Allarme per il livello del fiume Paglia, temperatura dell’acqua troppo alta

Lo scorso 23 giugno il livello idrometrico del fiume Paglia al Ponte dell’Adunata era meno di un metro di altezza e l’innalzamento delle temperature il giorno successivo e nei giorni seguenti è motivo di forte preoccupazione a seguito dell’incremento della siccità su base annuale. E’ la sintesi del report per immagini (pubblicato giovedì scorso da sardegnareporter.it) curato dal geologo ambientale Endro Martini, Presidente di Italy Water Forum 2024 e di Alta Scuola che afferma “mercoledì scorso il livello idrometrico del fiume Paglia era ridotto al minimo, non superava neanche un metro di altezza con una portata che è ai minimi storici. Abbiamo effettuato un sopralluogo con la Protezione Civile sul Fiume Paglia e l’acqua è quasi ferma. Nel punto del Ponte dell’Adunata abbiamo raggiunto un picco di ben 34 gradi e 6 alle 14:30 del 23 Giugno e  assistiamo a repentini innalzamento con 23,1 gradi alle 7 del mattino. Ringrazio Luca Gnagnarini e Gian Paolo Pollini, coordinatori tecnici e operativi della Funzione Associata di Protezione Civile di Orvieto per i dati che ho avuto modo di avere in diretta”.  Ad Orvieto, infatti, la Funzione Associata di Protezione Civile è al lavoro per la tutela dell’acqua dando attuazione al Progetto ACARO / Adattamento ai cambiamenti climatici ed azioni di resilienza nelle Aree Interne del sud-ovest dell’Orvietano

“Sul territorio dei Comuni di Orvieto, Allerona, Porano, Castel Viscardo e Ficulle che hanno sottoscritto anche il ‘Contratto di Fiume per il Paglia – spiegano  al riguardo Luca Gnagnarini e Gian Paolo Pollini – nei prossimi giorni, tra luglio e agosto, saranno installate 9 stazioni meteo, 5 delle quali saranno dotate di sensori per la misurazione dell’umidità al suolo. Tali strumentazioni serviranno per monitorare le precipitazioni, le temperature di aria e suolo e a raccogliere dati per l’eventuale monitoraggio di dissesti idrogeologici. Tutti i dati confluiranno presso la nostra Sala Operativa in località Fontanelle di Bardano e verranno elaborati con altri dati provenienti dal Centro Regionale di Protezione Civile”. “Il progetto A.C.A.R.O – aggiungono – ha come Ente capofila il Comune di Orvieto per l’area interna sud-ovest Orvietano ed Alta Scuola (ente di Diritto Privato controllato dalla Regione Umbria e dai Comuni di Orvieto e Todi) per tutte le competenze in materia scientifica. Il progetto previsto dal bando regionale Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 è frutto di un Accordo di Partenariato pubblico-privato siglato nel 2019 per realizzare azioni congiunte per la mitigazione del cambiamento climatico ed approcci comuni ai progetti e alle pratiche ambientali nell’ambito della strategia Area Interna ‘Sud Ovest Orvietano’”.

“Si tratta di un intervento molto importante di approntamento di apparecchiature tecnologiche di ultima generazione – sottolinea da parte sua l’assessore alla Protezione Civile del Comune di OrvietoCarlo Moscatelli– in quanto il nostro territorio è molto sensibile dal punto di vista idrogeologico pertanto, avere la possibilità di studiare le informazioni e i dati che esso ci restituisce e quindi di prevedere in prospettiva eventuali fenomeni è senza dubbio una svolta nella gestione del suolo e delle emergenze”.“

Invitiamo le tv – aggiunge Endro Martini – a venire con noi e mostreremo la stazione idrometrica per far vedere una situazione che è davvero complessa. Poca acqua e si ripete la situazione del Luglio del 2012 quando ci fu la dichiarazione di emergenza per carenza d’acqua e 4 mesi dopo ci fu invece troppa acqua con alluvione. Vogliamo portare in Italia il Forum Mondiale dell’Acqua del 2024 perché siamo convinti che il nostro Paese possa dare un contributo importante a livello internazionale. Quel Forum rappresenterà una delle ultime opportunità per l’uomo per evitare di raggiungere il punto di non ritorno previsto per il 2030”.  Mentre il IX Forum, rimandato di un anno a causa della pandemia, si svolgerà a Dakar nel marzo del 2022, il comitato promotore della candidatura dell’Italia a sede del X FORUM MONDIALE DELL’ACQUA presieduto proprio da Endro Martini sta preparando, infatti, i dossier ambientali e climatici in vista dell’evento Italy Water Forum 2024  ( https://www.italywaterforum.it/news-cats/news/ ). Enti e Associazioni possono candidare il loro progetto di adesione al Comitato Promotore trovando tutte le informazioni su www.italywaterforum.it

Del comitato promotore fanno parte: il Sacro Convento di Assisi, il Comune di Firenze, il Comune di Assisi, il Consiglio Nazionale dei Geologi, ISPRA, la Protezione Civile Nazionale, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, il Comune di Ferrara, l’Associazione Nazionale delle Bonifiche e Irrigazioni, il Rotary International Club di Ottaviano, Meteo Giuliacci, Skopìa srl, Cae srl, Agronomist World Academy Foundation, Iat srl, Water Right and Energy Foundation, Graphisphaera, Triumph Group International, Archeoclub d’Italia e il Centro Studi Alta Scuola dell’Umbria, istituto specializzato nella manutenzione e valorizzazione dei centri storici e del quale fanno parte Regione Umbria, Comune di OrvietoComune di Assisi, Comune di Todi, che è stato l’animatore del progetto. Sull’urgenza di agire concorda Massimiliano Fazzini geologo, climatologo, Coordinatore del Team sul Rischio climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale e docente dell’Università di Camerino che sostiene: “l’ondata di caldo di matrice subtropicale subcontinentale – un mix di condizioni azzorriane e sub sahariane – sta apportando condizioni di caldo intenso, con valori di 4-6°C oltre le medie del periodo ma non particolarmente afoso (i tassi di umidità relativi non sono mediamente così elevati) ed i termometri, in particolare sulla Sicilia centrorientale, hanno toccato valori superiori ai 40°C. Se dobbiamo definire statisticamente eccezionali questi valori possiamo localmente farlo in quanto eguagliano o localmente persino superano i valori massimi ivi registrati per la terza decade di giugno ma è altresì evidente che nell’ultimo ventennio, numerose sono state le avvezioni di caldo ‘africano’ foriere di valori termici ben al di sopra delle medie se non da record.  Il clima sia più ‘estremo’ lo possono osservare tutti – precisa – ma se un certo valore di qualunque parametro meteorologico si propone molto raramente, statisticamente esso viene inquadrato come evento raro e non dipende direttamente dal cambiamento climatico in atto ma se si verifica una ripetitività più o meno costante, ad esempio una o più volte ad estate o ogni anno, allora è molto probabile che il valore sia il risultato del riscaldamento globale in atto. Il connubio tra punte di calore estreme e maggiore frequenza delle ondate di calore (almeno 5 giorni con temperatura massima maggiori di 34°C) e l’irregolarità delle precipitazioni (sempre meno frequenti ma più intense) sta favorendo una maggiore evaporazione e soprattutto il depauperamento naturale delle risorse idriche di qualità. La mancanza di acqua di qualità diverrà una delle problematiche più ‘bollenti’ da affrontare, anche in Italia già nel prossimo decennio. In tal senso, stiamo tentando di anticipare scientificamente i tempi, proponendo tra l’altro lo svolgimento del Forum Mondiale sull’acqua del 2024, in Italia. Fatto sta che, termicamente parlando, la famosa soglia degli 1,5°C in più rispetto all’era pre-industriale stabilita al COP 21 è oramai vicina e gli effetti sull’ambiente fisico e sugli ecosistemi potrebbero davvero rivelarsi drammatici, forse irreversibili come affermato in questi giorni dall’ONU”.




Da sabato 26 giugno prende il via il SummerFest a Porano

Dall’ultima settimana di giugno e per tutto luglio, l’antico borgo di Porano sarà palcoscenico per musicisti, cantanti e attori che si alterneranno ogni week end in piazza Carlo Alberto, dando vita al primo “Summer Fest” poranese, promosso dall’amministrazione comunale e ideato dalla direzione artistica del Teatro Santa Cristina, in collaborazione con l’associazione culturale La Batreccola.  La manifestazione vuole essere un segnale di ripresa che parte proprio col “recupero” di quegli spettacoli che erano stati programmati dal Teatro nella stagione invernale 2020 e poi interrotti a causa della pandemia. E proprio per “ripartire” nel migliore dei modi, l’amministrazione comunale e la direzione artistica hanno deciso di rendere gratuito l’ingresso a tutti gli spettacoli in programma con possibilità di prenotazione in virtù delle norme in vigore.

Saranno i giovani allievi della scuola di canto di Stefano Benini, insieme agli “Ultimo Secondo Live Band” a dare il via alla rassegna, Sabato 26 Giugno, alle ore 21.15. Il week end successivo sarà interamente dedicato alla musica folk.

Sabato 3 Luglio, la cantante romana Lavinia Fiorani, meglio nota come la RomAntica, porterà nella piazzetta poranese tutta l’energia, la poesia e il romanticismo della canzone popolare romana. Già ospite di festival folk internazionali e di note trasmissioni televisive, da molti critici definita la Voce di Roma, regalerà al pubblico una serata che alternerà gli stornelli e le canzoni più famose, citando ed omaggiando artisti come Gabriella Ferri, Gigi Proietti, Lando Fiorini ad alcuni brani originali in vernacolo composti dalla stessa Fiorani.

Domenica 4 Luglio sarà la volta invece della cantante Rossella Costa che, con il suo gruppo composto da Felix Rainone, Angelo Rainone e Sandro Paradisi, ci trasporterà all’ombra del Vesuvio, con lo spettacolo “Napolitudine”, una affasciante ed elegantissima rilettura dei classici della canzone napoletana antica e moderna, in chiave jazz.

Sabato 10 Luglio saranno le voci dei Cherries on a swing set, il quintetto vocale e cappella, nato proprio qui a Porano circa dieci anni fa, a risuonare nel borgo. Per questa serata particolare proporranno al pubblico, oltre alle pagine più belle del proprio repertorio, anche i brani più recenti che fino adesso hanno visto la luce solamente sulle piattaforme on line e che per la prima volta verranno proposte in versione live al pubblico.

Nella serata di domenica 11 luglio, sarà invece protagonista il rock d’autore, con la Tribut Band dei Red Hot Chili Peppers: Aeroplains on Mercury. La formazione è composta da Riccardo Gialletti e Gregorio Misciattelli alle chitarre, Francesco Muzi al Basso, Matteo Dragoni alla Batteria e Nicolò Serranti alla Voce.

Domenica 18 Luglio il Summer Fest poranese ospiterà il Folk Panda, il circolo dei cantautori che dà la possibilità ai giovani artisti indipendenti di poter cantare e far conoscere la propria musica.

La manifestazione si concluderà il penultimo week end di luglio con due spettacoli imperdibili. Sabato 24 tutta l’energia di una band appena uscita dalla sala prove, gli On the Road Live Band. Con una Front Women strepitosa, Felicita Farina, si propongono al pubblico con un repertorio dedicato agli anni ‘70.

Domenica 25, invece, la compagnia locale, La Batreccola, metterà in scena la pièce “Scappo che c’ho prescia… ‘nco” tratta dai racconti del compianto Gianni Marchesini.

Serate molto varie, in cui si è cercato di accontentare tutti i palati musicali, per cui ci si auspica una vivace partecipazione di pubblico.     




Interrogazione parlamentare al ministro di Saltamartini e Caparvi (Lega) per scongiurare la chiusura delle filiali CRO

La Lega a tutti i livelli si sta impegnando per evitare la chiusura di alcune filiali della Cassa di Risparmio di Orvieto, presenti in alcuni piccoli comuni dell’orvietano e dell’amerino.  Secondo il nuovo piano strategico ed industriale della Banca Popolare di Bari, controllata da Medio Credito Centrale S.p.A., nell’ottica di una revisione dei costi, sembrerebbe infatti programmata la chiusura di nove filiali della Cassa di Risparmio di Orvieto, tra le quali anche le sedi distaccate di Porano, Alviano, Montecchio e Baschi.
I parlamentari della Lega Umbria, Barbara Saltamartini (prima firmataria) e Virginio Caparvi, hanno presentato un’interrogazione al Ministro dell’economia e delle finanze per sapere quali iniziative, di propria competenza, intenda adottare al fine di scongiurare la chiusura delle filiali sopracitate, che costituiscono un fondamentale presidio per l’intera comunità locale. “La prevista chiusura di tale filiali, presenti da anni sul territorio – sottolineano i due parlamentari del carroccio- danneggerebbe ulteriormente i relativi comuni, già da tempo alle prese con problemi strutturali di carenza di servizi e vittime del conseguente spopolamento.  La presenza di succursali della banca sul territorio costituisce un punto di riferimento per cittadini e piccole e medie imprese, e riveste un ruolo di primaria utilità, soprattutto per le persone anziane, che non trovano agevole l’utilizzo dei servizi digitali e del cd. “home banking”. Per loro, la sede fisica della filiale, diventa anche un presidio sociale fondamentale.
A Porano, Alviano e negli altri comuni del comprensorio, spesso le frazioni sono dislocate a distanza di chilometri l’una dall’altra, e non di rado è problematico, raggiungere altri centri limitrofi. I servizi essenziali devono essere mantenuti sul territorio e la sede distaccata di una banca, in cui si può ritirare la pensione, pagare le bollette e svolgere tutte le commissioni del caso, diventa un presidio primario”.
“E’ prioritario – concludono Saltamartini  e  Caparvi – porre la giusta attenzione al contesto e al tessuto sociale di riferimento, valutando i disagi, che una determinata decisione, possa portare alla collettività.  Non possiamo assistere silenti ad un nuovo depauperamento dei servizi essenziali in questi piccoli comuni”.




I vigili del fuoco soccorrono a Porano coniugi positivi al covid, per la moglie non c’è stato nulla da fare, il marito preso in cura dal 118

I Vigili del Fuoco di Orvieto dopo una segnalazione, sono intervenuti a Porano in un’abitazione privata.  La casa era abitata da due coniugi anziani che non rispondevano da alcune ore al telefono.

La squadra dei vigili del fuoco è intervenuta e una volta entrata ha constatato il decesso della signora.  Il marito è stato preso in cura dai sanitari del 118.  Le due persone erano tra l’altro positivi al covid quindi gli operatori sono intervenuti con i dpi e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e di sicurezza previsti in questi casi.  I vigili del fuoco che hanno operato a Porano non saranno sottoposti a misure di quarantena avendo rispettato tutti i protocolli e le prescrizioni del caso.




Lega, “la chiusura delle filiali CRO tributo troppo alto per il territorio. Raccogliamo l’appello del Comune di Porano”

“Secondo il nuovo piano strategico ed industriale della Banca Popolare di Bari controllata da Medio Credito Centrale e, di conseguenza, della controllata Cassa di Risparmio di Orvieto, nell’ottica del taglio dei costi, sembrerebbe programmata la chiusura di nove filiali della CariOrvieto. Un tributo molto alto lo dovrebbero pagare i residenti di alcuni comuni dell’Orvietano, dove pare vengano tolti ben 6 presidi”.  Così la nota con cui il referente provinciale della Lega Terni, Barbara Saltamartini e quello del Comprensorio Orvietano, Davide Melone, sottolineano le criticità del probabile nuovo assetto della Cassa di Risparmio di Orvieto.
“I sindaci ed i cittadini di tali, piccoli comuni coinvolti dai supposti tagli – prosegue la nota- sono preoccupati e auspicano che la banca riveda la sua strategia: già soffrono la mancanza di alcuni servizi fondamentali e con la chiusura di alcune filiali vedrebbero peggiorare notevolmente la loro situazione. Tra i comuni coinvolti dovrebbero esserci anche Baschi, Montecchio e Porano. Raccogliamo quindi l’appello del sindaco di Porano, Marco Conticelli e del suo vice Fabrizio Bonino.  In queste piccole realtà la popolazione residente è composta principalmente da anziani, che non hanno troppa dimestichezza con i servizi digitali e con l’home banking e per loro, la sede della banca è un punto di riferimento”.
“E’ fondamentale – aggiungono i leghisti- mantenere questi presidi territoriali poiché la banca in questi comuni ha anche un valore sociale che non deve essere trascurato. Sappiamo che la strategia commerciale di un istituto di credito privato è volta al profitto e alla razionalizzazione dei costi, ma non è possibile agire in questo modo, indiscriminatamente, senza coinvolgimento alcuno delle istituzioni locali.  A Porano e negli altri comuni del comprensorio, spesso le frazioni sono dislocate a distanza di chilometri, l’una dall’altra, e non è quasi mai agevole, raggiungere altri centri limitrofi.  I servizi essenziali devono essere mantenuti sul territorio e la sede fisica di una banca, in cui si può ritirare la pensione, pagare le bollette e svolgere tutte le commissioni di cui si ha bisogno, diventa un presidio primario, per chi non ha abilità informatiche.  “Prima di tagliare – conclude la nota- è necessario porre la giusta attenzione al contesto e al tessuto sociale di riferimento, valutando quali possano essere gli effettivi disagi, che una determinata decisione, porti alla quotidianità dei cittadini.

Noi della Lega ci schieriamo dalla parte del buon senso, dei residenti, della popolazione non attiva e dei sindaci che stanno cercando di tutelare un loro sacrosanto diritto, quello di non veder spogliare e depauperare ulteriormente i loro comuni di un servizio essenziale”.




La giunta comunale di Porano aderisce alla raccolta firme per “salvare” la filiale Cro

Da alcune settimane si discute della possibile chiusura di 6 filiali nel territorio orvietano della Cassa di Risparmio di Orvieto.  Una delle indiziate sembra essere quella di Porano, così come anticipato da Orvietolife.  La giunta municipale del Comune di Porano ha pubblicato un comunicato in sui esprime grande preoccupazione che “ci risultano già adottate dal nuovo cda della Cassa di Risparmio di Orvieto inserite nel nuovo piano industriale di recente approvazione.

La prevista chiusura di alcune filiali presenti da anni sul nostro territorio comprensoriale, tra le quali quella di Porano, danneggerà ulteriormente i nostri Comuni già da tempo alle prese con strutturali problemi di carenza di servizi e quindi di spopolamento, tanto da essere inserite in quanto aree degradate nel contesto della Strategia dell’Area Interna Sud-Ovest dell’orvietano”.  Proprio la chiusura delle filiali inserita nel piano commerciale ha spinto il consigliere della Fondazione CR Orvieto, Marco Fratini, a rassegnare le dimissioni ritenendo estremamente punitivo per il territorio tale decisione che arriva “poco dopo la dichiarazione di voler rilanciare la banca a livello locale”.

Sempre nel comunicato della giunta di Porano è scritto che “la presenza di una filiale della Cassa di Risparmio da sempre costituisce un punto di riferimento per cittadini e piccole e medie imprese, oltre a rappresentare un servizio di particolare utilità soprattutto per la popolazione anziana che incontra maggiori difficoltà nell’adeguarsi alle innovazioni tecnologiche anche in questo settore.

E ricordiamo che i nostri territori presentano un indice di invecchiamento, e quindi di cospicua presenza di anziani, tra i più alti d’Italia.  Ma la presenza sul territorio di una filiale ha altresì costituito negli anni una grossa opportunità di sviluppo anche per lo stesso Istituto bancario, concetto che in realtà era stato ribadito anche al momento dell’insediamento del nuovo CDA all’inizio del mese di febbraio.  In quell’occasione le dichiarazioni ufficiali parlarono di concetti quali “tutela e rilancio del territorio”, un annuncio che, alla luce di quanto sta avvenendo, sa di beffa.

Il nostro rammarico è ancora maggiore per il fatto che queste decisioni non siano state minimamente annunciate o anticipate ai Sindaci dei Comuni interessati ma la conoscenza che ne abbiamo deriva esclusivamente da altre fonti che ovviamente non fanno riferimento a chi tali decisioni le ha adottate”.  Intanto i sindaci hanno incontrato i vertici della Fondazione a cui hanno chiesto di avere un appuntamento con il consiglio di amministrazione della banca stessa.  Per pressare i vertici della banca ma soprattutto per chiedere un intervento politico più deciso e trasversale da parte della Regione giunta, cittadini e commercianti di Porano hanno iniziato una “raccolta di firme” a sostegno del mantenimento della filiale “per un servizio che riteniamo fondamentale per la comunità ma anche per i residenti di alcune frazioni del Comune di Orvieto.  Confidiamo – conclude la giunta nel suo comunicato – negli spazi per un negoziato con i vertici CRO che possa rivalutare gli effetti che tale vicenda produrrà sui nostri territori”.




I sindaci del territorio preoccupati per i tagli delle filiali CRO, “è un nuovo colpo al rilancio dei borghi e delle Pmi”

Inizia a muovere i primi passi l’aggiornamento del piano industriale della Banca Popolare di Bari controllata da MCC e, di conseguenza, della controllata CR Orvieto.  Alla presentazione ai dipendenti hanno partecipato l’ad di MCC, Bernardo Mattarella, il presidente della BPB, Gianni De Gennaro e l’ad della stessa, Giampiero Bergami.  Sono cinque le linee strategiche all’interno delle quali si muoverà il gruppo, il riposizionamento strategico, focalizzazione su famiglie e Pmi, il rilancio di CariOrvieto, il ritorno alla redditività e il mantenimento di adeguati livelli di liquidità e di solidità patrimoniale.  E per ottenere questi risultati?  Nella presentazione e nel conseguente comunicato viene sottolineato che le due banche “assumeranno il ruolo di facilitatori e aggregatori di interessi sia nella filiera istituzionale di MCC sia, nei territori di riferimento, per i settori dell’agrifood e del turismo.  Un focus dedicato sarà rivolto al sostegno da fornire alle Pmi del territorio, rispetto alle quali le banche, anche grazie al loro ruolo istituzionale, diventeranno interfacce naturali”.  Un capitolo corposo viene dedicato al taglio dei costi e in tal senso sono da leggere le programmate chiusure delle nove filiali della CariOrvieto, un tributo alto per il territorio di riferimento dove dovrebbero essere 6 quelle da chiudere.  Il tam-tam si è messo subito in moto anche perché l’altro settore che dovrebbe essere sacrificato, ma non vi è alcuna conferma ufficiale, è la direzione commerciale.  Se l’impianto fosse confermato sarebbe un prezzo altissimo perché improvvisamente le imprese si troverebbero ad avere risposte da un centro non solo lontano fisicamente ma soprattutto dal punto di vista della conoscenza approfondita delle esigenze e dei bisogni di operatori economici e famiglie.

I sindaci dell’orvietano hanno avuto un incontro con i vertici della Fondazione che non ha potuto far altro che ricordare come l’Ente non possa interferire sulle decisioni operative e finanziare dell’azienda bancaria.

E’ chiara e percettibile la preoccupazione per i comuni che già soffrono la mancanza di alcuni servizi fondamentali e che con la paventata chiusura di alcune filiali vedrebbero peggiorare ulteriormente il quadro.  Per Damiano Bernardini, sindaco di Baschi, “sicuramente per una comunità come la nostra sarebbe un danno anche perché il piano industriale è esclusivamente incentrato sulla finanza e perde di vista il ruolo anche sociale della banca.  Il Comune si sviluppa su 8 frazioni e più di 70 Km quadrati di territorio, e abbiamo un’area industriale importante e proprio per quelle aziende l’unica filiale presente è un punto di riferimento di grane rilievo”.  Sempre Bernardini sottolinea come si stiano facendo grandi sforzi per aiutare i borghi a sopravvivere “ma senza servizi tutto è reso più difficile se non quasi impossibile”.  Per Federico Gori, sindaco di Montecchio e responsabile piccoli comuni di Anci Umbria, “la vera anomalia è che per discutere della banca ci siamo interfacciati come la Fondazione con cui, nella normalità, si discute di arte, cultura, sociale. La paventata chiusura di filiali nei piccoli comuni va a peggiorare una situazione già critica e poi non ne possiamo veramente più del solito leit motiv della razionalizzazione come giustificazione del depotenziamento di uffici e servizi per i cittadini verso i quali abbiamo responsabilità”.   Gori per evitare la cosiddetta razionalizzazione è disponibile ad ogni tipo di collaborazione “ma si deve ricordare che i cittadini, tutti, hanno di fatto aiutato il sistema bancario e ora quest’ultimo dovrebbe essere di aiuto ai territori e alle comunità più piccole che stanno provando ogni strada per il loro rilancio ma tutto viene reso difficile se si continua con la politica dei tagli dei servizi”.   Sempre secondo indiscrezioni due filiali a rischio sembrano essere quella del centro storico di orvieto e quella di Porano.  In merito Marco Conticelli, sindaco di Porano, ha dichiarato, “abbiamo saputo tutto la scorsa settimana e abbiamo chiesto un incontro con la Fondazione.  Pensavamo che tutto fosse rientrato dopo che dalla banca avevano parlato di rilancio della territorialità di CariOrvieto, invece si è tornati ai tagli.  La banca svolge un servizio soprattutto nei confronti degli anziani e di coloro che non hanno competenze digitali.  Ci saremmo attesi un minimo coinvolgimento in fase decisionale e invece non è stato così”.

Spicca proprio questo malinteso rilancio della territorialità della banca che sicuramente non può passare per la chiusura di filiali nel comprensorio di elezione e nella chiusura della direzione commerciale.  Per Giampiero Bergami, ad di BPBari, “intendiamo diventare il motore economico e sociale per lo sviluppo attivo del territorio, ponendoci come il partner di riferimento di famiglie e imprese, con l’obiettivo di trasformare il territorio in una realtà che valorizzi a pieno le sue risorse e crei valore nel sociale”.  Ecco proprio da qui si potrebbe ripartire, sul valore sociale e sul territorio, per cambiare effettivamente passo e iniziare il rilancio della banca insieme al territorio, comprendendone a pieno il suo valore e le sue criticità, senza invece andare a colpire proprio i piccoli comuni impoverendoli di un servizio necessario soprattutto per chi non ha ancora le competenze digitali necessarie.




Porano, i Carabinieri portano a domicilio i giornali a nonna Vera, “grazie , come siete belli cocchi”

Ecco una delle tante storie che toccano il cuore nel periodo delle feste e che vedono protagonisti, ancora un volta, le forze dell’ordine.  Il 2 gennaio a Porano è freddo, piove e nonna Vera sta rinchiusa dentro casa in compagnia di un’assistente domiciliare.  Ma la noia e un pizzico di solitudine pervade l’anziana signora poranese che sta affacciata alla finestra.  Anche da lì, il nulla.  Passano pochissimi mezzi.  Ecco che nonna Vera vede avvicinarsi una pattuglia dei carabinieri in servizio di prevenzione e controllo sulle strade del comune.

L’anziana protagonista del racconto non ci pensa su due volte, scende e fa cenno ai carabinieri di fermarsi.  Rivolge loro gli auguri e chiede una rivista da leggere perché in casa ha finito tutto e in questi giorni di lockdown tutto è chiuso.  I militari tornano in caserma e prendono tre riviste, “Il Carabiniere”, rivista ufficiale dell’Arma, “Fiamme d’Argento”, per i militi in congedo e “Natura”, quella dei Carabinieri Forestali.  Portano le tre riviste in casa alla signora Vera che ne approfitta per parlare un po’.  Alla fine li saluta con “come siete belli cocchi, tanti auguri di nuovo e grazie tante per tutto quello che fate”.

Nonna Vera ha ringraziato a nome di tutti e i carabinieri vogliono ringraziare l’anziana signora per l’affetto dimostrato e la sua vicinanza.