1

A Todi la Elcom System fa sessant’anni e festeggia anche la stella al merito per Paola Moroni

Imprenditori, azienda, dipendenti e produzione orgogliosamente “made in Umbria” da sessant’anni. Un traguardo che, nel solco di una lunga tradizione, la Elcom System, a Pantalla di Todi, impresa leader nel comparto della prefabbricazione, celebrerà oggi 30 aprile, giornata dedicata fin dagli inizi delle attività alla festa del lavoro con tutti i dipendenti.

La Elcom System, guidata oggi dalla terza generazione della famiglia Granieri, si sviluppa su un’area di 85.000 metri quadri di superficie, di cui 27.000 coperti, e dispone di impianti all’avanguardia volti alla produzione di elementi coordinati modulari per l’edilizia prefabbricata quali termopareti, termocoperture, pannelli termoisolanti e facciate architettoniche. I suoi “pannelli” risultano utilizzati in ardite realizzazioni in Italia e all’estero, dagli stadi ai centri commerciali, dai grattacieli agli insediamenti industriali.

Per festeggiare il traguardo la consueta festa del 30 aprile è diventata una kermesse familiar-aziendale dal titolo “L’uomo al centro”, a voler sottolineare l’importanza delle persone, del patrimonio e delle risorse umane, identificando l’azienda con la comunità e il territorio del quale la realtà fa parte, da sessant’anni con la Elcom ma fin dal 1920 con l’avvio di altre attività produttive di Mariano Granieri prima e, nel dopoguerra, con l’intraprendenza del Commendatore Luigi Granieri, uno degli alfieri dello sviluppo economico ed occupazionale umbro.
A caricare di ulteriore significato la ricorrenza l’assegnazione della Stella al Merito del Lavoro a Paola Moroni, entrata in azienda il 18 febbraio 1981 con la qualifica di impiegata e ancora oggi in servizio come responsabile e coordinatore amministrativo della Società per Azioni.
Una carriera lunga ben 42 anni premiata ora con l’onorificenza del Presidente della Repubblica che sarà consegnata ufficialmente il 1 maggio presso il Palazzo della Prefettura di Perugia, alla presenza delle autorità regionali e del Sindaco di Todi Antonino Ruggiano.
Quello assegnato a Paola Moroni, su segnalazione della società per la “professionalità, laboriosità, perizia e condotta morale”, è l’ultimo di una serie di riconoscimenti istituzionali che l’azienda ha sempre promosso negli anni a favore dei dipendenti e collaboratori meritevoli.
Una scelta, quella della Elcom System, che a fianco alla ricerca e all’innovazione tecnologica che l’ha portata ad imporsi sui mercati internazionali, ha impresso nel proprio DNA come valori identitari quelli della persona, della famiglia e della comunità.
Non a caso, nel segno di questa responsabilità sociale per il territorio e per le nuove generazioni, la Stella al Merito del Lavoro a Paola Moroni verrà festeggiata nel corso di un evento con 200 persone tutte legate strettamente alla storia della Elcom System, tra cui tutti gli ex dipendenti e collaboratori, inclusi alcuni che iniziarono, nel 1964, la nuova avventura imprenditoriale a fianco del fondatore.
Durante la serata tra storia, aneddoti, traguardi e testimonianze, l’impegno e il lavoro resterà sempre in primo piano, con riconoscimenti aziendali alle tante persone che nel passato e nel presente hanno contribuito al progredire della Elcom System nella prospettiva di un maggiore benessere collettivo, facendo prevalere la capacità di migliorarsi nel fare i prodotti ma anche nel migliorare se stessi.




Todi, “riscoperte” le mura urbiche da salvare

A Todi sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di bonifica delle aree interessate dagli interventi di recupero degli ultimi tratti di mura urbiche della città di Todi finanziati con 4,7 milioni di euro, importo ricompreso nell’ordinanza attuativa nr. 129 del 13 dicembre firmata dal Commissario straordinario alla Ricostruzione. Sarà così possibile dare compiutezza al recupero dell’intera cinta muraria medievale, la terza, dopo quella cosiddetta etrusca (III secolo a.C.) e romana, la più esterna e dal perimetro più esteso, la cui costruzione risale al XIII secolo.

La prima zona interessata ai lavori di ripulitura, preliminari alla progettazione definitiva, è in questa fase quella tra Viale della Fabbrica e la soprastante Via Cesia, in continuità con il tratto già restituito a nuova vita negli anni scorsi, dal Bastione all’altezza del campetto del Crispolti, e fino all’altezza dell’ex convento dei Cappuccini del Sacro Cuore, attuale sede dell’Istituto professionale. Gli interventi di recupero delle mura medievali saranno rivolti anche al tratto tra Porta Amerina e Pozzo Beccaro, in direzione del tempio della Consolazione, e a quello da Porta Perugina verso Porta Orvietana, parallelo alla strada dove sono attualmente già in corso i lavori per la realizzazione del percorso ciclo-pedonale parte del “Giro di Todi” e che dovrebbero terminare entro i primi di aprile. In questi due casi saranno sufficienti interventi di cuci-scuci, di risarcimento delle lesioni presenti e di stuccatura, ma in alcuni tratti si renderanno necessarie palificazioni in cemento armato nelle fondazioni delle mura con  funzioni di sostegno; in altri ancora sarà necessario la ricostruzione della muratura al piede.
La situazione più complessa è proprio quella lungo Via della Fabbrica, dove si sono registrati fenomeni di scorrimento verso valle, con traslazione e quadri fessurativi importanti. Di particolare interesse in tale contesto è il recupero delle mura sotto Palazzo Pongelli, finora completamente nascoste dalla vegetazione e caratterizzate anche da una scala che permetteva di raggiungere dal basso Via della Piana.

La bonifica è iniziata proprio in questa area, conosciuta come di San Carlo o “di Simoncino”, che è quella nella quale l’Amministrazione comunale sta lavorando da tempo per la realizzazione di un nuovo parcheggio di superficie che sarà collegato, grazie al piano di rigenerazione urbana da 5,6 milioni di euro, al Mercato Vecchio e quindi al cuore del centro storico.




A Todi i lavori per portare la fibra finanziati con i fondi del PNRR

Sono iniziati in questi giorni, a partire da zona industriale di Pian di Porto e dalla località di Ponterio, i lavori per portare la connessione a fibra ottica in oltre 3.200 civici di Todi, con una copertura a livello di connettività di circa 10 mila abitazioni. L’intervento rientra nel progetto “Italia 1 Giga” finanziato dal Piano di ripresa e resilienza. Nell’ambito del lotto 3, affidato dalla mandataria Infratel a TIM/Fibercop, ci sarà un investimento sul territorio tuderte di circa 4 milioni di euro. Nei giorni scorsi il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano ha incontrato i responsabili FOL e Development Umbria e Marche, Massimo Tarsi e Matteo Meneghesso, il progettista e il coordinatore degli interventi, Livio Antonelli e Gianluca Gaggiotti, e il referente tecnico dell’impresa esecutrice, Paolo Pucci, per pianificare al meglio le fasi autorizzative ed operative e coordinare i lavori, tenendo anche opportunamente conto degli altri cantieri in essere o programmati a livello comunale.

“Si è trattato di un incontro molto proficuo – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – che garantirà di mettere a terra fino all’ultimo euro finanziato e che si dispiegherà per metà nel 2024 e per l’altra nel 2025, andando ad interessare il centro storico ma anche le tante realtà frazionali, così da annullare il divario digitale esistente finora“.  Il piano fibra, hanno evidenziato da TIM, è una grande operazione di valorizzazione del territorio, grazie alle enormi potenzialità della fibra ottica. Si partirà con l’affiancamento agli attuali armadi in rame con armadi in fibra, posizionandone poi di ulteriori nelle zone non servite. Al termine dell’intervento finanziato dal PNRR a copertura di “civici grigi” non tutte le abitazioni risulteranno raggiunte puntualmente, ma risulterà a quel punto agevole per gli operatori procedere alla implementazione su richiesta delle utenze ancora in “negativo rete”.

“Quello della connettività – spiega il Sindaco Ruggiano – è ormai un servizio fondamentale per i residenti ed anche per i turisti, tanto più in una realtà come quella tuderte caratterizzata da un’alta presenza di stranieri che, dopo la pandemia, hanno scelto di vivere e lavorare qui per la maggior parte dell’anno”.
L’incontro tra Amministrazione comunale e TIM ha previsto l’istituzione di un tavolo di coordinamento informale che assicuri la massima velocità ed efficienza degli interventi, informando tempestivamente i cittadini anche con possibili iniziative pubbliche congiunte.




Boom turistico in tutto il tuderte nei primi 5 mesi del 2023 con una crescita a due cifre

Rispetto all’anno precedente, al 31 maggio 2023, i dati turistici della Regione Umbria segnalano per il comprensorio del Tuderte una crescita del 21,7% negli arrivi e un + 16,2% nelle presenze.
Dati dunque positivi, con un aumento molto più sensibile della componente straniera (+37,2% negli arrivi) rispetto a quella italiana (tra il +16% e il 18%). Crescono, rispetto al 2022, sia il settore alberghiero (arrivi + 10,7%) che l’extralberghiero (+32,3%).
“Stiamo parlando di una crescita certificata a due cifre nei primi cinque mesi dell’anno, solitamente i meno generosi Todi”, commenta il vice sindaco Claudio Ranchicchio. “Se non sono stati ancora raggiunti i livelli del 2019 – prosegue – è per il venir meno, come più volte spiegato, delle comitive asiatiche, ma la tendenza anno su anno è positiva”.

Andando nel dettaglio e attingendo ai dati ufficiali della Regione è possibile verificare che rispetto al 2019 c’è appunto il venir meno di quasi 9mila arrivi e 11mila presenze straniere, facilmente riconducibili, grazie all’incrocio con i pagamenti della tassa di soggiorno, proprio alla struttura alberghiera che è stata privata da quella tipologia di turismo straniero per il quale funzionava da hub di passaggio. Che il fenomeno non sia un caso isolato a Todi lo si ricava anche dai documenti del “China Outbound Tourism Research Institute” diffusi da European Travel Commission e riprese da ENIT.
“Consultando queste fonti – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – si apprende che al momento il flusso dei cinesi in Italia è pari al 30% dei livelli del 2019 e che solo dal 15 marzo 2023 l’Italia è entrata a far parte della lista delle destinazioni autorizzate anche per i gruppi. Gli stessi autorevoli studi indipendenti prevedono che soltanto nel 2024 il numero di viaggi outbound dalla Cina potranno superare i livelli del 2019”.

Per Todi si apre ora la stagione dei festival e dei grandi eventi: dal Festival del cinema agli Internazionali di tennis, dalle Mongolfiere al Todi Festival, della rassegna Note d’Estate alla Masterclass del tenore Gianluca Terranova, dalle escursioni di Media Valle Tour agli altri eventi dell’estate tuderte.
“La tendenza è favorevole alla nostra città e stiamo già lavorando alla partecipazione alle fiere di settore del prossimo anno. Le iniziative promozionali messe in campo dalla Regione stanno dando risultati eccezionali, con Todi sempre più parte del sistema turistico del cuore verde d’Italia”, conclude Ranchicchio.




Dal 16 al 20 giugno è la Festa della Musica a Todi

Tutto pronto a Todi per la “Festa della Musica”, la cui organizzazione in città fa riferimento al Centro Studi Della Giacoma. Il progetto consiste nel coinvolgere artisti di Todi, umbri, laziali, lombardi, statunitensi e coreani in una vera e propria staffetta musicale dove la musica folk e rom rincorre il jazz, lo swing, la musica flamenca e quella per banda.

Todi festeggia il suo decimo anno. Le date sono quelle del 16, 17, 18 e 20 giugno. Lo spirito è quello di una festa popolare, un momento di socialità e creatività e educazione al sociale e alla cultura. L’assenza di forme di selezione dei generi rappresenta l’idea di una società multiculturale armonica.Una grande festa musicale, appunto, nella quale gli angoli, le piazze, le strade e i cortili della città diventano scenarinaturali, riaperti e riscoperti dai cittadini e dai turisti.  Tutti i concerti sono gratuiti e aperti al pubblico.

Il programma prevede, venerdì 16 giugno, dalle 19 alle 20, un’anteprima in Via Mazzini e Piazza Umberto I, mentre dalle 21:30 a notte fonda inizieranno i concerti da Piazza Umberto I fino Piazza del Popolo, passando per corso Cavour. Musiche e danze, generi folk, classico, lirico, moderno e pop. Dai gruppi folk come le Tusciamannate a Germogli Folk di Caserta, dal moderno della MIC Band e del duo Alkimisti tuderte, al classico dell’Orchestra Giovanile Umbria e degli allievi di canto e pianoforte di Michigan State University College of Music.

Sabato 17 giugno, dalle 18 alle 20, concerti in strada, dai giardini e Piazza Umberto I fino a corso Cavour e Piazza del Popolo, con marching band, gruppi folk, musica moderna e canti Gospel. A cura di Coop Culture due visite guidate gratuite, alle 18:00 e alle 18:30 al Museo Civico di Todi e, a seguire il concerto dalla Sala Affrescata del Museo: Deborah Moriarty pianoforte, Richard Fracker tenore, Ivano Rondoni clarinetto – Michigan State University.
Alle 21:30 sfilata musicale colorata dei musicisti dai giardini pubblici a Piazza del Popolo: dalle ore 22 a mezzanotte, invece, marching band, gruppi folk e i concertoni dalla scalinata del duomo in Piazza del Popolo con 5 bande musicali e majorette e, a seguire, i due cori Gospel, umbro e laziale.

Domenica 18 giugno, dalle 18 alle 20, in programma cori, musica classica e moderna, concerto di ottoni. A cura del Gruppo FAI Todi due visite guidate gratuite alla sala affrescata e giardino di Palazzo Cesi. Alle 21:30 sfilata del Gruppo Folkloristico Ufficiale della Nazionale Italiana Rugby, dai giardini a Piazza del Popolo. Dalle ore 22 alle 23:30 grande concerto coloratissimo de La Frustica, seguito dal concerto di musica e danze balcaniche della Familja Iljazi.

L’ultimo giorno, martedì 20 giugno, serata dedicata al Flamenco con, a partire dalle 22:00, canti, musicisti e 10 ballerini e ballerine tra corso Cavour e Piazza del Popolo, dove poco prima di mezzanotte si chiuderà con Danze Sivigliane aperte a tutti.

L’evento, patrocinato dal Comune di Todi, è ricompreso nel cartellone nazionale dell’AIPFM, l’Associazione Italiana per la promozione della Festa della Musica, nata nel 1982 in Francia e giunta in Italia alla sua 27esima edizione.




La nuova vita dell’Unitre di Todi, presidente Sergio Guarente e esordio il 22 marzo con il critico d’arte Costantino D’Orazio

Nuova vita per l’Università della Terza Età di Todi, la cui attività si era andata esaurendo nel periodo dell’emergenza pandemica. Su impulso della Consigliera Nazionale e coordinatrice Unitre dell’Umbria Mara Quadraccia, con il sostegno dell’assessorato alla cultura del Comune di Todi, si è proceduto alla rifondazione della sezione di Todi, necessaria anche ai fini delle novità normative sopraggiunte a regolare il terzo settore. Nei giorni scorsi si sono tenute due assemblee che hanno portato alla ricostituzione del consiglio direttivo che sarà guidato da Sergio Guarente, già dirigente scolastico del Liceo Jacopone, il quale sarà affiancato da Sandra Proietti, che ha assunto il ruolo di direttrice dei corsi e da Maurizio Aristei nel ruolo di tesoriere; vicepresidente sarà Tiziana Menciotti e segretario Rita Perari.
“Ho apprezzato il forte pragmatismo emerso fin da primi incontri – sottolinea l’assessore alla cultura Alessia Marta – al quale l’Amministrazione comunale ha intenso rispondere mettendo a disposizione una sede stabile presso la Biblioteca comunale e i propri spazi, a partire dalla sala Vetrata, per lo svolgimento dei corsi”. L’inaugurazione dell’anno accademico è stata fissata per mercoledì 22 marzo, nella sala del Consiglio dei Palazzi Comunali, con una conferenza di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista, giornalista e conduttore televisivo in vari programmi culturali delle reti RAI. Nell’occasione sarà anche presentato il programma degli incontri che, con cadenza periodica, accompagneranno la ripresa dell’attività dell’Unitre di Todi che resta intitolata a Giuseppe Orsini.
“Il livello regionale e nazionale non farà mancare il proprio supporto, vista l’importanza di una città come Todi”, ha dichiarato Mara Quadraccia, la quale non ha escluso la presenza in futuro del presidente nazionale Piercarlo Rovera.
“La ripartenza dell’Unitre – evidenzia il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – è un segnale positivo per la vita sociale e culturale della città: nel ringraziare e congratularmi con quanti hanno assunto l’impegno di promuoverne le attività, ritengo opportuno ribadire la massima collaborazione da parte del Comune nel favorirne le iniziative”.




I nuovi interventi sulle mura urbiche di Todi, presentato il documento di indirizzo

In occasione dell’inaugurazione del tratto di mura restaurate in via della Fabbrica, l’amministrazione comunale ha voluto presentare i lavori che interesseranno la cinta medievale della città di Todi grazie al finanziamento di 4,7 milioni di euro ottenuto di recente dalla Regione Umbria.
Il sindaco Antonino Ruggiano e l’assessore ai lavori pubblici Moreno Primieri, attingendo dal documento di indirizzo alla progettazione approvato in giunta lo scorso 23 febbraio, hanno visualizzato a favore dei presenti i prossimi stralci, con i quali si completerà il risanamento delle mura urbiche cittadine. In continuità con l’intervento appena concluso, i lavori proseguiranno con il recupero dei due tratti intorno al campetto del Crispolti, interessati da uno scorrimento verso valle, traslazione e da quadri fessurativi importanti. Un altro cantiere interesserà a seguire le mura sotto Palazzo Pongelli, oggi completamente nascoste dalla vegetazione che, in alcuni casi, è arrivata a compromettere la stabilità del paramento stesso. Terzo intervento, le cui foto hanno destato particolare interesse, sarà rivolto al muraglione di San Clemente, caratterizzato anche da una scala che permetteva di raggiungere la soprastante Via della Piana.

“Si tratterà di un’opera di portata storica – ha sottolineato il Sindaco Ruggiano – che restituirà alla città e ai turisti le vestigia del passato, ridarà decoro ad una zona a ridosso del centro storico abbandonata da quasi mezzo secolo e costituirà il presupposto per la realizzazione di una nuova area di sosta con relativo sistema di risalita previsto nel piano di rigenerazione urbana da 5 milioni di euro le cui procedure di affidamento si sono concluse nelle settimane passate”. Il finanziamento destinato alle mura permetterà inoltre interventi in altri tratti della cinta: sotto l’ex convento del Sacro Cuore oggi sede dell’Ipsia, in prossimità di Porta Amerina, sotto la scuola elementare, e tra Porta Perugina e Porta Orvietana. In alcuni casi saranno sufficienti interventi di cuci-scuci, di risarcimento delle lesioni presenti e di stuccatura; in altri sono previste palificazioni in cemento armato nelle fondazioni delle  mura con  funzioni di sostegno; in altri ancora sarà necessario la ricostruzione della muratura al piede. “Un ringraziamento particolare – ha detto il sindaco Ruggiano nel corso della cerimonia -va all’assessore regionale Enrico Melasecche che si è impegnato affinché un’opera così importante e lungamente attesa potesse avere finalmente soluzione”.




Due giorni A Todi e nelle campagne con la troupe di “4 Hotel” e Bruno Barbieri

Grande soddisfazione a Todi alla notizia che la città sarà protagonista di una puntata della nuova stagione di “4 Hotel”, il noto programma televisivo in onda in prima serata su Sky Uno e Now e su Tv8 con conduttore lo chef pluristellato Bruno Barbieri.   Le troupe, in Umbria dallo scorso fine settimana, hanno girato nelle giornate di mercoledì e giovedì nel territorio tuderte. Categoria delle strutture protagoniste sono state nell’occasione le residenze d’epoca, con la città di Jacopone rappresentata magnificamente dal Relais Todini, collocato in uno dei luoghi più belli della regione, da dove si gode un panorama mozzafiato a 360 gradi e un affaccio straordinario su Todi.

Nonostante, come vuole il format della trasmissione, le registrazioni avvengano a sorpresa o comunque con un minimo preavviso, la folta “carovana” non è passata inosservata.I tuderti hanno osservato a debita distanza le riprese in piazza del Popolo, nel rione della Valle bassa, del Nido dell’Aquila e del complesso delle Lucrezie e nell’area del tempio di San Fortunato. Troupe sono state segnalate anche nelle campagne, nei pressi del castello di Fiore, e di nuovo nel centro storico, nello storico Palazzo Pongelli-Benedettoni, dove si è resa necessaria un’ordinanza del comando della polizia locale ai fini di una diversa regolamentazione della sosta. “Siamo grati alla produzione  – sottolinea il Sindaco Antonino Ruggiano – per aver scelto di fare tappa in Umbria e a Todi, creando i presupposti per una bella operazione di promozione turistica del territorio e delle strutture di eccellenza che qui fanno ospitalità. L’Amministrazione ha assicurato tutta la possibile collaborazione, confidando che il programma possa continuare ad alimentare la straordinaria attenzione che Todi continua a richiamare“.

La messa in onda della puntata dovrebbe avvenire ad inizio estate, ma sarà la produzione ad ufficializzare prossimamente la programmazione in tv.




A Todi, la due giorni dedicata all’olio extravergine d’oliva DOP Umbria e alla nuova annata

Una giornata dedicata alla conoscenza e agli assaggi degli oli Dop Umbria, seguita da un educational per conoscere la biodiversità, le cultivar ed il territorio di provenienza dell’olio. Si è tenuta ieri, lunedì 6 febbraio, a Todi, la prima giornata dell’Anteprima dell’Olio extravergine di oliva Dop dell’Umbria, la presentazione della nuova annata Dop Umbria, rivolta a giornalisti, chef, ristoratori ed operatori di settore, interamente dedicata all’assaggio ed alla conoscenza dell’Olio Dop, e che prosegue oggi, martedì 7 febbraio, con un educational tour alla scoperta dell’Umbria rurale, dei frantoi, del paesaggio e delle emergenze culturali umbre.

L’Anteprima Dop, un evento dell’Associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, realizzato in collaborazione con tutti gli attori del comparto olivicolo umbro, a partire dalla Regione Umbria, il Sistema Camerale dell’Umbria, Promocamera Umbria, Sviluppumbria, il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria 3A-PTA, il Comune di Todi, l’Istituto Agrario Ciuffelli – Einaudi di Todi, la Strada dei Vini del Cantico, le associazioni di categoria umbre, ha visto la partecipazione di giornalisti delle principali testate nazionali dei settori dell’enogastronomia e del turismo, operatori esteri selezionati dalla Camera di Commercio dell’Umbria, chef umbri del circuito degli Evoo Ambassador, esperti d’enogastronomia ed operatori di settore. La giornata del 6 febbraio, alla quale è intervenuto il vicepresidente della Regione Umbria e assessore all’Agricoltura Roberto Morroni, si è svolta interamente a Todi. La Sala Affrescata del Museo Pinacoteca del Comune è stata lo scenario del “Panel test”, una grande sessione di assaggio di Olio e.v.o. Dop Umbria guidata da Angela Canale, capo panel del Premio Regionale “Oro Verde dell’Umbria” e a cui hanno partecipato oltre 50 persone.

I partecipanti sono stati poi ospitati nella sede dell’Istituto Agrario “Ciuffelli – Einaudi” di Todi, il più antico Istituto Agrario d’Italia fondato nel 1863, dove si è tenuto il Banco di Assaggio con i produttori di Olio Dop Umbria, un momento di assaggio e confronto diretto con i produttori locali (Dop Colli Amerini Azienda Agricola Oliveto di Amelia e Frantoio Suatoni di Amelia (Tr); Dop Colli Assisi – Spoleto Frantoio Di Spello Uccd Soc. Coop di Spello (Pg), Frantoio Gaudenzi di Trevi (Pg), Gnavolini Raccolta Sapore di Bastia Umbra (Pg), Marfuga Azienda Agraria di Campello sul Clitunno (Pg), Olio Melchiorri di Spoleto (Pg); Dop Colli Martani Azienda Agricola Bacci Noemio di Gualdo Cattaneo (Pg), Decimi di Bettona (Pg), Frantoio La Casella di Todi (Pg), La Montagnola Snc di Torgiano (Pg); Dop Colli Orvietani Azienda Agricola Pelagrilli di Monteleone di Orvieto (Tr), Oleificio Cecci di Castel Viscardo (Tr); Dop Colli del Trasimeno Azienda Agricola Gori Maria Paola di Panicale (Pg), Centumbrie di Magione (Pg)). È seguito l’incontro di approfondimento a cura di Luigi Caricato, direttore della rivista OlioOfficina, la visita guidata dell’Istituto Agrario e della città di Todi e nel pomeriggio, alla Sala del Consiglio del Comune di Todi, la conferenza stampa di presentazione della nuova annata dell’olio extra vergine di oliva Dop Umbria. “L’olio – ha detto il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Roberto Morroni – caratterizza l’identità culturale e paesaggistica del nostro territorio. Come amministrazione regionale abbiamo investito per avere frantoi all’avanguardia, per sviluppare un’unione di intenti tra i produttori e sviluppare la filiera corta. Quello che in pochissimi imprenditori illuminati, inizialmente, hanno avuto l’ardire di fare, cioè di trattare l’olio come un elemento culturale di traino per il territorio e per il turismo – ha aggiunto -, come amministrazione regionale abbiamo cercato di farlo fare anche al resto delle aziende olearie dell’Umbria, anche grazie allo studio di un disciplinare sull’oleoturismo, perché oltre alla produzione, questa è la nuova frontiera su cui puntare, rendendo i frantoi al pari delle cantine, dei luoghi di accoglienza. Queste ed altre sono le ragioni per cui oggi l’Umbria è da considerarsi un vero e proprio “laboratorio” ed incubatore per la promozione dell’olio e dell’oleoturismo”.

“Un evento come l’Anteprima Dop non celebra solo la qualità di un prodotto certificato, ma anche la qualità di un territorio, perché dal bello nasce il buono – così ha esordito Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio dell’olio e.v.o. Dop Umbria – La rivoluzione culturale nel settore dell’olio – ha proseguito – si compirà appieno soltanto quando questo prodotto uscirà definitivamente dall’ambito degli addetti ai lavori e diventerà un prodotto culturale legato all’atto edonistico del mangiare. Quando diventerà esperienza da vendere sul mercato turistico e patrimonio di conoscenza, di chi cerca una qualità nel cibo che sia anche sostenibile e salutistica. Anteprima Dop nasce proprio per spingere fino in fondo questa nuova stagione dell’olio”.

Ad intervenire alla conferenza, moderata dal giornalista Luigi Caricato, sono stati inoltre: Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi; Michela Sciurpa; Amministratore Unico di Sviluppumbria; Marcello Serafini, Amministratore Unico 3A-PTA Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria; Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria; Angela Canale e Giulio Scatolini, Capi Panel “Premio Oro Verde dell’Umbria” che hanno dato voce alla preoccupazione che ha caratterizzato il periodo precedente alla raccolta di ottobre/novembre 2022, momento in cui, a seguito della siccità che si è protratta per mesi e del grande caldo estivo, si temeva per il momento della raccolta e frangitura delle olive, ma la sapienza e le capacità ormai consolidate dei produttori, unite alle innovazioni che caratterizzano gli odierni macchinari dei frantoi, hanno fatto sì che per questo anno in Umbria si siano comunque prodotti circa 40.000 quintali di olio extravergine di oliva, a fronte dei 50.000 mediamente prodotti negli anni precedenti. A raccontare le caratteristiche della campagna olearia, Federico Mariotti, key manager Certificazione 3A-PTA Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, società che dal 1998 è autorizzata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al controllo e certificazione dell’Olio e.v.o. DOP Umbria, che ha raccontato le caratteristiche dell’annata olearia 2022 e della certificazione Dop Umbria, dicendo che l’olio extravergine d’oliva DOP Umbria è stato il primo registrato, in ambito comunitario, a comprendere l’intero territorio regionale. Le indicazioni sulle modalità produttive sono contenute nel disciplinare e il loro rispetto è controllato, fino all’atto dell’immissione al consumo, dall’Organismo di Certificazione 3A-PTA. Questo meccanismo di controllo, a volte non è percepito appieno nella sua reale importanza dal consumatore: il controllo e la certificazione della produzione e del prodotto, la vigilanza e i controlli dell’ICQRF del Masaf, fanno sì che il sistema dei “controlli” italiano sia tra quelli più efficaci al mondo. Il consumatore che compra un prodotto DOP acquista un prodotto controllato e certificato, un prodotto in possesso delle peculiarità conferite dal territorio di produzione e che contraddistinguono le eccellenze italiane come l’olio della nostra regione. Un prodotto che ha una propria identità e che per caratteristiche procedurali di ottenimento ed intrinseche, si differenzia dalla massa, rientrando in quelle specialità che fanno grande l’Italia.

  I dati della DOP dell’annata 2022. La campagna olearia 2022 della Dop Umbria è caratterizzata da un forte consolidamento e miglioramento rispetto alla precedente. I dati produttivi estrapolati dal SIAN evidenziano come le olive umbre molite e l’olio atto a divenire DOP Umbria, paragonato alla precedente campagna olearia, segna un + 66%. Alla data odierna sono stati effettuati 111 prelievi che hanno consentito la certificazione già di circa 300.000 litri di DOP Umbria; se si considera il fatto che nell’intera campagna olearia 2021 ne sono stati certificati 326.000, è ragionevole ipotizzare che verrà eguagliato il quantitativo della campagna olearia precedente con nove mesi di anticipo. Per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche degli oli della campagna 2022 si riscontra un miglioramento rispetto all’anno precedente per la parte chimica, oltre ad uno splendido equilibrio delle caratteristiche organolettiche in termini di fruttato, amaro e piccante. In particolare “come dato medio riscontrato, abbiamo i seguenti risultati: Ac. % 0,19; N.P. 3,9; PFT 543; Ac. Oleico% 74,3; colore verde, fruttato verde, Mfruttato 3,9; Mamaro 4,0, MPiccante 4,2”. In definitiva è ragionevole affermare che le peculiarità della campagna olearia 2022 rappresentano un elemento di grande attrattiva per il mercato, mercato che sottolinea un grande interesse per “l’oro verde” della nostra regione, rappresentato dalla DOP Umbria.

La prima giornata di “Anteprima Olio Dop Umbria” si è conclusa a Collazzone (Pg) al Frantoio I Potti de Fratini con una cena oleocentrica a otto mani con gli chef: Filippo Artioli, chef de La Trattoria di Oscar; Giancarlo Polito, chef di Tipico Osteria dei Sensi & Locanda del Capitano di Montone; Giulio Gigli, chef di Une Ristorante di Capodacqua di Foligno; Marco Gubbiotti, chef di Cucinaa Progetto Gastronomico di Foligno, che fanno parte del circuito “Evoo Ambassador”, la rete creata dalla Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria che seleziona i migliori ristoranti ed enoteche umbri in cui trovare prodotti di qualità tra cui una ricca selezione di oli extra vergine d’oliva prodotti in Umbria.

Il 7 febbraio, nella seconda giornata di Anteprima Olio Dop Umbria, l’esperienza dedicata a chef, giornalisti e professionisti del settore – con l’intento di rimarcare il peso del territorio di origine che incide sulla qualità organolettica dell’olio, ma che sta sempre più diventando una chiave di lettura originale ed affascinante per i turisti che visitano i territori di produzione – è proseguita con un tour alla scoperta della biodiversità e delle sottozone della Dop Umbria, a partire dalla visita al Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria 3A-PTA, per proseguire con due percorsi creati ad hoc, nei Colli Martani, Assisi – Spoleto e nel Colli Amerini, per far conoscere ai partecipanti, il paesaggio e le emergenze culturali umbre in inscindibile connubio con i peculiari prodotti della regione, fino a trovarsi per il saluto finale, al Frantoio Suatoni di Amelia (Tr), dove è stato anche presentato “Amerino Tipico”, un progetto di sviluppo territoriale e di valorizzazione del cibo, a partire dall’olio, come elemento chiave per l’innovazione territoriale e nuova opportunità di racconto del paesaggio Amerino.

L’Anteprima dell’Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria è un evento della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, che fa parte del progetto “Esperienze lungo le Strade dell’Olio Dop Umbria” – PSR per l’Umbria 2014-2020 – Misura 16.3.3.




Il latte è introvabile, prezzi in forte aumento e i caseifici sono in sofferenza

Aumentano i prezzi delle materie prime, dell’energia e del gas e le aziende soffrono.  Senza differenze di dimensioni, soffrono le aziende piccole e grandi con conseguenze che troveremo solo nei prossimi mesi.  I piccoli produttori agricoli, le nostre vere eccellenze, da tempo hanno lanciato l’allarme sul caro energia e sulla difficoltà nel reperire materie prime a prezzi adeguati.  Riccardo Marconi, titolare del Caseificio Montecristo di Todi ha spiegato che “la crisi rischia di divenire irreversibile perché i produttori di latte stanno vendendo i capi di bestiame e reperire la materia prima diventa ogni giorni più difficile e costoso”

Entriamo subito nel vivo del problema e parliamo di aumento dei costi per le aziende agricole e zootecniche…

E’ aumentato tutto in maniera generalizzata a partire dall’energia e dal gas per non parlare di sementi, fertilizzanti e mangimi.  Le bollette iniziano a fare paura veramente anche perché queste variabili che difficilmente possono essere limitate non ti permettono di programmare nel medio termine.

Lei ritiene che le sanzioni siano giuste o sono state e continuano a essere un errore?

Intendiamoci, la Russia ha invaso l’Ucraina, ha ucciso e continua a bombardare.  In qualche modo si doveva reagire a un atto così sconsiderato e violento. L’Europa è partita con le sanzioni e in poco più di un mese è arrivata a bloccare ogni scambio.  Mi sembra che l’Europa non abbia saputo prevenire, non è andata alla ricerca di fonti di approvvigionamento alternative che si dovevano trovare prima, visto che i segnali di allarme da Russia e Ucraina arrivavano da tempo.  La crisi energetica sta fiaccando l’intera Europa, forse è il momento di coordinare gli sforzi e le politiche di salvaguardia di famiglie e soprattutto delle imprese, ancor di più delle piccole imprese e di quelle che, per loro natura e per il loro business, sono più colpite dall’aumento dei costi generalizzato e, lasciatemelo dire, spesso non giustificato.

Quindi ritiene che qualcuno sta speculando troppo?

Non posso dirlo con certezza ma le faccio un esempio.  Si sta giustificando il forte aumento del prezzo del latte con la scusa che gran parte del prodotto viene dall’estero.  Non è così, assolutamente!  Sicuramente il prezzo del latte è in crescita per una serie di motivi ma non è l’import la prima e principale causa.

Quali sono i reali motivi?

In realtà il prezzo del latte è in aumento per due cause concomitanti drammatiche.  La siccità ha drasticamente ridotto le scorte di foraggio visto che dai 3 tagli degli scorsi anni siamo passati a un solo taglio.  La seconda è più strettamente legata alla guerra e riguarda i mangimi che hanno subito rialzi incredibili e i distributori oggi pretendono il pagamento con bonifico anticipato e non a 60/90 giorni azzerando ogni possibilità di avere cassa disponibile per gli allevatori. 

E quali sono le conseguenze?

Gli allevatori stanno vendendo i loro capi per i macelli e a ottobre assisteremo alla mancanza di latte ovino e alla scarsità di quello bovino e caprino in misura minore.  Tutto sta passando nel silenzio quasi assoluto ma la crisi che ne può derivare potrebbe essere praticamente irreversibile visto che per una vaccina servono circa tre anni di tempo, e nel frattempo i costi fissi continuano a correre.

Concretamente può farci capire come stanno cambiando i prezzi?

Partiamo dal latte.  L’ultimo acquisto di latte ovino lo abbiamo concluso a 1,90 euro al litro e a marzo 2022 stavamo a 1,15.  UN allevatore mi ha riferito che sotto 1,80, ad ora, non è economico produrre latte.  Per comprendere ancora meglio, per produrre un chilo di formaggio servono circa 5 litri di latte; a questo bisogna aggiungere i costi di produzione e il margine per l’azienda casearia. 

Quindi anche il prezzo dei formaggi rischia di salire vertiginosamente nei prossimi mesi?

Come Caseificio Montecristo abbiamo ritoccato i listini di 2 euro al chilo mentre nei negozi che forniamo abbiamo preferito tagliare o addirittura azzerare i margini per preservare tutto il lavoro svolto fino ad oggi e non perdere il cliente.  Per il futuro speriamo che questa spirale di aumenti rallenti o, meglio, se fermi altrimenti saremmo costretti alla sospensione della produzione almeno di parte dei formaggi anche perché il cliente finale non è disposto a spendere e non può.

Lei ha parlato di sospensione della produzione ma alcuni caseifici stanno pensando addirittura alla chiusura…

Noi non chiuderemo nonostante i grossi sacrifici che già stiamo facendo, augurandoci che questa crisi non duri a lungo.  Ho ben presente la situazione di altri caseifici piccoli, medi e grandi che sono in serissime difficoltà e purtroppo qualcuno sta pensando alla chiusura così come sta avvenendo in molti altri settori.

Ma voi che azioni avete messo in campo per resistere?

A gennaio i costi energetici erano già in forte crescita e i venti di guerra erano chiarissimi e abbiamo proceduto ad acquisti per affrontare meglio la susseguente crisi e potere pagare le bollette. Poi da tempo abbiamo investito sulle energie alternative. Nel 2018 con il PSR il caseificio lo abbiamo trasformato in solare ma senza batterie di accumulo.  Ora abbiamo in cantiere un nuovo progetto di PSR da oltre 270 mila euro con macchinari nuovi, batterie per il fotovoltaico e altri aggiornamenti per cuoi abbiamo tempo fino a inizio del prossimo anno.  Il problema vero è programmare, è quasi impossibile soprattutto per realtà piccole come la nostra.

Vorrei concludere con banche e salario minino.  Il credito oggi è sicuramente necessario più di ieri nonostante i costi siano in aumento e il costo del lavoro è un’altra criticità che pongono oggi gli imprenditori di ogni settore…

Per quanto riguarda il credito noto che le banche si stanno muovendo, ovviamente all’interno dei severi paletti del rating, per finanziare le imprese anche perché le previsioni sono pessime con il 15/20% delle aziende a rischio chiusura e questo sarebbe un ulteriore problema drammatico per il sistema Paese.  Sul reddito minimo a 9 euro, questa è la cifra di cui parlano i politici, potrei essere in pieno accordo ma non è possibile che all’azienda si rovesci un costo di 20 euro circa.  Sì al reddito minimo ma con il contemporaneo taglio del cuneo fiscale altrimenti non si assume più.