita personale» (manifestato dal 41% degli intervistati, contro il 31% del pre-Covid).

L’affermazione di un modello nuovo di viaggiatore, fondato sull’apertura all’esperienza immersiva di una comunità e quindi di una nuova autenticità, motiva la ricerca di itinerari meno battuti, a cui anche gli operatori possono rispondere attivamente promuovendo destinazioni più insolite e meno note, con la possibilità di creare benefici per le realtà locali a livello di indotto turistico.




L’assessore Melasecche sulla stazione Medio Etruria “collaborare conviene sempre a tutti”

Dall’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Umbria giungono doverosi chiarimenti in merito alla stazione Medio Etruria. La Regione Umbria, ricorda, circa un anno fa, in occasione della visita che molto cortesemente fece a Perugia il 14 marzo del 2022 il Presidente della Regione Toscana Giani, espresse molto chiaramente, in perfetta sintonia fra i due Presidenti, la necessità di riprendere in esame l’obiettivo di realizzare la stazione Medio Etruria per consentire, non solo all’Umbria, ma ad un’area ancor più vasta dell’Italia Centrale di accedere all’Alta Velocità di cui l’Umbria è priva. La Regione Umbria, ricorda ancora, ha sempre sottolineato che il territorio umbro, non lambito dal mare, appena sfiorato sia dall’Autostrada del Sole ad Ovest del proprio territorio la cui collocazione fu determinata dalle note vicende politiche di quegli anni, sia dalla Direttissima, ha un indispensabile obiettivo da raggiungere, quello di poter rompere il proprio isolamento che l’ha fin qui penalizzata in modo inaccettabile, rispetto ad una grande Regione come la Toscana, favorita in tutti i modi dalla Provvidenza ma anche da scelte dei Governi che furono. Ed è per questo che la Regione si è adoperata per conseguire, fra gli altri, anche questo obiettivo, non facendo mai distinzioni inutili fra i propri confini politici e quelli di altre Regioni quanto privilegiando un intelligente pragmatismo che porti i maggiori vantaggi possibili a tutti.

In questa logica, ad esempio, si è ottenuto da Trenitalia la fermata di Terontola dell’unico Freccia Rossa arretrato a Perugia, per favorire sia la toscanissima Valdichiana sia i Comuni del Trasimeno che reclamavano da tempo quella opportunità. Lungi da ogni polemica, l’Assessore ricorda che, alla richiesta di ottenere almeno un piccolo contribuito dalla Regione amica, per coprire almeno una minima parte del costo non indifferente di quel servizio, è stato ottenuto dalla precedente Giunta regionale un cortese fermo diniego. L’Assessore precisa che, come è evidente, la Regione Umbria avrebbe potuto accompagnare la richiesta della stazione Medio Etruria, condizionandola alla sua collocazione in terra umbra, ma si è preferito molto diplomaticamente rimettere il giudizio finale “affidandoci ad una specifica commissione governativa per individuare la migliore soluzione tecnica, infrastrutturale e ambientale, da discutere con tutti gli attori coinvolti nel progetto”. Inoltre, in occasione della sua partecipazione al precedente convegno di Cortona, l’Assessore prese l’impegno a non avanzare richiesta specifiche di localizzazione, ma di aprire innanzitutto un fronte solidale per ottenere dal Governo l’assenso a quell’opera e solo poi riflettere sul dove. Questo è quanto è stato insieme ottenuto ed, essendo persona di parola, l’Assessore si è attenuto sempre all’impegno preso al convegno di Cortona nonostante forti polemiche, richieste di incontri, raccolta di firme e molto altro ancora provenisse da alcuni territori umbri e toscani.

Credendo fermamente nel progresso derivante dalle opere dell’ingegno umano, ricorda ancora l’Assessore di essersi fin qui astenuti dal raccogliere centomila firme o fare mozioni dell’una o dell’altra città per forzare una situazione che è delicata e che merita, piuttosto che prove muscolari, da un lato la razionalità dei numeri, ma anche una riflessione di equità che non continui a penalizzare chi è stato fin qui sempre penalizzato. Si è infatti gioito non poco del fatto che la Toscana avesse ottenuto l’ingente finanziamento statale del cosiddetto passante di Santa Maria Novella poiché un Paese come l’Italia è giusto che investa risorse importanti per realizzare opere che lo rendano sempre più competitivo, ovunque esse siano collocate.

Per tutte queste ragioni, l’Assessorato regionale continua a credere che anche nel caso della stazione Medio Etruria debba prevalere innanzitutto la realizzazione dell’opera, insieme al buon senso e al rispetto reciproco fra popolazioni operose che hanno sempre collaborato per favorire lo sviluppo reciproco. Ci si è per questo astenuti dal produrre studi e contro-studi di parte, ma si attende con comprensibile interesse e con fiducia la convocazione del tavolo previsto dall’accordo firmato alcuni mesi fa da entrambi i Presidenti delle Regioni, convinti che debba sempre prevalere uno spirito di solidarietà e considerati i molti interessi in comune, dalla Ferrovia Centrale Umbra che si sta riaprendo fino alla toscana Sansepolcro, alla E78 che da Grosseto arriva a Fano e su cui la Toscana ha rilevanti interessi unitamente alle Marche e all’Umbria, ma anche la ciclabile turistica nazionale che l’Umbria ha voluto ed ottenuto e che da Monte Argentario, sul Tirreno, si dipana al centro dello Stivale fino a raggiungere, sull’Adriatico, Civitanova. Collaborare conviene sempre a tutti.




La funicolare inserita nei servizi minimi del TPL insieme al minimetrò perché green e in utile

La Regione Umbria ha incluso la funicolare di Orvieto nei servizi minimi finanziati con il Fondo Nazionale dei Trasporti.  L’assessore regionale Enrico Melasecche spiega, “senza alcun incremento della quota spettante del Fondo al Comune di Orvieto, quindi senza intaccare le quote spettanti agli altri comuni”.  Sempre secondo l’assessore i tecnici hanno dato il via libera “per il potenziale beneficio derivante dall’accoglimento di tale proposta, sia per il comune che per la Regione tutta in quanto il finanziamento con il fondo trasporti di questi servizi, più efficienti degli autobus nel rapporto di copertura del costo rispetto all’introito derivante dalla specifica bigliettazione, innalza complessivamente le performance regionali, elemento chiave per il mantenimento degli attuali livelli di finanziamento statale all’Umbria. Senza contare la maggiore tutela dell’ambiente fra una tecnologia elettrica rispetto agli autobus che consumano pneumatici, ingombrano le strade, utilizzano spesso carburanti fossili.

Inoltre tale possibilità – prosegue Melasecche – innalza le capacità programmatorie dei comuni, che devono individuare, a risorse date, il mix ottimale di servizi, capace di soddisfare la domanda di mobilità dei propri cittadini. Per questo è in via di redazione una delibera di giunta regionale che ratifichi definitivamente l’inserimento dei servizi di mobilità alternativa, come la Funicolare di Orvieto ed il Minimetro di Perugia, fra i servizi di TPL in quanto utilizzati con regolare acquisto dei biglietti o di abbonamenti e quindi coerenti con le caratteristiche di finanziabilità contenute nel Piano Regionale Trasporti. Anche questa piccola ma significativa riforma – sottolinea l’assessore – va nella logica di venire incontro a quei comuni che, avendo creato negli anni sistemi di trasporto non inquinanti, con tassi di utilizzo da parte degli utenti significativi, aiutano il TPL dell’Umbria ad avvicinarsi a quegli standard ancor oggi imposti dalla normativa nazionale che impone forti penali per quelle regioni, come l’Umbria, che non hanno mai coperto almeno il 35% del costo del TPL con la bigliettazione.

La gara in corso di predisposizione, analogamente a quanto già avvenuto in gran parte delle altre regioni, consentirà di migliorare ulteriormente in modo significativo l’efficienza del trasporto pubblico per cui, anche se comporta difficoltà e resistenze da parte di interessi precostituiti e posizioni di rendita, la stessa costituisce uno degli obiettivi fondamentale che la Giunta Tesei intende conseguire nei prossimi mesi nell’interesse di tutti gli umbri. Alle parole del consigliere Paparelli – ha concluso l’assessore Melasecche – che dichiara le solite ovvietà da prima elementare: “L’Umbria deve essere al centro tra Tirreno e Adriatico” rispondiamo con risultati concreti che, giorno dopo giorno, stanno rivoluzionando trasporti e infrastrutture come non mai era prima accaduto. Basti citare l’abbonamento a disposizione di 30 mila universitari ed equiparati per poter viaggiare gratis e raggiungere ogni angolo dell’Umbria, unico caso in Italia con le nostre modalità”. 




Orario estivo dei bus è deludente, l’assessore Luciani incontra i rappresentanti di BusItalia il 29 giugno

Si terrà mercoledì 29 giugno un incontro tra l’assessore ai trasporti del Comune di Orvieto, Gianluca Luciani, la dirigente del settore e comandante della polizia locale, Alessandra Pirro, e i rappresentanti di BusItalia per discutere delle modifiche da apportare al nuovo orario estivo del Trasporto pubblico locale entrato in vigore dopo il piano di rimodulazione dei servizi. 

“Un piano che non ci soddisfa – commenta l’Assessore, Gianluca Luciani – soprattutto per le modalità con le quali è stato attuato ovvero senza confronto e senza tenere conto delle esigenze dei singoli territori.  Comprendiamo – prosegue – le esigenze della Regione Umbria di procedere a una riorganizzazione del servizio che tenga conto di una razionalizzazione dei costi e punti a ridurre sprechi e inefficienze. Da parte nostra, in altre occasioni e anche in altri ambiti, c’è sempre stata la disponibilità a ragionare e studiare insieme le soluzioni migliori per conciliare gli obiettivi dati con la funzionalità del servizio e soprattutto con la tutela delle esigenze dei cittadini e in particolare delle fasce più deboli”. 

“Proprio per questo – conclude – non possiamo accettare una rimodulazione così importante fatta in maniera unilaterale da BusItalia e per questo nei giorni scorsi avevamo sollecitato un confronto con i rappresentanti dell’azienda che è slittato per motivi non dipesi da noi. Sul nuovo orario ci sono riduzioni fisiologiche e assorbibili nel periodo estivo ma servono assolutamente modifiche per garantire la fruibilità del servizio ad alcune fasce della popolazione che utilizzano maggiormente i mezzi pubblici e ai turisti. Mercoledì presenteremo le nostre proposte sulle quali ci aspettiamo risposte concrete e immediate”.   




“Tutti al mare” con BusItalia la domenica e i festivi fino al 28 agosto a Montalto

Da domenica 26 giugno fino al 28 agosto – tutte le domeniche e nei festivi – riparte il servizio di collegamento di bus sulla tratta Città della Pieve-Orvieto-Montalto di Castro, sperimentato con successo e gradimento dei viaggiatori negli ultimi anni.  Il servizio parte da Città della Pieve ed effettua fermate a: Monteleone d’Orvieto, Fabro Scalo (Stazione FS), FiculleOrvieto, Castel Giorgio, San Lorenzo Nuovo, Montalto Spiaggia. L’orario di partenza da Orvieto è alle ore 07:55 (da Ciconia) e alle ore 08:05 (da Orvieto Scalo) con arrivo a Montalto spiaggia alle 9:45. 

L’orario di ritorno da Montalto è alle 18:30 con arrivo alle 20:00 (Orvieto Scalo) e 20:10 (Ciconia). I costi sono di: 10 euro la corsa semplice e 15 euro andata/ritorno Il titolo di viaggio della Zona 2 (Orvieto, Castel Viscardo,  Castelgiorgio) dà diritto ad una coppia di corse sulla Funicolare di Orvieto in coincidenza con la partenza e l’arrivo della linea Mare. 

La prenotazione del viaggio è obbligatoria e dovrà essere effettuata contattando la biglietteria di monte della Funicolare di Orvieto, tel. 075.9637728, entro le ore 12:00 del giorno feriale precedente il viaggio. I biglietti possono essere acquistati presso le Biglietterie della Funicolare di Orvieto, dal conducente e su SALGO, l’app del servizio di trasporto pubblico di Busitalia in Umbria.