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Giada Ciuchi, del Liceo Gualterio, vola alla finale nazionale dei Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche

Grande orgoglio per l’istituto “Gualterio” di Orvieto che vede Giada Ciuchi, alunna della classe VB, ammessa alla finale nazionale dei Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche. Giada, già protagonista lo scorso anno al Certamen Horatianum e vincitrice del piccolo Certamen Taciteum, ha superato brillantemente la selezione regionale con una prova di civiltà greca e latina, dimostrando eccellenti capacità critiche e una profonda conoscenza dei testi classici.

In un post sulla pagina FB dell’istituto si sottolinea che la studentessa “Giada “è impegnata con successo in diverse iniziative e progetti della scuola”. Il suo impegno e la sua passione per le discipline classiche l’hanno portata a questo traguardo importante, che rappresenta un motivo di grande soddisfazione per l’intero istituto che per la quarta volta sarà presente alla finale nazionale dei Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche, che si svolgerà quest’anno a Sulmona, presso il Liceo “Ovidio”, il 9 e 10 maggio.

La partecipazione di Giada alla finale nazionale rappresenta una valorizzare delle eccellenze del “Gualterio” e sottolinea l’attenzione che l’istituto riserva alle discipline classiche. I Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche, che annoverano nel Comitato Scientifico personalità di spicco come Ivano Dionigi, Franco Montanari e Paolo Fedeli, hanno l’obiettivo di promuovere il valore formativo degli studi classici e di stimolare l’interesse dei giovani verso la cultura antica.




Quelle insostenibili (a tanti ) “gite” scolastiche…

Anche per gli Istituti Scolastici del comprensorio orvietano la fine della stagione invernale e l’arrivo di quella primaverile è sinonimo di uscite e viaggi di istruzione che spesso creano problemi e disagi non di poco conto a tanti alunni e rispettive famiglie. Infatti il costante aumento del costo della vita e il perdurare dell’appiattimento degli stipendi, sta rendendo le uscite scolastiche inaccessibili a molte famiglie, in particolare quelle con più figli a carico e/o con redditi non particolarmente alti.
In tutte le scuole del comprensorio orvietano, come nel resto del Bel Paese, si sta creando una situazione parzialmente discriminatoria verso alcuni alunni da questo punto di vista. Questo a causa dei prezzi dei viaggi d’istruzione, che sono esponenzialmente aumentati, soprattutto dopo l’emergenza Covid, e che creano non poche difficoltà e disagi, risultando in alcuni casi proibitivi per i nuclei familiari meno abbienti.

Un’indagine ufficiale, commissionata da un importante portale della Scuola Pubblica, ha rilevato che nell’anno scolastico 2022/2023 solo il sessanta per cento degli studenti frequentanti le scuole superiori è riuscito a prendere parte ai viaggi di istruzione programmati dalle loro scuole. Le difficoltà economiche delle famiglie degli alunni hanno costituito la causa principale delle motivazioni che hanno portato alle rinunce. Purtroppo dopo il COVID si è acuito il divario legato al reddito delle famiglie con ragazzi frequentanti la scuola. Così in molte realtà scolastiche troviamo alunni più benestanti che possono permettersi senza alcun problema la possibilità di partecipare a viaggi di istruzione all’estero anche molto costosi, mediante i quali possono arricchire il loro bagaglio culturale e migliorare la loro conoscenza delle lingue straniere, mentre molti alunni appartenenti a famiglie meno facoltose spesso sono costretti a rinunciare a queste esperienze .

Proprio pochi giorni fa si è assistito a un caso emblematico in tal senso. In un liceo genovese alcune classi hanno deciso di non partire per una gita a Berlino in segno di solidarietà verso i loro compagni che non potevano partecipare perché non potevano permettersi il pagamento del costo del viaggio.
Ridicole e inconsistenti le cifre messe in campo dalle istituzioni a disposizione di quelle famiglie che non se la passano troppo bene da un punto di vista economico. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito prevede in questo caso un bonus fino a un massimo di 150 euro per le famiglie con Isee inferiore a cinque mila euro. Assolutamente da rivedere questi parametri ,per permettere a tutti gli alunni, visto che si parla di Scuola Pubblica e che quindi deve garantire a tutti, a prescindere disagi economici o altri ostacoli similari ,gli stessi diritti e le stesse parità di opportunità.
Così da evitare che anche la Scuola Pubblica possa mostrare aspetti e caratteristiche proprie di una scuola classista e elitaria.




Doppia certificazione Erasmus+ per l’Istituto omnicomprensivo Laporta di Fabro

Fermento all’Istituto Omnicomprensivo “R. Laporta” per il raggiungimento del doppio accreditamento Erasmus+, sia nel settore Istruzione scolastica (Azione KA120-SCH) che nel settore della formazione professionale VET (Azione KA121-VET).  Traguardo raggiunto grazie al duro lavoro svolto dal team internazionalizzazione dell’Istituto Laporta e dal lungo e rigoroso processo di valutazione da parte delle Agenzie Nazionali INDIRE e INAPP. Le due agenzie hanno riconosciuto la qualità delle nostre proposte progettuali e la nostra capacità di fornire esperienze di apprendimento significative e stimolanti, dichiarano dall’Istituto.

Entrambi i programmi sono stati redatti in base agli standard di qualità Erasmus: 
1) Inclusione e diversità; 
2) Sostenibilità ambientale e responsabilità; 
3) Educazione digitale, inclusa cooperazione virtuale e mobilità in modalità blended; 
4) Partecipazione attiva nella rete delle organizzazioni Erasmus+.
Questo grande risultato, sottolinea la dirigente Cinzia Meatta, ci consentirà di ampliare le opportunità di formazione e di crescita di studenti e staff, aumentando le possibilità di studiare e formarsi all’estero di entrare in contatto con diverse culture e lingue, di sviluppare competenze interculturali fondamentali per il futuro professionale e personale.
Si tratta di un successo straordinario a coronamento dell’attività progettuale europea in cui, afferma la Dirigente Cinzia Meatta, abbiamo creduto fortemente e costantemente. Un ringraziamento alla commissione internazionalizzazione dell’Istituto, coordinata dalla professoressa Canestri, che in tutte le fasi del percorso ha lavorato in modo costante e meticoloso riuscendo non solo a fotografare le necessità del territorio ma anche a evidenziare le opportunità per tutta la componente studentesca, docente e staff.




L’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio fra i pochi in Umbria che ha vinto il bando per scambi didattici e di lavoro con Erasmus Plus

Pubblicato dall’Agenzia Indire l’elenco delle istituzioni scolastiche che hanno superato il bando di concorso a livello europeo ottenendo l’ambito accreditamento agli incontri di lavoro e scambi didattici per il periodo che va dal 2023 al 2027 previsti dal programma ErasmusPlus.  Tra le pochissime Istituzioni Scolastiche umbre che hanno superato il bando figura l’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio.  Già nel corso dell’anno scolastico in corso questo Istituto ha potuto mettere in campo una prima importante esperienza, partecipando a varie attività di job Shadowing legate alla organizzazione Indire.
La dirigente dell’Istituto Comprensivo, Isabella Olimpieri, coadiuvata e accompagnata dal direttore amministrativo, Enrico Bertolini e dalla docente Elisa Stampachiacchere, ha seguito nel corso del mese di febbraio uno stage durato una settimana con reciproci scambi di esperienze didattiche e culturali con il sistema scolastico della Bassa Sassonia, osservandone le modalità organizzative e gestionali e assistendo alle metodologie innovative di insegnamento praticate.  Esperienza questa necessaria e fondamentale, che permette di poter cogliere e applicare di quanto più valido e funzionalmente innovativo propone la didattica e metodologia di quelle scuole.  Ancora più importante e prestigioso per l’Istituto, l’accoglimento e l’accredito da parte dell’Indire del progetto presentato dalla scuola per il quadriennio 2023/2027.  L’articolato e approfondito progetto che ha prodotto il prestigioso riconoscimento, è stato condotto dalla dirigente Isabella Olimpieri e coordinato dall’insegnante Elisa Stampachiacchiere, in condivisione con le funzioni strumentali della scuola Francesca Bellagamba, Manola Galli, Alessio Mancini, Paola Miscetti e Laura Ponta.  Lavorando in sinergia è stata messa nero su bianco una strategia di mobilità a lungo termine rispondente alle esigenze di sviluppo dell’Istituto.
Il raggiungimento di questo importante traguardo, per nulla scontato, permetterà all’Istituto di aprirsi ancor di più alle tecniche e innovazioni didattiche applicate nelle migliori scuole europee, in un’ottica di costante innovazione e ricerca.  L’accreditamento ErasmusPlus, infatti, è la porta di accesso privilegiata per accedere a progetti di mobilità internazionale mirati a rendere la scuola sempre di più al passo dei tempi e delle nuove metodologie.  Il personale della scuola avrà nei prossimi anni la possibilità di partecipare a esperienze di job shadowing con le più blasonate scuole europee, con l’obiettivo di rafforzare la qualità dell’insegnamento, attraverso lo sviluppo professionale, l’apprendimento delle lingue, la condivisione e il trasferimento delle migliori pratiche didattiche e di sviluppo scolastico.   Anche gli alunni avranno l’opportunità di poter vivere un’esperienza europea che permetterà loro di trascorrere ogni anno un periodo temporale in uno dei Paesi aderenti al programma.  E questa esperienza permetterà loro di poter conoscere culture, lingue e sistemi scolastici diversi, vivendo esperienze didattiche, per loro, nuove in condivisione e sinergia con i coetanei di scuole di altri Paesi.  A sua volta le porte delle scuole dell’Istituto Orvieto-Montecchio si apriranno per accogliere insegnanti e allievi delle altre scuole europee a loro volta selezionate e accreditate.
L’ottenimento dell’accreditamento per il progetto Erasmus Plus è stato il culmine e il giusto premio per l’impegno prolungato e meticoloso messo in campo con entusiasmo e passione da parte di tutta la comunità scolastica della scuola. Questo risultato non è solo un riconoscimento del livello di eccellenza educativa raggiunto ,ma rappresenta anche un’opportunità senza precedenti per gli studenti e il personale di immergersi in un contesto di ben più ampie e larghe vedute e contenuti, arricchendo così il loro percorso educativo e professionale.
Guardando avanti, l’istituto è determinato a sfruttare e massimizzare al meglio i benefici di questa esperienza per poter continuare a promuovere la collaborazione internazionale e l’apertura mentale verso nuove e diverse metodologie didattiche  , per poter cosi offrire ai propri allievi una offerta formativa sempre più valida e al passo con i tempi.




I Carabinieri incontrano gli studenti dell’istituto comprensivo di Orvieto-Montecchio per parlare di legalità, bullismo e sicurezza stradale

Nuovo incontro dei Carabinieri della Compagnia di Orvieto con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Orvieto – Montecchio di Ciconia, avviato col precipuo obiettivo di promuovere la cultura della legalità.   Con gli oltre 100 gli studenti che hanno partecipato, sono state affrontate varie tematiche, tra cui il bullismo, il cyberbullismo, la sicurezza stradale, i rischi della rete e gli effetti derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti e dall’abuso dell’alcool. Il dibattito, durante il quale gli studenti hanno posto numerose domande, è stato anche utile a sensibilizzare i ragazzi e le ragazze sui comportamenti che giornalmente pongono in essere e sulle conseguenze, anche gravi, che possono derivare da eventuali condotte devianti.

In particolare il focus del dibattito ha riguardato la necessità di prevenire i comportamenti svianti e l’importanza della loro immediata comunicazione, qualora si verifichino, alla cosiddetta “Rete”, costituita dalla famiglia, dalla scuola e dalle Forze di Polizia.  Molti sono stati i quesiti posti dai ragazzi e tra i più gettonati sono figurati quelli relativi ai pericoli della navigazione sulle piattaforme social e l’utilizzo indiscriminato delle chat di gruppo a cui i militari hanno risposto utilizzando una combinazione di presentazioni interattive, discussioni di gruppo e testimonianze personali per coinvolgere gli studenti e rendere gli argomenti più accessibili e rilevanti.  L’incontro è stato un’opportunità preziosa per gli studenti di acquisire conoscenze e competenze importanti per affrontare le sfide della vita quotidiana in modo responsabile e sicuro, ma soprattutto è servito a rafforzare il legame tra i Carabinieri e la comunità scolastica, creando un ambiente in cui gli studenti si sentono supportati e protetti. A tal riguardo sono stati sensibilizzati i dirigenti scolastici ad intercettare e, dove necessario, intervenire per tempo in tutte quelle situazioni di disagio potenzialmente in grado di degenerare in fatti più gravi.

Gli incontri continueranno senza soluzione di continuità fino al termine dell’anno scolastico anche in altri istituti scolastici presenti sul territorio della Compagnia di Orvieto.

Al termine i ragazzi dell’istituto “I. Scalza”, hanno voluto mostrare al personale dell’Arma intervenuto, il muretto di colore giallo, che hanno realizzato, quale simbolo della “cultura alla legalità”.




Per OrvietoScienza il tema è “Nutrire il futuro: può la sostenibilità essere la chiave per il sistema agroalimentare?”

OrvietoScienza è un appuntamento annuale, organizzato dall’IIS Majorana-Maitani di Orvieto, nel quale si cerca di potenziare la diffusione della scienza all’interno e fuori della scuola.  L’incontro si svolgerà il 29 febbraio e 1 e 2 marzo, tre giornate dedicate ai rapporti tra scuola, scienza e società nella cornice della bella città medievale di Orvieto.  Gli incontri sono programmati al Teatro del Carmine e al Palazzo del Capitano del Popolo. Il tema scelto per l’edizione 2023 parte da una domanda di estrema attualità: è possibile garantire la sicurezza alimentare a una popolazione mondiale ancora in crescita e al contempo passare a una filiera agroalimentare più sostenibile, visto che attualmente contribuisce per circa il 25-30% delle emissioni antropogeniche di gas serra? Esistono strade percorribili per un cambio di paradigma nella produzione degli alimenti, così come nella produzione, trasformazione, consumo, riduzione degli sprechi? Sarà forse anche necessaria una difesa della biodiversità agricola, così come di una nuova ecologia sociale?

Cercheremo di trovare risposte a queste ed altre domande nelle giornate di OrvietoScienza grazie alla generosità dei nostri relatori: scienziati, divulgatori, giornalisti e docenti universitari, che si sono messi a disposizione per discuterne insieme agli studenti e alla cittadinanza.

OrvietoScienza è rivolta alla scuola ma nella scuola trae anche l’origine. Gli studenti dell’IIS Majorana Maitani, ma anche dell’IISACP, sono stati impegnati negli ultimi mesi in una serie di attività laboratoriali per arrivare all’appuntamento motivati, preparati, protagonisti. 

L’evento si rivolge in particolare agli studenti ed ai docenti, ma è aperto anche ad un pubblico non scolastico.

Il programma, gli abstract degli interventi e ulteriori informazioni si possono trovare sul sito  orvietoscienza.majoranaorvieto.org




No alla violenza contro le donne, una giornata di discussione organizzata dall’IISACP

Le voci interrotte sono quelle di tante donne, troppe, vittime di violenza. Non si può e non si dev e dimenticare ogni donna vittima di femminicidio e non si deve dimenticare ogni donna salvata. L’IISACP ha dedicato una giornata alla violenza contro le donne l’11 dicembre a Palazzo Coelli. Una giornata che ha voluto abbracciare tanti temi, inquadrare da più angolazioni la drammatica questione. Federica Carloni, docente dell’istituto, ha coordinato la giornata che ha visto protagonisti proprio gli studenti e le studentesse anche di Intrecci, la scuola di formazione dedicata alla ristorazione e ai servizi collegati della famiglia Cotarella. Sono stati letti brani intensi, drammatici di vita vissuta, di drammi. Con gli ospiti si è discusso di violenza, di affettività, di informazione, di social.

Interessante e ricco di spunti l’intervento di Roberto Conticelli, giornalista di lungo corso, che ha spaziato toccando ogni punto di vista senza risparmiare critiche al sistema dell’informazione. I giornalisti hanno, infatti, un ruolo centrale nel raccontare, prima di tutto, e poi nel promuovere e incoraggiare il dibattito. Ma ci siamo riusciti? Certamente oggi è sempre più difficile informare anche perché sono cambiate le modalità del reperire informazioni. Dai giornali siamo passati alla radio, poi alla televisione e oggi a internet e ai social. La disintermediazione ha permesso di aprire all’informazione h24 e non filtrata ma il rischio di imbattersi in fake o ancor peggio in informazioni manipolate è altissimo.

Oggi abbiamo un nuovo “concorrente” l’IA che è entrata a gamba tesa e che alcuni editori iniziano a utilizzare per tagliare i costi e offrire apparentemente gli stessi servizi. In realtà l’IA non discute, esegue ciò che le viene richiesto e allora la vera domanda è, c’è vera libertà di informazione con il moltiplicarsi infinito dei fornitori di notizie?

Una bella giornata, dunque, quella dell’11 dicembre perché ha aperto una discussione franca con i nuovi fruitori dell’informazione, con il loro pensiero, i loro sentimenti, le loro richieste che troppo spesso non conosciamo se non in maniera sommaria. E se questi incontri diventassero ciclici e fissi? Noi accettiamo la sfida e intanto ringraziamo la dirigente Cristiana Casaburo e la professoressa Federica Carloni per aver organizzato questa giornata che ha aperto al confronto senza filtri.




All’inaugurazione dell’anno accademico di Intrecci si parla di cibo, ospitalità e lavoro

Quali sono le esigenze del mondo dell’enogastronomia e dell’accoglienza turistica di qualità? Quali sono le opportunità e le prospettive per i giovani che vogliono intraprendere un percorso professionale in questi mondi? Quale è oggi l’attenzione del Governo e delle istituzioni? Quale è la risposta che può dare una scuola di alta formazione come Intrecci?  Tanti gli spunti emersi nel corso dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024 di Intrecci, scuola di alta formazione per la Sala e l’Accoglienza, svoltasi a Castiglione in Teverina, il 9 ottobre, presso il Campus fondato da Dominga, Marta e Enrica Cotarella.   

Alla presenza del Consigliere del Lazio Daniele Sabatini, dell’On. Mauro Rotelli, Presidente della VIII Commissione della Camera del Deputati e dei Sindaci del territorio, gli Assessori all’Agricoltura della Regione Lazio Giancarlo Righini e della Regione Umbria Roberto Morroni, il Capo di Gabinetto del Ministero del lavoro, Mauro Nori e il Commissario straordinario dell’Arsial, Massimiliano Raffa hanno sottolineato la rinnovata attenzione delle istituzioni verso settori per troppo tempo ritenuti secondari. Una centralità che Silvio Moretti, responsabile dell’Area Relazioni Industriali di Fipe e Danila Milioni, responsabile di Fipe Confcommercio Lazio Nord hanno rimarcato in modo inequivoco.

Molto significative le testimonianze di Alessandro Pipero, patron del Ristorante Pipero, Matteo Zappile, Restaurant Manager del Ristorante il Pagliaccio, Mariella Caputo, Vice Presidente di Ambasciatori del Gusto e Paolo Marchi, fondatore e amministratore di Identità Golose: un osservatorio privilegiato su quello che accade in una sala, nel difficile e bellissimo rapporto fra la cucina e i clienti e sulle esigenze di un mondo sempre più importante. Il Made in Italy di qualità è oggetto di un grande cambiamento e di un forte sviluppo. Ed è sempre più forte l’esigenza di personale qualificato in grado di gestire i diversi aspetti dell’ospitalità. Una sfida che coinvolge tutti: le scuole, le istituzioni, le imprese, le associazioni di rappresentanza, i produttori di materie prime.

Marta Cotarella, Fondatrice e Direttrice dell’Accademia, insieme a Chiara Riccardi, hanno  raccontato la risposta di Intrecci: 6 mesi di formazione intensiva, residenziale, ricchissima di esperienze sul campo e 6 mesi di stage nei più importanti ristoranti ed hotel nazionali e internazionali: un Intreccio di “Sapere”, “Saper fare” e “Saper essere” che permette ai ragazzi di lavorare molto sulle competenze tecniche e su quelle comportamentali, sempre più importanti in tutti i mestieri ma indispensabili nelle professioni dove la qualità della relazione fa la differenza. Non potevano mancare le toccanti testimonianze degli ex studenti di Intrecci che hanno raccontato la loro esperienza nel mondo della ristorazione di qualità.

Tanti i giovani presenti insieme ai loro insegnanti e ai dirigenti scolastici di numerosi Istituti Alberghieri provenienti da tutta Italia: Orvieto, Fabro, Fiuggi, Firenze, Assisi, Anzio, Treviso e Roma. E molto partecipata la tavola rotonda finale con i rappresentanti di alcune delle imprese e delle organizzazioni partner dell’Accademia: Paolo Melone, Senior Director Coordinamento Marketing e Business Development Imprese Intesa Sanpaolo, Matteo Biagini, Marketing Manager di Bonifiche Ferraresi, Mario Rossi, Direttore di Coldiretti Umbria, Alessandro Piccioni, Marketing manager di Farchioni, Olga Urbani Presidente di Urbani Tartufi,  Elena Zottig Communication manager di Illycaffè, Manuel Lombardi, titolare de Le Campestre e Arianna Guerrini in rappresentanza di Ginori 1735. Un confronto che ha confermato il grande interesse del mondo imprenditoriale nel voler sostenere la formazione di qualità che l’Accademia Intrecci si è posta come obiettivo imprescindibile.

Al termine dell’incontro, lo chef Andrea Astolfi del Convivial Tuscania ha allietato gli ospiti nel ristorante didattico di Intrecci, con un menù a base di prodotti del territorio e materie prime di qualità e il servizio curato, per l’appunto, dai 25 studenti di Intrecci 7.0 che termineranno il loro percorso nel 2024.  

Una mattinata particolarmente intensa, moderata da Ruggero Parrotto, Direttore della Fondazione Cotarella e terminata con i saluti finali di Riccardo, Dominga e Marta Cotarella.




I bambini delle scuole primarie di Todi avranno i pasti con cibi a km zero

Pranzo insieme al Sindaco di Todi e all’assessore alla scuola per i sessanta bambini della scuola materna del Broglino. I due amministratori, infatti, hanno voluto iniziare dal plesso di Cappuccini il tradizionale giro di visite, all’inizio del nuovo anno scolastico, alle scuole di competenza diretta del Comune.
L’occasione è stata utile per confrontarsi anche con le insegnanti e il personale non docente sulla situazione dei servizi in generale e sul funzionamento della mensa in particolare.
Da settembre, infatti, a seguito di gara pubblica, è cambiata anche la società che ha in appalto la gestione della refezione scolastica, fermo restando il mantenimento in attività di tutti i centri di cottura interni.
Tra le novità figurano la colazione a metà mattina e la merenda pomeridiana inclusi nel servizio di refezione e, soprattutto, l’approvvigionamento degli alimenti a km zero, eliminando praticamente tutti i prodotti surgelati.
Nell’aggiudicazione è compreso anche un progetto di educazione alimentare rivolto a tutte le componenti la comunità scolastica: bambini, insegnanti e genitori. Questi ultimi a breve verranno coinvolti anche nella costituzione di uno specifico comitato per la mensa.
“Quello della qualità dei servizi scolastici e della refezione – sottolinea il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano – è da sempre un punto imprescindibile dell’azione amministrativa e al quale non intendiamo rinunciare pur a fronte di un costo superiore per le casse comunali”.
Nei prossimi giorni Sindaco e assessore proseguiranno la visita nelle altre scuole tuderti. Prevista, a completamento dell’azione “plastic free” avviata ormai da tre anni, la consegna delle borracce per l’acqua agli alunni iscritti alle prime classi della primaria, così che possano approvvigionarsi nei distributori gratuiti presenti in ogni singolo plesso.
“Altre iniziative volte all’educazione ambientale ed alimentare – evidenzia l’assessore alle politiche scolastiche Alessia Marta – riprenderanno presto il via, in continuità con quanto già portato avanti negli anni scorsi, con il progetto Slurp Kids e in collaborazione con Campagna Amica di Coldiretti e, novità, con Slow Food Umbria.




Lettera alla docente Pappalardo per spiegare perché le lettere aperte del genitore e del docente sulla situazione al Classico

Ho letto con molta attenzione e meraviglia la lettera che la docente Pappalardo ha inviato ai colleghi di Orvietonews. Le parole utilizzate mi hanno lasciato basito. Parla di squallore per l’anonimato eppure in calce alle due mail che ci sono state inviate è scritto chiaramente “Lettera firmata”. E’ stato richiesto di non pubblicare i nomi anche perché dovrebbe sapere la professoressa che il/la collega non può rilasciare dichiarazioni in alcun modo critiche pena lettera di richiamo o anche peggio.

Il collego dei docenti annichilito? E’ sicuramente un’espressione forte ma legittima e poi si parla non dell’intero istituto ma del solo Gualterio.

Già, torniamo al perché questa testata si è occupata della scuola. Una mattina appaiono dei fogli di protesta affissi sulla facciata dell’istituto. Una protesta educata ma eclatante. Ci siamo messi subito in moto ascoltando più voci. E allora diciamola tutta! E’ normale che gli studenti di un Classico e affini non abbiano un’aula? E’ giusto che per l’ora di motoria la classe indicata sia “il cortile”? E quando piove? Quando è freddo? Dove andranno gli studenti? Magari nell’androne, sempre al freddo senza poter usufruire della legittima lezione, teorica o pratica. Allora si vuole correre ai ripari in corsa, cercando un’aula da adibire a palestra. E le attrezzature ginniche? E l’agibilità?

E poi il confronto, quel confronto e quella trasparenza che dovrebbe essere un “dovere” per l’istituzione pubblica che forma i cittadini del domani, non sembra essere in cima ai pensieri dei vertici scolastici. OrvietoLife ha sempre scritto di essere disponibile al confronto franco e aperto, però senza “dimenticanze” e lo siamo ancora.

Le vere domande che dovrebbero porsi coloro che sono interni alla scuola sono altre.

E’ stato fatto tutto il possibile per rendere la scuola accogliente e inclusiva per gli studenti?

E’ stato fatto tutto il possibile per rendere utilizzabili i laboratori scolastici?

E’ stato fatto tutto il possibile per assicurare tutto quello che è stato presentato negli open-day?

I docenti sono stati messi nella condizione di insegnare con gli strumenti più adeguati e tecnologicamente avanzati?

L’edificio scolastico è adeguato a ospitare tutte le persone quotidianamente in completa sicurezza?

Chi deve risolvere questi problemi (consiglio d’istituto, dirigente) ha fatto tutto il possibile nei tempi giusti e con richieste precise agli Enti preposti?

Non è una questione di poco conto e siamo certi che è stato fatto tutto il possibile ma è altrettanto ovvio che le soluzione trovate non accontentano studenti, genitori e docenti di quella scuola, almeno una parte e, questi, hanno il diritto di essere ascoltati e oggettivamente le difficoltà sono ben chiare a tutti i protagonisti e anche al cronista. Non c’è squallore ma più un grido di allarme, non c’è campanile ma una richiesta di aiuto per offrire una scuola moderna, inclusiva e attenta alle esigenze degli studenti che devono essere al centro dell’attenzione, sempre!