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E’ vero alcuni primari remano contro Orvieto e il suo ospedale. Ci sarà un futuro?

Ci risiamo e questa volta è stato scoperto quello che avevamo scritto di temere e cioè che a remare contro lo sviluppo dell’ospedale di Orvieto fossero figure professionali interne. La conferma arriva dal verbale del consiglio comunale di Attigliano con il sindaco Fazio che, rispondendo ad alcune sollecitazioni del consigliere Meloni, ha apertamente spiegato che un primario di Orvieto ritiene inutile l’emodinamica e che anche altri professionisti, riportiamo il virgolettato, “sarebbe opportuno insistere sull’elisoccorso, che arriva immediatamente, anziché su qualcosa che non riescono a fare, perché loro lavorano sui numeri, e non sulla comodità delle persone”. E no, non si tratta della comodità, ma della vita delle persone e un medico non deve lavorare sui numeri ma sui pazienti, deve fare tutto il possibile per salvarle. Oggi, con l’attuale personale sicuramente l’emodinamica non potrebbe funzionare, ma tante altre cose non funzionano. Lo diciamo ormai da più di un anno. L’ospedale di Orvieto viene depotenziato lentamente per una politica “foligno e spoletocentrica” che onestamente risulta stucchevole. Ad agosto ci saranno criticità nel Pronto Soccorso, ad esempio, e ci risulta, attendiamo conferme, che ad alleviare i problemi vengano professionisti proprio da Spoleto e Foligno, guarda caso.

Delle liste di attesa infinite non ne parliamo più per decenza, anche perché basta effettuare una prenotazione a pagamento che come d’incanto non si attende più. Oppure basta girare per l’Umbria e spuntano posti per servizi essenziali che dovrebbero funzionare anche ad Orvieto. Mentre una parte dei primari orvietani è impegnata in una lotta infruttuosa e fratricida la presidente Tesei ha auspicato che Foligno e Spoleto diventino il terzo polo dell’Umbria, giustamente, ma dimenticandosi un territorio piuttosto vasto, l’orvietano, che per raggiungere l’unico polo della Provincia di Terni ha tempi di percorrenza di almeno 45 minuti. Sicuramente con i mezzi di soccorso i tempi si accorciano ma siamo sempre al limite per le patologie tempo-dipendenti. La creazione di un terzo polo, ancora un volta lontano dalle principali direttrici di traffico nazionale sia su ferro che su gomma, testimonia la scarsa attenzione per il territorio che nel corso degli anni, con colori diversi al potere, si è vista sfilare la ASL, il Tribunale, il CAR ricevendo in cambio l’ampliamento della discarica, qualche sistemazione delle strade e il mantenimento di UJW

Ricordiamo che Foligno ha lottato strenuamente, tutta unita, per la perdita della propria ASL e in cambio ha ottenuto tanto dal punto di vista sanitario. Il risultato è semplice, oggi Foligno per un giovane professionista è appetibile mentre Orvieto sicuramente no. E il risultato è ancora più chiaro se si vanno a controllare quanti posti in ospedale sono rimasti vacanti e quanti hanno rifiutato a vantaggio di altri nosocomi anche umbri.

Eppure Orvieto anche stavolta è governata da una coalizione identica quella regionale ma stiamo rischiando lo stesso errore del passato e cioè di essere tiratori d’acqua per conto terzi e non interlocutori con la schiena dritta pronti a combattere per il futuro della città e di tutto il territorio, senza accettare compromessi al ribasso o ancor peggio piccole prebende ad uso personale e non della comunità, troppo spesso. Che si investano soldi e progettualità vere sulla sanità territoriale e ospedaliera per non perdere un ulteriore treno, tra l’altro abbiamo perso anche l’AV a vantaggio di siti extra-regionali, perché senza una sanità pubblica vera, reale, pronta non si attirano residenti nuovi e investimenti privati di rilievo. Non chiediamo un sindaco barricadero ma che ribadisca in ogni occasione la centralità dell’ospedale e valorizzi le professionalità presenti, che punti i piedi e rifiuti ogni offerta se non estremamente vantaggiosa per l’intero territorio!