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Un binomio a supporto dei genitori ogni giovedì…è anche gratis

In un clima di denatalità, emigrazione giovanile e sfaldamento del tessuto sociale sul nostro territorio, appare chiaro che i genitori (o le tanto declamate “famiglie”) non se la passino proprio benissimo. Ma ecco a supporto un binomio di professioniste che, nella sua conformazione, è quanto inedito (se non si è molto informati) tanto inaspettato e, decisamente, mancava. Che le problematiche sopra citate siano ormai un fatto è un dato acclarato: le cause, poi, arrivano da diverse angolazioni, interessano tutto il territorio nazionale, ma pare che qui nell’orvietano siano anche più pressanti che altrove. In tutto questo, le famiglie soffrono forse più di altri di solitudine, senso di abbandono, di burocrazia, assenza di strutture, mancanza di informazione e difficoltà generali che, quando sei genitore, devono essere calcolate in forma esponenziale. Quindi, vista la scarsa capacità del sistema pubblico nel mettere “in bolla” le esigenze delle persone per migliorarne la vita, entrano in gioco le associazioni, i privati, i volontari. E sull’orvietano ce ne sono molte, tutte meritorie. Ma l’associazione Piccoli Passi, che da tempo si occupa di infanzia e genitori, questa volta ha reclutato un binomio di professioniste con una proposta gratuita di supporto. Sono la psicologa e naturopata Giorgia Maimone e la Doula ed educatrice Montessori Alice Sciucchino, con le quali abbiamo fatto due chiacchiere.

Cosa succede ogni giovedì alla sede del Cesvol a Orvieto Scalo e perchè è importante partecipare?

Succede che c’è uno spazio aperto alle famiglie e ai singoli genitori dove ci si può confrontare, sfogare, chiedere un supporto, ricevere informazioni su temi specifici. Insomma, un modo per parlare insieme, liberamente, di questioni che riguardano tutti ma con un ascolto attento e professionale. È importante venire perchè ci si accorge che non si è soli e, dopodichè, le cose vanno meglio. Al momento, partecipano quasi esclusivamente le mamme, ma sarebbe bello venissero anche i papà, tanto che pensavamo di organizzare degli incontri ad hoc, tante volte ci fosse un senso di inibizione. A volte la genitorialità è ancora considerata “cosa da donne”.

Come mai la scelta della gratuità?

Per ambedue la scelta della gratuità è venuta fuori dalla necessità di consentire un accesso ad ogni famiglia, ogni genitore. Il danaro non deve essere un ostacolo e questo sostegno è prezioso per tutti.

Le vostre diverse competenze offrono una visione più completa?

Assolutamente sì, in questo modo si ha sia un approccio educativo che uno psicologico a qualsiasi problematica venga rappresentata e i genitori possono accedervi nello stesso momento. Anche i temi che ad ogni incontro sono proposti, vengono affrontati da questa doppia prospettiva. In questo modo il dialogo con le persone che vengono assume anche un interesse più acceso.

Perchè è importante fare “rete” e, appunto, cosa si intende per “rete”?

Fare rete è importante perchè ci si accorge, come dicevamo, che non si è soli. Non solo fra famiglie, ma allargare la rete anche a personale professionista che possa offrire supporto, come noi o anche altre professionalità. Inoltre, noi due siamo amiche dai tempi della scuola, abbiamo avuto figli e ci siamo supportate a vicenda durante queste esperienze, come ancora adesso succede. Questo è un valore aggiunto inestimabile che abbiamo potuto sperimentare sulla nostra pelle e che vorremmo trasmettere a chi viene ai nostri incontri.

Tutte le informazioni per partecipare si trovano sui profili social delle due professioniste o contattando l’Associazione Piccoli Passi.




L’approccio innovativo di Fondazione Cotarella per favorire il rientro dei giovani colpiti da disturbi del comportamento alimentare nella vita quotidiana

Nel caso dei disturbi del comportamento alimentare non vi è dubbio che la fase delle cure sia particolarmente complessa e che sia necessario un intervento tempestivo, attraverso strutture specializzate in cui si possa avere un approccio multidisciplinare alla patologia. Per questo è altrettanto importante riconoscere quanto prima i sintomi del disturbo e intervenire. Ma spesso succede che genitori, amici e insegnanti non abbiamo gli strumenti per farlo nè per poterlo fare bene.  Allo stesso modo, è altrettanto necessario che nella fase di remissione post acuzie, i giovani pazienti, ma anche i loro familiari, non siano lasciati soli ad affrontare il non sempre facile rientro in società. Per questo Fondazione Cotarella ha scelto di stare accanto a chi si ammala di disturbi del comportamento alimentare in queste due fasi del percorso, prima e dopo le cure vere e proprie. Un anno fa, è stato aperto un centro di ascolto per i Dca nel centro storico di Orvieto, a cui si rivolgono sempre più spesso, anche da fuori regione, sia i giovani con disturbi non ancora diagnosticati, sia familiari e amici preoccupati e non del tutto consapevoli del da farsi e, sempre più spesso, anche insegnanti che temono per alcuni fra i propri alunni.

Di recente, Fondazione Cotarella ha quindi avviato laboratori formativi rivolti a questi stessi soggetti, in attesa della prossima apertura della struttura residenziale Verdeluce, nelle campagne orvietane. Laboratori che, attraverso il fare diretto permettono ai giovani pazienti in remissione, ovvero in quella situazione particolarmente delicata tra la fase acuta della malattia e il rientro a casa, di riscoprire le proprie vocazioni, anche attraverso brevi esperienze lavorative o, più semplicemente, riappropriandosi del proprio tempo e delle proprie passioni. Dall’altro lato, il coinvolgimento di familiari e insegnanti nel medesimo percorso permette una loro maggiore sensibilizzazione, nella consapevolezza che quando un ragazzo si ammala, tutta la comunità è coinvolta. Agli adulti (genitori, insegnanti, allenatori sportivi, medici e pediatri di base, tanto per citarne alcuni) saranno dedicati anche percorsi utili per affrontare l’insorgere o il perdurare dei disturbi del comportamento alimentare e per sviluppare relazioni positive e funzionali, riconoscere e sviluppare un rapporto importante con le proprie emozioni.

“È fondamentale che cambino le dinamiche all’interno del contesto in cui il ragazzo vive – spiega Dominga Cotarella, presidente di Fondazione Cotarella – per questo abbiamo ideato i laboratori, dando una risposta concreta e creativa a un’esigenza che non aveva risposte. Attualmente, i laboratori si svolgono al centro di ascolto di Orvieto e online, quindi appena possibile si sposteranno a Verdeluce, la struttura che abbiamo realizzato nelle campagne orvietane in cui si svolgeranno corsi di cucina con chef di prim’ordine, laboratori di orticoltura, di giornalismo enogastronomico e web-radio, laboratori di scrittura creativa, e molto altro con un approccio integrato e inclusivo”.

“Oggi molte delle persone che si rivolgono a Fondazione Cotarella – aggiunge Ruggero Parrotto, direttore della Fondazione – si sentono incoraggiate dai ragazzi e dalle famiglie che abbiamo incontrato nell’ultimo anno al nostro Centro di Ascolto. Non sono percorsi facili: serve rispetto, pazienza, tempo. Serve aiutare le persone a sentirsi accolte, senza il peso del giudizio”. “Altrettanto importanti – conclude Giulia Micozzi, responsabile dei progetti di Fondazione Cotarella – sono le attività che stiamo portando avanti nelle scuole superiori e medie. Del resto l’età di esordio della patologia si è abbassata, passando dai 15/18 anni del pre Covid ai 13/15 anni, con alcuni casi addirittura a 8/9 anni”. 




Giornata Diocesana delle Caritas Parrocchiali: un incontro all’insegna della comunione e fraternità

Si è svolta domenica 10 marzo, la Giornata Diocesana delle Caritas Parrocchiali e dei volontari Caritas presso la sede della Caritas Diocesana di Orvieto-Todi, in località Ponte del Sole di Orvieto. Oltre cinquanta i volontari che da diverse parti della Diocesi si sono ritrovati nella loro “casa”, per vivere una giornata di comunione e fraternità. La mattinata, aperta dalla preghiera dell’Ora Terza, è stata il tempo dell’ascolto: tutte le Caritas parrocchiali e interparrocchiali presenti hanno raccontato “la Caritas che vivono” con i loro punti di forza e di debolezza e “la Caritas che sognano”. Nonostante le realtà diverse in cui si è chiamati a operare nella carità, tutti i volontari hanno espresso il desiderio di camminare insieme, facendo sempre più “squadra”, e di vivere momenti di condivisione. È questo l’impegno che la Caritas Diocesana di Orvieto-Todi vuole fare suo: divenire lo strumento di armonizzazione delle diverse Caritas parrocchiali e interparrocchiali per intonare tutti, come Chiesa Diocesana, la stessa lode a Dio nel servizio ai poveri.

I punti di forza e di debolezza emersi dalla mattinata di oggi sono il punto di partenza da cui muovere i passi del nostro cammino nelle opere buone che – ci ricorda oggi San Paolo nella Lettera agli Efesini – sono “opera di Dio” (cfr. Ef 2,10). La giornata è poi continuata con il pranzo, vissuto anch’esso in spirito di fraternità: è stato anche questo un tempo in cui riscoprirsi figli dello stesso Padre e fratelli nell’essere strumenti simili nell’orchestra delle opere di carità. Il pomeriggio è stato aperto da una testimonianza di giovani volontari che si impegnano nella Caritas Diocesana con il Servizio Civile: un anno, quello dedicato al servizio civile, che i giovani hanno raccontato essere stato un tempo donato e di cui hanno beneficiato a livello umano e professionale, tanto che alcuni di loro hanno deciso di rimanere in Caritas come volontari. In questo tempo, alcuni di loro, soprattutto coloro che prestano servizio presso la sede di Orvieto, hanno avuto la possibilità di conoscere anche la realtà carceraria, in cui la nostra Caritas Diocesana opera da ormai oltre venti anni. Il direttore della Caritas Diocesana, don Marco Gasparri, insieme alla vicedirettrice, Irene Grigioni e all’amministratore, il diacono Paolo Persiani, hanno poi raccontato quale è il cammino che, come Caritas, anche a livello nazionale – secondo le indicazioni del direttore don Marco Pagniello – siamo chiamati a percorrere in questa epoca inedita. È il cammino che “chiama ad uscire”, “chiama ad essere Chiesa in cammino” e “chiama noi stessi ad essere segno per animare le comunità”. Ed è proprio l’invito a muovere i nostri passi nel cammino delle opere buone, compiute da Dio, quello che ci ha rivolto oggi il nostro Vescovo Gualtiero durante la celebrazione della S. Messa in Cattedrale.

La giornata si è conclusa con un vivo rendimento di grazie a Dio per essere, come più volte ha sottolineato il Vescovo, opere sue, “creati in Cristo per le opere buone” (Ef. 2,10) ed è per queste opere che come cristiani e come volontari Caritas vogliamo donare la vita.




L’Aucc al Santa Cristina di Porano presenta “Reset – La vita è cambiata ma non è finita”

La psicoterapia di gruppo a mediazione artistica, sotto l’egida dell’Associazione Umbra per la Lotta contro il Cancro (AUCC) e con la partecipazione dell’Istituto Gaetano Benedetti-Scuola di psicoterapia è lieta di annunciare il debutto del nuovo spettacolo teatrale “Reset – La vita è cambiata ma non è finita”. Questo nuovo progetto, in linea con le precedenti produzioni teatrali, rappresenta un importante strumento terapeutico e riabilitativo per i pazienti oncologici. Attraverso la psicoterapia di gruppo a mediazione artistica, i partecipanti esprimono i propri percorsi emotivi e trasformazioni personali.

La prima rappresentazione di “Reset” si terrà domenica 10 marzo 2024, alle ore 17, presso il Teatro Santa Cristina di Porano. Prima dello spettacolo, sarà presentata un’introduzione ai servizi convenzionati di Psiconcologia forniti dall’Associazione Umbra per la Lotta contro il Cancro e dall’Azienda Ospedaliera di Perugia, al fine di comprendere il significato terapeutico intrinseco alla performance. Il Laboratorio, avviato nel 2006 e guidato dalla dott.ssa Giuliana Nataloni e dalla dott.ssa Elisabetta Sacchi, offre incontri settimanali che combinano approcci terapeutici e riabilitativi. Rivolta a tutte le persone affette da patologie oncologiche, la psicoterapia di gruppo a mediazione artistica rappresenta un punto di riferimento importante per la comunità.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la segreteria dell’Associazione Umbra per la Lotta contro il Cancro al numero 075-5272647.




Con il Pnrr il Digipass diventa Punto Digitale Facile e si allarga a Porano e Allerona

Il Digipass diventa Punto Digitale Facile. Con il Pnrr il progetto si rinnova e si amplia con l’obiettivo di rendere il digitale facile e accessibile a tutti. L’iniziativa rientra infatti nella Misura 1.7.2. del Pnrr, finanziato dall’Unione Europea Next generation EU, ed è destinato a supportare le fasce della popolazione più esposte ai rischi del digital divide culturale che attualmente allontana l’Italia dalla media europea e vede solo il 46% della popolazione in possesso delle competenze digitali di base, a fronte del 54% della media UE. A partire dal primo marzo saranno attivati anche sul territorio orvietano i Punti di facilitazione Digitali, gestiti dalla Fondazione Centro studi “Città di Orvieto” affidatario del servizionegli spazi della Biblioteca Pubblica “L.Fumi” di Orvieto, già sede del Digipass, e, da quest’anno, anche ad Allerona, presso la Biblioteca, e a Porano, nella sede dell’Eco Museo.

Il Punto Digitale Facile – commenta il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – è una importante evoluzione del progetto Digipass che ora si estende anche al territorio per avvicinare ulteriormente la popolazione ai servizi della Pubblica amministrazione. In un’epoca in cui sempre più servizi pubblici sono disponibili on line, è essenziale garantire che ogni individuo, indipendentemente dal livello di competenza digitale, possa accedere e beneficiare di tali opportunità. I  Punti di facilitazione digitale saranno dei luoghi di supporto e formazione, offrendo assistenza personalizzata a coloro che possono avere difficoltà nell’utilizzo della tecnologia. L’iniziativa quindi non solo migliora l’accessibilità ai servizi, ma contribuisce anche a promuovere una maggiore alfabetizzazione digitale nella comunità. Questo è particolarmente importante per le fasce di popolazione più anziane o meno avvezze alla tecnologia che possono ora beneficiare di un supporto diretto per acquisire le competenze necessarie. Si tratta di un passo avanti significativo nel garantire che l’innovazione digitale non lasci nessuno indietro, promuovendo l’inclusione e l’accessibilità ai servizi pubblici”.

I tre punti saranno luoghi aperti e pubblici in cui i due facilitatori digitali adeguatamente formati forniranno assistenza e formazione gratuita nell’accesso ai servizi e alle tecnologie digitali, prenotando un appuntamento via telefono, whatsapp o email.

Nei Punti sarà possibile usufruire di alcuni servizi, trai quali a titolo esemplificativo:

  • attivazione Spid, necessaria per i servizi della Pubblica Amministrazione (accesso al sito dell’Agenzia delle Entrate per la verifica cassetto fiscale, accesso ad Agenzia delle Entrate-Riscossione, accesso a sito Inps e Inail e a tutti i servizi connessi)
  • supporto a iscrizione mensa e trasporto scolastico
  • supporto per compilazione domanda per borsa di studio regionale per elementari/medie/superiori
  • supporto per procedure telematiche per vari bonus
  • supporto per scaricare referti medici
  • supporto per pagamento Pago Pa

Il Punto Digitale Facile sarà di supporto anche per cose semplici come attivare una email, una casella pec, un profilo WhatsappFacebook, scaricare applicazioni o iscriversi ad esempio a siti per le utenze (gas, luce, acqua) o ai siti per la gestione della situazione scolastica dei figli (tipo NuvolaClasse Viva etc), ormai necessari perché le scuole non mandano più comunicazioni sui diari né bollettini  per i pagamenti. I Punti di facilitazione digitale organizzeranno inoltre eventi formativi legati al digitale, anche su richiesta di gruppi, organizzazioni, associazioni.

Nelle prossime settimane sono previsti due eventi pubblici di presentazione:

  • Mercoledì 6 marzo ore 17 ad Allerona – Biblioteca Comunale ex sede scuola elementare, via Carducci, 49
  • Giovedì 7 marzo ore 17 a Porano – Sala Consiliare

Per contattare i facilitatori  e prenotare un appuntamento è possibile scrivere a digipass@comune.orvieto.tr.it oppure chiamare o mandare un messaggio Whatsapp al numero 351468528

I Punti di facilitazione saranno aperti secondo il seguente orario:

Orvieto

  • Lunedì 9-13 | 14-18
  • Martedì 14-18
  • Mercoledì 14-18
  • Giovedì 14-18

Porano e Allerona (una settimana ciascuno)

  • Venerdì 9-13



Arte e patologie mentali, un percorso di aiuto ideato da “Angelo Azzurro onlus”

“Sognare Sogni” è un laboratorio organizzato dalla Dott.ssa Stefania Calapai, presidente di Angelo Azzurro Onlus, e voluto dal suo curatore Piero Gagliardi. Il laboratorio mira ad aiutare, tramite l’arte, i ragazzi affetti da patologie della mente.

Si tratta di un progetto curato dall’artista Davide Sebastian con la collaborazione dell’artista Luca Centola e di Silvano Manganaro di Fondazione Volume; la supervisione clinica è a cura della Dott.ssa Psichiatra Stefania Calapai. Il laboratorio si svolge all’interno di strutture psichiatriche, nelle città di Orvieto e Roma. Nello specifico si parte da Orvieto, grazie alla Comunità Lahuen e alla Dott.ssa Fabiana Manco.

Il significato e il percorso

Il laboratorio Sognare Sogni si fonda su una ricerca tra il sogno e la realtà, nonché su come i sogni possano essere raccontati attraverso una produzione artistica. Il “sogno” diventa “fonte di ispirazione e di conoscenza del sé”.

I ragazzi, affetti da vari disturbi psichiatrici, in un primo momento sono guidati dall’artista Davide Sebastian nella comprensione di potenzialità espressive legate al mezzo video/fotografico.

Alla prima fase seguono le interviste ai ragazzi che, insieme agli artisti, individuano dei luoghi dove poter inscenare i sogni più interessanti. In queste location, dove verranno effettuate le riprese, verrà insegnato loro come scegliere le inquadrature e utilizzare al meglio i mezzi tecnologici per raccontare i loro sogni.

Parallelamente alle riprese video verranno effettuati degli scatti fotografici, con l’artista-fotografo Luca Centola, che saranno stampati direttamente nelle strutture residenziali con diverse tecniche: stampa digitale; stampa con tecnica della cianotipia; stampa Van Dick all’argento.

Nella seconda parte del Laboratorio i ragazzi della Comunità Lahuen di Orvieto saranno coinvolti in un percorso didattico e laboratoriale proposto dalla Fondazione Volume. Il percorso si concluderà con una visita emozionale/esperenziale alla Fondazione, seguita da laboratori in loco. L’idea di fondo è quella di dar vita ad un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea e alla sperimentazione, partendo da un’alfabetizzazione alle pratiche artistiche nate con le avanguardie e che, ad oggi, hanno più di un secolo di vita.

Il progetto di laboratorio “Sognare Sogni” si articola in tre parti:

Gli incontri, con cadenza, mensile (2 incontri totali, uno per ciascuna struttura/gruppo) sono concepiti a tappe: si parte dai “pre-giudizi” e dalle ovvietà legate all’arte contemporanea per avvicinarsi, gradualmente, all’analisi delle opere più significative del ’900 prediligendo quelle legate al “sogno” e alla creazione come atto immaginifico. Gli strumenti utilizzati nei primi incontri sono le celebri “carte” di Maria Lai, I luoghi dell’arte a portata di mano, che permettono agli utenti di approcciarsi all’arte in un modo corretto e, allo stesso tempo, creativo; in tutti gli altri appuntamenti sono comunque messe in pratica tecniche didattiche creative e comunicative di gruppo quali il brainstorming, la Sinettica di Gordon e i Sei cappelli per pensare di De Bono.

Le visite alla Fondazione sono concepite come possibilità di esperire concretamente quanto appreso, toccando con mano le pratiche e le procedure portate avanti in 25 anni di attività. In particolare conoscere e vivere il modus operandi di VOLUME permetterà agli utenti di comprendere come sia possibile trasformare la realtà attraverso l’immaginazione e la libertà creativa.

Il laboratorio, infine, avrà come oggetto la collezione “Art Box” di Francesco Nucci (fondatore e presidente della Fondazione VOLUME): allo studio conoscenza e visione delle opere della collezione. Seguirà il laboratorio vero e proprio con il quale gli utenti saranno invitati a cimentarsi nel ripensamento e nella re-invenzione di una scatola di 20×20 cm, applicando concretamente quanto appreso durante l’intero anno.

La fase finale del progetto prevede una mostra dove verranno esposti i lavori e il materiale prodotto nel laboratorio.

L’Associazione socio-sanitaria Angelo Azzurro Onlus oltre all’assistenza domiciliare, riabilitativa, visite specialistiche psichiatriche per adulti e neuropsichiatriche per bambini, si pone il principale obiettivo della lotta allo stigma della malattia mentale perché, come sostiene la Presidente e medico psichiatra Stefania Calapai, “solo attraverso la conoscenza e la cultura si può combattere la stigmatizzazione in ogni sua forma”.




Orvieto Contro il Cancro conferma l’attenzione per i malati con importanti donazioni per l’ospedale

Nel corso dell’anno 2023, l’organizzazione di volontariato “OCC – Orvieto Contro il Cancro” ha donato al distretto sociosanitario e al day hospital oncologico del presidio “S. Maria della Stella” una Fiat Panda ad uso esclusivo del servizio di cure palliative domiciliari, due poltrone per la chemioterapia, un classificatore metallico per l’attività di psico-oncologia, una scaletta scendiletto, uno sgabello girevole per l’attività di fisioterapia e un televisore per la sala d’aspetto. “Tutto questo è stato eccezionalmente possibile – spiega la presidente Aura Cintio –  poiché nel 2022 la I’azienda sanitaria ha assunto, nel proprio organico, una psicologa formata in oncologia e un medico palliativista che, a suo tempo e su incarico di OCC che ne aveva sostenuto gli oneri, hanno costituito il primo embrione dell’équipe delle cure palliative sul territorio orvietano”. “Orvieto Contro il Cancro” ha pertanto deciso di destinare i fondi, prima destinati ai due professionisti, per consolidare e potenziare ulteriormente le attività assistenziali e di cura finanziando e affidando un incarico ad una fisioterapista che svolge la propria attività sia all’interno del team di cure palliative, sia presso il day hospital oncologico e facilitando il lavoro a domicilio dello staff sanitario attraverso la donazione di un’autovettura esclusivamente destinata a questo servizio.

“In circa 28 anni di vita e di attività l’associazione Orvieto.Contro il Cancro – afferma sempre la presidente, Aura Cintio – ha pensato e realizzato importanti servizi per essere sempre più e sempre meglio accanto ai bisogni dei pazienti e dei loro familiari. L’Associazione ha operato, sin dalla sua costituzione, per fornire assistenza ai pazienti oncologici e ai malati in fase terminale. Tale impegno si è concretizzato nel 2016 con la realizzazione di un progetto che l’anno successivo, è diventato un servizio sperimentale di cure palliative domiciliari”. “Dall’avvio ‘soft’ del servizio – ricorda Cintio – alla diffusione tra la popolazione della conoscenza e della consapevolezza delle sue potenzialità, di strada ne è stata percorsa attraverso la promozione di eventi e incontri che hanno toccato gran parte dei comuni del territorio. Durante il primo anno, attraverso la palliativista e la psico-oncologa messe a disposizione da OCC e una infermiera dell’Assistenza Domiciliare Integrata, questo servizio ha dato risposte a 10 pazienti, passando ben presto a 15. Grazie anche al lavoro svolto dal dott. Andrea Sdrobolini, coordinatore dell’unità di cure palliative, il servizio è cresciuto ulteriormente e nel 2022 è stato preso in carico – come prevede la legge n. 38 del 2010 – dall’Azienda Usl Umbria 2 ed oggi è una realtà efficiente per tutto il territorio orvietano”.

Nel corso di un incontro molto partecipato svolto presso la sede del Distretto di Orvieto dell’azienda sanitaria in via Postierla – presenti il sindaco di Orvieto Roberta Tardani, le direzioni del distretto e dell’ospedale di Orvieto, gli staff sanitari che operano nel settore oncologico e delle cure palliative – la direzione strategica della Usl Umbria 2 con il direttore generale ff dott. Piero Carsili ha voluto ringraziare i rappresentanti e volontari dell’organizzazione di volontariato “OCC – Orvieto Contro il Cancro”, la presidente Aura Cintio e quanti sostengono con generosità e impegno la onlus.

“Il fondamentale lavoro di squadra – ha affermato il direttore generale ff della Usl Umbria 2 – tra l’associazione e l’azienda sanitaria garantisce l’accesso alle cure palliative e ad un servizio di qualità grazie all’impegno di un team multidisciplinare altamente specializzato nei vari ambiti di intervento. Le cure palliative – ricorda il manager sanitario – sono un diritto di ogni cittadino che si vede diagnosticata una patologia che richiede una prestazione sanitaria attiva e globale con azioni per controllare il dolore e gli altri sintomi, i problemi psicologici, sociali e spirituali. La nostra azienda sanitaria – conclude il dott. Carsili – seguendo le disposizioni normative e le indicazioni regionali, è impegnata per assicurare ai pazienti un servizio efficiente e di qualità in tutte le aree territoriali grazie all’impegno quotidiano degli operatori, che si caratterizza per competenza, professionalità, umanità ed empatia e al lavoro fondamentale e irrinunciabile delle associazioni”.




Tutti al Mancinelli il 22 febbraio per “Man and friends. Concerto per un amico”

Il Concerto per un Amico, Teatro Mancinelli, giovedì 22 febbraio ore 21, è la manifestazione lampante a spiegare il significato della parola “amicizia”.
L’evento, oltre gli amici storici di Riccardo Stefanini adoperatisi a realizzarlo, vede coinvolti gli artisti che lo animeranno, il Comune di Orvieto, il Teatro Mancinelli con l’intero staff, la Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz, oltre a numerose attività commerciali della città e privati, tutti legati alla figura di Riccardo.
Persona alla quale, una volta conosciuto, è matematicamente impossibile non diventare e mantenersi amico per il suo modo d’essere, la bontà, la generosità, l’immensa disponibilità.
Adesso che, sfortunatamente, è lui ad avere necessità di sostegno nessuno si è tirato indietro.
Forza Riccardo, continua a lottare, non arrenderti.




Nova si è presentata agli orvietani, “il futuro è plurale”

Sabato 20 gennaio presso il Teatro del Carmine è stata ufficialmente presentata l’associazione Nova, nata da un gruppo di giovani cittadine e cittadini con l’obiettivo di favorire partecipazione civica sul territorio orvietano, promuovere la cultura dell’incontro, dell’innovazione e dell’inclusione e alimentare la cura del bene comune.

L’associazione si presenta come un soggetto politico nuovo che vuole costruire dal basso percorsi di cittadinanza attiva attraverso il costante dialogo con i diversi attori del territorio. 

Nova significa dare forma concreta a un senso di responsabilità civica – spiega Valentina Dalmonte, presidente di Nova – la consapevolezza di voler abitare a pieno la nostra comunità per gettare semi di coinvolgimento e partecipazione nella terra che abbiamo scelto come casa.”

L’associazione si propone di nutrire di linfa viva lo scenario orvietano per mettersi in gioco nelle sfide contemporanee e progettare un futuro per la città quanto più possibile equo e condiviso.

“Nova è una sfida iniziata un anno fa – aggiunge Giordano Conticelli, uno dei fondatori di Nova – una sfida che guarda lontano, ha una visione di lungo periodo e vuole costruire delle pratiche virtuose mese dopo mese su questo territorio.”

“Il nostro sogno è quello di coinvolgere persone che sposino i nostri valori – continua Conticelli – e accolgano questa proposta come una risorsa per l’intera comunità. Nova nasce come processo aperto e inclusivo e solo come tale potrà continuare a esistere: vogliamo a questo punto confrontare le nostre idee e aree di sviluppo con la cittadinanza e, qualora raccoglieremo adesioni e risposte positive, saremo pronti a metterci in gioco per presentare una nostra lista civica alle elezioni amministrative di quest’anno.”

I valori e la visione che animano Nova

  1. Pensiamo a un comune che sappia condividere con la cittadinanza le sue scelte nell’ottica di un graduale coinvolgimento della comunità nella gestione del bene pubblico.

Crediamo che il cuore dell’azione politica autentica sia dar vita a processi di responsabilizzazione civica e partecipazione democratica.

  1. Aperta, plurale e inclusiva: Orvieto come un mosaico che valorizzi le differenze e renda realmente accessibili e accoglienti a chiunque i luoghi della comunità.
    Il cuore del nostro impegno politico è dar voce alle minoranze e offrire un contributo concreto alla riduzione delle disuguaglianze di ogni genere.
  2. Vogliamo un soggetto politico davvero indipendente e al tempo stesso trasversale. Tanto lontano da logiche di partito quanto capace di dialogare con differenti realtà e generazioni sul territorio.
  3. Non ci accontentiamo di parlare di tutela dell’ambiente ma ambiamo a una città virtuosamente integrata nell’ecosistema che la ospita, impegnata a ridurre la propria impronta ecologica sul fronte dell’energia, della mobilità, della produzione e consumo di cibo e del vivere quotidiano. Riteniamo che il miglioramento della qualità della vita di cittadine e cittadini sia possibile solo intrecciando sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
  4. Ci mettiamo in gioco per una città dinamica, attiva, viva. Una città che attragga risorse ed eventi, opportunità e novità, animando un tessuto sociale capace di proporre e proporsi con coraggio ed entusiasmo nel mondo.
  5. Sentiamo l’urgenza di connettere risorse, persone e territorio. Centro e frazioni. Una rete che sappia co-programmare, oltre le distanze culturali, per contrastare la disgregazione nei luoghi e nel vissuto quotidiano delle persone.
  6. Sogniamo una città capace di creatività e innovazione, pronta a vivere le sfide della contemporaneità con progetti di ampio respiro e uno sguardo attento e consapevole su un futuro a misura di persona.
  7. Un’opera di informazione trasparente sulle tappe dei percorsi politici intrapresi e la gestione dei fondi pubblici è la chiave per rendere davvero protagonisti i cittadini. Immaginiamo un comune in grado di comunicare con efficacia e di farsi carico di progetti di sensibilizzazione e formazione per una crescita culturale collettiva.
  8. Per noi la sfida è quella di collaborare alla costruzione di una comunità orizzontale e democratica. 

Una comunità orientata al bene comune che si nutra di appuntamenti assembleari, “consigli di quartiere”, spazi di confronto, in grado di scoprirsi solidale e uscire da una visione in cui la cura della polis venga totalmente delegata ai professionisti della politica.

  1. Il nostro percorso ha senso solo nell’ascolto reciproco, nella condivisione di sogni e progetti comuni, nella costruzione di una prassi politica nuova: siamo consapevoli di poter arricchire il nostro sguardo solo con la tua partecipazione!

I prossimi appuntamenti di Nova

Oltre a momenti informali di confronto sul territorio che porteremo avanti nelle prossime settimane, stiamo lavorando alla realizzazione di un evento sul futuro di Orvieto. Un vero e proprio laboratorio di idee e contenuti dove cittadinanza ed esperti saranno invitati a contribuire, attraverso tavoli di lavoro dedicati, allo sviluppo delle aree su cui abbiamo lavorato in questi mesi.

Come partecipare e contribuire all’associazione?

Nova è un gruppo aperto che spera di poter accogliere al suo interno tutte le persone che vogliono dare un contributo concreto alla città e al territorio. 

Sul sito è possibile: 

-Scrivere le proprie idee attraverso uno spazio dedicato

-Iscriversi alla newsletter

A brevissimo sarà anche possibile:

-Iscriversi all’Associazione

-Fare una donazione 

Per contattare l’associazione è possibile scrivere a info@novaorvieto.it oppure consultare il sito www.novaorvieto.it o le pagine Facebook ed Instagram. 




Il gruppo di preghiera Padre Pio, Madonna della Cava dona un holter alla cardiologia dell’ospedale di Orvieto

Preziosa donazione di un registratore holter in dodici derivazioni eseguita dal gruppo di preghiera Padre Pio Madonna della Cava di Orvieto, per i professionisti della struttura complessa di Cardiologia dell’ospedale di Orvieto diretta dal dott. Andrea Mazza.
La cerimonia di consegna si è svolta nei giorni scorsi alla presenza dei rappresentanti dell’associazione Patrizia Cruciani, Alessandra Olivieri guidati dal responsabile cavaliere ufficiale Giacomo Gusmano, del direttore medico del presidio ospedaliero “Santa Maria della Stella” di Orvieto dr. Patrizio Angelozzi, del dr. Andrea Mazza e della coordinatrice infermieristica del reparto dott.ssa Lorena D’Elia. È l’ennesima importante testimonianza della grande sensibilità e dello spirito di solidarietà del gruppo di volontari nei confronti dei sanitari e dei pazienti della struttura Orvietana.
Un sentito ringraziamento, per questa utile donazione e per questo gesto di vicinanza, generosità e impegno, è stato rivolto ai rappresentanti e volontari dell’Associazione dal direttore generale ff della Usl Umbria 2 dr. Piero Carsili, dal direttore sanitario ff dell’azienda sanitaria dr. Nando Scarpelli, dalla direzione ospedaliera e dai professionisti del reparto di Cardiologia del “Santa Maria della Stella” di Orvieto.

Fonte: Usl Umbria 2