Il grande esordio della Fondazione Cotarella al Teatro Mancinelli

Orvieto ha visto un ritorno in grande stile e un teatro gremito di persone, dopo lo stop dello scorso anno, per la presentazione, in anteprima, del nuovo progetto firmato Cotarella Sisters’: Fondazione Cotarella che mira a supportare e sostenere i giovani e promuovere stili di vita sani dove il cibo e la natura sono centrali.

Fondazione nasce il 17 aprile 2021 e in questi mesi sono state messe a punto idee e programmi che promuovano un’alimentazione equilibrata a partire dall’infanzia e contribuiscano a portare avanti studi e ricerche scientifiche nel campo dell’agroalimentare con progetti di sviluppo del territorio, modelli innovativi finalizzati alla rivalorizzazione delle aree rurali e alla realizzazione di villaggi intelligenti, progetti di riabilitazione e di cura.

Tutto questo in una terra speciale quale è l’Umbria, ai confini con l’alto Lazio, in un crocevia di tradizioni e di segni che la storia ci chiede di conoscere e di tramandare. Proprio qui nasce e opera Fondazione Cotarella attraverso molteplici sedi: da Fattoria Tellus, la fattoria integrata inclusiva, che ospita attività ed esperienze dedicate ad alimentazione e natura, alle Residenze Esperienziali che accoglieranno le persone che hanno bisogno di ritrovare sé stesse e un rapporto più equilibrato con l’ambiente e il cibo, fino alla Scuola di Formazione, all’Osservatorio e Centro Ricerche riservati a studi approfonditi sul tema sopracitato e dei disturbi correlati.

Di tutto questo se ne è hanno parlato in anteprima il 13 Dicembre 2021 presso il “Teatro Mancinelli” di Orvieto, dove Dominga Cotarella ha magistralmente condotto la serata con una frase d’esordio che anticipava grandi cose per il 2022: “Da oggi in poi la nostra vita cambia. Da oggi nasce Fondazione Cotarella. Oggi vogliamo raccontare quanto sia importare donare, e donarsi agli altri, e come questo esprima l’importanza del servizio. Partiremo dal creare un ambiente che prende spunto da una terra meravigliosa: l’Umbria, ma anche la Tuscia, dove siamo nate e cresciute”. Ad affiancarla sul palco Ruggero Parrotto, direttore di Fondazione Cotarella, che ha voluto evidenziare, con un esempio, “come sia duro ricominciare quando si esce da una fase difficile perché è da lì che comincia la vera salita. Per questo con Fondazione vogliamo lavorare sul dopo, sull’importanza della genitorialità, dell’empatia, della fragilità, dell’accoglienza, della natura”. 

La serata è stata un intercalare di emozioni e racconti dei personaggi che hanno dato voce chi alla loro esperienza e chi al loro pensiero riguardo l’importanza di un progetto come Fondazione Cotarella: da Olga Urbani, Presidente Gruppo Urbani Tartufi, che ha sottolineato come “noi abbiamo timore che le cose che facciamo non siano al meglio perché gli altri da noi si aspettano sempre il massimo” a Luigi Mazzone, esperto Neuropsichiatra Infantile Policlinico Tor Vergata per cui “nel 50/60 % dei casi di bambini autistici c’è anche un disturbo del comportamento alimentare”, da Tomaso Trussardi, Owner Trussardi Group – Chairman and Founder Fast Cars Slow Food, che racconta che circa 20 anni fa hanno avuto un caso in famiglia durato poco e che “questa Fondazione ha centrato il tema di chi sta intorno a chi è malato e non sa

come comportarsi”, a Elisabetta Franchi, nota stilista, dove per lei “la tavola è sacra, un posto dove si parla e si sta insieme ed è importante capire cosa è importante mangiare per alimentarsi e vivere bene”, da Sara Farnetti, esperta in Nutrizione Funzionale Medica, che specifica come “il cibo è sempre stato visto come estremo edonismo e mortificazione, mentre il cibo è uno strumento di cui dobbiamo rivalutare l’efetto funzionale che ci nutre e ci fa stare bene” a Martina Colombari, nota attrice e modella, che da sempre si occupa di problemi legati all’infanzia e frequenta, da anni, una comunità che si dedica a chi ha difficoltà DCA, “incontri che per me sono un regalo che faccio a me stessa e alle ragazze che incontro lì” fino a Elena Alberti, Managing Director e CFO della Penske Automotive Italy, che cominciato la sua carriera lavorando in pizzeria “una palestra di vita” per una gran voglia di indipendenza e dove ha imparato cosa sia il sacrificio. Momento di forte pathos sono stati quelli in cui Enrica Cotarella, a sipario chiuso, ha sul palco da sola e alcune ragazze di Intrecci hanno raccontato la loro esperienza legata ai disturbi alimentari

Non poteva mancare l’attenzione al mondo della Sala e dell’ospitalità: sul palco erano presenti alcuni restaurant manager delle migliori sale stellate italiane – Giuseppe Palmieri, Osteria Francescana, Lukas Gerges, Rosa Alpina, Sebastien Ferrara, Enrico Bartolini, Matteo Bernardi, Le Calandre, Gianni Sinesi, Ristorante Reale, Matteo Zappile, Il Pagliaccio, Premio Servizio di Sala 2022 per la Guida Michelin – moderati da Alessandro Rossi, direttore di Forbes.

A chiusura lavori è stato proiettato il video realizzato per la Fondazione con la musica “Field of Gold” di Sting e la voce narrante di Francesco Pannofino, che apre il sito di Fondazione Cotarella https://www.fondazionecotarella.com ed è stato annunciato l’evento di presentazione fissato nella tarda primavera del 2022 a Roma.

Dopo il momento di riflessione e confronto ospitato al Teatro Mancinelli, tutti relatori e alcuni ospiti si sono spostati presso il suggestivo Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, sempre nel centro storico della città, per una cena conviviale (in allegato il menu) il cui servizio è stato curato dai ragazzi di Intrecci e durante la quale è stata fatta un’asta benefica che comprendeva una ventina di lotti fra i quali opere d’arte, prodotti fashion e di alto, accessori moda esclusivi o personalizzati, vini pregiati e Champagne in formato Magnum, tartufi, cena stallate e soggiorni in località eslusive.

Il ricavato della serata, devoluto interamente a Fondazione per lo sviluppo dei primi progetti che prenderanno avvio nella primavera del 2022, è stato di circa 35.000 euro.




Modarte, raccolti quasi 4 mila euro per l’associazione Accoglienza e Solidarietà

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Dopo l’emozione per l’evento del 28 novembre, è tempo di bilanci per gli organizzatori di “Modarte Orvieto”. L’evento benefico si è svolto al Teatro Mancinelli con lo scopo soprattutto di raccogliere fondi in favore dell’associazione “Accoglienza e Solidarietà” che si occupa di aiuto a donne vittime di violenze e sole. Coniugare moda, musica, ballo, lettura in un’unica serata, in un unico evento questo era l’obiettivo, pienamente riuscito. Lo sottolinea Ciro Schiaroli, Too Italy, uno degli organizzatori della serata del 28 novembre, “la città ha risposto benissimo e abbiamo dimostrato che collaborare si può e si deve”.

Emozionata e soddisfatta Sandra Ricci dell’associazione Accoglienza e Solidarietà, “sono stati raccolti poco più di 3.900 euro, una somma che verrà utilizzata interamente per aiutare diverse donne in difficoltà. E’ un contributo importante che arriva in un periodo particolare e difficile per tutti e quindi il risultato è ancora più grande. Non mi resta che ringraziare tutti, ma proprio tutti per l’attenzione dimostrata verso la nostra associazione”.

Per Francesca Compagnucci, presidente di Fidapa BPW- Sezione di Orvieto, “partecipare a questa iniziativa è stato un onore e quando si è dovuto decidere quale associazione promuovere la scelta è caduta su Accoglienza e Solidarietà anche per la vicinanza della data dello spettacolo con quella del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Modarte è stata l’occasione per unire moda e spettacolo sicuramente, ma soprattutto per discutere del vero e proprio dramma della violenza sulle donne e aiutare l’associazione rappresentata da Sandra Ricci è un piccolo ma grande segnale concreto perché loro sono in prima linea in questa vera e propria battaglia spesso senza esclusione di colpi”.

Roberta Porpori, dell’omonimo centro estetico, e Marcello Meffi, noto parrucchiere del centro storico, hanno ribadito la prontezza della città nell’aiutare e collaborare alla riuscita dell’evento, “non era scontato – ha spiegato Meffi – e invece il teatro era pieno, il segn

ale che la città ha creduto fortemente nella bontà dell’iniziativa”. Roberta Porpori invece, ha sottolineato, “ho subito risposto all’invito pur senza conoscere in maniera approfondita il progetto. Poi Modarte mi ha pienamente coinvolto e emozionato per il calore e la partecipazione della città. E’ stata la dimostrazione che l’unione fa la forza”.

E quali sono i progetti per il futuro?

La nostra idea è trasformare Orvieto in un grande contenitore perché è tutto concentrato e i giornalisti che sono stati ospiti per la serata del 28 ne sono la conferma diretta. Sono rimasti rapiti dagli scorci, dai monumenti e dalla grande bellezza del Duomo. E allora perché non utilizzare proprio la location Duomo per una delle prossime manifestazioni? L’Umbria non ha filiere specifiche e noi imprenditori dobbiamo capire che si deve fare rete per creare qualcosa di veramente attrattivo e la bellezza naturale dei luoghi ci aiuta e deve essere una ulteriore spinta per collaborare, unire settori diversi e presentare il brand Orvieto come unico.




I clown di corsia di VIP Orvieto si presentano il 5 dicembre in Piazza del Popolo

Domenica 5 dicembre, dalle 15 alle 19, i clown di corsia dell’associazione Vip Orvieto saranno in piazza del Popolo per la Giornata del Naso Rosso 2021, inserita nel calendario degli eventi natalizi del Comune di Orvieto. Si tratta dell’unico appuntamento in piazza durante l’anno, che consente di far conoscere l’ associazione, i volontari, le attività e i progetti della federazione di associazioni di clown terapia e di raccogliere fondi per le attività.

“È la prima volta che organizziamo questo evento in presenza – dice il presidente, Andrea TorreL’anno scorso, a causa delle restrizioni della pandemia, lo abbiamo organizzato on line. E non vedevamo l’ora di poter essere tra la gente. Proprio per la natura del nostro volontariato, noi clown di corsia di Vip Orvieto non abbiamo bisogno di organizzare frequentemente raccolte fondi, perché la risorsa principale di cui disponiamo è il tempo. Quello che i nostri volontari dedicano alla loro formazione e all’incontro con i pazienti. Le risorse raccolte ci permettono di fronteggiare le spese per gli affitti delle sale in cui ci riuniamo, per la formazione, e per sostenere i progetti della federazione”.

In caso di condizioni meteorologiche avverse, l’evento verrà si terrà domenica 12 dicembre.




Dura replica dell’associazione Andromeda al Comune sullo spostamento dell’asilo nido a Ciconia

L’Associazione Andromeda, letto il comunicato del Comune di Orvieto del 27.11.2021, prende atto che è stata trovata una soluzione temporanea per l’alloggiamento dei bambini dell’asilo nido comunale “Il Girotondo”.
Si compiace che il Comune abbia adottato la soluzione suggerita proprio da Andromeda in occasione degli incontri già tenutisi con gli uffici responsabili del Comune di Orvieto per affrontare la problematica, nonostante il comunicato non ne faccia menzione.
Rimane, tuttavia, la preoccupazione dell’Associazione, legata alla più volte ribadita temporaneità del provvedimento adottato, che lascia intendere la perseverante volontà del Comune di procedere, in ogni caso e nonostante l’appello di Andromeda, al futuro collocamento dei bambini presso i locali da essa attualmente occupati, con conseguente necessità di un suo trasloco, a discapito dell’intera comunità di soggetti disabili.
Pur consci dei disagi che in questo momento stanno subendo le famiglie dei bambini dell’asilo, alle quali va tutta la nostra solidarietà, riteniamo che nemmeno i diritti degli utenti di Andromeda debbano essere ingiustamente compromessi e, vadano, invece, egualmente salvaguardati e tutelati, considerata soprattutto la loro difficoltà, non solo di natura fisica, ad adattarsi a nuovi ambienti.
Non si comprende la necessità di spostare nuovamente i bambini tra qualche mese, e comunque quando i lavori nella “Sala Corsica” saranno ultimati, visto che, nel frattempo, i piccoli si saranno ambientati nei nuovi locali e potrebbero ritornare tranquillamente presso “Il Girotondo” quando sarà definitivamente ripristinato.
Auspichiamo che l’Amministrazione comunale, consapevole dei suoi doveri di welfare nei confronti delle categorie più svantaggiate, e che il semplice adeguamento strutturale, ammesso che sia possibile, nel caso specifico non basterebbe comunque a garantire l’adattamento dei ragazzi di Andromeda, si determini ad individuare soluzioni logistiche alternative rispetto al paventato trasferimento dell’associazione nella “Sala Corsica”, evitando ingiusti disagi e difficoltà ai suoi utenti.




Il 27 novembre a “Lo Scalo-Community Hub” L’Albero di Antonia presenta il libro “Storie di genere”

Sabato 27 novembre alle 17,30 a “Lo Scalo – Community Hub” di Orvieto Scalo, l’associazione L’Albero di Antonia presenta il volume Storie di genere, per contribuire alla conoscenza e alla riflessione sulla violenza maschile sulle donne. Il cuore pulsante del libro sono le cinque storie di violenze di genere scaturite dalla voce diretta delle sopravvissute che difficilmente riescono ad avere ascolto pubblico, prigioniere di relazioni familiari di potere imposte da uomini spesso incapaci di instaurare relazioni affettive e paritarie.   Un fenomeno sociale distruttivo, quello della violenza di genere, ancora pervicacemente diffuso all’interno delle famiglie. Le narrazioni del libro fanno emergere i fili rossi che accomunano le storie di violenze e indicano la possibilità di uscirne trovando una strada per rinascere. La voce delle donne svela anche i comportamenti ripetitivi e comuni degli uomini abusanti, solitamente nascosti o accettati dalla cultura patriarcale. L’emergenza pandemica ha drammaticamente accresciuto il fenomeno e nel libro è rimarcato il forte sbilanciamento del sistema produttivo tra i generi con conseguenze lavorative, sociali e psicologiche. Il volume propone anche utili strumenti pratici per usare un linguaggio non sessista, in modo che le donne non restino invisibili. Le tematiche sono state approfondite ed ampliate dai contributi di esperte, professioniste ed associazioni: Elena Liotta psicoterapeuta, formatrice, supervisora, Elena Borsetti educatrice e counselor AMA, Paola Polimeni insegnante e operatrice AdA, Il Filo di Eloisa associazione culturale Eloisa Manciati. Le immagini sono tratte dagli elaborati pittorici delle donne che hanno partecipato ai laboratori espressivi dell’AdA, tenuti dall’arte terapeuta Daniela Haase

Il periodo di pandemia e le limitazioni sociali derivanti hanno sollecitato l’elaborazione del libro che riprende e mette in forma di scrittura l’esperienza avuta nel gruppo di Auto Mutuo Aiuto (AMA) “la violenza riguarda tutte” organizzato da L’AdA nel 2019. I gruppi AMA sono uno dei percorsi offerti dall’associazione per rafforzare l’autostima e l’elaborazione delle violenze subite attraverso la condivisione delle esperienze e la mutualità nel gruppo. Storie di genere è il secondo volume scritto da l’AdA, edito da Umbria Volontariato Edizioni (UVE) del Cesvol – Centro Servizi Volontariato; la collana del volontariato è stata presentata a Umbria Libri a Terni, lo scorso 29 ottobre.

L’Albero di Antonia invita la cittadinanza a partecipare alla giornata internazionale contro la violenza, giovedì 25 novembre alle ore 16,30 a Piazza delle Repubblica, in un incontro musicale.




Orvieto è un modello di integrazione e inclusione con la comunità di accoglienza per minori stranieri “soli”

Nell’ambito della visita di studio promossa in Italia dal programma EUPROM per gli approfondimenti sulle strutture di accoglienza per giovani rifugiati, nel pomeriggio del 16 novembre, l’assessore alle Politiche Sociali Angela Maria Sartini ha ricevuto una delegazione di esperti (magistrati, assistenti sociali, psicologi) provenienti da vari paesi della Comunità Europea che ad Orvieto hanno poi visitato il Centro di seconda accoglienza SAI MSNA (ex SPRAR) e la struttura di prosecuzione per neomaggiorenni in prosieguo amministrativo. Durante il colloquio con l’assessore Sartini gli ospiti, accompagnati dai responsabili per le problematiche dei minori stranieri presso l’Ufficio di Cittadinanza del Comune di Orvieto e dagli operatori della Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio”, soggetto gestore del Progetto SAI MSNA, hanno appreso le modalità di sviluppo e funzionamento delle 2 comunità presenti sul territorio, quella per minori stranieri non accompagnati XENIA, e la comunità di proseguimento per neomaggiorenni INOUSENE, mostrando un forte interesse per le dinamiche di integrazione ed inclusione che negli anni le due strutture hanno saputo costruire sul territorio.

Al termine, la delegazione ha riconosciuto alle strutture orvietane un livello di lavoro eccellente nella costruzione dei rapporti e delle relazioni ritenendo le stesse un esempio nel panorama nazionale. “Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) – afferma l’assessore Angela Maria Sartini – è il servizio del Ministero dell’interno che in Italia gestisce i progetti di accoglienza, di assistenza e di integrazione dei richiedenti asilo a livello locale ed è stato istituito dalla legge 30 luglio 2002, n. 189. Negli anni ha cambiato denominazione, SIPROIMI (sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) continuando ad agire sul territorio, ed oggi è diventato SAI, Sistema di accoglienza e integrazione. Il modello SAI, prevede due livelli differenziati di erogazione dei servizi, un primo livello destinato ai richiedenti asilo, cui sono rivolte prestazioni di accoglienza materiale, l’assistenza sanitaria, l’assistenza sociale e psicologica, la mediazione linguistico-culturale, la somministrazione di corsi di lingua italiana e i servizi di orientamento legale e al territorio; ed un secondo livello, ovvero il caso delle strutture della Zona Sociale n. 12, destinato ai titolari di protezione internazionale e finalizzato all’integrazione, che include l’orientamento al lavoro e la formazione professionale. Nella struttura Xenia, autorizzata al funzionamento per l’accoglienza di 10 minorenni e attiva dal dicembre 2017, hanno trovato accoglienza ad oggi un totale di 30 ragazzi, i quali, una volta terminato il percorso comunitario, hanno comunque deciso di restare nel nostro territorio proprio grazie all’eccellente tessuto di inclusione e integrazione costruito negli anni. Nel 2020, inoltre, il Ministero ha chiesto agli Enti la disponibilità all’ampliamento dell’accoglienza con l’apertura di una struttura per neomaggiorenni in prosieguo amministrativo, richiesta accolta favorevolmente dai Comuni della nostra Zona Sociale e nel 2021 ha preso avvio la struttura ‘Inousenè’ che al momento accoglie 4 giovani. Il feedback estremamente positivo di questo incontro – conclude – conferma la validità del lavoro svolto da tutti gli operatori che a vario titolo intervengono in questo progetto”.
Il viaggio della delegazione di esperti internazionali, attraverso le strutture di prima accoglienza in Italia, era iniziato lunedì a Catania e proseguito con la visita al Tribunale per i Minori di Roma dove si è tenuta una tavola rotonda con gli operatori del settore che ha riguardato le questioni dell’accertamento dell’età, della identificazione e procedure di regolarizzazione, la ripartizione delle competenze fra i vari operatori, il ruolo del tutor volontario, il ricollocamento dei minori dalla Grecia, ma anche i minori scomparsi, la protezione internazionale, i rimpatri assistiti, il ruolo del mediatore culturale, la presa in carico del minore e il ruolo dell’assistente sociale nella rete dei servizi.




Le socie Fidapa Centro Italia riunite a Orvieto con la presidente Anna Maria Turchetti

Domenica 7 novembre è stata una giornata ricca di momenti emozionanti per le socie della FIDAPA BPW Italy del Distretto Centro.   Ad Orvieto, infatti, si sono date appuntamento numerose fidapine giunte da quattro regioni: Umbria, Lazio, Toscana e Marche. Ha dato vita a questa occasione la prima riunione del Consiglio Distrettuale a guida Anna Maria Turchetti. Nella sala dei quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo si è svolto l’incontro con le neoelette presidenti di sezione, occasione preziosa per intrecciare relazioni e stabili rapporti di conoscenza. Le presidenti hanno illustrato i loro programmi, molti dei quali incentrati sul 25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne. In questa parte iniziale sono emerse molte occasioni di confronto, idee e progetti interessanti.

Anna Maria Turchetti ha condotto la regia dell’evento ed ha presentato il suo programma mettendo in evidenza le linee guida del biennio 2021-23: l’importanza del lavoro di squadra, la necessità della condivisione e del confronto sinergico senza prevaricazioni. Questi principi sono stati ribaditi anche dalla presidente nazionale Fiammetta Perrone che nel suo discorso ha sottolineato anche il rilievo assunto dagli strumenti informatici e dalla rete, specialmente dopo il difficile biennio appena trascorso, nel quale le piattaforme e gli incontri on-line hanno costituito una irrinunciabile risorsa. Nella parte aperta al pubblico la sindaco Roberta Tardani ha sottolineato il successo che la città di Orvieto ha ottenuto quest’anno come attrattiva turistica ed ha anticipato la kermesse di eventi che avranno luogo per le festività natalizie.  A fare gli “onori di casa” la presidente della sezione di Orvieto Francesca Compagnucci, che ha ringraziato Anna Maria Turchetti per aver scelto la nostra città come sede per l’evento distrettuale e le presenti per gli stimoli che hanno saputo suscitare e la coesione manifestata.

Infine, il passaggio della campana tra Sandra Boldrini, presidente uscente, e Anna Maria Turchetti, presidente del Distretto Centro per il biennio 2021-23. Prima di concludere la cerimonia sono stati consegnati gli attestati di merito alle socie che si sono distinte nella vita associativa.  Momento particolarmente suggestivo ed emozionante: la visione di due video contro la violenza sulle donne, tema imprescindibile per un’associazione come FIDAPA. Nel corso della mattinata sono stati consegnati due riconoscimenti alle Past Presidenti nazionali Pia Petrucci e Pinella Bombaci – già coordinatrice BPW Europe – e Rossella Poce, rappresentante Fidapa in Lef Italia, per il loro impegno, le brillanti capacità e la grande disponibilità dimostrata durante tutto il loro percorso.




I nasi rossi di ClownVip Orvieto tornano tra gli anziani di Monterubiaglio e poi di San Giorgio

“Dopo due anni difficili per tutti finalmente siamo tornati. Anche per noi clown di corsia è stata tanto dura, perché la pandemia ci ha fermati proprio mentre il nostro gruppo stava per sbocciare. Un gruppo di clown nuovo nuovo e tanti progetti in rampa di lancio fermati sul nascere. Però c’è sempre qualcosa di forte che ci unisce quando ci ritroviamo attorno a questo naso rosso, a questo volontariato”. Andrea Torre, presidente di ClownVip Orvieto, racconta con entusiasmo il ritorno dei volontari tra gli anziani ospiti della residenza protetta don Bosco di Monterubiaglio. Un ritorno che, a causa dell’emergenza sanitaria, si è svolto con modalità diverse perché i clown ora non possono abbracciare i loro amici e le attività, grazie a due stanze comunicanti, si svolgono nel rispetto del distanziamento.

“Ci aspettavano e ci hanno accolto con un calore che ci ha colpito – dice Andrea.  Abbiamo raccontato favole e abbiamo cantato insieme. Molti di loro ricordavano perfettamente i testi delle canzoni della loro gioventù”. A fine mese i ClownVip, che contano su una quarantina di soci la metà dei quali volontari attivi, torneranno a portare sorrisi e affetto agli anziani ospiti della Residenza San Giorgio.

“Da tempo abbiamo ripreso le attività formative proprio perché aspettavamo di tornare tra i nostri amici. Per il momento le nostre forze non ci permettono di andare oltre un incontro mensile ma ci stiamo attrezzando per trovare nuovi volontari. Ciò che conta, più che la quantità, è la qualità del tempo che si dedica al volontariato”.

Il 5 dicembre i volontari saranno in piazza del Popolo, a Orvieto, per la Giornata del naso rosso per far conoscere l’associazione e raccogliere fondi per sostenere le attività.




Luciano Fiori alla guida della mutua SMS Centro attiva in Toscana e Umbria

Luciano Fiori è il nuovo presidente della SMS Centro. La nomina arriva all’apice di un percorso maturato prima all’interno del Banca Centro poi in quello della Mutua.

La SMS Centro, nata nel 2007 sulla base della legge sulle società di mutuo soccorso del 1886 e poi adeguatasi alla normativa del terzo settore, è la prima Mutua toscana nata nell’ambito del mondo del credito cooperativo: pensata come una sfida, adesso è un punto di riferimento.

“La mutua ha fatto un percorso di crescita importante anche grazie al socio sostenitore Banca Centro– ha commentato il neo presidente Luciano Fiori -. L’organizzazione si è fatta via via più complessa anche in virtù dell’aumento dei soci e dei territori in cui si è attivata: tra Toscana e Umbria abbiamo 3500 soci di cui un migliaio minorenni. Nell’arco di 14 anni la Mutua ha erogato 320mila euro di sussidi alle famiglie e 50mila euro rimborsi e sussidi sanitari. La mutualità volontaria e il metodo della reciproca assistenza sono alla base del nostro patto sociale“.

In questo particolare momento storico l’attenzione si è concentrata sull’aspetto sanitario con importanti campagne volte a sostenere le famiglie nelle spese sostenute per i tamponi Covid, ma la SMS guarda con fiducia al 2022 per riprendere anche le attività culturali.

Nel frattempo è stata rafforzata la presenza sul web e sui social per raggiungere i soci in ogni momento, attraverso il canale YouTube e alla pagina Facebook e con la messa on line del nuovo sito realizzato nell’ambito del progetto “Una banca, una Mutua”: su questa piattaforma i soci troveranno tutte le informazioni necessarie per iscriversi ed usufruire dei servizi della mutua. Un aggiornamento al passo coi tempi per essere vicini a tutti i soci, da Livorno a Terni.

“Attraverso l’ attaccamento al territorio, la SMS Centro rappresenta un patrimonio valoriale fondato sulla partecipazione – ha aggiunto il presidente Fiori-: raccolgo l’eredità di Daniele Giovannini, che rimarrà al nostro fianco come presidente onorario, e tutti i consiglieri che si sono avvicendati in questi anni. Insieme al vice presidente Carlo Peruzzi, che vanta una lunga esperienza nello sviluppo dell’attività prima della Banca poi della Mutua, stiamo studiando dei pacchetti di servizi e screening per tutte le fasce di età, oltre ad ampliare la rete dei convenzionati. Vogliamo dare alla mutua un’identità forte creando maggiori servizi per i soci in tutti i settori, imprimendo una svolta altamente professionale e snellendo gli aspetti burocratici per dedicare tempo ad attività ad alto valore aggiunto“.