La rete Città Slow pronta a inviare aiuti concreti alle città “gemelle” polacche che ospitano i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra

Citta Slow con la sua rete si è mobilitata per sostenere i profughi ucraini che si trovano in Polonia. “Cittaslow Mayor – to – Mayor”, tradotto da sindaco a sindaco a indicare l’estrema concretezza del progetto. Per tutte le questioni logistiche e operative si è innescata una seconda catena di solidarietà tra varie associazioni locali, enti e la Funzione Associata di Protezione Civile dell’Orvietano che poi partirà materialmente alla volta di Górowo Iławeckie e Olsztyn nella regione polacca della Warmia Mazuria.

La Polonia, che è il secondo Paese per dimensioni della rete Citta Slow dopo l’Italia, si è mobilitata immediatamente per ospitare i profughi, coloro che fuggivano e ancora fuggono da una guerra voluta da Putin La città di Górowo Iławeckie proprio al confine settentrionale, sta dando ospitalità, case e assistenza a migliaia di cittadini ucraini. Proprio Jacek Kostka, vicepresidente di Cittaslow International nonché Coordinatore della Rete Polacca e sindaco della Cittaslow di Górowo Ilawecie, in collegamento ha spiegato che “la città è fortemente sotto pressione ma nessuno si tira indietro, tutti aiutano e mia profondamente colpito che a ospitare i profughi siano stati semplici cittadini nelle loro case. Ora dobbiamo rendere tutto più organizzato e rendere stabile nel medio periodo le abitazioni per il popolo ucraino fuggito dalla guerra. Per questo abbiamo chiesto beni concreti di utilizzo quotidiano e ringraziamo la rete italiana di Citta Slow per la grande solidarietà dimostrata”.

Già nelle scorse settimane, due TIR con beni di prima necessità sono partiti dalle Cittaslow di Asolo, Follina e Farra di Soligo in Veneto e diretti alla Cittaslow di Lidzbark, in Polonia. Ora, grazie all’azione congiunta e alla campagna di fundraising per la raccolta fondi realizzata da Cittaslow e Protezione Civile dell’Orvietanomercoledì 11 maggio partirà per la Polonia l’ulteriore importante missione CITTASLOW MAYOR-TO-MAYOR / DA SINDACO A SINDACO. La colonna composta da un TIR di 13 metri e altri 3 automezzi organizzato dalla Rete Cittaslow, sarà accolto la sera del 12 maggio a Olsztyn – Socio Sostenitore di Cittaslow International – nella Regione Warmia Mazuria. Quello in partenza è il terzo carico di aiuti raccolti dai Comuni della Funzione Associata di Protezione Civile dell’area interna “Sud-Ovest Orvietano”. Il primo era stato inviato a cura della Regione dell’Umbria tramite il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; il secondo diretto alla Città di Prudnik (sede di Cittaslow) era arrivato a destinazione attraverso la Croce Bianca di Umbertide.  Del carico fanno parte generi di prima necessità, farmaci generici e per ospedali ma, a conferma dell’estrema concretezza, anche 10 lavatrici, 100 power bank, 40 letti a castello. Poi ci sono 4 bancali di farmaci, mille tute per saitai e altrettante coperte termiche. 4 bancali di generi alimentari, materiale per l’igiene, pannolini per bambini e attreazature di primo soccorso. A guidare la carovana di aiuti saranno Gian Paolo Pollini e Giuliano Santelli della Funzione Associata di Protezione Civile dell’Orvietano.

L’iniziativa è stata possibile grazie all’organizzazione di molti. Il Comune di Tirano si p occupato dell’acquisto di generi alimentari, la Prociv di Orvieto dei medicinali e ha orgnaizzato il trasporto con i costi sostenuti dalla Fondazione CariOrvieto. L’associazione Piccolomini Febei ha garantito il supporto amministrativo con oltre 13.990 euro incassati e poi erogati e altri 1.990 euro di versamenti dei cittadini.  “Fare rete e collaborare tra soggetti diversi – ha spiegato il segretario generale di Cittaslow, Pier Giorgio Oliveti – è l’unico modo di rendere efficace e concreta la nostra solidarietà ad un popolo che da due mesi è finito nell’orrore della guerra. La peculiarità del progetto Cittaslow è quella di rispondere a bisogni reali e specifici, segnalatici dalle nostre Cittaslow polacche, in particolare quelle più prossime all’Ucraina. Gli aiuti sono mirati, e l’acquisto dei beni è fatto in funzione delle esigenze localiJacek Kostka, sindaco della Cittaslow di Górowo Ilawecie, accoglierà la colonna di aiuti della Protezione Civile di Orvieto e li distribuirà”.
Franco Spada, sindaco valtellinese di Tirano, Comune tra i maggiori conferitori di aiuti ai profughi ucraini in Polonia, ha evidenziato che “la bellezza di dare continuità a questa operazione è che non è un episodio isolato. Come Cittaslow abbiamo sentito il dovere di attivarci sin da subito, tanto che il 25 febbraio ho convocato i residenti e proprio da loro sono giunte le disponibilità a dare accoglienza. Siamo un Comune di confine, quindi non potevamo che farci parte attiva in questa tragedia. In Consiglio Comunale di recente abbiamo discusso di questa emergenza sottolineando che l’unica arma che abbiamo siamo noi stessi e la nostra capacità di accogliere, come anche la storia della Seconda Guerra Mondiale ci dimostra, con il passaggio degli ebrei accolti nei nostri territori”.

“La nostra è una realtà molto solidale e la Città di Orvieto è stata tra le prime comunità a farsi carico dell’accoglienza, avendo da lungo tempo una nutrita comunità ucraina residente – ha affermato il Sindaco, Roberta Tardani – abbiamo una rete di Protezione Civile efficiente chiamata spesso a gestire le emergenze e ci siamo fatti carico di dare supporto a queste popolazioni prima ancora che fossero definiti i protocolli di intervento. La solidarietà e la sussidiarietà rientra nelle prerogative delle Cittaslow. È qualcosa di impegnativo ma anche necessario. I complimenti per Cittaslow sono di routine, ma in questo momento in particolare c’è stata un’ottima prova dell’importanza di fare rete per aiutare chi sta peggio di noi con un sostegno alle popolazioni fatto con mezzi e capacità di gestire e di organizzare”.

“E’ estremamente importante che la rete dimostri di essere vicino all’Ucraina – ha affermato il Sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle – un grande riconoscimento va dato alla Protezione Civile che ha una struttura qualificata e ben organizzata e a Cittaslow. Non possiamo non essere vicini ad un popolo che rischia di essere la pedina di un più grande scacchiere geopolitico. Per il forte legame risalente ai tempi dell’incidente nucleare di Cernobyl quando alcuni bambini vennero accolti nella nostra comunità dove poi sono tornati da adulti, oggi il Comune di Ficulle ha rinnovato quel rapporto e si è prontamente attivato accogliendo bambini alcune famiglie di rifugiati ucraini in abitazioni private e i bambini che sono ben inseriti e integrati nelle strutture scolastiche. Ma ci stiamo impegnando per fare molto di più”.

“La Funzione Associata di Protezione Civile dell’Orvietano – ha concluso il coordinatore, Gianpaolo Pollini – ha partecipato con entusiasmo all’iniziativa di Cittaslow che ha giocato il ruolo maggiore dal punto di vista della raccolta fondi per l’acquisto di materiali urgenti espressamente richiesti dalla rete Cittaslow della Polonia”.




Messa a punto la macchina per l’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalle guerra, 33 già a Orvieto

Si mette in moto la macchina dell’accoglienza per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Nel pomeriggio di giovedì, presso la sala operativa della Protezione civile di Orvieto a Fontanelle di Bardano, si è tenuto una riunione operativa alla presenza del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, del vice sindaco con delega al Patrimonio, Mario Angelo Mazzi, dell’assessore ai servizi sociali, Alda Coppola, dei responsabili della Funzione associata di Protezione Civile sud ovest Orvietano, Luca Gnagnarini e Gianpaolo Pollini, del direttore del Distretto sanitario di Orvieto dell’Asl Umbria 2, Massimo Marchino, e del dirigente del Commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto, Antonello Calderini. L’incontro è servito per fare il punto sugli arrivi di cittadini ucraini dalle zone di guerra e definire le modalità di accoglienza in sicurezza anche nel rispetto delle normative in vigore sul contenimento dei contagi da Covid-19. Una volta arrivati a Orvieto i cittadini ucraini dovranno essere sottoposti a tampone antigenico prima di recarsi presso le abitazioni di familiari e amici o presso strutture che saranno adibite all’accoglienza. In caso di esito negativo dovranno comunque osservare un periodo di 5 giorni di isolamento fiduciario (con l’accortezza di limitare ogni contatto con il nucleo familiare che li ospiterà) dopo il quale saranno sottoposti a tampone molecolare e quindi, se non vaccinati, invitati alla vaccinazione. In caso di esito positivo saranno trasferiti presso strutture adibite ad hoc per l’accoglienza e dovranno osservare il periodo di quarantena imposto dalle normative al termine del quale saranno  sottoposti a tampone molecolare. Contestualmente all’arrivo e all’effettuazione del primo tampone, l’Ufficio di Cittadinanza del Comune di Orvieto comunicherà entro 48 ore nominativi e documenti al Commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto necessari ad espletare le procedure di registrazione e il rilascio dei permessi per la permanenza sul territorio italiano secondo le indicazioni che arriveranno dal Ministero dell’Interno.

In questa prima fase lo Sportello Immigrazione dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Orvieto sta cercando di intercettare gli arrivi attraverso il lavoro dei mediatori culturali che sono in contatto con la comunità ucraina presente sul territorio. In base agli ultimi dati aggiornati risultano essere 182 i cittadini di nazionalità ucraina residenti a Orvieto e nei 12 Comuni del comprensorio81 i nuclei familiari e 19 le persone che prestano servizio di assistenza domiciliare presso abitazioni private dove risiedono. Attualmente sono 33 i cittadini ucraini arrivati a Orvieto dalle zone della guerra che hanno effettuato la registrazione presso il Commissariato di pubblica sicurezza. La maggior parte dei casi riguarda ricongiungimenti familiari e donne e bambini che hanno trovato alloggio presso gli appartamenti di residenza8 persone sono invece al momento ospitate in una struttura ricettiva. E’ in corso un censimento in tutto il comprensorio di alloggi e/o strutture che possano essere messe a disposizione per l’accoglienza e in questo senso sono in corso contatti anche con la Diocesi di Orvieto-Todi e la Caritas Diocesana. 

“Il nostro più grande desiderio e auspicio – spiega il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardanicapofila della zona sociale n.12 e dell’Area Interna sud ovest Orvietano – è che si possa arrivare in temi rapidissimi al cessate il fuoco e mettere fine a un conflitto incomprensibile e inaccettabile che ha già provocato sin troppo dolore. Ma in ogni caso stiamo organizzando al meglio la rete dell’accoglienza sul nostro territorio innanzitutto garantendo una tutela sanitaria ai cittadini ucraini che arriveranno, ma anche alle nostre comunità, e poi mettendo a disposizione le strutture e tutti i servizi che possono essere attivati. In questi giorni è partita la raccolta dei farmaci, coordinata dalla Funzione associata di Protezione civile, e un primo carico è pronto per essere spedito ma ci stiamo già preparando ad organizzare aiuti alimentari e di abbigliamento qualora la situazione non dovesse migliorare. L’invito che faccio pubblicamente, e che veicoleremo attraverso la comunità ucraina, è quello di rivolgersi esclusivamente ai soggetti istituzionali per ogni tipo di informazione e sostegno – Comune, Asl, Protezione civile, forze di polizia – perché è necessario tenere sotto controllo la situazione e gestire anche situazioni complesse che potrebbero venirsi a creare”.




Arriva il caldo, tutte le informazioni utili in caso di “emergenza calore”

I Comuni della Zona Sociale n. 12,  in collaborazione con la Usl Umbria2 – Distretto di Orvieto e il Servizio di Protezione Civile Comunale, facendo seguito e in ottemperanza a quanto stabilito negli anni precedenti dalla Regione Umbria – predispongono le “Linee di azione e direttive per l’emergenza calore 2021” – attive fino al 15 settembre 2021 – per la prevenzione della salute da eventuali ondate di calore durante l’estate, con l’obiettivo di definire misure di sorveglianza e di risposta da attuare in periodi stagionali caratterizzati dall’innalzamento delle temperature al di sopra della media stagionale. A seguito della comunicazione della Regione Umbria – modifica modalità previsioni metereologiche e rilevamento dei livelli di attivazione di cui alla D.G.R. n. 843 del 22 luglio 2013 recante “linee di indirizzo per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute – Aggiornamento marzo 2013 – si comunica alla cittadinanza che a partire dalla giornata di venerdì 18 giugno e per tutto il fine settimana è previsto un innalzamento delle temperature oltre i 35°. Viste tali direttive e, in linea con il “Piano Calore” della Zona Sociale n. 12, al fine di prevenire e contenere i danni alla salute causati da eventuali ondate di calore, i cittadini sono invitati a seguire le seguenti misure preventive: 

– Bere molti liquidi, in particolare acqua

– Stare in casa o in zone ombreggiate e fresche e, se possibile, in ambienti forniti di aria condizionata tra le 11 e le 16

– Ventilare l’abitazione in particolar modo se si percepisce un surriscaldamento corporeo- Evitare esercizi fisici all’aperto o in luoghi non condizionati limitando le attività all’aria aperta alle ore mattutine e serali

– Consumare cibi leggeri e fare attenzione alla conservazione degli stessi

– Utilizzare, ove possibile, vestiario in fibre naturali quali lino e cotone

– Non sostare in automobili ferme al sole

Si invitano comunque tutti i cittadini, in particolar modo coloro che sono affetti da patologie a rischio, a prendere contatto diretto con il proprio medico curante, al fine di ricevere indicazioni sui comportamenti da tenere e sulle misure da prendere in caso di malessere. Per quanto riguarda le persone gravate da non autosufficienza sarà attivato un particolare monitoraggio delle situazioni di concerto con il servizio ADI e i medici di medicina generale. Numeri utili: Protezione Civile Orvieto 0763-306410.




Roberta Tardani replica al PD, “assessore operativo e vaccinato con Astrazeneca, a marzo indicato per gli under 60, nessun salto quindi”

Il PD è partito lancia in resta all’attacco nei confronti di un assessore vaccinatosi a inizio marzo come previsto dal piano vaccinale regionale.  I consiglieri hanno chiesto e ottenuto con ritardo l’accesso agli atti e da questi si evince che l’assessore che ha tra le sue deleghe quella al bilancio è stato sottoposto a vaccinazione a marzo.  Il sindaco, Roberta Tardani, ha replicato quasi in tempo reale al comunicato dei consiglieri di minoranza.

“L’assessore di cui parla la nota dei gruppi di opposizione ha partecipato attivamente alle funzioni del Centro operativo comunale di Protezione civile e alla gestione delle attività connesse all’emergenza Coronavirus. Tra queste, in diretta collaborazione con il responsabile della Protezione civile comunale e i membri del Coc, la pianificazione e il monitoraggio degli interventi strutturali necessari alla riapertura in sicurezza delle scuole, la gestione dei fondi destinati alla Protezione civile e delle risorse per bonus e incentivi legati all’emergenza sanitaria.

Come ho già avuto modo di spiegare nei giorni scorsi, nell’elenco inviato ad Anci Umbria e seguendo le indicazioni del Cor sono stati correttamente inseriti i membri del Coc, il personale della Polizia locale e quello impiegato attivamente nell’emergenza Coronavirus tra cui anche rappresentanti della Funzione associata di Protezione civile. Categorie che, ribadisco, ne avevano diritto in base alle disposizioni previste dal Piano vaccinale nazionale del Governo in quel momento.

Per correggere nuovamente le velenose insinuazioni dei gruppi di opposizione, preciso che a marzo il vaccino Astrazeneca, oggi Vaxzevria, utilizzato per la campagna destinata ai Coc e alla Polizia locale, era somministrato esclusivamente alle fasce di età sotto i 60 anni e non veniva somministrato agli over 80 e ai soggetti fragili che venivano vaccinati in quel periodo”.




Il PD di Orvieto, “il bilancio dei vaccini in giunta”, è grave e senza giustificazioni

Abbiamo ricevuto venerdì riscontro alla richiesta di accesso agli atti inoltrata il 21 Aprile scorso.   Dieci giorni dopo il termine previsto dal regolamento comunale (Art. 28, comma 3), e dopo reiterati e vani tentativi di ottenere risposte, abbiamo avuto conferma di quanto segnaliamo da oltre un mese. 

Apprendiamo infatti che le deleghe a programmazione e bilancio, tributi, enti e partecipazioni, informatica, lavori pubblici, attività produttive e sviluppo economico, hanno costituito titolo per ottenere il vaccino i primi di marzo (quando l’Umbria vaccinava gli over 80 e gli estremamente fragili).

Qualcosa evidentemente non torna se lo stesso sindaco, con una nota del 20 aprile (http://www.comune.orvieto.tr.it/notizie/precisazione-amministrazione-comunale-su-vaccinazi), precisava che si erano sottoposti a vaccino i soggetti direttamente coinvolti nell’attività operativa del COC e tra questi due membri della Giunta proprio in virtù delle loro deleghe. Ora, come possono le deleghe al bilancio comportare una diretta attività nel COC?

Del resto nessuna funzione di supporto al COC è stata attivata per il titolare delle deleghe al bilancio.

Questi i fatti, gravi, rispetto ai quali è scaduto il tempo delle giustificazioni.

I consiglieri

Martina Mescolini e Federico Giovannini (Partito Democratico), Cristina Croce (Siamo Orvieto), Franco Raimondo Barbabella (Prima gli Orvietani), Giuseppe Germani (Orvieto Civica e Riformista)




Dal 6 al 10 aprile ad Orvieto screening con test sierologico di massa in 4 punti fissi e uno mobile per 3500 cittadini

Si terrà da martedì 6 a sabato 10 aprile la campagna di screening anti Covid attraverso i test sierologici rapidi messi a disposizione del Comune di Orvieto dal Centro operativo regionale della Regione Umbria.  La campagna, su base volontaria, interesserà complessivamente circa 3.500 cittadini.   Potranno sottoporsi al test sierologico rapido i soggetti maggiormente esposti al pubblico ovvero proprietari e dipendenti di attività commerciali, bar, ristoranti e strutture ricettive.   A questi si aggiungeranno anche i dipendenti del Comune di Orvieto.  Quattro i test-point che saranno allestiti in città dalla Protezione civile del Comune di Orvieto e individuati in base alla possibilità di garantire un ingresso e un’uscita separati, ampie postazioni per i prelievi, le analisi e l’attesa dei risultati.
Ad Orvieto centro il punto screening sarà allestito nella Sala Expo del Palazzo del Capitano del Popolo, a Orvieto scalo negli uffici della polizia locale di via Monte Nibbio (ex scuola elementare), a Ciconia nella Sala Corsica del Centro sociale di via degli Aceri, a Sferracavallo nel Centro sociale adiacente agli impianti sportivi.   Un quinto test point mobile, composto da un veicolo attrezzato, sarà a disposizione per postazioni puntuali nelle frazioni.
Al test point Rupe potranno recarsi tutti i titolari e dipendenti degli esercizi pubblici del centro storico, al test point Scalo quelli di Orvieto scalo, a Ciconia quelli di Ciconia e località La Svolta, al test point Sferracavallo quelli di Sferracavallo, Segheria/Tamburino e Fontanelle di Bardano.
Complessivamente sono 630 le attività e gli esercizi pubblici che ricadono nel centro storico, 235 nella zona di Orvieto scalo, 187 nella zona di Sferracavallo, 166 nella zona di Ciconia e 65 nelle frazioni.
La campagna di screening non dovrà interessare coloro che hanno già contratto il Covid-19 o siano stati sottoposti a vaccino.
In ogni test point sarà presente un’équipe formata da: un medico, un infermiere e dai volontari della Protezione civile di Orvieto, della Croce Verde Anpas e della Misericordia che supporteranno le attività di svolgimento dei test. Complessivamente sono 5 i medici e 9 gli infermieri che hanno dato la disponibilità a seguire la campagna di screening.
Le operazioni si svolgeranno la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 18.30 secondo il seguente calendario:
Test point Rupe: martedì 6 (15-18.30), mercoledì 7, giovedì 8, venerdì 9, sabato 10 (9-13)
Test point Scalo: mercoledì 7, giovedì 8, venerdì 9 (15-18.30)
Test point Ciconia: martedì 6, mercoledì 7, giovedì 8, venerdì 9 (9-13)
Test point Sferracavallo: mercoledì 7, venerdì 9, sabato 10 (15-18.30)
Test point Mobile: martedì 6 (9-13) a Sugano, Torre San Severo, Buonrespiro, Buonviaggio, mercoledì 7 (9-13) a Morrano, giovedì 8 (9-13) a Colonnetta di Prodo.
Gli interessati dovranno presentarsi al test point di riferimento muniti di mascherina, tessera sanitaria e con il modello di autodichiarazione già compilato e scaricabile (informativa e liberatoria).
Per informazioni sarà possibile rivolgersi alla Protezione civile di Orvieto al numero di telefono 0763-306410.
“Il test sierologico rapido qualitativo – spiega il responsabile della Protezione civile di Orvieto e coordinatore della Funzione associata ‘Sud Ovest Orvietano’, Luca Gnagnarini – analizza il sangue capillare prelevato dal polpastrello tramite un pungidito e consente di scoprire se il paziente è entrato in contatto con il virus e quindi il suo sistema immunitario ha prodotto anticorpi di risposta. Se il soggetto risulta negativo non si può escludere la possibilità di un infezione in atto in fase precoce. Se il soggetto risulta positivo dovrà avvisare il medico di medicina generale e mettersi in isolamento domiciliare volontario in attesa del tampone orofaringeo che sarà disposto dal Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Usl Umbria 2”.
“Come annunciato nei giorni scorsi – commenta il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – subito dopo Pasqua partirà questa importante campagna di screening nella quale abbiamo voluto coinvolgere le categorie di lavoratori che sono a contatto con il pubblico e quindi possono essere maggiormente esposte al contagio o allo stesso tempo veicolo di trasmissione del virus. Questi test, pur non avendo un’utilità diagnostica compiuta, saranno utili per intercettare eventuali casi sospetti e situazioni di potenziale pericolo ma soprattutto potranno servire a mappare l’effettiva diffusione dell’epidemia nella popolazione anche a distanza di tempo. Il nostro auspicio è che siano in tanti a sottoporsi a questo test che è già gratuito per la popolazione scolastica a cui rinnovo l’invito a usufruirne in vista di un rientro in sicurezza nelle scuole. Ringrazio sin da ora i medici e gli infermieri che hanno dato la loro disponibilità a seguire questa campagna di test”.



Allerta neve con macchine spalaneve in azione a Morrano e al Monte Peglia. San Venanzo, scuole chiuse l’11 gennaio

Giornata difficile quella del 10 gennaio da punto di vista del meteo su tutto l’orvietano.  La neve è scesa a quote collinari e immediatamente la Protezione Civile di Orvieto ha iniziato ad effettuare la ricognizione delle strade interessate dal fenomeno.  Morrano e Monte Peglia sono le aree osservate speciali con i mezzi che hanno liberato le carreggiate dalla neve accumulata.  Non ci sono comunque particolari problemi alla circolazione ma si raccomanda la massima attenzione per possibili strade ghiacciate nonostante siano in azione le macchine spargisale.
A Montegabbione la neve è caduta per molte ore nella giornata del 10 mentre a San Venanzo il sindaco ha decretato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per la giornata dell’11 gennaio.