I bambini delle scuole primarie di Todi avranno i pasti con cibi a km zero

Pranzo insieme al Sindaco di Todi e all’assessore alla scuola per i sessanta bambini della scuola materna del Broglino. I due amministratori, infatti, hanno voluto iniziare dal plesso di Cappuccini il tradizionale giro di visite, all’inizio del nuovo anno scolastico, alle scuole di competenza diretta del Comune.
L’occasione è stata utile per confrontarsi anche con le insegnanti e il personale non docente sulla situazione dei servizi in generale e sul funzionamento della mensa in particolare.
Da settembre, infatti, a seguito di gara pubblica, è cambiata anche la società che ha in appalto la gestione della refezione scolastica, fermo restando il mantenimento in attività di tutti i centri di cottura interni.
Tra le novità figurano la colazione a metà mattina e la merenda pomeridiana inclusi nel servizio di refezione e, soprattutto, l’approvvigionamento degli alimenti a km zero, eliminando praticamente tutti i prodotti surgelati.
Nell’aggiudicazione è compreso anche un progetto di educazione alimentare rivolto a tutte le componenti la comunità scolastica: bambini, insegnanti e genitori. Questi ultimi a breve verranno coinvolti anche nella costituzione di uno specifico comitato per la mensa.
“Quello della qualità dei servizi scolastici e della refezione – sottolinea il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano – è da sempre un punto imprescindibile dell’azione amministrativa e al quale non intendiamo rinunciare pur a fronte di un costo superiore per le casse comunali”.
Nei prossimi giorni Sindaco e assessore proseguiranno la visita nelle altre scuole tuderti. Prevista, a completamento dell’azione “plastic free” avviata ormai da tre anni, la consegna delle borracce per l’acqua agli alunni iscritti alle prime classi della primaria, così che possano approvvigionarsi nei distributori gratuiti presenti in ogni singolo plesso.
“Altre iniziative volte all’educazione ambientale ed alimentare – evidenzia l’assessore alle politiche scolastiche Alessia Marta – riprenderanno presto il via, in continuità con quanto già portato avanti negli anni scorsi, con il progetto Slurp Kids e in collaborazione con Campagna Amica di Coldiretti e, novità, con Slow Food Umbria.




Lettera alla docente Pappalardo per spiegare perché le lettere aperte del genitore e del docente sulla situazione al Classico

Ho letto con molta attenzione e meraviglia la lettera che la docente Pappalardo ha inviato ai colleghi di Orvietonews. Le parole utilizzate mi hanno lasciato basito. Parla di squallore per l’anonimato eppure in calce alle due mail che ci sono state inviate è scritto chiaramente “Lettera firmata”. E’ stato richiesto di non pubblicare i nomi anche perché dovrebbe sapere la professoressa che il/la collega non può rilasciare dichiarazioni in alcun modo critiche pena lettera di richiamo o anche peggio.

Il collego dei docenti annichilito? E’ sicuramente un’espressione forte ma legittima e poi si parla non dell’intero istituto ma del solo Gualterio.

Già, torniamo al perché questa testata si è occupata della scuola. Una mattina appaiono dei fogli di protesta affissi sulla facciata dell’istituto. Una protesta educata ma eclatante. Ci siamo messi subito in moto ascoltando più voci. E allora diciamola tutta! E’ normale che gli studenti di un Classico e affini non abbiano un’aula? E’ giusto che per l’ora di motoria la classe indicata sia “il cortile”? E quando piove? Quando è freddo? Dove andranno gli studenti? Magari nell’androne, sempre al freddo senza poter usufruire della legittima lezione, teorica o pratica. Allora si vuole correre ai ripari in corsa, cercando un’aula da adibire a palestra. E le attrezzature ginniche? E l’agibilità?

E poi il confronto, quel confronto e quella trasparenza che dovrebbe essere un “dovere” per l’istituzione pubblica che forma i cittadini del domani, non sembra essere in cima ai pensieri dei vertici scolastici. OrvietoLife ha sempre scritto di essere disponibile al confronto franco e aperto, però senza “dimenticanze” e lo siamo ancora.

Le vere domande che dovrebbero porsi coloro che sono interni alla scuola sono altre.

E’ stato fatto tutto il possibile per rendere la scuola accogliente e inclusiva per gli studenti?

E’ stato fatto tutto il possibile per rendere utilizzabili i laboratori scolastici?

E’ stato fatto tutto il possibile per assicurare tutto quello che è stato presentato negli open-day?

I docenti sono stati messi nella condizione di insegnare con gli strumenti più adeguati e tecnologicamente avanzati?

L’edificio scolastico è adeguato a ospitare tutte le persone quotidianamente in completa sicurezza?

Chi deve risolvere questi problemi (consiglio d’istituto, dirigente) ha fatto tutto il possibile nei tempi giusti e con richieste precise agli Enti preposti?

Non è una questione di poco conto e siamo certi che è stato fatto tutto il possibile ma è altrettanto ovvio che le soluzione trovate non accontentano studenti, genitori e docenti di quella scuola, almeno una parte e, questi, hanno il diritto di essere ascoltati e oggettivamente le difficoltà sono ben chiare a tutti i protagonisti e anche al cronista. Non c’è squallore ma più un grido di allarme, non c’è campanile ma una richiesta di aiuto per offrire una scuola moderna, inclusiva e attenta alle esigenze degli studenti che devono essere al centro dell’attenzione, sempre!




Orvieto si aggiudica il contest dedicato alle scuole “DivAirCity” con un progetto per Orvieto Scalo

Orvieto vince il concorso “Pan-European Diversity & Inclusion Green City” nell’ambito del progetto internazionale Divaircity. La squadra “Green Community”, composta dagli studenti del Liceo scientifico “E. Majorana” e della scuola secondaria di primo grado “Ippolito Scalza”, ha vinto a pari merito con i ragazzi spagnoli di Castillon il premio internazionale per il miglior progetto e in solitaria il contest associato su Instagram.

Questa mattina, lunedì 9 ottobre, all’Institut Bruxellois pour la Gestion de l’Environnement si è tenuta la premiazione del concorso che ha coinvolto oltre 70 studenti delle cinque città europee pilota coinvolte nel progetto Divaircity, OrvietoCastellonAarhusPostdam e Bucarest.

Giulia Cattaruzza, Charlotte Catuogno, Giorgia Silvestri, Chiara Rellini, Simone Panzetta, Edoardo Lo Conte, Marco Salvatore e Olimpia Puri del Liceo scientifico “E.Majorana”, accompagnati dalla professoressa Valentina Averardi, e Filippo Rosati e Greta Trippini della scuola “Ippolito Scalza” accompagnati dalla professoressa Maria Caterina Guido, hanno ricevuto i premi dalle mani di Daniela Melandri, presidente dell’associazione Univercities e strategic e content coordinator di Divaircity, Elisa Penalvo Lopez, general coordinator Divaircity, e Georgios Charalampous, project officer e rappresentante della Commissione Europea. Presenti alla cerimonia anche la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, e Carla Lodi e Serena Ubaldini dell’Ufficio Politiche comunitarie del Comune di Orvieto.

Il progetto chiamato “Eco-Sensory Garden” riguarda la valorizzazione e riqualificazione del giardino del fosso dell’Abbadia di Orvieto scalo ed è stato giudicato il migliore dalla giuria composta da esperti internazionali e rappresentanti delle cinque città per la creatività, l’inclusività e la sostenibilità economica.

Quattro gli interventi chiave: un giardino sensoriale inclusivo che coinvolge i visitatori in un’esperienza coinvolgente attraverso i cinque sensi, con uno spazio dedicato ai bambini per scoprire il mondo attraverso i loro sensi, avvicinarsi alla natura e imparare a prendersi cura dell’ambiente, una “barriera verde”, una foresta urbana lineare lungo la variante per combattere l’inquinamento e il rumore del traffico urbano, un’oasi di relax con la realizzazione di frangisole all’interno del anfiteatro altrimenti poco fruibile durante i mesi caldi, e un tunnel sensoriale, sottopassaggio di via Paglia che si trasforma in un’esperienza sensoriale grazie all’illuminazione, ai murales e alla sistemazione di una tettoia aperta.

“Il coinvolgimento della cittadinanza nella valorizzazione del verde urbano – hanno detto i ragazzi nella presentazione – è una strategia vincente per tutelare e preservare un bene di comunità. Il progetto favorisce la partecipazione attiva della cittadinanza nella cura del proprio territorio. La tutela e la valorizzazione del verde urbano non solo migliorano l’estetica e la vivibilità di un’area urbana, ma promuovono anche il senso di appartenenza alla comunità e la condivisione di un bene prezioso che appartiene a tutti”.

“Siamo orgogliosi del lavoro e della creatività dei nostri ragazzi che è stata riconosciuta e premiata oggi qui a Bruxelles”, ha detto la sindaca e assessora all’Ambiente, Roberta Tardani. “Ma oltre a questo – prosegue – il premio migliore che possiamo garantire loro è che queste idee e queste proposte non rimarranno sulla carta ma sono state da spunto per gli interventi di riqualificazione del parco di via Monte Terminillo a Orvieto scalo che saranno realizzati entro giugno 2024 finanziate con i fondi europei del progetto Divaircity, complessivamente 170mila euro. Complimenti ai ragazzi, complimenti al liceo Majorana e alla scuola Ippolito Scalza e grazie anche a tutte le altre squadre delle scuole di Orvieto che si sono cimentate nel contest. L’esperienza di oggi e quella che che stiamo portando avanti con Divaircity è molto significativa perchè rende l’idea della città che abbiamo in mente, quella dove i giovani possono esprimere il proprio talento e la creatività, contribuire a migliorare la qualità di vita dei luoghi che vivono e vedere nella loro città opportunità di futuro”.




Liceo Gualterio, un docente “situazione di disagio, speriamo che gli studenti non siano più solo numeri”

Continua il dibattito sulla situazione del Liceo Classico F.A. Gualterio. La protesta dei “tazebao” sta avendo degli effetti. Questa volta interviene un docente che preferisce rimanere anonima. OrvietoLife conferma la disponibilità a ospitare sia il punto di vista dell’istituzione scolastica che di altre persone coinvolte, a partire dall’ente proprietario e cioè la Provincia di Terni.

Intervengo come docente nella discussione, sollecitata dal genitore che ha deciso coraggiosamente di rompere il muro dell’indifferenza sulla situazione del Liceo Gualterio.   Ha ragione a chiedersi come mai non ci sia una reazione o una proposta da parte di persone che vivono quotidianamente i problemi della scuola.  La risposta è proprio nella definizione “annichiliti”, ridotti a nulla, perfetta perché attualmente molti docenti sono soggetti a cui non è più lecito esprimere il dissenso e non sono neanche degni di una comunicazione che chiarisca magari il motivo di scelte definite didattiche.  Di questa situazione di disagio e umiliazione, vissuta purtroppo in molte scuole, la responsabilità è della legge della “Buona Scuola”, che ha aumentato notevolmente il potere dei Dirigenti, ma purtroppo anche di quei docenti che alzano la mano solo per approvare nei Collegi o peggio di quelli che nel caos e nella disorganizzazione hanno guadagnato senza meriti un ruolo, diventando strumenti di una gestione di tipo personalistico.  Anche noi ci auguriamo che il Liceo Gualterio possa essere liberato e che gli studenti non siano più solo numeri, come giustamente sottolineato dai ragazzi ribelli cui va il merito di avere aperto il caso.

Non credo che al genitore saranno date le risposte che anche noi “annichiliti” abbiamo provato a chiedere, e forse sono altre le strade da percorrere per ottenere una soluzione. Piuttosto anche noi ci facciamo qualche domanda: dove sono le Istituzioni, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Provincia, sollecitata con due segnalazioni, che dovrebbero controllare la correttezza di quanto viene disposto?  Mi fermo qui per ribadire   che la cosa più grave in una “comunità educante”, evidenziata dal caso in questione ma verificatasi in molte altre situazioni, è la mancanza di dialogo, informazione e rispetto delle norme.

Lettera Firmata




Sono un genitore di uno studente del Liceo Gualterio, “la protesta è solo la punta di un iceberg, troppi i problemi irrisolti”

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi siamo disponibili a ospitare interventi di tutte le parti coinvolte a vario titolo sui problemi del Liceo Classico, delle Scienze Umane e Economico Sociale. La protesta emersa con i fogli appesi sulla facciata dell’istituto è la punta di un iceberg che, sicuramente, va più in profondità. Iniziamo con un genitore che ci ha inviato una mail con il seguente intervento firmandolo. Per motivi di riservatezza non apparirà la firma. Speriamo che questo sia solo il primo di una serie e che, soprattutto, anche l’istituzione scuola offra il suo contributo.

Cara redazione di Orvietolife, 

 vorrei poter esprimere il mio parere personale cogliendo così l’invito al confronto da voi offerto in relazione ai recenti eventi di protesta che hanno coinvolto il liceo “F.A.Gualterio”.

Sono genitore di uno studente che frequenta il liceo e purtroppo, da molto tempo, le problematiche organizzative e gestionali di questo Istituto sono diventate intollerabili e preoccupanti e più volte sono state argomento di discussione anche tra noi genitori. 

Vorrei sottolineare che la pacata protesta di questi ultimi giorni è a mio parere la punta dell’iceberg di una situazione insostenibile. Chiunque abbia deciso di protestare pubblicamente sollevando un problema annoso che, temo scientemente, venga ignorato, è da ammirare e sostenere poiché, con responsabilità ed educazione ha sollecitato  l’opinione pubblica nel tentativo di cercare un qualche confronto con gli organi amministrativi scolastici che a quanto pare, nonostante professino trasparenza e disponiblità, si sottraggono a qualsiasi condivisione e ormai non ritengono necessario neppure comunicare o motivare decisioni assunte in modo unilaterale. 

Già il fatto che si debba ricorrere ad una manifestazione pubblica e plateale è segno di gravi mancanze nella capacità comunicativa e ricettiva della scuola in questione e sintomo di disagio e malcontento generale.

Inoltre a fronte di una rimostranza così significativa, non una parola ancora né dalla Dirigente nè da parte dei docenti. Nessuno ha manifestato un segnale di apertura e di confronto. Vorrei capire perché? 

Possibile siano tutti annichiliti?! Non vogliono o non possono?

Non siamo di fronte ad un mero problema di comunicazione ma penso che ormai si tratti di una vera e propria mancanza di rispetto da parte della scuola sia nei confronti degli studenti che nei confronti dei genitori. 

I nostri figli stanno affrontando un percorso di studi non corrispondente all’offerta proposta in sede di openday infatti sin dall’inizio del ciclo di studi i laboratori promessi ai discenti non sono stati mai attivati per l’esigenza, sempre definita temporanea, di dover ospitare classi in sovrannumero rispetto le reali capacità ricettive della struttura ospitante Palazzo Clementini.

Con estremo disagio mi duole constatare a posteriori che siamo stati invogliati a iscriverci con  “l’inganno”, trovandoci poi di fronte una realta’ confusa non corrispondente alle promesse e alle aspettative di ognuno, aspettative che peraltro erano alte poiché supportate dal buon nome di un Istituto che per anni è stato fiore all’occhiello della realtà scolastica orvietana.

Ciò che è rimasto di quei gloriosi trascorsi è  a dir poco avvilente. 

Siamo di fronte ad una scuola che è diventata una scatola da riempire, ogni spazio è un’aula e magicamente si moltiplicano aule su aule anche laddove è improbabile vi possano essere, sulla base di un” tante iscrizioni e tanto onore”?

La qualità dell’attenzione verso gli studenti e le proprie famiglie è mediocre in generale e per ovviare al problema spazi sono state adottate nel tempo misure a dir poco fantasiose.

Ultima soluzione, peraltro non discussa né condivisa preventivamente ma di fatto imposta senza possibilità di appello, una rotazione quasi oraria sia degli studenti che dei professori che migrano nelle aule designate dall’orario occupando ogni posto possibile, laboratori compresi, senza corrispondenza alcuna tra le materie insegnate e il laboratorio occupato. Lasciando da parte la delusione personale, va però evidenziato che gli studenti oltre al disagio e alla confusione che vivono, perdono tempo ad ogni cambio ora a fare su e giù per la stessa scala interna di un palazzo vetusto sul quale, non fosse altro per il numero di studenti che ci orbitano,  potrebbe essere fisiologico nutrire qualche dubbio riguardo l’adeguatezza strutturale e igienico-sanitaria. 

Mi domando, può un edificio storico che ospitava 10 classi un tempo improvvisamente ospitare un numero più che raddoppiato di studenti per un totale di 23 classi? (Al momento vantiamo circa 370 iscritti!) …..ci si è posti il problema di adeguare la struttura a certi numeri? I servizi igienici sono sufficienti? I percorsi interni, le aule, la palestra, gli spazi comuni…non è possibile pensare che dei banchi con delle sedie costituiscano un’aula! 

Inoltre, possibile che dopo tutto questo tempo, la soluzione sia sempre temporanea come se il problema ogni anno fosse un imprevisto da dover affrontare a sorpresa?

 Le iscrizioni e il turnover degli studenti sono prevedibili! Come mai non si riesce definitivamente a trovare una soluzione dignitosa tipo una succursale stabile per il surplus di discenti, alimentando così il disagio di dove adottare soluzioni fantasiose sempre TEMPORANEE e di anno in anno diverse tra loro? 

 Tante domande mi rendo conto, domande alle quali purtroppo nessuno pare voler rispondere, domande che anche in sedi ufficiali e convenzionali sono state sollevate ma senza successo. 

Forse risultano scomode?

Distinti saluti,

Lettera firmata




Liceo Classico, la protesta perché mancano alcune aule. Studenti e prof devono girare ogni ora

Lunedì 2 ottobre mattina al loro arrivo studenti, docenti e personale del Liceo Classico si sono trovati la facciata tappezzata di fogli con frasi di protesta contro la cronica mancanza di aule per l’istituto orvietano.  Già le aule, questo è il vero problema della scuola.  Lo riferiscono alcuni studenti e dipendenti della scuola.  Lo scorso anno scolastico avevamo sottolineato il migrare a turno di due classi sempre per la mancanza di aule e la conseguente mancanza di laboratori, esistenti, ma trasformati in classi. 

E quest’anno?  Anche perché la soluzione era stata definita temporanea.  Rimane il problema delle aule e allora per risolverlo si è pensato bene di rendere le classi mobili, quindi ogni ora si cambia, più o meno.  E’ un sistema che viene utilizzato in altre scuole dove c’è un numero elevato di ore laboratoriali ma non è il caso del classico, delle scienze umane e del liceo economico sociale.  Tre indirizzi, tre esigenze diverse e un palazzo strutturato per un solo Liceo.  Nel frattempo a soffrire è proprio il classico che ha una sola nuova sezione e pochi iscritti.  Ma le classi mancano e allora, stando sempre alle informazioni che siamo riusciti a reperire, per alcune ore l’indicazione è cortile, ad esempio per educazione motoria.  E quando piove? Quando è molto freddo?  Niente palestra, niente aula.  A breve verrà trovata una soluzione ma temporanea.  In una palestra ci dovrebbe essere un’attrezzatura adeguata, materassini per svolgere attività fisica in sicurezza.  Sarà così?

Questo è quanto ci hanno riferito diverse persone; rimaniamo sempre disponibili alla posizione ufficiale della scuola.




Protesta eclatante al Classico, cartelli sull’edificio, “qui lo studente non è al centro della scuola”

Lunedì mattina con sorpresa per studenti e docenti del Liceo Classico e delle Scienze Umane che arrivati in piazza hanno trovato l’edificio tappezzato di cartelli. La scritta è molto eloquente, “qui lo studente non è al centro della scuola”. Insomma non una bravata ma una forma di protesta chiara.

Qual è il malessere che ha spinto qualcuno a attaccare i cartelli con un messaggio così chiaro? Che ci siano problemi, come in molti istituti in Italia, pè noto da tempo ma questo tipo di protesta è di livello più alto.

OrvietoLife, come sempre, è pronto a dialogare con le istituzioni scolastiche in tutte le sue parti, docenti, genitori, personale e studenti, soprattutto, visto che proprio loro “sono al centro della scuola” o almeno dovrebbero esserlo.




Cinema Fest occasione di incontro per Orvieto con Giffoni

Orvieto Cinema Fest unisce Orvieto Giffoni. Primo importante scambio tra la rassegna internazionale di cortometraggi, in corso al Teatro Mancinelli fino al 23 settembre, e il festival cinematografico per bambini e ragazzi più famoso nel Mondo, grazie alla collaborazione e ai rapporti stretti dall’Istituto tecnico scientifico “Majorana-Maitani”.

In questi giorni della sesta edizione di Orvieto Cinema Fest, tre ragazzi di Giffoni, Alessandro ManzoSara Torre e Alessia Guarino, giovani giurati del festival, accompagnati da una delle organizzatrici e responsabile della grafica, Patrizia Di Cristofaro, sono stati ospitati a Orvieto dai loro coetanei dell’Istituto “Majorana-Maitani” e sono stati inseriti nella giuria giovani del rassegna di cortometraggi. I ragazzi hanno partecipato alle attività della scuola, visto film e tenuto lezioni di cinema e, grazie alla collaborazione con il Comune di Orvieto e Carta Unica, hanno potuto visitare tutti i principali monumenti e siti di interessi della città avendo come “ciceroni” gli studenti del gruppo peer education del “Majorana-Maitani”. Precedentemente, a luglio in occasione della 53esima edizione del “Giffoni Film Festival”, tre ragazzi della scuola di Orvieto avevano vissuto la stessa esperienza.

Giovedì 21 settembre, nella seconda serata di proiezioni al Teatro Mancinelli, il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, ha incontrato la delegazione di Giffoni insieme alle organizzatrici di Orvieto Cinema Fest, Sara CarpinelliStefania Fausto e Valentina Dalmonte, e alle docenti dell’Istituto “Majorana-Maitani”, Valentina Averardi e Giulia Ruina.

I rapporti con Giffoni – spiegano le insegnanti – sono nati dopo che il Liceo scientifico, insieme ad altre 9 scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia, ha vinto il bando sulla sostenibilità ‘Una caravella per un mondo nuovo” promosso dal Consorzio Rilegno. Tra queste scuole, con cui si sta creando una rete, ce ne era anche una di Giffoni frequentata da ragazzi che sono coinvolti nell’organizzazione del festival. Abbiamo così avuto l’occasione di conoscere Antonia Grimaldi della direzione artistica e tre nostri studenti hanno partecipato a luglio alla 53esima edizione. Successivamente è stato naturale proporre e creare un link con Orvieto Cinema Fest che siamo felici si sia concretizzato e possa crescere. La scuola – continuano Giulia Ruina e Valentina Averardi – ha bisogno di competenze che in alcuni settori spesso non ha, i docenti devono essere quindi supportati e affiancati e per questo il nostro istituto ha sempre le porte aperte a nuove esperienze e nuovi progetti”.

Creare connessioni e favorire le reti tra le scuole – afferma Patrizia Di Cristofaro – è una delle missioni del nostro festival. In questi giorni abbiamo avuto la possibilità non solo di visitare Orvieto, che ci ha regalato una calorosa accoglienza, ma anche di conoscere la realtà del Cinema Fest con cui potranno nascere delle collaborazioni a partire già dalla prossima edizione di Giffoni con la partecipazione di tre loro rappresentanti nella nostra giuria. Abbiamo inoltre dei progetti speciali come Giffoni Experience e Giffoni Voyager con cui portiamo in giro per l’Italia film e cortometraggi di qualità per promuovere e far conoscere il cinema per ragazzi“.

Lavoriamo tutto l’anno – commentano Sara CarpinelliStefania Fausto, Valentina Delmonte e Francesca Bonfante – per intrecciare rapporti e costruire reti con altri festival in tutta Europa con l’obiettivo di ampliare gli orizzonti della manifestazione. Questo scambio con Giffoni è un bel primo esempio di collaborazione con uno dei festival cinematografici più importanti di tutto il Mondo che ci consente di lavorare anche sui ragazzi e con le scuole“.

Fornire ai giovani occasioni di riflessione e di orientamento, stimolarli a riflettere sui linguaggi artistici e la creatività contemporanea, favorire occasioni di scambio, di confronto e di connessione con altri territori e culture – afferma il sindaco Roberta Tardani – erano tra gli obiettivi dei progetti inseriti nel dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025 nei quali Orvieto Cinema Fest era uno degli strumenti e una delle manifestazioni da valorizzare attivando collaborazioni con altri festival, immaginando una partnership proprio con Giffoni. L’opportunità creata dai rapporti stretti grazie all’istituto Majorana-Maitani ci consente quindi di proseguire sulla strada che avevamo indicato e, come abbiamo sempre detto, di dare corpo a quei progetti a prescindere dal titolo di Capitale della Cultura. Anche in questa edizione – prosegue – Orvieto Cinema Fest ha dimostrato la capacità di crescere affiancando alla rassegna dei cortometraggi nuovi contenuti e altre interessanti iniziative collaterali che guardano all’arte contemporanea e alle nuove generazioniL’energia e l’entusiasmo delle organizzatrici, dei volontari e del pubblico che in questi giorni riempie il Mancinelli danno veramente un senso a tutto quello che stiamo facendo. Orvieto Cinema Fest è diventato quello che noi abbiamo in mente quando pensiamo a politiche culturali che guardano al futuro, che parlano i linguaggi della modernità e della contemporaneità, che coinvolgono i giovani, che danno alla nostra città una dimensione internazionale, e va nella direzione di quello che vogliamo che questa città possa essere: un luogo di opportunità”.




L’istituto omnicomprensivo Leonardo Da Vinci di Acquapendente diventa biomedico

L’Istituto Omnicomprensivo Leonardo Da Vinci di Acquapendente si trasforma in biomedico. A ratificarlo il Decreto dell’8 settembre del Ministero dell’Istruzione che inaugura quindi il percorso triennale di “Biologia con curvatura biomedica”. Il percorso di potenziamento e orientamento sarà di 15 ore a partire dal terzo anno di studi. Monte annuale di 50 ore 40 di cui svolte presso il laboratorio con la formula dell’impresa formativa simulata. Infine sono previste 10 ore presso le strutture sanitarie individuate dagli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali, secondo modalità afferenti ai “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”. Le 40 ore da svolgere presso gli Istituti interessati saranno così suddivise: 20 tenute dai docenti di scienze e 20 da esperti medici individuati dai relativi Ordini Provinciali dei Medici Chirughi e degli Odontoiatri.  Del progetto oltre all’Istituto aquesiano ne faranno parte altri 15 in tutta Italia.




“Buon anno scolastico pieno di novità e progetti” agli oltre 3mila studenti dalla sindaca Tardani e l’assessora Coppola

Oltre 3mila studentesse e studenti pronti a tornare sui banchi di scuola. A Orvieto, in base alle decisioni assunte dai vari istituti, il nuovo anno scolastico 2023-2024 partirà in maniera scaglionata. Lunedì 11 settembre la prima campanella suonerà all’Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio, martedì 12 settembre all’Istituto comprensivo Orvieto-Baschi e quindi mercoledì 13 settembre per tutti gli istituti superiori cittadini. Complessivamente sono 3.324 gli iscritti alle scuole della città. Nello specifico:

Istituto comprensivo Orvieto-Baschi

  • Scuola dell’Infanzia (“Collodi” di Sferracavallo, “Regina Margherita” di Orvieto, Canonica) 144
  • Scuola Elementare – Primaria di primo grado (“Luigi Barzini” di Orvieto, “Erminia Frezzolini” di Sferracavallo) 406
  • Scuola Media – Primaria di secondo grado “Luca Signorelli” di Orvieto 301

Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio

  • Scuola dell’Infanzia (“G. Rodari” di Orvieto scalo, Ciconia) 152
  • Scuola Elementare – Primaria di primo grado (“G. Rodari” di Orvieto scalo, “Sette Martiri” di Ciconia) 284
  • Scuola Media – Primaria di secondo grado “Ippolito Scalza” di Ciconia 289

Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico “Majorana-Maitani”

  • Liceo Scientifico “E. Majorana” 698
  • Istituto Tecnico Commerciale “L. Maitani” 201

Istituto di Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale

  • Liceo Classico “F. Gualterio” 124
  • Liceo delle Scienze umane 168
  • Liceo Economico e Sociale 67
  • Liceo Artistico 240
  • Ipsia “Luca Coscioni” 250

Hanno invece già preso il via da venerdì 1 settembre le attività degli asili nido del Comune di Orvieto gestiti dalla cooperativa “Il Quadrifoglio”. La novità è l’apertura della sezione Nido “Pinocchio” presso la Scuola dell’Infanzia “Collodi” di Sferracavallo alla quale si sono iscritti 10 bambini sui 16 posti a disposizione. A Orvieto centro “Arcobaleno” sono 28 gli iscritti tra i bambini di età superiore ai 12 mesi, 16 quelli tra i 3 e i 12 mesi sui 20 posti disponibili. Al completo le iscrizioni al Nido “Pane e Cioccolata” di Ciconia (24 posti), 14 gli iscritti al “Girotondo” presso la Scuola dell’Infanzia di Ciconia sui 16 posti totali a disposizione.

Abbiamo fortemente voluto l’apertura di una nuova sezione Nido a Sferracavallo – spiega l’assessore all’Istruzione, Alda Coppola – che garantirà la continuità  alla Scuola dell’Infanzia ‘Collodi’ dove i locali della sede temporanea di Bardano sono stati adeguatamente adattati per accogliere i bambini dai 12 ai 36 mesi. Nei giorni scorsi, insieme al personale dell’Ufficio Scuola che ringrazio per il lavoro che svolgono quotidianamente, abbiamo incontrato le famiglie che hanno potuto vedere gli spazi e hanno mostrato il loro gradimento per la struttura. Il tutto in attesa di poter presto tornare nella sede originaria della scuola che, come noto, sarà demolita e ricostruita grazie ai fondi Pnrr. Voglio sottolineare – aggiunge – come l’attività dei nidi non si sia in realtà fermata nemmeno durante il periodo estivo vista l’intensa attività dei centri estivi alla quale abbiamo voluto contribuire in maniera importante rendendo gratuite le attività nel mese di luglio per tutti gli iscritti alle strutture comunali. Ci confrontiamo periodicamente con le dirigenti, con i docenti e le famiglie per venire incontro, nei limiti delle nostre competenze, alle esigenze e alle richieste che arrivano dal mondo della scuola. Da quest’anno, per quanto riguarda il servizio di trasporto scolastico, abbiamo previsto una riduzione del 40% dal secondo figlio in poi, abbiamo rimodulato gli orari degli scuolabus per consentire alla scuola media ‘Signorelli’ di anticipare al giovedì il rientro pomeridiano prima previsto il venerdì. Partirà regolarmente dal primo giorno di scuola il servizio mensa con il menù estivo fino alla fine di ottobre. Proprio ieri pomeriggio abbiamo riunito la commissione per fare il punto dopo i cambiamenti ai menù fatti durante lo scorso anno scolastico. Genitori e docenti hanno apprezzato i miglioramenti e da parte nostra abbiamo comunque dato disponibilità a valutare ulteriori adeguamenti che si dovessero rendere necessari. Gli operai del Centro servizi manutentivi, infine, sono impegnati in questi giorni in tutti gli interventi di manutenzione ordinaria sulle strutture di nostra competenza come segnalato dai vari istituti. Messo definitivamente alle spalle il periodo buio e complicato del Covid  – conclude l’assessore – ci sono dunque tutte le condizioni per iniziare al meglio questo nuovo anno scolastico e auguro a tutti, insegnanti, personale scolastico, studenti, un buono e proficuo lavoro“.

Auguro a tutti un anno scolastico sereno, proficuo, pieno di soddisfazioni e ricco di opportunità di crescita personale” afferma il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani. “Voglio esprimere la mia gratitudine, a nome dell’istituzione che rappresento – aggiunge – ai docenti e al personale scolastico per l‘impegno e la dedizione che mettono ogni giorno, spesso in condizioni complicate, nel contribuire a costruire il futuro dei nostri figli. Alle ragazze e ai ragazzi e ai più piccoli voglio dire che come ogni inizio anche questo anno dovrà essere un’opportunità per crescere e scoprire il mondo che vi circonda. Siate curiosi e siate determinati. E alle famiglie, sappiate che siamo impegnati a creare un ambiente sicuro e stimolante per i vostri figli. Nei prossimi giorni, come da cronoprogramma, affideremo i lavori per la realizzazione della nuova scuola dell’Infanzia di Sferracavallo, moderna ed accogliente, il modo migliore per festeggiare la prima campanella dell’anno. Buon anno scolastico!“.