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Il saluto di Massimo De Fino, direttore generale della Usl Umbria 2

Il tempo dei saluti è sempre accompagnato da una sensazione di malinconia. Dopo quattro anni intensi, oltre la metà dei quali duramente segnati dall’emergenza pandemica Covid-19, si chiude una pagina importante della vita umana e professionale che lascia ricordi forti, immagini indelebili.

Non sono frasi di circostanza di una lettera di commiato, ma parole dettate dal cuore, da un sentimento di forte unità, condivisione e stima quelle che mi portano a rivolgere un sentito apprezzamento per il vostro lavoro e un caro e affettuoso saluto a tutti voi, amici e colleghi, ringraziandovi per l’impegno, la passione, lo spirito di squadra, la grande professionalità che mi ha fatto sentire sempre, in ogni circostanza, orgoglioso di guidare l’azienda sanitaria Usl Umbria 2. Ricordo con commozione, scorrendo nella memoria immagini forti, cariche di significato, la lunga fase pandemica, a pochi mesi dal mio insediamento da commissario straordinario della Usl Umbria 2 avvenuto il primo gennaio 2020 e mai dimenticherò lo spirito di sacrificio, il coraggio e il senso civico dimostrato da tutti voi, una grande e diffusa forza buona e solidale che ha consentito, nei territori e negli ospedali di salvare vite umane, fornito cure e assistenza alla popolazione, garantito forse l’unico vero approdo sicuro al dolore, alla disperazione, al senso di smarrimento nei periodi più bui del Covid.

La difficile e complessa gestione dell’emergenza, il lento e progressivo ritorno alla normalità, la nuova fase di ripartenza e di ripresa che ha permesso di riprogettare gli elementi cardine della sanità del futuro. Ci sarà tempo per fare i bilanci e apprezzare i risultati conseguiti. In questi quattro anni, oltre a gestire l’emergenza pandemica, abbiamo posto le basi di un cambiamento, per costruire un’azienda sanitaria più efficiente e moderna. Abbiamo raggiunto molti obiettivi, molti progetti sono in avanzata fase di realizzazione. Ricordo il grande lavoro di riprogettazione del nuovo ospedale di Narni e Amelia, l’impegno per i lavori, finanziati in buona parte con i fondi europei del PNRR per gli adeguamenti antisismici degli ospedali di Foligno, Spoleto e Orvieto per oltre 33 milioni di euro; per la realizzazione di cinque Ospedali di Comunità a Montefalco, Spoleto, Amelia, Orvieto, Terni per un importo di 10 milioni di euro; per l’apertura di 10 Case di Comunità a Montefalco, Nocera Umbra, Cascia, Norcia, Amelia, Spoleto, Orvieto, Fabro, Narni, Terni per un importo complessivo di oltre 15 milioni di euro; per l’attivazione di due COT, Centrali Operative Territoriali a Spoleto e Terni per un importo pari a circa 1,3 milioni di euro.

Abbiamo investito molte risorse per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei servizi, dalla telemedicina all’ammodernamento dei macchinari per le diagnosi e le terapie, ultimo in ordine di tempo l’acquisizione del nuovo acceleratore lineare multienergia di ultima generazione, completo di Tac simulatore per Radioterapia, in dotazione all’ospedale “San Matteo degli Infermi” per un valore vicino ai 4,2 milioni di euro. Abbiamo puntato molto alla valorizzazione del personale, stabilizzando centinaia di professionisti e attribuendo, ad oltre 100 dirigenti medici, incarichi di alta e altissima specializzazione, grazie un confronto costruttivo e propositivo con le organizzazioni sindacali. Abbiamo inoltre approvato una nuova graduazione delle funzioni, ferme da un decennio, garantendo un contributo economico significativo per fornire un impulso all’organizzazione aziendale e all’operatività dei servizi e abbiamo definito la riorganizzazione dei servizi amministrativi, tecnici, professionali, sanitari e socio-sanitari prevedendo l’attribuzione di 188 incarichi funzionali, tra posizioni organizzative e coordinamenti e avanzamenti di fascia per incentivare oltre 600 dipendenti del comparto.

C’è stato un impegno costante e straordinario per la ricerca e l’ingresso in servizio di specialisti, pediatri, cardiologi, radiologi, anestesisti etc. solo per citare alcune figure professionali, medici di medicina generale, di assistenza primaria, dei servizi di continuità assistenziale, negli istituti penitenziari, nei servizi psichiatrici. C’è stata massima attenzione per garantire la copertura dei posti e la continuità dei servizi nelle aree disagiate e in tutti quei settori ospedalieri e territoriali dove si si registra purtroppo, in tutta Italia, una preoccupante carenza di professionalità.   Dalla pandemia alla “ricostruzione”, abbiamo dovuto affrontare numerose problematiche e superare tanti ostacoli in questo lungo percorso. Abbiamo cercato di farlo con onestà e impegno, avendo sempre come faro guida l’interesse della collettività e dei professionisti, dipendenti e convenzionati, dell’azienda sanitaria. C’è ancora da fare sul versante della carenza del personale e dell’abbattimento delle liste di attesa che rimangono i veri punti critici da affrontare, ma abbiamo raggiunto risultati importanti e tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione di tante componenti e di tanti professionisti, in primo luogo dei miei “compagni di viaggio”, i direttori amministrativi Davina Boco e Piero Carsili e i direttori sanitari Camillo Giammartino, Mauro Zampolini, Simona Bianchi e Nando Scarpelli che mi hanno accompagnato in questi quattro anni garantendo qualità e competenza.

Grazie alla professionalità, all’impegno, alla dedizione di tutto il personale, al supporto proficuo e costante delle istituzioni, dalla Regione dell’Umbria – un ringraziamento alla presidente Donatella Tesei, all’assessore Luca Coletto e alla Direzione Regionale Sanità per la fiducia accordata al sottoscritto e alla direzione strategica – ai sindaci dei 54 Comuni del territorio aziendale, ai presidenti delle Province di Terni e di Perugia, alle Prefetture, alle Questure e alle forze dell’ordine, ai direttori delle aziende territoriali e ospedaliere dell’Umbria, alle componenti sociali e sindacali, alle associazioni di volontariato alle forze politiche, con cui c’è stato sempre un confronto aperto, a volte acceso ma sempre franco, rispettoso e propositivo, alle fondazioni bancarie e ai tanti cittadini che hanno manifestato vicinanza ai sanitari e alle strutture ospedaliere e territoriali, agli operatori dell’informazione che ci hanno aiutato ad informare correttamente la popolazione e svolto un ruolo centrale nella drammatica fase della pandemia.

Ringrazio tutti per questa importante esperienza professionale e umana che porterò sempre con me, nel mio bagaglio personale di vita. Un ringraziamento agli amici che in questi quattro anni mi hanno accolto con la mia famiglia e non ci hanno fatto mai sentire soli. A tutti voi, amici e colleghi, a questa splendida regione e a questo territorio che mi ha accolto con grande affetto, i migliori auguri di proseguire sulla strada dello sviluppo per un futuro ricco di soddisfazioni.  

Buon Natale e felice anno nuovo.

Massimo De Fino – direttore generale USL Umbria 2




PrometeOrvieto, “guardate che il Distretto sanitario non è quello di via Postierla!”

Abbiamo la netta impressione che questa cosa della chiusura del Distretto sanitario dell’Orvietano da parte della AUsl Umbria 2 non sia stata ben compresa e percepita dai cittadini.

“Il Distretto Sanitario è la struttura attraverso cui l’azienda sanitaria assicura nel territorio una risposta coordinata e continuativa ai bisogni della popolazione; deve gestire le strutture ed i servizi sanitari nel territorio di competenza destinati all’assistenza sanitaria primaria, alla prevenzione, alla semplificazione dell’accesso dei cittadini alle diverse strutture e presidi e all’esercizio delle attività socio assistenziali delegate all’azienda sanitaria dagli enti locali.” (fonte: sito web AUsl Umbria 2 Terni). In poche parole, la sua mission è: monitorare in ambito locale il livello di salute e soddisfarne il bisogno da parte dei cittadini, organizzare e gestire strutture, produrre servizi sanitari e di prevenzione, facilitarne l’accesso ai cittadini, attività socio assistenziali, curare rapporti con le Amministrazioni locali, associazioni e cittadini. Ma anche, governo e orientamento dell’utilizzo delle risorse, tanto che “è dotato di autonomia tecnico-gestionale ed economico-finanziaria, con contabilità separata all’interno del bilancio della unità sanitaria locale” (art. 38 c.3 legge reg. 9.4.2015 n. 11 T.U. sanità e servizi sociali).

Secondo quanto previsto dal piano regionale di ristrutturazione dei servizi sanitari (in via di approvazione), il Distretto Sanitario dell’Orvietano verrà inesorabilmente soppresso e tutte le sue funzioni verranno attribuite al Distretto di Terni. Le Amministrazioni locali hanno accettato supinamente queste decisioni e l’unico altro Organo istituzionale che avrebbe potuto incidere, la Conferenza dei Sindaci, è sinora rimasto anch’esso immobile rispetto alle posizioni della Regione Umbria e della AUsl Umbria 2, pur avendo il potere di “contribuire a delineare le linee di indirizzo e di attività delle unità sanitarie locali nonché a definire la programmazione e le modalità di integrazione della risposta ai bisogni di salute che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale.” (art. 8 c.4 legge reg. 9.4.2015 n. 11 T.U. sanità e servizi sociali).

Per ciò che riguarda specificamente Orvieto, poi, il fatto che, dopo ben sei mesi dalla sua presentazione, il Consiglio Comunale non abbia ancora voluto discutere la mozione riguardante la creazione del Distretto Sanitario Umbria Sud Ovest e parlare dunque della decisione delle Autorità di chiudere il nostro Distretto, dimostra che la Politica locale si è definitivamente arresa e che si sente impotente nell’affrontare la più ampia tematica del disastro dei servizi sanitari nel nostro territorio. PrometeOrvieto si augura che sugli scranni del prossimo Consiglio Comunale, che verrà eletto a breve, siederanno persone più vicine ai bisogni dei cittadini e agli interessi del territorio.

E ricordatevi, il Distretto sanitario dell’Orvietano non è quello che sta a via Postierla.

Fonte: PrometeOrvieto




Analisi critica delle liste di attesa nel distretto orvietano, il lavoro di PrometeOrvieto

Il problema delle liste di attesa nei servizi sanitari è al centro di una recente indagine condotta da un gruppo di lavoro promosso da PrometeOrvieto. Composto dall’ingegnere Andrea Caporali e dal giornalista Andrea Impannati, il team ha svolto un’analisi scrupolosa dei dati forniti dall’Usl Umbria 2, focalizzandosi sui numeri più recenti relativi al solo territorio orvietano, datati 31 gennaio 2023. La presentazione di questo studio, avvenuta durante l’incontro “Sanità Negata” dell’8 novembre, ha offerto una visione oggettiva delle liste di attesa, sottolineando l’importanza di misurare ciò che è gestibile per evitare disservizi e dis-economie. Il lavoro ha affrontato la definizione dei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, che rappresentano le prestazioni garantite dallo Stato Italiano a tutti i cittadini. Successivamente, il focus si è spostato sui RAO, Raggruppamenti di Attesa Omogenei, strumenti che guidano i medici nell’indicare l’urgenza e la necessità del paziente nelle ricette. Il Cup, Centro Unico di Prenotazione, è stato anche descritto come fondamentale per il monitoraggio della domanda e dell’offerta del Servizio Sanitario.

Nel Distretto di Orvieto, vengono erogate 70 delle 73 prestazioni specialistiche ambulatoriali disponibili nell’Usl Umbria 2. Tuttavia, emerge una significativa lacuna nella gestione dei tempi di attesa. Su 187 tempistiche RAO delle prestazioni effettuate, il 62.6% non viene rispettato. I tempi medi di attesa risultano particolarmente interessanti, con il 52.4% dei casi coincidenti con il tempo massimo previsto per il RAO, sollevando dubbi sulla affidabilità dei dati comunicati. La percentuale di prestazioni non erogate nei tempi previsti per nessun livello di RAO è del 45.7%, comprendendo esami cruciali come colonscopie, ecografie, mammografie, ecc. PrometeOrvieto, pertanto, richiede un aggiornamento mensile dei dati forniti dall’Usl, un controllo sull’affidabilità di tali dati e l’istituzione di un momento istituzionale periodico di confronto per affrontare e risolvere le problematiche individuate.

L’analisi condotta dal gruppo di lavoro di PrometeOrvieto getta luce su criticità nelle liste di attesa nel Distretto Orvietano. La richiesta di trasparenza, aggiornamenti regolari e confronto istituzionale rappresenta un passo significativo verso la risoluzione di queste problematiche, mirando a migliorare l’efficienza e l’accessibilità nei servizi sanitari per i cittadini di Orvieto.

ENGLISH VERSION

UNVEILING CRITICAL ISSUES IN HEALTHCARE WAITING LISTS IN THE ORVIETO DISTRICT, A PROMETEORVIETO INVESTIGATION

The predicament of waiting lists within healthcare services takes center stage in a recent inquiry conducted by a task force promoted by PrometeOrvieto. Comprised of engineer Andrea Caporali and journalist Andrea Impannati, the team meticulously scrutinized data provided by Usl Umbria 2, zeroing in on the latest figures exclusive to the Orvieto territory, dated January 31, 2023. The unveiling of this study during the “Sanità Negata” gathering on November 8 provided an objective panorama of waiting lists, underscoring the imperative of measuring what is manageable to avert service inefficiencies and economic disparities.

The endeavor delved into defining LEA (Essential Levels of Assistance), which represent services guaranteed by the Italian State to all citizens. Subsequently, attention shifted to RAO (Homogeneous Waiting Groups), instrumental in guiding physicians to specify urgency and patient needs in prescriptions. The Cup (Single Booking Center) was also portrayed as pivotal for monitoring the demand and supply dynamics within the Healthcare Service.

Within the Orvieto District, 70 out of 73 specialized outpatient services available in Usl Umbria 2 are provided. However, a glaring gap in waiting time management comes to light. Out of 187 RAO timelines for performed services, 62.6% are not adhered to. Average waiting times present a particularly intriguing aspect, with 52.4% of cases coinciding with the maximum time prescribed for the corresponding RAO, casting doubts on the reliability of the communicated data. The percentage of services not provided within the specified times for any level of RAO is 45.7%, encompassing critical exams such as colonoscopies, ultrasounds, mammographies, etc.

PrometeOrvieto consequently advocates for a monthly update of data provided by Usl, scrutiny of data reliability, and the establishment of a periodic institutional forum for discussion to address and rectify the identified issues.

The analysis conducted by the PrometeOrvieto task force sheds light on critical shortcomings in waiting lists within the Orvieto District. The call for transparency, regular updates, and institutional discourse signifies a significant stride toward resolving these issues, aiming to enhance efficiency and accessibility in healthcare services for the citizens of Orvieto.




Massimo De Fino lascia la guida della USL e approda alla direzione del Centro Oncologico di Rionero in Vulture

Il dottor Massimo De Fino, attuale direttore generale dell’Usl Umbria 2, ha ricevuto la nomina come direttore generale del Centro Oncologico di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza. La notizia è stata annunciata dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Il dottor De Fino ha un curriculum importante e una conoscenza approfondita della sanità lucana, avendo già prestato servizio nella regione.

Il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute, Francesco Fanelli, ha commentato che la nomina di De Fino rappresenta un’opportunità per ottimizzare le attività scientifiche di diagnosi e cura delle patologie oncologiche, concentrandosi su sistemi di screening avanzati e nuove terapie.

Massimo De Fino era diventato direttore generale dell’Usl Umbria 2 nel gennaio 2020 come commissario straordinario, confermato sei mesi dopo e successivamente ottenne l’incarico di direttore generale per un triennio a dicembre 2020. Ora, spetta alla Regione Umbria cercare un successore per il suo ruolo.




Dubbi, perplessità, incognite e mancate risposte su Casa e Ospedale di Comunità in Piazza Duomo

Torna prepotentemente di attualità la questione dell’ex-ospedale e della sua destinazione, con esclusione della parte frontale, a Casa e Ospedale di Comunità. L’occasione è stata data dall’incontro sulla sanità organizzato a Ciconia dall’associazione PrometeOrvieto.

Facciamo il punto della situazione e cerchiamo di spiegare perché la scelta, a detta di numerose associazioni, partiti e singoli, è un errore. La USl Umbria2 proprio alcuni giorni prima dell’incontro di PrometeOrvieto, con incredibile tempismo, ha spiegato che “attualmente in corso la valutazione delle offerte, la data di scadenza per la loro presentazione era fissata al 26 settembre, si stima che entro fine mese, salvo ricorsi, la commissione giudicatrice completi la procedura per consentire di entrare, anche in questo caso, nella fase esecutiva di realizzazione delle due opere il cui completamento è fissato al 30 giugno 2026”. Tutto marcia ma non secondo cronoprogramma. Secondo openpnrr di Openpolis, infatti, per il primo intervento di “recupero funzionale” di mille mq su un totale di 6,5mila mq per un totale di 3,28 milioni di euro, l’indicatore di realizzazione effettivo è del 30% contro il 60% previsto; per il secondo stralcio “intervento di recupero funzionale e arredi” per un total di 4,4 milioni l’indicatore di realizzazione effettivo è del 40% contro uno previsto del 62,5%. Permane il mistero più fitto sulla parte frontale, quella che si affaccia su Piazza Duomo, che rimane nella disponibilità del Comune. Su questa parte la sindaca aveva annunciato la presentazione di un progetto alcuni mesi fa ma ancora non si hanno notizie in merito.

Fin dall’inizio abbiamo tentato di spiegare come sia complessa la questione e ad oggi per la viabilità, ad esempio, nonostante le diverse sollecitazioni di PrometeOrvieto e dei consiglieri comunali di minoranza, dal Comune non si è avuta alcuna risposta sul piano di viabilità nonostante le rassicurazioni in merito. Già perché per raggiungere il prossimo hub della sanità che andrebbe a servire la popolazione residente e non del comprensorio orvietano, l’unica via di accesso in entrata passa parzialmente su via Maitani, frontale al Duomo in zona turistica, per poi girare su via Cerretti, piuttosto stretta per poi scendere in maniera brusca fino all’ex-ospedale. Per l’uscita presumibilmente si utilizzerà la strada che una volta era d’ingresso al Pronto Soccorso al lato del parcheggio e poi via Soliana, passando in piazza Duomo. E che succederà durante Palombella e Corpus Domini per chi dovrà utilizzare l’Ospedale di Comunità. Che succederà in concomitanza con gli eventi che spesso interessano la piazza del Duomo? Figurarsi poi per i momenti di socialità caotica (Capodanno, vincite di campionati di calcio vari, concerti) che bloccano la circolazione in orari serali, per carità, ma non solo.

C’è poi il capitolo molto più serio dei costi. Sono previsti a totale carico dei fondi PNRR 7,7 milioni di euro circa per ristrutturazione, rifunzionalizzazione e arredi di oltre mille metri quadri in pieno centro storico con sicuri vincoli piuttosto severi. Non abbiamo chiaro se nella spesa sono comprese anche tutte le apparecchiature e i macchinari necessari per avere una vera Casa e un vero Ospedale di Comunità. Lasciano perplessi anche i costi di ristrutturazione. Il costo è calcolato sul 2021 e intanto in edilizia c’è stato praticamente un raddoppio dei prezzi. Poi si lavora nel centro storico e devono essere utilizzati materiali in linea con la zona così come si prescriverebbe al privato, tinteggiatura compresa. In ultimo i tempi. La consegna, “chiavi in mano” è prevista per il 2026. Se tutto fila liscio, al netto di eventuali ricorsi, non s’inizierà alcun lavoro prima dei mesi iniziali del 2024. Da lì ci si deve augurare che non si trovino intralci sulla strada della ristrutturazione e negli impianti da rifare per metterli a norma. Poi, alla fine di tutto, si devono arredare uffici, ambulatori, sale, camerate e poi, il personale medico e paramedico che manca anche per l’attuale ospedale.

Chi sostiene l’ubicazione in Piazza Duomo ricorda le aste andate deserte sintomo del disinteresse per altre destinazioni d’uso. Ma ci teniamo a ricordare che nel 2008, giunta Mocio, fu concluso un accordo con la USL Umbria2 che acquistò con moneta sonante l’ex-mensa per destinarla a Casa della Salute, così si chiamavano allora. Non si mosse paglia per il miglioramento della sanità orvietana e coloro che hanno sgomitato sono stati i primi a mettere i bastoni tra le ruote. Oggi la USL recupera un palazzo e ne lascia cadere a pezzi un altro, acquistato con un vincolo ben preciso. E qui scatta il solito rimprovero, quali alternative? Si chiamano FIP e Invimit, due strumenti immobiliari e finanziari a totale partecipazione pubblica che prendono in carico e valorizzano gli immobili pubblici mettendo a segno un duplice obiettivo, da una parte dare ristoro agli Enti locali e dall’altra pagare debito pubblico fornendo nuovo lavoro e sistemazioni degli immobili, dismessi sempre dalla Pubblica Amministrazione.

Ultima annotazione, il ministro Fitto ha avviato una severa revisione dei progetti finanziabili con il PNRR e fino a dicembre si viaggia con una spada di Damocle sulla testa. Se dovesse decidere per il taaglio? Il tutto si farà con fondi propri facendo slittare l’apertura almeno al 2029.

E intanto chi ha bisogno della sanità pubblica? Può sempre prepararsi per un giro dell’Umbria oppure rivolgersi al privato, ma non in convenzione bensì pagando, chi può, gli altri posso sempre affidarsi alla buona sorte, che non è una cura però.

ENGLISH VERSION

DOUBTS, CONCERNS, UNCERTAINTIES AND UNANSWERED QUESTIONS ABOUT THE COMMUNITY HOUSE AND HOSPITAL IN PIAZZA DUOMO

The issue of the former hospital and its destination is once again at the forefront, with the exception of the front part, as a Community House and Hospital. The opportunity arose during a healthcare meeting organized in Ciconia by the PrometeOrvieto association.

Let’s take stock of the situation and try to explain why, according to numerous associations, political parties, and individuals, this choice is considered a mistake. The USL Umbria2, just a few days before the PrometeOrvieto meeting, explained that “the evaluation of offers is currently ongoing, with a deadline for their submission set for September 26. It is estimated that by the end of the month, barring any appeals, the evaluation committee will complete the procedure, allowing us to enter the execution phase of the two works, the completion of which is set for June 30, 2026.” Everything is proceeding, but not according to schedule. According to Openpolis’ openpnrr, for the first “functional recovery” intervention of a thousand square meters out of a total of 6.5 thousand square meters, with a total cost of around 3.28 million euros, the effective completion indicator is 30% compared to the expected 60%. For the second phase, “functional recovery and furnishings” with a total cost of 4.4 million euros, the effective completion indicator is 40% against an expected 62.5%. The front part, which faces Piazza Duomo and remains under the municipality’s control, remains shrouded in mystery. The mayor had announced a project presentation for this part a few months ago, but there is still no news about it. From the beginning, we have tried to explain how complex the issue is, and today, there is still no response from the municipality regarding the road plan, despite repeated requests from PrometeOrvieto and opposition municipal councilors. Because to reach the next healthcare hub serving the residents and non-residents of the Orvieto area, the only entrance road partially passes through via Maitani, facing the Duomo in a tourist area, and then turns onto via Cerretti, which is quite narrow, before descending sharply to the former hospital. For the exit, presumably, the road that was once the entrance to the Emergency Room, next to the parking lot, will be used, then via Soliana, passing through Piazza Duomo. What will happen during Palombella and Corpus Domini when people will need to use the Community Hospital? What will happen during events that often affect Piazza Duomo? And don’t forget about moments of chaotic social gatherings (New Year’s Eve, various soccer championship victories, concerts) that block traffic in the evening and at other times.

There is also the much more serious issue of costs. It is estimated that the entire renovation, re-functionalization, and furnishing of over a thousand square meters in the historic city center will cost around 7.7 million euros, all covered by PNRR funds, with significant constraints. It is not clear whether this cost includes all the equipment and machinery necessary for a real Community House and Hospital. The renovation costs are also perplexing. The cost is calculated based on 2021, and in the construction sector, prices have practically doubled. In addition, construction materials must be in line with the area’s characteristics, as one would expect from private construction, including paint. Finally, the timeline. The “turnkey” delivery is scheduled for 2026. If everything goes smoothly, without any appeals, no work will start before the beginning of 2024. From there, it is hoped that there will be no obstacles during the renovation process and in updating the systems to meet regulations. Afterward, offices, clinics, rooms, and facilities must be furnished, and medical and paramedical staff must be recruited, which is also in short supply for the current hospital.

Those who support the location in Piazza Duomo remember that previous auctions went unanswered, a sign of the lack of interest in other potential uses. However, it’s worth noting that in 2008, during Mocio’s administration, an agreement was reached with the USL Umbria2, which bought the former canteen for use as a Health House, as they were called at the time. No effort was made to improve healthcare in Orvieto, and those who jostled for the deal were the first to hinder it. Now the USL is recovering one building while leaving another to fall apart, despite having purchased it with a very specific condition. This is where the usual reproach comes in, what are the alternatives? They are called FIP and Invimit, two wholly publicly owned real estate and financial instruments that take over and enhance public properties while achieving two objectives: providing relief to local authorities and reducing public debt while creating new jobs and upgrading real estate assets no longer used by the Public Administration.

One final note: Minister Fitto has initiated a thorough review of projects eligible for PNRR funding, and until December, there is a looming threat. If he decides to cut, everything will be done with local funds, postponing the opening until at least 2029.

In the meantime, what about those who need public healthcare? They can prepare for a trip around Umbria or turn to the private sector, but not through conventions. Those who can afford it may seek private healthcare, while others can rely on their good fortune, which is not a cure, but it’s something.




Sanità, tanti problemi, soluzioni nel futuro ma la salute non ha tempo

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Il pomeriggio dell’8 novembre si è svolto l’incontro dedicato alla situazione della sanità a Orvieto promosso da PrometeOrvieto. Sul piatto i progetti legati al Pnrr, le liste d’attesa, la situazione dell’ospedale di Orvieto. Sembrano diventati una sorta di leit-motiv per la città. Quando si parla di sanità da almeno dieci anni a questa parte i problemi non cambiano. Interessanti gli interventi, in particolare quelli di Andrea Impannati e Andrea Caporali che hanno analizzato i dati disponibili per le prenotazioni di esami e visite specialistiche che hanno confermato la grande sofferenza a Orvieto. Urgenti o meno i tempi non sono rispettati per la gran parte degli esami prescritti e, secondo un’indagine condotta dall’associazione, circa il 60% delle prestazione extra-ospedalieri vengono soddisfatte dal privato a pagamento, per chi può.

L’altro grande malato è l’ospedale e il quadro presentato da Franco Barbabella, ex-responsabile del pronto soccorso, è impietoso e a tinte fortemente fosche. “Prevedo la chiusura o il totale depotenziamento dell’ospedale nei prossimi 18 mesi”, ha sottolineato Barbabella che ha presentato numeri non confortanti bocciando totalmente l’elisoccorso, caro anzi carissimo e non risolutorio per i problemi di Orvieto. Continuano a mancare medici in alcuni reparti, in altre specialità mancano totalmente, ad esempio urologia, e le eccellenze sono ben poche come l’oculistica. Intanto i professionisti soffrono della situazione e alcuni appena possibile lasciano Orvieto per crescere professionalmente altrove.

Il vero moloc è l’ex-ospedale, un errore logistico e progettuale per la città che torna ad avere accanto al Duomo un presidio medico in un luogo deputato al turismo, dove non dovrebbero esserci auto, con una viabilità fragile. Poi ci sono altre perplessità legate alla sostenibilità economica e alla variabile PNRR che tiene tutti con il fiato sospeso almeno fino a dicembre quando il ministro Fitto scioglierà ogni riserva, almeno così ha promesso.

Giuseppina Barloscio ha invece sottolineato la necessità che Orvieto continui ad avere il Distretto come punto di controllo avanzato e privilegiato sulla sanità orvietana. Giuliano Santelli ha posto l’accento proprio sull’errore strategico dell’ex-ospedale e sull’urgenza di avere risposte certe e definitive per la salute degli orvietani.

ENGLISH VERSION

HEALTHCARE, NUMEROUS ISSUES, SOLUTIONS IN THE FUTURE, BUT HEALTH CANNOT WAIT

On the afternoon of November 8th, a meeting focused on the state of healthcare in Orvieto was held, organized by PrometeOrvieto. On the agenda were projects related to the National Recovery and Resilience Plan (PNRR), waiting lists, and the condition of the Orvieto hospital. These topics seem to have become a sort of recurring theme for the city. When healthcare is discussed, the problems have remained unchanged for at least a decade. The interventions were interesting, particularly those of Andrea Impannati and Andrea Caporali, who analyzed the available data for exam reservations and specialized visits, confirming the significant challenges in Orvieto. Urgent or not, the timelines are not met for the majority of prescribed exams, and according to an association-conducted survey, approximately 60% of non-hospital services are satisfied by private, paid services for those who can afford it.

The other major concern is the hospital, and the picture painted by Franco Barbabella, former head of the emergency room, is grim and strongly shaded. “I foresee the closure or total downsizing of the hospital in the next 18 months,” emphasized Barbabella, presenting numbers that were far from reassuring, completely rejecting the helicopter emergency service, which is not only expensive but also fails to address Orvieto’s problems. There continues to be a shortage of doctors in certain departments, while other specialties are completely lacking, such as urology, and there are very few areas of excellence, like ophthalmology. Meanwhile, professionals suffer from the situation, and as soon as possible, some leave Orvieto to grow professionally elsewhere.

The real issue is the former hospital, a logistical and design mistake for the city, which now has a medical facility next to the Cathedral in a location dedicated to tourism, where cars should not be present, with fragile traffic conditions. Then there are other concerns related to economic sustainability and the PNRR variable that keeps everyone on edge, at least until December when Minister Fitto promised to clarify everything.

Giuseppina Barloscio, on the other hand, emphasized the need for Orvieto to continue having the District as an advanced and privileged control point for Orvieto’s healthcare. Giuliano Santelli highlighted the strategic mistake of the former hospital and the urgency of having clear and definitive answers for the health of Orvieto residents.




PrometeOrvieto, “prendiamo atto della risposta della USL che invitiamo all’incontro pubblico dell’8 novembre”

Prendiamo atto del comunicato stampa di Ausl Umbria2 di ieri 3.11.2023 e non possiamo fare a meno di notare la sua uscita proprio a ridosso del nostro incontro pubblico dell’8 novembre, organizzato per fare il punto sulla situazione dei Servizi Sanitari nel nostro territorio. PrometeOrvieto crede sia necessario premettere che si accolgono con favore le nuove promesse di De Fino in esso contenute, ma si ribadisce che ne andrà verificata la veridicità e non comprendiamo in quale modo questa nostra iniziativa possa nuocere al territorio, come afferma il comunicato ASL2.

Ricordiamo che l’inizio dei lavori di adeguamento sismico dell’Ospedale Santa Maria della Stella e di ampliamento del relativo Pronto soccorso era già stato promesso per il mese di luglio 2023, dopodiché è calato il silenzio e le nostre richieste, scritte e telefoniche, di incontro per comprendere la situazione non ha avuto seguito, certamente non per colpa nostra. Quando vedremo iniziare i lavori ne daremo atto con soddisfazione. Per quanto concerne la Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità avevamo chiesto di sapere se i fondi del Pnnr necessari per realizzare dette strutture fossero tra quelli non confermati dal Ministro Fitto (nell’ambito della revisione governativa dei progetti finanziati dal Pnrr) e, se no, se i finanziamenti fossero ancora sufficienti, vista l’alta inflazione degli ultimi anni e il conseguente forte aumento dei costi a cui la stessa Asl fa riferimento nel suo comunicato.

Chiediamo, nuovamente, una risposta chiara a questi due fondamentali quesiti.

Siamo perfettamente consapevoli della determinante importanza di queste due strutture per attuare il nuovo modello di erogazione dei servizi sanitari. Lo siamo talmente che abbiamo chiesto nell’incontro con De Fino del 18.5.2023, vista la pianificazione che li rende disponibili bene che vada nel 2026, di approntare un piano transitorio che permettesse di non attendere questi tempi per poter cominciare a organizzare i servizi sanitari in modo più efficace. Di tutto questo, ma anche del livello dei Servizi Sanitari forniti, abbiamo intenzione di parlare nell’incontro del giorno 8 novembre, a cui il Dott. De Fino è invitato a partecipare, insieme ai Sindaci del territorio, alle Autorità regionali ed alle forze politiche e sociali. Sarà un’occasione importante per fare il punto della situazione sui Servizi Sanitari nel nostro territorio e ascoltare il parere di esperti del settore.

Ribadiamo con forza che la nostra associazione è apartitica e non ha altro scopo se non quello di monitorare i livelli di servizio offerti dalle autorità sanitarie e chiedere quanto necessario per migliorarli. Non accettiamo strumentalizzazioni che tentino di sottintendere ricostruzioni infondate: avevamo chiesto un Consiglio comunale aperto ai cittadini e alle associazioni, ma nessuno ci ha ascoltato. Di fronte all’ormai accertata latitanza dei nostri amministratori, che non trovano il tempo per parlarne in quattro consigli comunali, abbiamo deciso di convocare noi un

CONSIGLIO CITTADINO APERTO

Aperto ai cittadini, aperto alle Istituzioni cittadine e regionali, aperto al personale del comparto, aperto ai pazienti e alle loro storie. Crediamo che un sano e costruttivo confronto vada a vantaggio di tutti, anche dei responsabili del Sistema sanitario.

Vieni a trovarci il giorno 8 novembre 2023 alle ore 17 presso il Centro Anziani di Ciconia – Orvieto.

ENGLISH VERSION

PROMETEORVIETO SAYS, “WE TAKE NOTE OF THE RESPONSE FROM LOCAL HEALTH AUTHORITY AND INVITE THEM TO THE PUBLIC MEETING ON NOVEMBER 8TH”

We acknowledge the press release from Ausl Umbria2 on November 3, 2023, and we cannot help but notice its release just before our public meeting on November 8, organized to assess the situation of healthcare services in our area. PrometeOrvieto believes it is necessary to preface that we welcome the new promises made by De Fino contained in it, but we reiterate that their veracity will need to be verified. We do not understand in what way our initiative can harm the territory, as stated in the ASL2 press release.

We recall that the start of seismic retrofitting works at the Santa Maria della Stella Hospital and the expansion of its Emergency Department had already been promised for July 2023. After that, there was silence, and our requests for a meeting to understand the situation, through written and telephone communication, went unanswered, certainly not due to our fault. We will acknowledge the start of the works with satisfaction when they begin. As for the Community House and the Community Hospital, we had asked to know if the funds from the National Recovery and Resilience Plan (PNRR) needed to realize these structures were among those not confirmed by Minister Fitto (as part of the government’s review of PNRR-funded projects). If not, we wanted to know if the funding was still sufficient, given the high inflation of recent years and the consequent significant cost increase, which the ASL also references in its press release.

We request a clear response to these two fundamental questions once again.

We are fully aware of the crucial importance of these two structures to implement the new model of healthcare service delivery. We are so aware that in our meeting with De Fino on May 18, 2023, given the planning that makes them available no earlier than 2026, we asked to develop a transitional plan to start organizing healthcare services more effectively without waiting for these extended times. We intend to discuss all of this, as well as the level of healthcare services provided, in the meeting on November 8, to which Dr. De Fino is invited to participate, along with the mayors of the area, regional authorities, and political and social forces. It will be an important opportunity to assess the situation of healthcare services in our area and hear the opinions of industry experts.

We strongly reaffirm that our association is non-partisan and has no other purpose than monitoring the service levels offered by healthcare authorities and requesting what is necessary to improve them. We do not accept attempts to insinuate unfounded reconstructions. We had requested an open City Council meeting for citizens and associations, but no one listened to us. Faced with the now evident absenteeism of our administrators, who cannot find the time to discuss it in four city council meetings, we decided to convene our

OPEN CITIZENS’ COUNCIL

Open to citizens, open to local and regional institutions, open to public sector personnel, open to patients and their stories. We believe that a healthy and constructive discussion benefits everyone, including the responsible parties of the healthcare system.

Join us on November 8, 2023, at 5 PM at the Senior Center in Ciconia – Orvieto.




In partenza la fase operativa dei lavori PNRR su Santa Maria della Stella, Casa e Ospedale di Comunità e trasferimento Centro Salute Mentale

Dal miglioramento sismico dell’ospedale “Santa Maria della Stella” all’affidamento dei lavori di realizzazione della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità finanziati con fondi PNRR; dall’ampliamento del Pronto Soccorso, all’attivazione di sei nuovi posti letto di semintensiva e un posto letto di intensiva per arrivare alla nuova sede, recentemente completata, del Centro Salute Mentale in via Cardinal Cerretti. Si procede spediti, nell’area Orvietana, con la definizione e l’avvio di progetti, opere e strutture sanitarie che consentiranno alla rete ospedaliera e territoriale un enorme salto di qualità nelle attività di cura e di assistenza alla popolazione.

OSPEDALE “SANTA MARIA DELLA STELLA” – Per quanto riguarda il miglioramento sismico dell’ospedale che, è bene ricordarlo, per la prima volta avrà al vertice un direttore di struttura complessa a tempo pieno, parte integrante dell’organico aziendale – a giorni il Dg dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino presenterà alla città la professionista, risultata vincitrice dell’avviso pubblico, che guiderà il nosocomio nei prossimi cinque anni – l’appalto integrato della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché della realizzazione dei lavori, è stato aggiudicato nel mese di luglio per un importo complessivo vicino ai 5,1 milioni di euro e una durata contrattuale pari a 795 giorni. L’ultimo step prevede la sottoscrizione, che avverrà breve, del contratto per poi entrare nella piena fase esecutiva. Vale la pena ricordare che, essendo un’opera finanziata con i fondi europei del PNRR, i lavori devono essere obbligatoriamente completati entro il 30 giugno 2026. Appare inoltre evidente come gli interventi di adeguamento sismico rappresentino un elemento fondamentale per garantire condizioni di massima sicurezza ai professionisti della salute e ai pazienti in un presidio ospedaliero strategico per la rete umbra, sede di DEA di primo livello con tutti i servizi e le prestazioni assicurate, come confermato dalla programmazione regionale. In questo quadro di potenziamento e sviluppo complessivo della sanità Orvietana si collocano i lavori di adeguamento e di ampliamento del Pronto Soccorso e l’attivazione, in area medica, di sei nuovi posto letto di semintensiva e di un nuovo posto letto di terapia intensiva. Per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, alla luce di recenti normative nazionali in materia e del nuovo prezzario regionale, l’azienda sanitaria ha provveduto ad adeguare gli importi per la realizzazione dei due progetti portando a circa 3,7 milioni (con un incremento di 940 mila euro) l’ampliamento del Pronto Soccorso e a circa 1,2 milioni (+ 533 mila euro) l’attivazione dei posti letto di semintensiva e intensiva. Come per tutte le opere del PNRR la scadenza è prevista il 30 giugno 2026.


CURE INTERMEDIE E ASSISTENZA TERRITORIALE – OSPEDALE DI COMUNITÀ E CASA DELLA COMUNITÀ
 Per la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità in piazza Duomo che riqualificherà immobili in disuso dell’ex ospedale in un’area pregevole del centro storico cittadino, con delibera del direttore generale firmata ad agosto è stata adottata la determina a contrarre per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché della realizzazione dei lavori di Intervento di recupero funzionale per la realizzazione delle due opere per un importo di circa 3,3 milioni di euro per la Casa di Comunità e di circa 4,5 milioni di euro per l’Ospedale di Comunità. Attualmente in corso la valutazione delle offerte, la data di scadenza per la loro presentazione era fissata al 26 settembre, si stima che entro fine mese, salvo ricorsi, la commissione giudicatrice completi la procedura per consentire di entrare, anche in questo caso, nella fase esecutiva di realizzazione delle due opere il cui completamento è fissato al 30 giugno 2026. Si ricorda che le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità rappresentano la vera novità nell’organizzazione della rete dei servizi nazionale. La prima costituirà il punto di riferimento continuativo e di accesso ai servizi e alle prestazioni per i cittadini con la presenza di équipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute che operano in raccordo anche con la rete comunale e delle farmacie del comprensorio mentre l’ospedale di comunità affiancherà il territorio e l’ospedale fornendo cure intermedie attraverso il ricovero breve di pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica.

TRASFERIMENTO NELLA NUOVA SEDE DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE – Intervento recentemente completato nella nuova sede centrale del CSM, è in programma entro fine novembre il trasferimento dei servizi di salute mentale nei nuovi locali. Un altro appuntamento importante per l’azienda sanitaria, per gli operatori, gli assistiti, per la comunità cittadina.

Infine una considerazione. A fronte dello straordinario impegno progettuale e realizzativo messo in campo dall’azienda sanitaria in stretta collaborazione con le istituzioni, Regione Umbria, Comune di Orvieto e con tutte le componenti territoriali con cui è aperto un dialogo e un confronto, spiace rilevare come in alcuni ambienti prevalga ancora un atteggiamento di sterile polemica e di inutile e vuota recriminazione rendendo più debole una città e un territorio che devono invece continuare ad essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro, con slancio propositivo e costruttivo.




Cgil, sulla mozione per il distretto sanitario di Orvieto ennesimo rinvio in consiglio comunale

Nei giorni scorsi si è svolto il Consiglio Comunale di Orvieto durante il quale doveva essere presentata la mozione dei consiglieri Germani, Barbabella, Giovannini, Mescolini e Croce sul nuovo Distretto Sanitario Usl 2 Sud-Ovest. Come coordinamento della CGIL di Orvieto abbiamo partecipato, in quanto interessati a capire l’orientamento, gli impegni e le scelte del consiglio comunale in merito a questo argomento, ma purtroppo il prolungarsi dei lavori ha impedito la presentazione della mozione suddetta, mozione che da diversi mesi tenta di essere proposta.

Il rinvio avvenuto, il prolungarsi dei tempi, il non assumersi degli impegni precisi, riteniamo sia indice di un atteggiamento inaccettabile nei confronti della popolazione tutta, e pertanto riteniamo quantomai necessario che tale discussione possa essere calendarizzata il prima possibile. Rispetto a questo auspichiamo che la disponibilità della Presidenza del Consiglio Comunale ad individuare una data opportuna rappresenti realmente la volontà di affrontare questo tema in tempi celeri. Attendiamo questo appuntamento perché la Cgil tutta ritiene che ogni cittadino di qualunque età è portatore di un Diritto Costituzionale (art.32) e la salute deve essere considerata un bene di interesse comune.  Siamo fiduciosi riguardo alle assicurazioni forniteci e riteniamo che sia utile anche un appuntamento attraverso un consiglio comunale aperto, per aprire un confronto e compiere le scelte necessarie ed indispensabile a trovare soluzioni efficienti ed efficaci per le cittadine ed i cittadini.

Su questo la Cgil a tutti i suoi livelli proseguirà il proprio impegno, dando voce e forza alle proposte condivise con le persone che rappresentiamo e che intendono interpretare non soltanto le difficoltà presenti ma sollecitare scelte politiche che realmente rispondano ai bisogni delle cittadine e dei cittadini del comprensorio orvietano.

Coordinamento Cgil Orvieto




PrometeOrvieto, “in consiglio comunale non si trova il tempo per discutere di sanità e per una sessione aperta con i cittadini”

Giovedì scorso era prevista la discussione in Consiglio comunale a Orvieto di una mozione che trattava della Sanità e nello specifico dell’eliminazione del Distretto di Orvieto. Come era prevedibile, i consiglieri non hanno trovato il tempo per parlare di Sanità, da mesi all’ordine del giorno. Avevano da fare e hanno rimandato la discussione del punto per l’ennesima volta, forse al 24 ottobre.

E sì che noi auspicavamo addirittura un Consiglio comunale aperto, convinti che  la Sanità fosse un tema prioritario, ma abbiamo dovuto rilevare che al Consiglio comunale non gliene importa proprio nulla della nostra salute, attento a rispettare supinamente gli interessi dei partiti ternani, che vedono soltanto ospedale di Terni e di Narni-Amelia.
A novembre dello scorso anno ci hanno chiamati in pompa magna al Palazzo del capitano del popolo per annunciare una serie di interventi rassicuranti, ma niente di quanto  promesso è accaduto. Era soltanto un’iniziativa per calmare gli orvietani che, stranamente, si agitavano. Ma sono state sufficienti quattro chiacchiere per acquietare gli animi e aspettare che tutti, o quasi tutti, si rassegnassero.  

Le cose oggi stanno così:
– nell’Ospedale i lavori annunciati non si stanno facendo;
– non ci risulta che gli organici dei sanitari siano stati incrementati, se non marginalmente, e sembra ci sia difficoltà a trattenere i giovani inseriti,
– su Casa di comunità e Ospedale di comunità nulla si muove ed è altamente improbabile che si muoverà in tempi accettabili.
– Distretto e centrali operative territoriali migrano a Terni. Cosa serve di più per attirare l’attenzione dei nostri rappresentanti?
Quando succederà per la Sanità quanto è già successo per il Tribunale e altre strutture di erogazione dei servizi, con ingente perdita di posti di lavoro diretti e indiretti, cosa faranno? Metteranno il solito banchetto a piazza del Duomo?.
I cittadini che per curarsi dovranno sempre più mettere mano al portafoglio o andare in altre zone lontane dovranno ricordarsene, perché sarà la loro scelta a decidere chi dovrà amministrarci e sbagliare ulteriormente sarebbe davvero diabolico. Al di là degli schieramenti.
Tutti i consiglieri dovranno rendere conto delle loro omissioni se avranno la presunzione di volerci amministrare anche nei prossimi anni, non soltanto sventolare le pochissime opere.