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Liceo classico senza aule ma con mini-classi e non si trova una soluzione nel centro storico, per ora

La spinosa questione degli spazi al Liceo classico di Orvieto è approdata in consiglio comunale.  L’interrogazione di Umberto Garbini, capogruppo di Fratelli d’Italia e presidente del consiglio comunale, chiedeva la massima attenzione sull’intera vicenda.  Garbini ha spiegato che “al Classico mancano le aule di chimica, l’aula magna e per i docenti perché tutte occupate dalle classi che si sono moltiplicate con l’apertura di nuovi indirizzi.  Non ci si è mossi per tempo visto che la prima comunicazione ufficiale alla Provincia – ha sottolineato il presidente del consiglio comunale – è stata dello scorso maggio con l’anno scolastico che inizia a settembre.  Troppo poco tempo per qualsiasi pubblica amministrazione”.  Sono poco più di 350 gli iscritti al Liceo Classico, delle Scienze Umane e Economico Sociale, più o meno in linea con gli anni precedenti.  Ma allora perché mancano le aule?  E qui arriva l’affondo di Garbini, “ci sono classi da 11 o 12 studenti, un numero non previsto dallo stesso Ministero e addirittura si sta pensando all’apertura di nuovi indirizzi nonostante la mancanza di aule certificata dalla richiesta della stessa dirigente.  La Provincia può intervenire in linea con le esigenze di bilancio e ancora si stanno cercando soluzioni alternative per il prossimo anno scolastico”.

La sindaca ha preso la parola specificando che la competenza è in capo alla Provincia e che comunque “abbiamo affrontato le problematiche della scuola già l’estate scorsa e molto prima dell’inizio dell’anno scolastico.  Mi sono impegnata personalmente per la ricerca di spazi disponibili nel centro storico e adeguati alle nuove esigenze della scuola”.  Una prima interlocuzione è stata avviata con l’Istituto San Paolo e dichiara il sindaco, “sono stati svolti anche dei sopralluoghi ma la trattativa non è andata a buon fine per motivi economici.  Nel frattempo la dirigente ha fatto altre scelte, quelle che riteneva migliori per garantire lo svolgimento delle lezioni”.

Associazioni di studenti, docenti e studenti hanno cercato, in questi mesi, di individuare sedi alternative nel centro storico nelle disponibilità del Comune di Orvieto ma non si è trovata una sede adeguata anche perché, ha spiegato Tardani, “in biblioteca non si sono spazi, al CSCO i locali al piano terra che sono stati ultimati, saranno occupati dall’Aula multimediale, Fab Lab e dall’Archivio Maoloni; a Palazzo Simoncelli partiranno nel 2023 i lavori per il completamento del Centro di Documentazione della Ceramica mentre Palazzo Monaldeschi come è noto è di proprietà della Diocesi e necessita di importanti lavori di ristrutturazione”.  Ma qualcosa potrebbe cambiare visto che, come ha spiegato sempre il sindaco, “stiamo ragionando con un altro istituto privato per capire la disponibilità degli spazi che hanno nel centro storico.  Abbiamo a cuore la tradizione, la storia e la qualità della formazione di tutte le scuole della città, sapendo bene quanto sia vitale mantenere gli istituti esistenti nel centro storico”.

Intanto continua il sistema della rotazione con alcune classi che dalla sede storica di Palazzo Clementini vengono trasferite alla sede dell’Artistico alla Palazzina Comando della Piave.




2,6 milioni di euro per i lavori strutturali alla scuola dell’infanzia di Sferracavallo

Il sindaco Roberta Tardani e il vice con delega a urbanistica e patrimonio, Mario Angelo Mazzi, hanno incontrato il 18 novembre i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia di Sferracavallo ed è stata l’occasione per presentare i lavori strutturali per 2,6 milioni di euro che sono stati inseriti nel piano triennale della opera repubbliche 2022-2024.

All’appuntamento, convocato dopo l’ordinanza che ha temporaneamente chiuso fino al 26 novembre la sezione Nido per consentire approfondimenti tecnici sulla struttura, hanno partecipato anche la responsabile dei Servizi educativi del Comune di Orvieto, Serena Ciambella, e i rappresentanti della coop sociale “Il Quadrifoglio” che gestisce il servizio. “Questa amministrazione – ha spiegato il sindaco – per la prima volta dopo tanto tempo ha avviato una ricognizione sistematica della sicurezza sismica di tutti gli edifici scolastici e gli asili nido di sua proprietà. Dal mese di maggio e durante l’estate anche la scuola dell’infanzia di Sferracavallo è stata oggetto dei controlli ma nei giorni scorsi, in seguito alle segnalazioni ricevute dagli operatori alle quali sono seguiti i sopralluoghi dei tecnici del Comune, è stato evidenziato il possibile peggioramento di alcune fessure su alcuni tramezzi già attenzionate nella porzione di edificio che ospita il nido. Per questo il 10 novembre, a tutela della sicurezza dei bambini e degli operatori, abbiamo deciso di chiuderlo temporaneamente per poter consentire una serie di approfondimenti che per loro natura necessitano lo sgombero dei locali. Contestualmente – ha proseguito – abbiamo avviato subito la ricerca di spazi per ospitare i 32 bambini del Nido, da 0 a 3 anni, effettuando sopralluoghi sia nei locali di proprietà comunale che in strutture private. Per quanto riguarda la sezione Lattanti siamo pronti a trasferire temporaneamente il servizio presso il Nido comunale ‘L’Arcobaleno’ di via dei Dolci, dove sono già in corso dei lavori di adeguamento della struttura, mentre per gli altri, dopo aver sondato ogni tipo di possibilità, sono stati individuati gli spazi di via degli Aceri attualmente concessi in comodato d’uso all’associazione di volontariato Andromeda. Il Nido non è un servizio come gli altri e necessita di condizioni con precisi requisiti difficili da trovare in qualsiasi spazio. La sala di via degli Aceri è posizionata al piano terra ed è direttamente collegata al Nido comunale ‘Pane e cioccolata’ di Ciconia, cosa che agevolerebbe l’integrazione del servizio e consentirne la riapertura in tempi rapidi”.

“In virtù di questa emergenza – ha aggiunto il Sindaco – all’associazione Andromeda è stato prospettato il temporaneo trasferimento nell’adiacente Sala Corsica, in maniera esclusiva e con la piena disponibilità del Centro sociale di Ciconia che la gestisce, dove sono già iniziati i lavori per la realizzazione dei bagni che prima mancavano, anche attrezzati per i disabili, e per l’installazione di un impianto di riscaldamento/condizionamento in aggiunta alle stufe a pellet già presenti. Capisco il disagio per i ragazzi di Andromeda e per le loro famiglie ma la proposta che è stata fatta è assolutamente adeguata alle loro esigenze e si tratterebbe comunque di un trasferimento temporaneo e limitato al tempo necessario a fronteggiare l’emergenza. Presso la Sala Corsica sarà possibile per l’associazione continuare le attività di musicoterapia e teatroterapia che si svolgono due giorni a settimana. A oggi questa è l’unica soluzione possibile per trovare una sede adeguata ai bambini del Nido di Sferracavallo e stiamo lavorando per rispettare i tempi dell’ordinanza. Già in settimana, infatti, siamo pronti a trasferire la sezione  Lattanti in via dei Dolci e confidiamo nella disponibilità al trasferimento in via degli Aceri. Purtroppo la speculazione politica sulla vicenda non ha aiutato il confronto. Incontreremo la presidente dell’associazione Andromeda per rassicurare e spiegare ulteriormente quello che intendiamo fare. Confido che prevarrà il senso di responsabilità da parte di tutti”.

“Nel frattempo – ha concluso – anche sulla scorta dell’importante lavoro di ricognizione avviato nelle scuole, è nostra intenzione risolvere definitivamente il problema dell’edificio che ospita la scuola dell’Infanzia di Sferracavallo con un intervento strutturale e di messa in sicurezza da 2,6 milioni di euro che è stato inserito nel nuovo piano triennale dei lavori pubblici e per il quale è possibile reperire i finanziamenti necessari attraverso un bando del Ministero”.
“Le criticità di quella struttura
 – ha spiegato il Vicesindaco, Mario Angelo Mazzi – sono note da oltre 20 anni. L’edificio, e in particolare la parte del Nido che si trova in un corpo di fabbrica staccato dal resto, è costruito su una base argillosa che durante il periodo invernale e delle piogge si rigonfia e in estate si asciuga provocando un assestamento della struttura per cui le tamponature tendono a fessurarsi. Durante l’estate si è intervenuti per monitorare e consentire la ripresa in sicurezza delle lezioni ma nei giorni scorsi gli operatori della scuola hanno manifestato la loro preoccupazione sull’accentuarsi del quadro fessurativo e per questo si è deciso di avviare un’ulteriore approfondimento tecnico con controlli che necessitano di avere i locali vuoti. La struttura – ha chiarito – non è a rischio di cedimento ma parlando di bambini fino a 3 anni anche il semplice distacco di un piccolo pezzo di intonaco sarebbe stato pericoloso. Al di là dell’emergenza – ha concluso – stiamo pensando al futuro e lavorando a tutto campo per risolvere il problema che si trascina da troppi anni. Nel giro di poco tempo le verifiche che abbiamo avviato ci diranno se la scuola è utilizzabile per l’anno scolastico in corso oppure dovremmo pensare a soluzioni alternative che sono già nelle nostre possibilità finanziarie. Per questo abbiamo inserito l’intervento nel piano delle opere pubbliche”.

“Eravamo a conoscenza delle problematiche della struttura – hanno sottolineato i rappresentanti della coop ‘Il Quadrifoglio’ – e gli interventi fatti durante l’estate garantivano una ripartenza in sicurezza. Ma negli ultimi tempi i fenomeni erano più evidenti del passato e lo abbiamo segnalato al Comune. Abbiamo così svolto due sopralluoghi da parte nostra e il Comune si è mosso immediatamente con i propri tecnici. Abbiamo agito nell’interesse dei bambini e dei nostri operatori perché è nostro obbligo garantire loro condizioni di sicurezza. In un momento di emergenza – hanno detto – le soluzioni prospettate dall’Amministrazione Comunale ci sembrano le migliori. Per l’esigenza di avere una cucina interna la soluzione di via dei Dolci per i Lattanti è la più comoda e anche quella di via degli Aceri a Ciconia è ottimale dal punto di vista dell’organizzazione del servizio. Avere lì già servizi finalizzati al nido è sicuramente un vantaggio e accorcia i tempi perché non dobbiamo dimenticarci che oltre al disagio delle famiglie c’è il problema degli operatori che in questo momento sono senza lavoro”.




Controlli anti-droga e prevenzione covid dei Carabinieri di fronte le scuole superiori di Orvieto, tutto in piena regola

Nella giornata del 13 maggio, nell’ambito del progetto “Scuole Sicure”, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Orvieto e del locale Comando Stazione, anche con l’impiego di una unità cinofila del Nucleo di Ponte Galeria di Roma, hanno svolto una serie di controlli antidroga all’esterno degli Istituti d’Istruzione della Scuola Secondaria di Orvieto finalizzati al contrasto dell’uso di sostanze stupefacenti, con l’ispezione delle aree esterne ai plessi scolastici, della stazione ferroviaria e delle fermate dei bus extraurbani.  Contemporaneamente sono state eseguite verifiche sul rispetto dei protocolli per la limitazione del contagio da virus covid-19 all’interno dei plessi degli Istituti d’Istruzione Secondario Scientifico e Tecnico di Ciconia e Artistico, Classico e Professionale di Orvieto centro, rilevando il rispetto delle norme di sicurezza anti-contagio. 

Nel corso delle attività si è proceduto al controllo di 19 mezzi, all’identificazione di 31 persone, a 3 ispezioni locali delle aree scolastiche con l’unità cinofila, ad esse si sono aggiunte le attività di controllo presso la Stazione ferroviaria, anche sui bagagli di alcuni viaggiatori, e presso la fermata dei bus. Nel corso di dette ispezioni non sono state rinvenute sostanze stupefacenti.