“Dall’emergenza alla speranza” gli studenti di Artistico e Alberghiero ringraziano gli operatori sanitari della USL per il lavoro durante la pandemia

Featured Video Play Icon

Gli studenti del liceo artistico e dell‘istituto alberghiero di Orvieto si sono uniti per celebrare il Carnevale e ringraziare i sanitari e gli operatori dell’Azienda Usl Umbria 2, da oltre due anni impegnati per fronteggiare l’emergenza pandemica Covid-19, grazie all’iniziativa promossa dal Servizio Solidale degli studenti dei due istituti scolastici orvietani, con un’opera di grande significato e impatto visivo realizzata dalla studentessa Cristina Focarelli, della classe 5^C.

In occasione della ricorrenza del Carnevale, gli studenti hanno inteso celebrare la spensieratezza e la gioia, naturalmente associate a questa ricorrenza, insieme a coloro che, negli ultimi due anni, hanno dovuto triplicare il proprio lavoro per far fronte alla situazione di emergenza determinata dalla pandemia. Nell’area di ingresso dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto, nel pomeriggio del 28 febbraio, alcuni studenti e docenti hanno incontrato il personale e i dirigenti della direzione medica del nosocomio. Hanno portato in dono le deliziose “frappe” di Carnevale, fatte dagli studenti del corso serale di enogastronomia e della classe 3^C enogastronomia e la creazione artistica elaborata dalla studentessa Cristina Focarelli, della classe 5^C del liceo artistico. Con questo gesto simbolico i ragazzi e le ragazze dei due istituti superiori hanno inteso porgere un sentito ringraziamento a tutti gli operatori di Orvieto dell’azienda Usl Umbria 2 che, in ospedale e nel territorio, si sono battuti ogni giorno con grande professionalità, impegno e spirito di sacrificio per contrastare la pandemia, salvare vite umane e per consentire a tutti un ritorno alla normalità, ormai sempre più vicino.

“È grazie all’impegno dei sanitariscrivono gli studenti dell’istituto Orvietano – che tutti noi ricominciamo a vivere la normalità del presente e soprattutto possiamo avere la speranza del futuro, che per noi giovani è la linfa vitale”. Al ringraziamento degli studenti ai sanitari e a tutti gli operatori si è unita la direzione didattica dell’Istituto di Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto, nella persona della dirigente scolastica Cristiana Casaburo e l’associazione “Diamoci una mano”, rappresentata da Beatrice Casasole.

All’iniziativa hanno preso parte, oltre al personale sanitario dell’ospedale “Santa Maria della Stella” e ai dirigenti della direzione medica ospedaliera, il sindaco di Orvieto Roberta Tardani e l‘assessore alle politiche sociali, scuola, famiglia, pari opportunità e giovani Alda Coppola.

La direzione medica di Presidio Ospedaliero, il direttore dott.ssa Margarete Tockner, la responsabile del servizio Infermieristico dott.ssa Sabrina Brizi, la direzione strategica dell’Azienda Usl Umbria 2 e gli staff del “Santa Maria della Stella” ringraziano gli studenti e i docenti per questa ennesima (iniziativa analoga è stata promossa durante le festività natalizie) affettuosa testimonianza di vicinanza.




Gli studenti di Alberghiero e Artistico con l’Associazione Diamoci una Mano il 28 febbraio davanti l’ospedale per dire “grazie” al personale

Il Servizio Solidale degli studenti dell’Istituto Alberghiero “Luca Coscioni” continua il suo percorso. Insieme questa volta agli studenti del Liceo Artistico di Orvieto.

In occasione del Carnevale 2022 i nostri studenti vogliono celebrare la spensieratezza e la gioia, associate a questa ricorrenza, insieme a coloro che negli ultimi due anni hanno dovuto triplicare il proprio lavoro per far fronte alla situazione di emergenza determinata dalla pandemia. Sono le persone che operano nella sanità, nello specifico il personale del nostro Ospedale di Orvieto. Il servizio del personale sanitario è sempre un servizio molto prezioso. Rivolto alla cura della persona nella sua totalità.  Operano perché le persone possano tornare a vivere lo stato di salute, riconosciuto e tutelato dall’art. 32 della nostra Costituzione come “diritto fondamentale e interesse della collettività”

Lo stato di salute permette alle persone di tornare a vivere il proprio presente, di poter di nuovo essere operativi nella società e poter sperare ancora nel futuro, avere un futuro. Le chiacchiere di Carnevale, fatte dagli studenti del Corso Serale di Enogastronomia e della classe 3^C,  insieme alla creazione artistica elaborata dagli studenti della classe 5^C del Liceo Artistico, vogliono essere un riconoscimento simbolico per il grande impegno che il personale sanitario del nostro Ospedale ha profuso. Simbolicamente rappresentano un grande e sentito “Grazie”. Grazie al loro impegno tutti noi ricominciamo a vivere la normalità del presente e soprattutto possiamo avere la speranza del futuro, che soprattutto per i giovani è linfa vitale.

Un sentito grazie quindi da parte dell’Istituto di Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto, nella persona della Dirigente Scolastica, Cristiana Casaburo, insieme all’associazione Diamoci una mano, nella persona di Beatrice Casasole. Sarà presente l’assessore alle politiche sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola.

Lo grideranno, il 28 febbraio 2022 alle ore 15,00, presso l’area ingresso dell’Ospedale di Orvieto, gli studenti del Corso Serale di Enogastronomia IPSIA, gli studenti della classe 3^C Alberghiero Luca Coscioni e gli studenti della classe 5^C Liceo Artistico.  Tutti insieme, “poche chiacchiere” di Carnevale e un grande, grande GRAZIE.

prof.ssa Caterina Leonardi




Il Liceo Majorana inizia i festeggiamenti dei 50 anni con la presentazione del libro di Franco R. Barbabella

L’anno 2022 è importantissimo per il Liceo Majorana.  E’ il suo cinquantesimo compleanno e, dopo un rinvio della prima iniziativa per il covid, questa volta c’è la data d’inizio della festa.  Il prossimo 25 febbraio alle 17 nella splendida cornice del Palazzo del Capitano del Popolo si terrà la presentazione del libro di Franco Raimondo Barbabella, “E venne il modo di ripensare il mondo”.  Sarà una presentazione particolare con la partecipazione attiva e propositiva delle classi quarte del Liceo. 

Sarà il primo di una serie di eventi che accompagneranno l’istituto e la città per tutto l’anno e che, attraverso le storie raccontate, stimoleranno la riflessione sul ruolo di diffusione della cultura scientifica che il Liceo ha e ha avuto nel nostro territorio, ma soprattutto permetteranno di definire il ruolo che l’Istituto Majorana-Maitani vorrà interpretare in futuro, non solo come punto di riferimento dell’umanesimo scientifico, ma come centro propulsore della cultura della sostenibilità, ormai imprescindibile per garantire il ben-essere delle future generazioni.

L’evento al quale la cittadinanza è invitata a partecipare potrà essere seguito in diretta streaming e, successivamente, in differita, sul canale https://bit.ly/50annimajorana.




Quando i giovani hanno ragione a protestare e la strana decisione del ministro di ritornare agli scritti per la maturità

Featured Video Play Icon

Il 4 febbraio è stato il giorno della protesta degli studenti. Non il solito sciopero contro qualcosa a tutti i costi. La motivazione è di quelle serie: l’esame di maturità. Paura degli esami? Certamente, come tutti. Chi non ha mai avuto un incubo con protagonista l’esame di maturità. Questa volta la questione è più complessa. Il ministro si è “risvegliato” a fine gennaio per comunicare che a giugno gli esami si sarebbero svolti in presenza e con due prove scritte. E’ scoppiata la protesta e questa volta ci sentiamo di dire giustamente. Questa volta hanno sbagliato gli adulti, quelli che dovrebbero avere maggiore esperienza. Dopo un lungo, torpore durato un quadrimestre, il ministro all’improvviso comunica di aver deciso in splendida solitudine di tornare più o meno alla normalità anche per l’esame finale delle superiori. Nel frattempo nelle scuole, tornate con fatica a una parvenza di normalità e comunque in presenza fatte salve le quarantene sparse e frequenti, i docenti sono tornati a spiegare, interrogare come sempre. Ma, molti di loro non hanno previsto il risveglio del ministro e non hanno affrontato la questione della eventuale seconda prova scritta caratterizzante. Anche sulla prima, quella classica d’italiano, in molti casi si è lasciato correre.

Due semplici domande: perché a settembre il ministro non ha comunicato il tentativo di ritorno alla normalità anche per gli esami, salvo emergenze? E perché molti docenti non sono tornati effettivamente alla normalità guidando i loro studenti sulla strada della maturità, prove di compito finale comprese?

Ecco, questo è il problema. Questa volta il parallelo con il mondo dell’impresa è calzante. Di solito quando si disegnano scenari futuri ci si prepara a quello peggiore; in questo caso lo scenario “peggiore” è quello della seconda prova. Nel caso della scuola si è scelto di nicchiare, ma a vantaggio di chi? E ora perché a pagarne le conseguenze devono essere i giovani già messi duramente alla prova e danneggiati nella preparazione dal lungo lockdown e dalla “dad” passiva di questo ultimo biennio? Il ministro si spertica nel raccomandare “normalità” ma si dimentica della maturità fino a oltre metà anno, per poi comunicare che si farà tutto come prima, come se il biennio pandemico non fosse esistito e soprattutto come se le quarantene non ci fossero mai state anche in quest’anno scolastico. Una vera e propria normalità di facciata, che fa male alla scuola e soprattutto alla credibilità dell’istituzione.

La saggezza avrebbe dovuto far scegliere la via di mezzo con la prova di italiano confermata, anche perché la nostra lingua dal punto di vista grammaticale e sintattico dovrebbe essere già ben nota, per poi passare a una prova orale approfondita, seria e in presenza. E invece, no. Si è voluto tutto e subito e la reazione non poteva che essere quella di questi giorni da parte degli studenti: delusione, rabbia e richiesta di condivisione delle scelte, già condivisione, una parola che rischia di essere tremendamente vuota di significato nonostante sia fra le più citate nei discorsi ufficiali.

La manifestazione degli studenti a Perugia. Grazie a Umbriaon.it e al direttore responsabile Fabio Toni, ecco il video con l’intervista a Giorgio Tropeoli, coordinatore regionale degli studenti




IIsacp e Airc insieme per “Cancro io ti boccio!” e un menù che ha avuto come protagonista “l’arancia”

E’ stata una giornata particolare per l’istituto alberghiero e per tutto l‘Iisacp guidato dalla dirigente Cristiana Casaburo. Il primo giorno di febbraio, grazie alla campagna di AIRC, “Cancro io ti boccio!”, la ricerca ha fatto il suo ingresso a scuola. All’Alberghiero gli studenti e i docenti hanno voluto coniugare la convivialità, il buon cibo, il buon bere con la prevenzione e con Airc, utilizzando un ingrediente che è anche divenuto il simbolo della ricerca, l’arancia. Giuliana Bianconi per la Fondazione Airc delegazione di Orvieto e comprensorio, ha sottolineato il “grande valore di quest’iniziativa fortemente voluta da Airc. Per combattere, per investire bisogna conoscere e i giovani sono pronti a rispondere se guidati e sollecitati. Mi piace sottolineare che questa iniziativa ha avuto una spinta determinante da Elisabetta Sarpano, docente dell’istituto e volontaria molto attiva e attenta di Airc”. Per il Rotary era presente la presidente Patrizia Ceprini, da sempre vicina al mondo della scuola soprattutto durante questi ultimi due anni di grandi difficoltà dovuti alla pandemia.

Studenti e docenti hanno così voluto ringraziare a modo loro con un menù che ha avuto come protagonista l’arancia, simbolo della campagna di raccolta fondi e informazione di Airc, dall’aperitivo fino al dolce. La responsabile orvietana di Airc, Giuliana Bianconi, ha anche rilanciato proponendo la presenza dell’istituto nel suo complesso sia alla prossima iniziativa delle azalee per la ricerca, che anche per ulteriori eventi e appuntamenti tesi a informare la cittadinanza tutta ma con un occhio di riguardo ai giovani anche perché la prevenzione e i corretti stili di vita devono assolutamente partire dall’adolescenza per sortire il giusto effetto. E sempre dai giovani deve partire la spinta per la ricerca che già ha dato risultati importanti. Giuliana Bianconi ha concluso sottolineando con forza il grande risultato delle raccolte fondi a livello regionale tanto che “una buona parte della risorse, oltre il milione di euro, viene indirizzata alle strutture di ricerca umbre”.

Al cronista non resta che promuovere a pieni voti chi ha pensato il menù e chi ha realizzato i piatti mettendoci impegno, attenzione e amore; ma soprattutto bisogna sottolineare la rete di impegno di Airc e Rotary e la risposta attenta e puntuale della scuola, una cosa non sempre scontata in città




Per promuovere l’Istituto Alberghiero di Orvieto ecco un ex-alunno d’eccezione, lo chef Leonardo Perisse

Featured Video Play Icon

Le scuole si presentano ai loro potenziali nuovi studenti e lo ha fatto anche L’Istituto alberghiero Luca Coscioni che per l’occasione ha invitato uno chef, Leonardo Perisse, orvietano doc, giovane e ormai conosciuto, A presentarlo il docente Giuseppe Solombrino, anch’egli chef e oggi insegnante pieno di passione che si capisce dalle sue parole e dalla partecipazione.

Perisse ha raccontato i suoi primi passi nel mondo della ristorazione fino al grande salto a Roma, ristorante “La Pergola”, 3 stelle Michelin e chef tedesco, Heinz Beck. Tante ore di lavoro, pochi soldi, ma un’occasione per rubare il mestiere, per imparare e poi mettere a frutto. Infine la ricetta preparata in diretta come un vero e proprio cooking show che si rispetti. Preparazione semplicissma, pochi minuti e il piatto è pronto, almeno all’apparenza facile…




L’Istituto Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto introduce la filosofia in modo sperimentale nella formazione tecnica

È da qualche tempo che se ne parla e se ne discute nelle “alte sfere” del Ministero della Pubblica Istruzione ed ora il corso di filosofia “entra” in punta di piedi e in modalità sperimentale, nella formazione tecnica dell‘Istituto d’Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico. Una scelta ponderata nel corso di questi mesi intensi, insieme alla dirigente, Lorella Monichini, che crede fermamente in una fattiva collaborazione e condivisione di intenti tra i due indirizzi di studio: il liceo con le sue specifiche competenze scientifico-umanistiche e il tecnico con le sue pluridecennali competenze tecnologiche. Il liceo e il tecnico, quindi, uniti in questa sfida, che permetterà un ulteriore scambio e condivisione tra le due scuole. Una docente di filosofia sperimenta nella classe quarta SIA/CAT questa straordinaria avventura, sono in tutto 12 gli istituti tecnici e professionali del nostro Paese ad introdurre quest’anno la filosofia nelle loro classi e il tecnico di Orvieto, l’unico in tutta l’Italia centrale. Ed anche questa esperienza contribuirà a potenziare l’offerta formativa attraverso una migliore integrazione tra sapere tecnologico e sapere umanistico.

Una sfida la nostra? Si, lo è. Un’innovazione didattica, opportunamente declinata in contenuti, obiettivi e metodologie, privilegiando quelle di tipo laboratoriale. Perché questa scelta? Da tempo si riconosce a questa disciplina la capacità di educare ad abilità trasversali come l’astrazione, l’analisi, l’esercizio del dubbio, l’argomentazione, e il problem solving…è il pensiero critico per antonomasia. Quindi, in questa prospettiva, l’istituto, sensibile ai cambiamenti culturali ed ai nuovi bisogni educativi dei giovani, ha aderito al Progetto “Inventio – La filosofia nell’istruzione tecnica e professionale”, promosso dal Gruppo di Ricerca dell’Università di Bologna, dall’associazione Filò e dall’associazione Amica Sofia.

Nella prospettiva di questo progetto resta centrale, comunque, la formazione della persona che, mai come oggi, deve essere in grado di agire e interagire consapevolmente con il contesto nel quale è immerso.




L’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, una maratona letteraria per non dimenticare gli orrori della Shoah

Ci sono tanti modi per celebrare la Giornata della Memoria. L’istituto Comprensivo Orvieto- Baschi ha deciso di partecipare con alcune classi, la 2D, la 3F, la 3C, alla maratona letteraria organizzata dalla Demea eventi culturali. Un’occasione per incontrare scrittori che hanno trattato il tema della Shoah sotto molteplici punti di vista. A condurre l’iniziativa il giornalista Salvatore Di Salvo. La maratona è iniziata alle ore 9.00 e si è conclusa alle 18.30 in collegamento live dall’archivio di Stato di Roma, nella spettacolare Sala Alessandrina del Borromini.

I ragazzi hanno avuto l’opportunità di conoscere Rosella Pastorino, autrice de “Le assaggiatrici”, un romanzo ispirato a fatti realmente accaduti, protagoniste giovani ragazze tedesche assunte per assaggiare i pasti cucinati per Hitler. La scrittrice ha conosciuto causalmente una delle protagoniste e ha deciso di raccontare la sua storia. Gli alunni hanno posto interessanti domande sul motivo per il quale, pur odiando Hitler, le giovani tedesche avessero accettato di lavorare per il Führer. Ne sono scaturiti interessanti spunti di riflessione, ad esempio sulla fame, una fame disperata che spinse giovani donne a rischiare ogni giorno la propria vita pur di soddisfare questo bisogno primario. La nostra società oggi, nel cosiddetto mondo occidentale, è opulenta e non fa caso allo spreco, spreco di cibo, di acqua, di risorse; dalle parole della Pastorino sono seguite considerazioni sulla necessità di assumere atteggiamenti diversi, più “virtuosi”, più consapevoli del fatto che tutto ciò di cui oggi disponiamo, diritti, beni, certezze,  non sono per sempre e che  potrebbero  essere spazzate via dalla furia di una guerra o dalla follia di una perversa ideologia. “Il sonno della ragione genera mostri”, capolavoro indiscusso del genio quanto mai profetico di Francisco Goya, è un potente monito che ci giunge dalla fine del ‘700. La letteratura deve aprire le finestre all’attualità, deve stimolare curiosità e deve riverberarsi  sui comportamenti odierni, altrimenti diventa una sterile rievocazione e si scade sul piano del “celebrazionismo”; invece è fondamentale coltivare la memoria, anno dopo anno, con la consapevolezza che ogni giorno deve essere il 27 gennaio. Ogni giorno a scuola, in famiglia, in palestra è necessario educare i giovani a celebrare la cultura della tolleranza e del rispetto, in una parola della vita.

Con “Le valigie di Auschwitz” di Daniela Palumbo, l’autrice ha presentato attraverso un oggetto apparentemente banale e comune, come una valigia, le tante vite di donne, uomini, e bambini   spezzate e spazzate via dalla pura follia, travolte da una gigantesca ondata di irragionevole odio e disumanità.  Dalla interazione con gli autori, dalle loro parole ed esperienze (molto forti quelle di Lia Levi) sono nati momenti di confronto molto intensi. Oggi i  testimoni diretti della Shoah,  che hanno impresso sulla propria pelle il marchio dell’orrore,  sono sempre di meno, proprio per questo motivo i loro ricordi devono essere preservati e  le loro esperienze divulgate, gridate o  semplicemente raccontate. I libri hanno il grande merito di dare nuova voce a chi non l’ha più, di tramandare storie ed emozioni, di educare alla tolleranza e al rispetto.   E se non più tardi di qualche giorno fa un dodicenne è stato aggredito da un branco di adolescenti perché ebreo, vuol dire che non basta insegnare educazione civica nelle scuole, occorre implementare questa disciplina con l’educazione alla memoria. Questa è stata una frase emersa dal confronto con gli scrittori che ha molto colpito i ragazzi.

La maratona letteraria del 27 gennaio ha messo in contatto studenti appartenenti ad ordini diversi di scuole, dalla primaria, alla secondaria di primo e secondo grado, provenienti da tutt’Italia, ha creato un momento corale, di scambio di idee e di esperienze. L’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi ha offerto ai suoi alunni la possibilità di viverla.




Cinquantenario del Liceo Scientifico Ettore Majorana, rinviata l’iniziativa del 14 gennaio

Abbiamo annunciato che nel 2022 corre il cinquantenario dell’autonomia del Liceo Majorana. È certamente un’occasione celebrativa del ruolo importante che questa scuola ha svolto e continuerà a svolgere nel nostro territorio, ma è anche un’occasione per riflettere sia sulle basi culturali e pedagogiche che sulle strategie educative, didattiche e organizzative, al fine di rendere il servizio scolastico il più possibile adeguato alle esigenze formative dei giovani.

Abbiamo per questo elaborato un denso programma di iniziative, di cui abbiamo dato notizia stampa nei giorni scorsi. La prima avrebbe dovuto svolgersi il prossimo venerdì 14 gennaio sul tema “Il pensiero critico, missione formativa e responsabilità civica”, una riflessione sul ruolo della cultura filosofico-scientifica nelle strategie formative di oggi a partire dal libro del prof. Franco Raimondo Barbabella appunto sull’origine e la funzione del pensiero critico.

Abbiamo deciso di rinviare a tempi migliori questo appuntamento in considerazione delle difficoltà che oggettivamente pone la diffusione dell’infezione da Covid-19 per la partecipazione ad una attività di questo tipo. Crediamo che questo sia un atto di responsabilità e di rispetto per le persone invitate e anche l’indicazione di un modo di lavorare attento alla gestione di tutto ciò che è scuola e gira intorno alla scuola.

Perciò, mentre il servizio scolastico va avanti nel più rigoroso rispetto delle condizioni di sicurezza, sospendiamo momentaneamente ciò che può essere fatto in condizioni ottimali in altro momento, certi che i direttamente interessati e la comunità comprenderanno le ragioni di questa decisione.

Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Lorella Monichini




Covid, non si ferma la corsa dei positivi, un decesso a Porano. Intanto la scuola riparte con i nuovi complessi protocolli

Non accenna a fermarsi la curva dei contagi in Umbria. Anche la giornata dell’8 gennaio si segnala per un numero di nuovi positivi pari a 3775 ma soprattutto per i ricoveri nei reparti ordinari che ha superato la prima soglia critica dei 200 ricoveri seppur di poche unità, per la precisione 204. E’ stata un’altra giornata pesante anche per il territorio orvietano con Fabro a 160 positivi, Baschi a 59, Ficulle 57 e Monteleone a 56. Orvieto ha superato quota 400, fermandosi a 425. Tanti contagi ma, in rapporto, pochi ricoveri. C’è da registrare purtroppo, il decesso di un anziano di 89 anni residente a Porano e ricoverato in una struttura ospedaliera umbra.

Intanto siamo alla vigilia di un lunedì 10 gennaio che potrebbe rivelarsi piuttosto difficile dal punto di vista della logistica e delle regole. E’ entrato in vigore, infatti, proprio l’8 gennaio il nuovo decreto anti-covid che prevede l’obbligatorietà vaccinale per gli over 50 e complesse novità nella scuola per provare ad assicurare il servizio in presenza. I sindaci stanno monitorando con particolare attenzione l’andamento dei contagi per fasce di età, ma il governo, dal canto suo, è stato piuttosto perentorio, “si riapre” Intanto dal 10 per gli over 12 il servizio scuolabus sarà assicurato solo in presenza di green pass rafforzato e mascherina ffp2, altrimenti non si sale. Ma la parte più complessa riguarda l’eventuale presenza di positivi nelle classi. Nelle materne il protocollo rimane rigido con 10 giorni di sospensione delle attività in presenza di un solo caso di positività in classe. Nelle scuole primarie con un solo positivo si richiederà il tampone in prima e quinta giornata con autosorveglianza, mentre con 2 positivi si andrà in DAD per 10 giorni. Il discorso si fa complesso per medie e superiori. Qui sono previsti tre diversi livelli; con un positivo è prevista l’autosorveglianza e la mascherina ffp2 sempre; con 2 positivi chi avrà completato il ciclo vaccinale o è guarito dal covid da meno di 4 mesi potrà continuare con le lezioni in presenza per tutti gli altri DAD per 10 giorni; il terzo livello è previsto con 3 positivi in una classe, q questo punto scatta la DAD per tutti fino a un massimo di 10 giorni. E’ un piccolo rompicapo e i dirigenti scolastici, da più parti, invocano il rinvio dell’apertura perché non ritengono di poter assicurare la totale presenza in sicurezza e soprattutto perché non sono ancora arrivate le mascherine ffp2 che devono essere messe a disposizione del personale docente e non.