Franco Raimondo Barbabella, “appello ai candidati presidenti e consiglieri provinciali, informateci sui programmi”

A parte i diretti interessati, non so quanti cittadini sanno che sabato 18 dicembre prossimo vanno al voto 31 Province per l’elezione del Presidente e 75 Province per l’elezione dei Consigli provinciali. Si tratta di elezioni di secondo grado, candidature e voto riservati solo a sindaci e consiglieri comunali. L’assetto istituzionale e le competenze in capo a questa istituzione derivano dalla legge 7 aprile 2014, n. 56 (legge Delrio) per le funzioni fondamentali e dall’accordo sulle funzioni non fondamentali della Conferenza unificata Stato-Regioni dell’11 settembre 2014, che la Regione Umbria ha attuato con legge 10 del 2 aprile 2015. Non si pensi dunque che, nonostante tutti i limiti, le Province non abbiano ruolo e poteri. Ce li hanno ed anche rilevanti, se e nella misura in cui decidono di esercitarli. Con ciò non dico certo che va bene così, perché invece sarebbe anche ora o di ripristinarne il ruolo pieno con elezione diretta o di scioglierle nel quadro di un riordino dello Stato all’interno di macroregioni che si danno un’autorganizzazione per l’esercizio endoregionale dei propri poteri amministrativi.

Ripeto, non si pensi che le Province non hanno poteri. Ce li hanno in particolare su strade, rete scolastica e gestione degli edifici scolastici del secondo ciclo, materia ambientale, pari opportunità e diverse deleghe. Siamo in una fase storica di riorganizzazione veloce e profonda dei compiti istituzionali, delle reti dei servizi, del ruolo e delle prospettive dei territori. E quei poteri contano. Ma preoccupa la percezione di una lontananza delle istituzioni dai problemi reali. Tutto sembra svolgersi come se cariche istituzionali di questo livello riguardino solo gli addetti ai lavori. Ci sono liste di candidati ma non se ne conoscono i programmi distintivi, i contenuti, i metodi, i tempi, la dislocazione delle risorse. Non c’è informazione, non c’è interesse, non c’è dibattito.

C’è un programma delle manutenzioni? Che cosa si intende fare per le strade? Si intende e come affrontare il tema di una serissima revisione dell’organizzazione scolastica? Ci sono edifici scolastici che definire inadeguati è dire molto poco e male: come si intende provvedere? C’è un problema serio e complessivo su Orvieto: si è pensato ad una soluzione matura da tempo, e quale? C’è un piano? Si intende partecipare e come ai bandi del PNRR? Insomma, occorre sapere quali sono le volontà in campo. E occorre prendere precisi impegni. Anche politici, perché è in atto una strisciante riorganizzazione dei servizi e dei poteri interni alla regione che incidono pesantemente sul ruolo e sulle possibilità di sviluppo dei territori. Il territorio orvietano rischia di uscirne con le ossa rotte più di quando già non ce l’abbia ammaccate.

Faccio dunque appello ai candidati perché si pronuncino sui problemi e sulle soluzioni e indichino la strada che si impegnano a percorrere. E si impegnino, una volta eletti, a organizzare una conferenza provinciale generale per la definizione di un programma di priorità che interrompa e rovesci l’attuale tendenza al verticismo regionale su ogni decisione.

Franco Raimondo Barbabella

Consigliere comunale di Orvieto- Presidente CiviciX Orvieto




Franco Raimondo Barbabella, “basta con la politica verticistica, per la Provincia uniamo le forze civiche”

Il 18 dicembre prossimo si terranno le elezioni provinciali. Sono elezioni si secondo grado, in cui si candidano solo amministratori comunali sia alla carica di presidente che a quella di consigliere. Qualcuno dei cittadini non addetti ai lavori ne sa qualcosa? Qualcuno sa come e perché in provincia di Terni ci sono due candidati a presidente con tanto di liste di dieci candidati alla carica di consigliere? E come sono strati scelti e da chi? Soprattutto qualcuno sa in che cosa si distinguono le liste, quali idee, se e perché diverse, quale idea di Provincia e quale visione della Regione, quali progetti per i territori e in che modo si articolano, quale portata hanno, su che cosa incidono, che cosa vogliono cambiare, in che tempi?

Ecco, queste non sono domande oziose e tanto meno polemiche. Sono le domande che sono anormali, se si vuole anche drammatiche, perché la situazione non è per niente normale. C’è infatti di che preoccuparsi, naturalmente a prescindere dalla validità e dalla stimabilità delle persone, perché la politica tradizionale non riesce a togliersi i vecchi vizi di un centralismo burocratico che tiene lontane le istituzioni dai bisogni della vita reale e dalle domande dei cittadini.

Mentre la provincia di Perugia dà segni di cambiamento in nome del civismo più autentico, la provincia di Terni si attarda in logiche fuori tempo. Il caso di Orvieto ormai è la metafora di questa condizione di una politica lontana dalla vita reale e dalle domande di cittadinanza. Un degrado della politica dei partiti che sembra non dover mai finire. Non solo il territorio orvietano non ha più rappresentanza, in Parlamento come in Regione, ma con questo sistema di elezione provinciale, e in aggiunta per il modo in cui viene praticato, rischia di non avere rappresentanza nemmeno qui, e se ce l’avrà sarà così debole da essere inconsistente. E non si pensi che si tratti di questione di poco conto, perché i consigli provinciali tra poco saranno chiamati a decidere sull’uso di ingenti risorse e come al solito conterà chi è più forte e avrà più forte rappresentanza.

Noi CiviciX, i civici autentici, quelli che ragionano e agiscono con in testa i bisogni di vita e di sviluppo del territorio, non ci limitiamo a stare fuori da queste logiche e a farne denuncia, ma ci facciamo carico di un modo del tutto diverso di fare politica. Noi ci battiamo perché la politica si sposti dal potere chiuso e di vertice verso i territori, dove si gioca realmente la partita della vita delle persone. Ci occupiamo dei problemi e di come affrontarli meglio per risolverli. Qui si tratta di vedere come garantire oggi, anche per un domani nient’affatto lontano, i diritti fondamentali della salute, dell’istruzione, della cultura, del lavoro.

Qui sta la differenza del Civismo, la sensibilità, la visione, la capacità di stare nella dimensione della domanda di cambiamento. A Terni e a Orvieto come in Umbria si respira la sofferenza di una fase storica complessa e di urgenze inusitate. È l’ora di prenderla in mano con nuove idee e nuovi metodi. È l’ora di scrollarsi di dosso vecchie abitudini, pigrizie, incrostazioni, zavorre, visioni ristrette e interessi solo immediati. Noi CiviciX decideremo se e come intervenire in questa fase, e nelle fasi successive valuteremo i comportamenti reali, non le parole, non le consuete giaculatorie non seguite dai fatti.

Con questo spirito e nella direzione che abbiamo indicato ci appelliamo comunque per una politica di cambiamento. Riformisti di ogni dove uniamoci! Civici dei territori facciamo fronte comune per una nuova fase della politica provinciale e regionale!




L’Arma dei Carabinieri in prima linea nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, vede l’Arma dei Carabinieri in prima linea nel contrasto a tale violenza.  Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni, che al calare del sole si tingerà di arancione, nell’ambito di un progetto di collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’associazione “Soroptimist International d’Italia”, è dotato di una sala d’ascolto, dedicata e pienamente operativa, “una stanza tutta per sé” utilizzata per l’ascolto delle vittime vulnerabili. La sala è allestita con un impianto di audio video registrazione e arredata con mobili studiati per renderla più accogliente e consentire l’escussione della vittima, sia essa minore o anche maggiorenne che si trovi in condizioni di particolare prostrazione e vulnerabilità, con l’ausilio di un esperto in psicologia o in psichiatria infantile. L’ultimo passo, solo in ordine cronologico, di questo cammino condiviso e di questo sostegno reciproco nella lotta alla violenza su donne e minori è stato tenuto lo scorso 9 settembre mattina, al Comando Compagnia Carabinieri di Orvieto, quando la presidente di “Soroptimist” Terni, Stefania Capponi, ha donato un kit per interrogatori in condizioni sfavorevoli, che consiste in una valigetta contenente un personal computer dotato di telecamera e microfono per poter raccogliere testimonianze.

A seguito delle previsioni introdotte dalla Legge 19 luglio 2019 n.69 in merito alla disciplina del cosiddetto. codice rosso, che dettagliano le procedure e le tempistiche di intervento a favore delle cosiddette fascedeboli, l’Arma dei Carabinieri e, quindi, anche il Comando Provinciale di Terni, ha sviluppato una particolare sensibilità al fenomeno specialmente in un’ottica preventiva e di formazione del personale.   A livello centrale, in attuazione al protocollo d’intesa tra il Ministro per le Pari Opportunità e il Ministro della Difesa, l’Arma ha istituito presso il Reparto Analisi Criminologiche (RAC) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS), una Sezione, denominata “Atti persecutori”, con specifiche competenze scientifiche. La citata Sezione provvede a sviluppare studi e ricerche di settore rivolti all’approfondimento del fenomeno e all’aggiornamento delle strategie di prevenzione e contrasto agli atti persecutori, riconducibili a condotte di stalking, anche attraverso collaborazioni con la comunità scientifica ed avvalendosi di uno specifico archivio per l’analisi statistica dei dati.   A livello locale, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni sono in servizio cinque militari, formati presso l’I.S.T.I. (Istituto Superiore Tecniche Investigative) di Velletri che assolvono le funzioni di interlocutori qualificati e di supporto ai comandanti di vario livello nell’adempimento delle attività – non solo investigative ma anche preventive – nel delicato settore; facilitatori per la tessitura di relazioni tra vari operatori sul territorio (centri antiviolenza, assistenti sociali, presidi ospedalieri, pool dedicati di Magistrati ecc.); recettori e osservatori di particolari derive o acutizzazioni dei fenomeni in osservazione; promotori di richieste di ausilio specializzato per le vicende caratterizzate da maggiore gravità e, infine; operatori qualificati per la “raccolta dei dati necessari all’analisi criminologica del fenomeno”.  Questi ufficiali di Polizia Giudiziaria – marescialli e brigadieri dal 2014 compongono la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” e fungono da referenti qualificati per la trattazione dei casi più delicati di violenza di genere.

Fondamentale importanza riveste, soprattutto nell’ottica della disciplina del codice rosso, la collaborazione con l’autorità giudiziaria locale, sempre molto attenta e sensibile alla tematica della violenza di genere. Ed è proprio tale sinergica e strategica collaborazione che ha consentito all’Arma ternana di ottenere i seguenti risultati. Nel corso della sua attività di prevenzione e repressione dei reati di violenza di genere, nelle sue varie manifestazioni criminali che vanno dallo stalking ai maltrattamenti in famiglia, dalla commissione di atti persecutori fino al reato di violenza sessuale, l’Arma di Terni nel decorso anno (dal mese di ottobre del 2020 al novembre del 2021) ha proceduto per alcune decine di reati, tutti scoperti, quindi con gli autori identificati dalle investigazioni\indagini dei Carabinieri; tali indagini hanno portato all’arresto degli autori nel 22% dei casi, ed al deferimento in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Terni degli autori nel rimanente 78% dei casi. In questa delicata materia stanno assumendo sempre maggiore rilevanza anche alcune misure alternative, sia pre-cautelari (quale il “divieto di avvicinamento alla parte offesa”) che amministrative (quale l’ammonimento) che l’Arma inoltra rispettivamente alle competenti autorità giudiziaria ed amministrativa; anche in tale settore l’Arma ternana, dai primi mesi del 2021, in diversi casi ha richiesto l’emissione di tali provvedimenti.




La giunta approva il progetto tecnico-economico per il II stralcio della complanare

La giunta ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione del secondo stralcio della complanare con cui si definisce il nuovo tracciato dell’infrastruttura viaria. L’intervento in progetto, redatto dallo studio Icaria srl, è costituito da due assi principali per una lunghezza complessiva di 3,3 chilometri, due rotatorie, oltre ai rami di ricucitura con la viabilità esistente. Il tratto interessato ha come punto iniziale la rotatoria del raccordo stradale tra la S.S.205 Amerina e la S.S.71 Umbro-Casentinese, nei pressi del ponte Pertini, e si estende in direzione nord-ovest verso l’area industriale di Bardano. La quasi totalità del percorso occupa la zona tra l’autostrada A1 e il fiume Paglia e il tracciato planimetrico è stato studiato in modo da garantire una fascia di rispetto di 60 metri dal limite esterno dell’autostrada.

Nell’intervento, per un importo complessivo di 8 milioni di euro, è prevista anche la realizzazione di un nuovo ponte in corrispondenza dell’attraversamento sul torrente “Albergo la Nona” di lunghezza pari a 42,5 metri ripartita su un’unica campata. Dopo l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, l’opera verrà inserita nella Programmazione Triennale dei Lavori Pubblici in attesa della conclusione dell’iter della variante al PRG che consentirà la definitiva approvazione del progetto da parte del consiglio comunale. Secondo i pareri di competenza espressi da Regione Umbria, ARPA Umbria, USL Umbria2 e Provincia di Terni, per la realizzazione dell’opera non si rende necessario l’avvio della procedura di assoggettabilità a VAS della variante al PRG, poiché l’intervento interessa aree oggetto di un procedimento di variante già precedentemente avviato.

“Con l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Piergiorgio Pizzo – fissiamo il nuovo tracciato del secondo stralcio funzionale della Complanare che collegherà la zona di Ciconia a ridosso del ponte Pertini con l’area industriale di Fontanelle di Bardano. L’opera consentirà di alleggerire in maniera consistente il traffico, in particolare quello pesante, su Orvieto Scalo e Sferracavallo migliorando la qualità di vita dei cittadini e consentendoci di progettare interventi migliorativi della viabilità dei due quartieri. A luglio porteremo in consiglio comunale la variante al Piano Regolatore Generale che riguarda non solo questo lotto ma anche il completamento della Complanare con il tratto di raccordo tra l’area industriale di Bardano e i comuni di Allerona e Castel Viscardo.  Successivamente, come consentito dalle ultime disposizioni del governo, procederemo in maniera integrata al bando per la progettazione definitiva, esecutiva e all’affidamento dei lavori con l’obiettivo di partire con il cantiere nel 2022”.